Come posso aver fiducia in me stesso adesso?
Salve,
avevo già scritto un po' di tempo fa. Ora le cose vanno molto meglio ma ho ancora una cosa che mi genera ansia.
Riassumo. Dopo una separazione alle spalle e una nuova relazione, quest'ultima è durata quasi un anno, molto intensa, lei era presissima di me e poi dopo le vacanze estive, quindi circa due mesi fa, vacanza in cui siamo stati bene abbiamo ancora fatto l'amore diverse volte, lei mi ha lasciato senza motivi ma dicendomi "non hai colpe, sei una persona in gamba, ma io non sento più quello che sentivo prima e mi sa che ora vorrò rimanere sola Mi hai dato tanto ma credo che resterò da sola". Benché io mi sia reso conto poi da me che con lei in realtà volevo ripartire, avevo bisogno di qualcuna per non restare solo, lei fosse una chiusa e pessimista per un figlio che non è mai riuscita ad avere e che ha provato ad avere anche con me, una persona per sua stessa ammissione poi un po' angosciata e sfiduciata delle gente (compresi i suoi con cui si vede poco e a cui non ha mai detto di noi), io oggi, più sereno e per mia fortuna con amici e interessi vari he mi impegnano, sento ancora in me ansia per una cosa: a differenza di quanto sempre mi è accaduto in passato sia nell'essere lasciato che nel lasciare, il fatto questa volta del trauma improvviso senza spiegazioni, mi lascia grandi dubbi sulla mia persona, sul fatto che mi sia comportato male e che vivrà sempre in me questo dubbio del perché il tutto è accaduto, anche se forse poi potrei capirlo da me (non sono voluto andare ad abitare da lei e non le ho mai detto ti amo), però la mia autostima si è parecchio abbassata. Ora mi sono messo anche un po' nel volontariato che so essere utile per l'autostima. Voi come credete che io dovrei fare per essere più sicuro delle mie potenzialità e buttarmi alle spalle quella che in fondo è stata una relazione di neanche un anno con una persona che tutto sommato lei per prima ha sempre detto di non piacersi tanto? Io spesso mi chiedo perché non mi abbia mai detto nulla e so per via di una amica che non ha un altro. Anche gli amici mi hanno detto di non farmi condizionare da una persona che non era fatta per me e di credere in me stesso nonostante il comportamento di lei, però questa batosta improvvisa mi ha lasciato molto sfiduciato verso le donne eppure so di essere una persona che piace e che non ha mai avuto problemi relazionali. Due persone di 44 anni dovrebbero confrontarsi se qualcosa non va nel raporto, no? Lei non ne è stata capace e a me crea ansia questo pezzo del puzzle per buttarmi indietro tutto. Poi magari ho solo la rabbia per essere stato lasciato così all'improvviso. Non so neanche io.
Grazie
avevo già scritto un po' di tempo fa. Ora le cose vanno molto meglio ma ho ancora una cosa che mi genera ansia.
