Lui vuole un figlio a tutti i costi
Buongiorno,
cercherò di essere breve anche se è difficile.
Per motivi economici sono andata a lavorare a 14 anni e ho finito le superiori facendo le serali, ho lavorato molto e ho cercato di crescere, lavorativamente parlando, per poter acquistare un piccolo appartamento.
HO conosciuto mio marito a circa 35 anni e lui 39. Siamo andati a convivere insieme dopo pochi mesi, allora io avevo un ottimo lavoro ed ero indipendente (già da quando avevo 28 anni) ma a causa della crisi ho perso il lavoro dopo un anno, quindi decidiamo di provare ad avere un figlio, ma non è venuto, in questo periodo di 4 anni mi sarò sottoposta a circa 15 cicli di PMa per avere un figlio, ma niente, e io ne sono uscita devastata, senza un figlio e senza un mia "dignità" dico così perché dopo tanti anni di indipendenza "dipendere" da una persona per me è stato molto difficile, ho passato il tempo pensando di avere un figlio e che poi avrei ripreso il lavoro, ma così non è stato.
Circa 2 anni fa ho iniziato a manifestare le mie preoccupazioni, niente figlio e niente lavoro, ho cercato disperatamente lavoro, ma la mia età e la mia professione sono state un ostacolo.
Così ho sempre detto che avrei aperto un'attività da sola, ma lui si è opposto ogni volta dicendo "fai un ultimo tentativo"e non accetta in nessun modo che io possa desiderare di lavorare, mi prende in giro dicendo "per te la priorità della vita è il lavoro? Sei una persona fredda, superficiale e distaccata, a te di un figlio non interessa nulla se no faresti l'ovodonazione, sono deluso pensavo fossi diversa" ( ho racchiuso tante frasi dette centinaia di volte)
Lui è un imprenditore e mai si sognerebbe di rinunciare al suo lavoro e pensa che io dovrei essergli grato perché non mi fa mancare nulla, non viviamo nello sfarzo, anzi siamo molto modesti ma per lui darmi da mangiare e un tetto e qualche vestito è tutto quello che una donna vuole.
Io, che ora sono esaurita e sull'orlo di una crisi di nervi, ho deciso che è meglio se ci lasciamo e lui si fa la sua vita dato che un figlio per lui è "la priorità" , e lui vuole in tutti i modi OBBLIGARMI a fare ovodonazione perché come mi ha detto lui "speravo di farti cambiare idea quando ti ho sposata" (avendo sempre detto che non l'avrei fatta).
Gli ho chiesto di lasciarmi da sola qualche settimana e che rifletta se lui vuole me o un figlio, perché io non lo posso avere, lui si rifiuta e grida e mi tratta male, bestemmia e offende, mi prende in giro perché sto cercando un'attività dicendo che "chissà cosa penso di fare…. e che questo non mi renderà felice".
Io vorrei solo trovare un po' di felicità e orgoglio, soddisfazione e un lavoro me lo potrebbe dare, sono così orribile come dice lui? Come faccio ad allontanarmi da lui senza essere ancora ferita e trattata male, devo scappare?
cercherò di essere breve anche se è difficile.
Per motivi economici sono andata a lavorare a 14 anni e ho finito le superiori facendo le serali, ho lavorato molto e ho cercato di crescere, lavorativamente parlando, per poter acquistare un piccolo appartamento.
HO conosciuto mio marito a circa 35 anni e lui 39. Siamo andati a convivere insieme dopo pochi mesi, allora io avevo un ottimo lavoro ed ero indipendente (già da quando avevo 28 anni) ma a causa della crisi ho perso il lavoro dopo un anno, quindi decidiamo di provare ad avere un figlio, ma non è venuto, in questo periodo di 4 anni mi sarò sottoposta a circa 15 cicli di PMa per avere un figlio, ma niente, e io ne sono uscita devastata, senza un figlio e senza un mia "dignità" dico così perché dopo tanti anni di indipendenza "dipendere" da una persona per me è stato molto difficile, ho passato il tempo pensando di avere un figlio e che poi avrei ripreso il lavoro, ma così non è stato.
