Invidia verso amico
Salve, cercherò di essere il più sintetico e preciso possibile.
Sono un ragazzo di 25 anni e negli ultimi tempi, a seguito di un periodo difficile che ho passato, ho legato tantissimo con un mio amico il quale mi ha aiutato molto ad andare avanti; tra noi si è creato un legame forte e profondo, quasi simbiotico, e ci siamo vicendevolmente manifestati grande affetto più di una volta.
Ora posso dire che il peggio è passato, ma sto provando delle sensazioni che non vorrei avere e che mi fanno provare disprezzo verso me stesso... non so per quale motivo ma ho iniziato a sentire invidia nei suoi confronti, risentimento, antipatia per qualsiasi futilità, al punto anche da rispondergli male quando lui non se lo meriterebbe affatto.
Farò qualche esempio per rendere l'idea: lui ha discreto successo con l'altro sesso mentre io no e per questo mi fa rabbia e tendo sempre a sviare l'argomento; a lui riesce tutto facile, anche all'università, mentre io devo faticare tanto per ottenere poco. Qualsiasi cosa della sua vita mi fa provare invidia e rancore, la qual cosa mi porta ad essere sinceramente disgustato di me stesso.
Specifico che a lui voglio troppo bene e che non vorrei compromettere l'amicizia per colpa mia e della mia stupida frustrazione esistenziale; mi rendo conto che sia complicato per chi non mi conosce dare un parere sulla questione, però vi chiedo almeno una dritta su cosa dovrei fare secondo voi per tentare di scacciare questi pensieri e superare questo senso di inferiorità e risentimento che mi fa stare parecchio male.
Sono un ragazzo di 25 anni e negli ultimi tempi, a seguito di un periodo difficile che ho passato, ho legato tantissimo con un mio amico il quale mi ha aiutato molto ad andare avanti; tra noi si è creato un legame forte e profondo, quasi simbiotico, e ci siamo vicendevolmente manifestati grande affetto più di una volta.
Ora posso dire che il peggio è passato, ma sto provando delle sensazioni che non vorrei avere e che mi fanno provare disprezzo verso me stesso... non so per quale motivo ma ho iniziato a sentire invidia nei suoi confronti, risentimento, antipatia per qualsiasi futilità, al punto anche da rispondergli male quando lui non se lo meriterebbe affatto.
Farò qualche esempio per rendere l'idea: lui ha discreto successo con l'altro sesso mentre io no e per questo mi fa rabbia e tendo sempre a sviare l'argomento; a lui riesce tutto facile, anche all'università, mentre io devo faticare tanto per ottenere poco. Qualsiasi cosa della sua vita mi fa provare invidia e rancore, la qual cosa mi porta ad essere sinceramente disgustato di me stesso.
Specifico che a lui voglio troppo bene e che non vorrei compromettere l'amicizia per colpa mia e della mia stupida frustrazione esistenziale; mi rendo conto che sia complicato per chi non mi conosce dare un parere sulla questione, però vi chiedo almeno una dritta su cosa dovrei fare secondo voi per tentare di scacciare questi pensieri e superare questo senso di inferiorità e risentimento che mi fa stare parecchio male.
[#1]
Gentile Utente,
tentare di scacciare questi pensieri prevede uno sforzo che potrebbe accentuare il tutto, nel senso che è molto più semplice mettersi il cuore in pace e sapere che anche nelle relazioni d'amicizia può esserci un po' di ambivalenza: siamo umani e può capitare di provare invidia, gelosia, ecc...
Perchè non "approfitta" del fatto che questo Suo amico sembra più abile per apprendere qualcosa da lui, anzichè invidiarlo?
tentare di scacciare questi pensieri prevede uno sforzo che potrebbe accentuare il tutto, nel senso che è molto più semplice mettersi il cuore in pace e sapere che anche nelle relazioni d'amicizia può esserci un po' di ambivalenza: siamo umani e può capitare di provare invidia, gelosia, ecc...
Perchè non "approfitta" del fatto che questo Suo amico sembra più abile per apprendere qualcosa da lui, anzichè invidiarlo?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Gentile dottoressa Pileci,
mi rendo conto che in una certa misura siano sensazioni fisiologiche: esistono anche tra fratelli e sorelle e immagino tra moglie e marito, figuriamoci se non possano esistere tra amici. Mi rendo anche conto, dall'altra parte, che in questo caso stiano prendendo piede e che rischino concretamente di compromettere il rapporto interpersonale al quale tengo di più al mondo (o almeno credevo fosse così, sinceramente ci sto capendo poco), cosa che non mi era mai successa prima. Con tutto quello che ha fatto per me è davvero assurdo che io pensi certe cose. Secondo lei a lui dovrei confessare tutto e parlargli apertamente come sempre o è meglio evitare? Non vorrei fare danni...
mi rendo conto che in una certa misura siano sensazioni fisiologiche: esistono anche tra fratelli e sorelle e immagino tra moglie e marito, figuriamoci se non possano esistere tra amici. Mi rendo anche conto, dall'altra parte, che in questo caso stiano prendendo piede e che rischino concretamente di compromettere il rapporto interpersonale al quale tengo di più al mondo (o almeno credevo fosse così, sinceramente ci sto capendo poco), cosa che non mi era mai successa prima. Con tutto quello che ha fatto per me è davvero assurdo che io pensi certe cose. Secondo lei a lui dovrei confessare tutto e parlargli apertamente come sempre o è meglio evitare? Non vorrei fare danni...
[#3]
Gentile Utente,
Le rivalità e le invidie fanno parte della vita, ma spesso vengono agite perché si alleano con fragilità o defezioni psicologiche pregresse.