Riassumo. Dopo una separazione alle spalle e una nuova relazione, quest'ultima è durata quasi un anno, molto intensa, lei era presissima di me e poi dopo le vacanze estive, quindi circa due mesi fa, vacanza in cui siamo stati bene abbiamo ancora fatto l'amore diverse volte, lei mi ha lasciato senza motivi ma dicendomi "non hai colpe, sei una persona in gamba, ma io non sento più quello che sentivo prima e mi sa che ora vorrò rimanere sola Mi hai dato tanto ma credo che resterò da sola". Benché io mi sia reso conto poi da me che con lei in realtà volevo ripartire, avevo bisogno di qualcuna per non restare solo, lei fosse una chiusa e pessimista per un figlio che non è mai riuscita ad avere e che ha provato ad avere anche con me, una persona per sua stessa ammissione poi un po' angosciata e sfiduciata delle gente (compresi i suoi con cui si vede poco e a cui non ha mai detto di noi), io oggi, più sereno e per mia fortuna con amici e interessi vari he mi impegnano, sento ancora in me ansia per una cosa: a differenza di quanto sempre mi è accaduto in passato sia nell'essere lasciato che nel lasciare, il fatto questa volta del trauma improvviso senza spiegazioni, mi lascia grandi dubbi sulla mia persona, sul fatto che mi sia comportato male e che vivrà sempre in me questo dubbio del perché il tutto è accaduto, anche se forse poi potrei capirlo da me (non sono voluto andare ad abitare da lei e non le ho mai detto ti amo), però la mia autostima si è parecchio abbassata. Ora mi sono messo anche un po' nel volontariato che so essere utile per l'autostima. Voi come credete che io dovrei fare per essere più sicuro delle mie potenzialità e buttarmi alle spalle quella che in fondo è stata una relazione di neanche un anno con una persona che tutto sommato lei per prima ha sempre detto di non piacersi tanto? Io spesso mi chiedo perché non mi abbia mai detto nulla e so per via di una amica che non ha un altro. Anche gli amici mi hanno detto di non farmi condizionare da una persona che non era fatta per me e di credere in me stesso nonostante il comportamento di lei, però questa batosta improvvisa mi ha lasciato molto sfiduciato verso le donne eppure so di essere una persona che piace e che non ha mai avuto problemi relazionali. Due persone di 44 anni dovrebbero confrontarsi se qualcosa non va nel raporto, no? Lei non ne è stata capace e a me crea ansia questo pezzo del puzzle per buttarmi indietro tutto. Poi magari ho solo la rabbia per essere stato lasciato così all'improvviso. Non so neanche io.
Grazie
[#1]
Gentile Utente,
sembra che in questo momento abbia molta confusione rispetto a se stesso e a quello che prova. Come ha scritto alla fine, probabilmente prova della rabbia verso la persona che l'ha lasciata e verso se stesso e questa rabbia non è riuscita ad esprimerla. E' capitato altre volte?
Per fare maggiore chiarezza sul suo mondo emotivo potrebbe esserle utile cominciare una consulenza psicologica per tentare di comprendere questi aspetti in maniera più completa. Un professionista potrebbe aiutarla nel farle vedere meglio quali possono essere i comportamenti che la mettono maggiormente in difficoltà e farla riflettere sugli ultimi eventi da una prospettiva diversa.
Cordiali saluti.
sembra che in questo momento abbia molta confusione rispetto a se stesso e a quello che prova. Come ha scritto alla fine, probabilmente prova della rabbia verso la persona che l'ha lasciata e verso se stesso e questa rabbia non è riuscita ad esprimerla. E' capitato altre volte?
Per fare maggiore chiarezza sul suo mondo emotivo potrebbe esserle utile cominciare una consulenza psicologica per tentare di comprendere questi aspetti in maniera più completa. Un professionista potrebbe aiutarla nel farle vedere meglio quali possono essere i comportamenti che la mettono maggiormente in difficoltà e farla riflettere sugli ultimi eventi da una prospettiva diversa.
Cordiali saluti.
Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it
[#2]
Gentile Utente,
una relazione che finisce in modo improvviso crea sofferenza e lascia l'amaro in bocca, in particolare se la si era messa al centro della propria esistenza e se è l'altro a decidere.
I perché possono davvero essere i più svariati, ma fino a che lei conmtinuerà a interrogarsi e a non fare pace con il passato le riuscirà difficile riuscire ad accettarne la fine e a ritrovare la sua serenità. Ciò che succede in una coppia dipende da entrambi, non solo da lei.
<con lei in realtà volevo ripartire, avevo bisogno di qualcuna per non restare solo,> Probabilmente aspettative molto alte e forse un po' totalizzanti che potrebbero anche non averle permesso di cogliere deterrminati segnali negativi per tempo.
Dovrebbe ridimensionare la questione, accettare la fine, una storia andata male non ha a che vedere con il valore personale, probabilmente i suoi bisogni l'hanno portata a considerarla in un certo modo a attribuirle un certo significato.
Magari confrontarsi direttamente con un nostro collega potrebbe essere un'opzione da considerare, continuasse ancora in questo modo.