Circa 2 anni fa ho iniziato a manifestare le mie preoccupazioni, niente figlio e niente lavoro, ho cercato disperatamente lavoro, ma la mia età e la mia professione sono state un ostacolo.
Così ho sempre detto che avrei aperto un'attività da sola, ma lui si è opposto ogni volta dicendo "fai un ultimo tentativo"e non accetta in nessun modo che io possa desiderare di lavorare, mi prende in giro dicendo "per te la priorità della vita è il lavoro? Sei una persona fredda, superficiale e distaccata, a te di un figlio non interessa nulla se no faresti l'ovodonazione, sono deluso pensavo fossi diversa" ( ho racchiuso tante frasi dette centinaia di volte)
Lui è un imprenditore e mai si sognerebbe di rinunciare al suo lavoro e pensa che io dovrei essergli grato perché non mi fa mancare nulla, non viviamo nello sfarzo, anzi siamo molto modesti ma per lui darmi da mangiare e un tetto e qualche vestito è tutto quello che una donna vuole.
Io, che ora sono esaurita e sull'orlo di una crisi di nervi, ho deciso che è meglio se ci lasciamo e lui si fa la sua vita dato che un figlio per lui è "la priorità" , e lui vuole in tutti i modi OBBLIGARMI a fare ovodonazione perché come mi ha detto lui "speravo di farti cambiare idea quando ti ho sposata" (avendo sempre detto che non l'avrei fatta).
Gli ho chiesto di lasciarmi da sola qualche settimana e che rifletta se lui vuole me o un figlio, perché io non lo posso avere, lui si rifiuta e grida e mi tratta male, bestemmia e offende, mi prende in giro perché sto cercando un'attività dicendo che "chissà cosa penso di fare…. e che questo non mi renderà felice".
Io vorrei solo trovare un po' di felicità e orgoglio, soddisfazione e un lavoro me lo potrebbe dare, sono così orribile come dice lui? Come faccio ad allontanarmi da lui senza essere ancora ferita e trattata male, devo scappare?
[#1]
Gentile Signora,
la decisione di avere un figlio dovrebbe essere condivisa da entrambi, non può essere solo uno dei due a decidere.
Sembra molto centrato su sé e poco sulla comprensione dei suoi vissuti e bisogni questo marito, che pretende in malo modo che solo i suoi desideri vengano soddisfatti, senza rendersi conto di quanto dolore e fatica fisica e psichica le sia costata la ricerca della maternità e anche la perdita della sua autonomia, conquistata con sacrificio.
Probabilmente vi siete affacciati al matrimonio senza confrontarvi pienamente sulle vostre reciproche aspettative, bisogni, progetti di vita o che vi siate persi per strada, lungo il difficile cammino della ricerca di un figlio che richiederebbe per le difficoltà e i vissuti che comporta un sostegno psicologico alla coppia.
I suoi bisogni non possono venire negati da altri, non si senta orribile se dopo le dure prove subite sente la necessità di percorrere una strada diversa da quella che le chiede suo marito.
Eviterei in questo momento comunque di fare tutto da sola e passi azzardati che potrebbero magari costarle cari, si rivolga a un nostro collega anche presso il servizio pubblico per farsi accompagnare a gestire la difficile situazione nella quale si trova e i vissuti che ne derivano, per poi avere chiarezza in sé e compiere una scelta consapevole rispetto alla sua unione e sul da farsi.
Restiamo in ascolto
la decisione di avere un figlio dovrebbe essere condivisa da entrambi, non può essere solo uno dei due a decidere.
