Ansia e terrore di malattie
Gentili dottori,ho 25 anni chi vi scrive come avete potuto notare è una persona con gravi problemi d'ansia.
Vi spiego il mio problema, circa un mese fa, è cominciato con un pò di insonnia, e successivamente mi svegliavo con molta stanchezza, ma col passare del tempo aumentava l'ansia, provai con della valeriana, ma purtroppo andavo a letto con l'ansia che non facesse effetto e mi addormentavo sempre molto tardi. Successivamente grazie ad una breve vacanza sono stato meglio nel corso della giornata perchè avevo un senso di oppressione al petto, e una sensazione continua, simile a quella che si prova quando ci spaventiamo. Ripeto sono stato meglio, ma nella notte avevo e ho sempre quest'ansia di riuscire a dormire e avviene molto tardi e sopratutto passo dal sonno alla veglia senza quella fase di intermezzo data dalla stanchezza. Mi sono chiesto molte cose, se fosse un problema di inattività perchè non trovo lavoro, se fosse la situazione con la mia ragazza, visto che ascoltavo sempre i suoi problemi anche gravi alle volte in famiglia, ma sta di fatto che ora lei è in vacanza e ho in parte ancora questi problemi, forse derivati dal fatto in parte che senza di lei sto frequentando altre persone e ci sono state situazioni dove non ho ceduto a un tradimento ma sono stato molto tentato. I giorni sono passati e ho problemi più vari, ho un senso di oppressione e dolore al centro del petto con tremorio al braccio sinistro che mi fa pensare di avere un infarto e pensare di morire, e inoltre mi è tornato un problema che a detta del mio medico è DAP, ossia dalla zona cervicale al patto, è come si partisse un scarica di energia, che mi da quasi l'idea di svenire se l'assencondassi( spero di essere stato chiaro perchè nn saprei spiegarla differentemente) e un terrore costante di morire. Le ho pensate tutte davvero, di avere un tumore, di avere un disfunzione alla ghiandola che produce l'adrenalina, di essere malato di cuore, veramente di tutto, e sono disperato.
Per il mio medico sono tutti disturbi psicosomatici e mi ha prescritto del cipralex, che però non vorrei prendere, sperando che si risolvano le cose, anche se il mio medico afferma che forse la mia ansia si sta trasformando in vera e propria depressione, anche ora mentre vi scrivo ho l'impressione di aver indolenzito il braccio sinistro e che mi tremi. Spero che mi possiate dare un consiglio e magari se anche qualche altro specialista oltre allo psicologo legga questo post, mi spieghi questi sintomi.
Perdonate il disturbo.
Grazie e cordiali saluti
Guido
Vi spiego il mio problema, circa un mese fa, è cominciato con un pò di insonnia, e successivamente mi svegliavo con molta stanchezza, ma col passare del tempo aumentava l'ansia, provai con della valeriana, ma purtroppo andavo a letto con l'ansia che non facesse effetto e mi addormentavo sempre molto tardi. Successivamente grazie ad una breve vacanza sono stato meglio nel corso della giornata perchè avevo un senso di oppressione al petto, e una sensazione continua, simile a quella che si prova quando ci spaventiamo. Ripeto sono stato meglio, ma nella notte avevo e ho sempre quest'ansia di riuscire a dormire e avviene molto tardi e sopratutto passo dal sonno alla veglia senza quella fase di intermezzo data dalla stanchezza. Mi sono chiesto molte cose, se fosse un problema di inattività perchè non trovo lavoro, se fosse la situazione con la mia ragazza, visto che ascoltavo sempre i suoi problemi anche gravi alle volte in famiglia, ma sta di fatto che ora lei è in vacanza e ho in parte ancora questi problemi, forse derivati dal fatto in parte che senza di lei sto frequentando altre persone e ci sono state situazioni dove non ho ceduto a un tradimento ma sono stato molto tentato. I giorni sono passati e ho problemi più vari, ho un senso di oppressione e dolore al centro del petto con tremorio al braccio sinistro che mi fa pensare di avere un infarto e pensare di morire, e inoltre mi è tornato un problema che a detta del mio medico è DAP, ossia dalla zona cervicale al patto, è come si partisse un scarica di energia, che mi da quasi l'idea di svenire se l'assencondassi( spero di essere stato chiaro perchè nn saprei spiegarla differentemente) e un terrore costante di morire. Le ho pensate tutte davvero, di avere un tumore, di avere un disfunzione alla ghiandola che produce l'adrenalina, di essere malato di cuore, veramente di tutto, e sono disperato.