Cordialità
una relazione che finisce in modo improvviso crea sofferenza e lascia l'amaro in bocca, in particolare se la si era messa al centro della propria esistenza e se è l'altro a decidere.
I perché possono davvero essere i più svariati, ma fino a che lei conmtinuerà a interrogarsi e a non fare pace con il passato le riuscirà difficile riuscire ad accettarne la fine e a ritrovare la sua serenità. Ciò che succede in una coppia dipende da entrambi, non solo da lei.
<con lei in realtà volevo ripartire, avevo bisogno di qualcuna per non restare solo,> Probabilmente aspettative molto alte e forse un po' totalizzanti che potrebbero anche non averle permesso di cogliere deterrminati segnali negativi per tempo.
Dovrebbe ridimensionare la questione, accettare la fine, una storia andata male non ha a che vedere con il valore personale, probabilmente i suoi bisogni l'hanno portata a considerarla in un certo modo a attribuirle un certo significato.
Magari confrontarsi direttamente con un nostro collega potrebbe essere un'opzione da considerare, continuasse ancora in questo modo.
Cordialità
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile lettore,
affrontare l'abbandono in amore è come affrontare un lutto.
Si ritiene necessario passare attraverso alcune fasi, per arrivare al completo distacco e ristrutturare un nuovo equilibrio psico-emotivo di fronte al cambiamento.
Inizialmente si vive la fase di shock, in quanto non si riesce a comprendere questo gesto...
si passa, poi, alla fase di disorganizzazione, perche' si sperimenta il venir meno delle certezze a cui si era abituati.
La terza fase, spesso, che ci si trova a sperimentare è l'invidia difronte a coppie innamorate e felici....
infine la negazione della perdita, il convincersi che è solo una situazione momentanea....
la ricerca delle routine e delle abitudini perdute, il senso di colpa, uno stato depressivo, una difficoltà di ritrovare ritmi di vita...
Il processo di elaborazione ci permette, cosi', di arrivare all'accettazione della situazione, fino alla reale separazione e alla convinzione che si può andare avanti, anche grazie al confronto con chi ha già vissuto la stessa esperienza.
Un percorso che prevede stati emotivi intensi e contrastanti, ma fondamentali, affinché si possa mantenere il proprio equilibrio psichico al fine di affrontare, metabolizzare e superare la perdita.
Il "lutto della progettualità"... Ecco il fulcro cruciale della sofferenza!
Un confronto con un professionista, se diviene difficile affrontare il suo quotidiano...
Rimaniamo in ascolto.
Un caro saluto
affrontare l'abbandono in amore è come affrontare un lutto.
Si ritiene necessario passare attraverso alcune fasi, per arrivare al completo distacco e ristrutturare un nuovo equilibrio psico-emotivo di fronte al cambiamento.
Inizialmente si vive la fase di shock, in quanto non si riesce a comprendere questo gesto...
si passa, poi, alla fase di disorganizzazione, perche' si sperimenta il venir meno delle certezze a cui si era abituati.
La terza fase, spesso, che ci si trova a sperimentare è l'invidia difronte a coppie innamorate e felici....
infine la negazione della perdita, il convincersi che è solo una situazione momentanea....
la ricerca delle routine e delle abitudini perdute, il senso di colpa, uno stato depressivo, una difficoltà di ritrovare ritmi di vita...
Il processo di elaborazione ci permette, cosi', di arrivare all'accettazione della situazione, fino alla reale separazione e alla convinzione che si può andare avanti, anche grazie al confronto con chi ha già vissuto la stessa esperienza.
Un percorso che prevede stati emotivi intensi e contrastanti, ma fondamentali, affinché si possa mantenere il proprio equilibrio psichico al fine di affrontare, metabolizzare e superare la perdita.
Il "lutto della progettualità"... Ecco il fulcro cruciale della sofferenza!
Un confronto con un professionista, se diviene difficile affrontare il suo quotidiano...
Rimaniamo in ascolto.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 19/11/2014.
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