Sembra molto centrato su sé e poco sulla comprensione dei suoi vissuti e bisogni questo marito, che pretende in malo modo che solo i suoi desideri vengano soddisfatti, senza rendersi conto di quanto dolore e fatica fisica e psichica le sia costata la ricerca della maternità e anche la perdita della sua autonomia, conquistata con sacrificio.
Probabilmente vi siete affacciati al matrimonio senza confrontarvi pienamente sulle vostre reciproche aspettative, bisogni, progetti di vita o che vi siate persi per strada, lungo il difficile cammino della ricerca di un figlio che richiederebbe per le difficoltà e i vissuti che comporta un sostegno psicologico alla coppia.
I suoi bisogni non possono venire negati da altri, non si senta orribile se dopo le dure prove subite sente la necessità di percorrere una strada diversa da quella che le chiede suo marito.
Eviterei in questo momento comunque di fare tutto da sola e passi azzardati che potrebbero magari costarle cari, si rivolga a un nostro collega anche presso il servizio pubblico per farsi accompagnare a gestire la difficile situazione nella quale si trova e i vissuti che ne derivano, per poi avere chiarezza in sé e compiere una scelta consapevole rispetto alla sua unione e sul da farsi.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile Signora,
da quanto riferisce mi sembra di capire che la relazione con suo marito è piuttosto sbilanciata e che lui sente di detenere la maggior parte del potere nella coppia, al punto da permettersi di svalutare lei e le sue aspirazioni e da reagire con grande aggressività quando lei non soddisfa le sue richieste.
Il vostro rapporto è stato sempre questo?
Il desiderio di suo marito di imporle di fatto il ricorso all'ovodonazione sembra essere semplicemente mirato all'ottenimento di quello che lui vuole, indipendentemente da quanto questo possa costare dal punto di vista soprattutto psicologico per tutti i soggetti coinvolti e in primis per lei, e implica anche l'attribuzione a lei della "colpa" per la mancata gravidanza, come se il ricorso a gameti estranei alla coppia fosse garanzia di "successo" e non esistessero molte altre variabili in gioco oltre alla qualità di ovuli e spermatozoi.
Credo che in questa situazione relazionale non sia da escludere che ogni tentativo di concepimento sia fallito o fallirebbe anche o solo per motivi che non hanno a che fare con la biologia: avete effettuato anche una valutazione psicologica e relazionale all'inizio e durante il percorso di PMA?
da quanto riferisce mi sembra di capire che la relazione con suo marito è piuttosto sbilanciata e che lui sente di detenere la maggior parte del potere nella coppia, al punto da permettersi di svalutare lei e le sue aspirazioni e da reagire con grande aggressività quando lei non soddisfa le sue richieste.
Il vostro rapporto è stato sempre questo?
Il desiderio di suo marito di imporle di fatto il ricorso all'ovodonazione sembra essere semplicemente mirato all'ottenimento di quello che lui vuole, indipendentemente da quanto questo possa costare dal punto di vista soprattutto psicologico per tutti i soggetti coinvolti e in primis per lei, e implica anche l'attribuzione a lei della "colpa" per la mancata gravidanza, come se il ricorso a gameti estranei alla coppia fosse garanzia di "successo" e non esistessero molte altre variabili in gioco oltre alla qualità di ovuli e spermatozoi.
Credo che in questa situazione relazionale non sia da escludere che ogni tentativo di concepimento sia fallito o fallirebbe anche o solo per motivi che non hanno a che fare con la biologia: avete effettuato anche una valutazione psicologica e relazionale all'inizio e durante il percorso di PMA?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile signora,
grazie per averci aperto il suo cuore con dolore e dignità.
Lei è una persona degna; è una persona che ha vissuto, si è messa in gioco ed ha provato a condividere... quello che è un po' mancato dall'altra parte ...
... accogliendo così le riflessioni delle colleghe.
Desiderare un figlio a tutti i costi può, realmente, apparire come un atto di egoismo.