Per il mio medico sono tutti disturbi psicosomatici e mi ha prescritto del cipralex, che però non vorrei prendere, sperando che si risolvano le cose, anche se il mio medico afferma che forse la mia ansia si sta trasformando in vera e propria depressione, anche ora mentre vi scrivo ho l'impressione di aver indolenzito il braccio sinistro e che mi tremi. Spero che mi possiate dare un consiglio e magari se anche qualche altro specialista oltre allo psicologo legga questo post, mi spieghi questi sintomi.
Perdonate il disturbo.
Grazie e cordiali saluti
Guido
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Gentile Guido, non entro in merito a tutti i sintomi da lei riportati in quanto solo una visita potrebbe offrirle risposte chiare. Il suo medico però sostiene che i suoi disturbi abbiano una base psicologica e lei ci parla soprattutto di ansia, paura di malattie e di morire.
Queste componenti sono caratteristiche dell'Ipocondria, che al di là di molti luoghi comune che attribuiscono a questo problema l'icona del "malato immaginario", è un disturbo che comporta molto disagio e sofferenza a chi lo vive.
La preoccupazione riguardante le malattie temute spesso diviene per la persona che ne soffre, un elemento centrale della immagine di sé, un argomento abituale di conversazione, e un modo di rispondere agli stress della vita.
Le relazioni sociali possono essere complesse per il fatto che la persona che soffre d'Ipocondria è preoccupata della propria condizione e spesso si aspetta considerazione e trattamento speciali.
La vita familiare può diventare disturbata poiché viene focalizzata intorno al benessere fisico del soggetto. Possono non esserci effetti sul funzionamento lavorativo dell'individuo, se questo riesce a limitare l'espressione delle preoccupazioni ipocondriache al di fuori dell'ambiente lavorativo. Più spesso la preoccupazione interferisce con le prestazioni e causa assenze dal lavoro.
Malattie gravi, specialmente nell'infanzia, ed esperienze pregresse di malattia di un membro della famiglia sono facilmente associate con il manifestarsi della Ipocondria. Si ritiene che certi fattori psico-sociali stressanti, in particolare la morte di qualche persona vicina, possano in alcuni casi far precipitare l'Ipocondria. I soggetti con l'Ipocondria, come lei accenna le capita, spesso hanno anche altri disturbi (in particolare Disturbi d'Ansia e Depressivi).
Per queste ragioni ritengo potrebbe essere utile consultare uno psicoterapeuta che possa valutare se i disturbi da lei lamentati rientrino in quanto sopracitato e indicarle un percorso terapeutico per affrontare il suo disagio.
Abbia fiducia e vedrà che con una buona terapia riuscirà a star meglio e a godersi la sua giovane età.
Queste componenti sono caratteristiche dell'Ipocondria, che al di là di molti luoghi comune che attribuiscono a questo problema l'icona del "malato immaginario", è un disturbo che comporta molto disagio e sofferenza a chi lo vive.
La preoccupazione riguardante le malattie temute spesso diviene per la persona che ne soffre, un elemento centrale della immagine di sé, un argomento abituale di conversazione, e un modo di rispondere agli stress della vita.
Le relazioni sociali possono essere complesse per il fatto che la persona che soffre d'Ipocondria è preoccupata della propria condizione e spesso si aspetta considerazione e trattamento speciali.