Lei ha un buon rapporto con se stesso?
Si piace?
È soddisfatto- donne a parte- della sua qualità di vita?
Ha altri amici, ha avuto amori, avventure, conferme per la sua autostima?
E- soprattutto- le chiedo se e come è stato amato da bambino?
Spesso si parte proprio da lontano ....dai luoghi dell'infanzia...per la comprensione delle dinamiche odierne
Le rivalità e le invidie fanno parte della vita, ma spesso vengono agite perché si alleano con fragilità o defezioni psicologiche pregresse.
Lei ha un buon rapporto con se stesso?
Si piace?
È soddisfatto- donne a parte- della sua qualità di vita?
Ha altri amici, ha avuto amori, avventure, conferme per la sua autostima?
E- soprattutto- le chiedo se e come è stato amato da bambino?
Spesso si parte proprio da lontano ....dai luoghi dell'infanzia...per la comprensione delle dinamiche odierne
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Gentile dottoressa Randone,
le risponderò alle domande anche se non so quanto possa essere d'aiuto. Credo che lei abbia abbastanza inquadrato il problema: sono io in primis a non stare bene con me stesso, ad avere problemi (per ora non invalidanti nella quotidianeità) di ansia, depressione e scarsa autostima.
A livello sociale poca roba, qualche amico storico e qualche sporadica serata diversa dal solito, ma nel complesso faccio una vita da quarantenne direi. Mai avuto amori né rapporti con l'altro sesso che andassero oltre la semplice conoscenza. Effettivamente mi sento abbastanza inetto e poco sicuro di me, tendo ad essere molto schivo con le persone e le situazioni che esulano dalla routine.
Non mi lamenterei della mia infanzia, mia madre è sempre stata fin troppo premurosa; forse mio padre è stata una figura abbastanza assente ma nel complesso non sento che mi sia mancato qualcosa di importante.
Quello che davvero mi delude di me stesso è che ora che dovrei stare meglio, che non sono più seppellito da vari problemi che avevo, la mia mente riesca ugualmente a rovinarmi la vita e forse a compromettere un'amicizia a cui tengo tantissimo; mi viene da pensare concretamente che io non sappia stare nel mondo...
le risponderò alle domande anche se non so quanto possa essere d'aiuto. Credo che lei abbia abbastanza inquadrato il problema: sono io in primis a non stare bene con me stesso, ad avere problemi (per ora non invalidanti nella quotidianeità) di ansia, depressione e scarsa autostima.
A livello sociale poca roba, qualche amico storico e qualche sporadica serata diversa dal solito, ma nel complesso faccio una vita da quarantenne direi. Mai avuto amori né rapporti con l'altro sesso che andassero oltre la semplice conoscenza. Effettivamente mi sento abbastanza inetto e poco sicuro di me, tendo ad essere molto schivo con le persone e le situazioni che esulano dalla routine.
Non mi lamenterei della mia infanzia, mia madre è sempre stata fin troppo premurosa; forse mio padre è stata una figura abbastanza assente ma nel complesso non sento che mi sia mancato qualcosa di importante.
Quello che davvero mi delude di me stesso è che ora che dovrei stare meglio, che non sono più seppellito da vari problemi che avevo, la mia mente riesca ugualmente a rovinarmi la vita e forse a compromettere un'amicizia a cui tengo tantissimo; mi viene da pensare concretamente che io non sappia stare nel mondo...
[#5]
Gentile Utente,
io credo che Lei sia semplicemente una persona un po' ansiosa, perchè rimugina su una emozione e come conseguenza si sente in colpa e vorrebbe fare qualcosa per riparare al fatto di avere avuto determinati pensieri.
Per questa ragione sdrammatizzarei tutto quanto, non è utile nè necessario "confessare" a qualcuno di aver avuto un pensiero, ma è piuttosto utile riflettere sulle soluzioni.
Cordiali saluti,
io credo che Lei sia semplicemente una persona un po' ansiosa, perchè rimugina su una emozione e come conseguenza si sente in colpa e vorrebbe fare qualcosa per riparare al fatto di avere avuto determinati pensieri.
Per questa ragione sdrammatizzarei tutto quanto, non è utile nè necessario "confessare" a qualcuno di aver avuto un pensiero, ma è piuttosto utile riflettere sulle soluzioni.
Cordiali saluti,
[#6]
Concordo con le Colleghe ed aggiungo questa domanda.. ha fratelli ' com'è situato nell'ordine di genitura ?
A volte antiche gelosie nei confronti di un fratello percepito , erroneamente , il che è frequente, come più amato, più bravo, svelto , intelligente , vengono proiettate appunto su altri, anche su amici.
E poi, mio caro, esiste l'ambivalenza, noi tutti oscilliamo nel sentire , proprio nei confronti delle persone importanti della nostra vita, quelle che amiamo, succede, non è il caso di farsene un problema , nè di confessarlo, può diventare invece , questo amico, un modello di riferimento, da cui apprendere .. come si fa..
E' meglio essere più semplici, cosa ne pensa ?
A volte antiche gelosie nei confronti di un fratello percepito , erroneamente , il che è frequente, come più amato, più bravo, svelto , intelligente , vengono proiettate appunto su altri, anche su amici.
E poi, mio caro, esiste l'ambivalenza, noi tutti oscilliamo nel sentire , proprio nei confronti delle persone importanti della nostra vita, quelle che amiamo, succede, non è il caso di farsene un problema , nè di confessarlo, può diventare invece , questo amico, un modello di riferimento, da cui apprendere .. come si fa..
E' meglio essere più semplici, cosa ne pensa ?
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.9k visite dal 19/11/2014.
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