Tanti i meccanismi che si innescano, quando una coppia decide di avere un figlio e i "risultati" tardano ad arrivare.
Questa scelta infatti, può trasformarsi in una strada in salita, un percorso ad ostacoli, e una delle problematiche che si riscontra maggiormente, rispetto alla condizione di genitorialità, riguarda, spesso, il conflitto fra il desiderio di avere un figlio e i numerosi tentativi di concepimento che non riescono ad avere successo.
Quando qualcosa non va nella capacità riproduttiva della coppia, la voglia di maternità può diventare nel tempo una vera e propria forma di ossessione, che domina totalmente la mente della persona, fino a diventare la sua vera ed unica ragione di vita.
Un atteggiamento che rischia, immancabilmente, di trasformare la sessualità in qualcosa di puramente meccanico e ripetitivo; di privarla di tutte le sue componenti fondamentali: l’erotismo, la fantasia e la ricerca del piacere reciproco.... tutti ingredienti indispensabili alla fertilità.
E', forse, giunto il momento di fermarsi e di "ascoltarsi"... stare sulle proprie emozioni e iniziare a riprendere in mano la sua vita.
Riflettere su questa situazione e capire, realmente, se esiste ancora un desiderio e una complicità affinché la coppia possa tornare ad "essere"!
Di cuore
grazie per averci aperto il suo cuore con dolore e dignità.
Lei è una persona degna; è una persona che ha vissuto, si è messa in gioco ed ha provato a condividere... quello che è un po' mancato dall'altra parte ...
... accogliendo così le riflessioni delle colleghe.
Desiderare un figlio a tutti i costi può, realmente, apparire come un atto di egoismo.
Tanti i meccanismi che si innescano, quando una coppia decide di avere un figlio e i "risultati" tardano ad arrivare.
Questa scelta infatti, può trasformarsi in una strada in salita, un percorso ad ostacoli, e una delle problematiche che si riscontra maggiormente, rispetto alla condizione di genitorialità, riguarda, spesso, il conflitto fra il desiderio di avere un figlio e i numerosi tentativi di concepimento che non riescono ad avere successo.
Quando qualcosa non va nella capacità riproduttiva della coppia, la voglia di maternità può diventare nel tempo una vera e propria forma di ossessione, che domina totalmente la mente della persona, fino a diventare la sua vera ed unica ragione di vita.
Un atteggiamento che rischia, immancabilmente, di trasformare la sessualità in qualcosa di puramente meccanico e ripetitivo; di privarla di tutte le sue componenti fondamentali: l’erotismo, la fantasia e la ricerca del piacere reciproco.... tutti ingredienti indispensabili alla fertilità.
E', forse, giunto il momento di fermarsi e di "ascoltarsi"... stare sulle proprie emozioni e iniziare a riprendere in mano la sua vita.
Riflettere su questa situazione e capire, realmente, se esiste ancora un desiderio e una complicità affinché la coppia possa tornare ad "essere"!
Di cuore
[#4]
Gentile Signora,
La sua storia di vita narra sofferenza e tanta determinazione.
Un figlio e -per di più a tutti i costi- non è un progetto da sottovalutare, spesso scompagnina le coppie già trabballanti.
Credo che un nostro collega potrà aiutarvi a dipanare la matassa emozinale in cui vertete, spesso dietro richieste così lapidarie si celano ansie, paure e tanto altro...
La sua storia di vita narra sofferenza e tanta determinazione.
Un figlio e -per di più a tutti i costi- non è un progetto da sottovalutare, spesso scompagnina le coppie già trabballanti.
Credo che un nostro collega potrà aiutarvi a dipanare la matassa emozinale in cui vertete, spesso dietro richieste così lapidarie si celano ansie, paure e tanto altro...
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Ex utente
Grazie di cuore per tutte le vostre risposte, sicuramente mi hanno rincuorato, perché tutti i sensi di colpa piano piano si fanno strada dentro me.