La vita familiare può diventare disturbata poiché viene focalizzata intorno al benessere fisico del soggetto. Possono non esserci effetti sul funzionamento lavorativo dell'individuo, se questo riesce a limitare l'espressione delle preoccupazioni ipocondriache al di fuori dell'ambiente lavorativo. Più spesso la preoccupazione interferisce con le prestazioni e causa assenze dal lavoro.
Malattie gravi, specialmente nell'infanzia, ed esperienze pregresse di malattia di un membro della famiglia sono facilmente associate con il manifestarsi della Ipocondria. Si ritiene che certi fattori psico-sociali stressanti, in particolare la morte di qualche persona vicina, possano in alcuni casi far precipitare l'Ipocondria. I soggetti con l'Ipocondria, come lei accenna le capita, spesso hanno anche altri disturbi (in particolare Disturbi d'Ansia e Depressivi).
Per queste ragioni ritengo potrebbe essere utile consultare uno psicoterapeuta che possa valutare se i disturbi da lei lamentati rientrino in quanto sopracitato e indicarle un percorso terapeutico per affrontare il suo disagio.
Abbia fiducia e vedrà che con una buona terapia riuscirà a star meglio e a godersi la sua giovane età.
Dr.ssa Lara Catanese
Psicologa-Psicoterapeuta
https://www.centro-io.it/ https://www.loanopsicologia.it/
[#2]
Ex utente
Gentile dottoressa, la ringrazio della risposta, lei hai intuito molte cose, il mio problema è che forse vado oltre la semplice ipocondria perchè oltre al fatto che spesso quando trovo lavoro, ho l'ansia di fare bene e la paura che mi mandino via, ma oltre questo non so neanche io perchè, sono sempre pieno di sensi di colpa, controllo ogni giorno il mio peso e quando mangio qualcosa in più mi sento veramente in pena sia per il peso, sia perchè avendo qualche problemino allo stomaco ho paura di peggiorarlo e altre cose che non mi vengono in mente in questo momento.
Però vorrei chiederle una cosa in particolare: può contribuire il fatto che la persona con cui ho una relazione, non mi faccia sentire completamente appagato? Se no come mai allora, quando ho l'occasione
seppur condannabile di conoscere altre donne e di trascorrere intimità con queste mi sento in colpa? E non ho il coraggio di farglielo capire...
Mi scusi se mi sono troppo dilingato.
Grazie e cordiali saluti,
Guido
Però vorrei chiederle una cosa in particolare: può contribuire il fatto che la persona con cui ho una relazione, non mi faccia sentire completamente appagato? Se no come mai allora, quando ho l'occasione
seppur condannabile di conoscere altre donne e di trascorrere intimità con queste mi sento in colpa? E non ho il coraggio di farglielo capire...
Mi scusi se mi sono troppo dilingato.
Grazie e cordiali saluti,
Guido
[#3]
Caro amico,
descrive una situazione in cui ci sono molti disagi.
Tutto può c'entrare (il fatto di no avere un lavoro, una relazione poco appagante...), ma per capire meglio la sua situazione e offrirle risposte, bisognerebbe approfondire bene la sua storia. Questo lo può effettuare solo con un percorso terapeutico.
Il fatto che ponga molte atttenzione alla sua relazione con questa ragazza, forse dovrebbe farla riflettere su come vive questa storia, come la fa sentire e soprattutto perchè non prende una decisione se ritiene chiaramente di non essere appagato.
descrive una situazione in cui ci sono molti disagi.
Tutto può c'entrare (il fatto di no avere un lavoro, una relazione poco appagante...), ma per capire meglio la sua situazione e offrirle risposte, bisognerebbe approfondire bene la sua storia. Questo lo può effettuare solo con un percorso terapeutico.
Il fatto che ponga molte atttenzione alla sua relazione con questa ragazza, forse dovrebbe farla riflettere su come vive questa storia, come la fa sentire e soprattutto perchè non prende una decisione se ritiene chiaramente di non essere appagato.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.4k visite dal 23/08/2008.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.