In realtà ci siamo sposati poco tempo fa e PRIMA di sposarci gli ho detto più volte chiaramente che non avrei fatto ovodonazione, psicologicamente non ce la posso fare, quindi gli ho detto che se il figlio era la sua priorità potevamo lasciarci, avrebbe fatto male, ma sicuramente meno che vivere infelici perché lui non aveva ottenuto la cosa più importante e io perché dovevo vivere nella "colpa" per tutta la vita.
Lui ha detto che voleva sposare me con e senza figlio e che se non avessimo avuto figli avremmo fatto altro dalla nostra vita…… tra cui la mia ripresa lavorativa .
ma non è andata così…..perchè lui "non credeva che io dicevo sul serio" "pensava avrei cambiato idea" " non capisce perché non sono come le altre donne" "lui lavora e io sto a casa cosa voglio di più dalla vita" " ci sono donne che pagherebbero per essere fortunate come me" "vorrebbe vedere come avrei fatto se vivevo con un operaio in cassaintegrazione" ….e per scoraggiarmi da perseguire la "mia" felicità lui mi reputa egoista perché alla fine per tutti questi anni è lui che ha lavorato e come dice "non mi sono andato a divertire vorrei anch'io essere fortunato come te a casa tutto il giorno" e io lo ripago così pensando solo a me stessa e non gli dò l'opportunità di avere un figlio.
A sprazzi mi dice che mi ama più di qualsiasi cosa e capisce quello che provo, ma poi subito dopo se ne viene fuori con le frasi di sopra.
Vi chiederete perché non ho fatto qualcosa prima, perché ogni volta che abbiamo litigato mi ha promesso che sarebbe cambiato, non mi avrebbe più offeso, mi avrebbe aiutato a cercare lavoro…e l'ha fatto ogni volta per 2-3 settimane, ma poi ritorna fuori il suo vero carattere e come la pensa, e tutto questo tira e molla mi ha distrutto ancora di più e ho paura che se non ne vengo fuori al più presto mi distruggerà completamente.
Se avete piacere di aggiungere qualcosa mi farà piacere leggere, diversamente ho scritto sperando di chiarire un po' di più.
In realtà ci siamo sposati poco tempo fa e PRIMA di sposarci gli ho detto più volte chiaramente che non avrei fatto ovodonazione, psicologicamente non ce la posso fare, quindi gli ho detto che se il figlio era la sua priorità potevamo lasciarci, avrebbe fatto male, ma sicuramente meno che vivere infelici perché lui non aveva ottenuto la cosa più importante e io perché dovevo vivere nella "colpa" per tutta la vita.
Lui ha detto che voleva sposare me con e senza figlio e che se non avessimo avuto figli avremmo fatto altro dalla nostra vita…… tra cui la mia ripresa lavorativa .
ma non è andata così…..perchè lui "non credeva che io dicevo sul serio" "pensava avrei cambiato idea" " non capisce perché non sono come le altre donne" "lui lavora e io sto a casa cosa voglio di più dalla vita" " ci sono donne che pagherebbero per essere fortunate come me" "vorrebbe vedere come avrei fatto se vivevo con un operaio in cassaintegrazione" ….e per scoraggiarmi da perseguire la "mia" felicità lui mi reputa egoista perché alla fine per tutti questi anni è lui che ha lavorato e come dice "non mi sono andato a divertire vorrei anch'io essere fortunato come te a casa tutto il giorno" e io lo ripago così pensando solo a me stessa e non gli dò l'opportunità di avere un figlio.
A sprazzi mi dice che mi ama più di qualsiasi cosa e capisce quello che provo, ma poi subito dopo se ne viene fuori con le frasi di sopra.
Vi chiederete perché non ho fatto qualcosa prima, perché ogni volta che abbiamo litigato mi ha promesso che sarebbe cambiato, non mi avrebbe più offeso, mi avrebbe aiutato a cercare lavoro…e l'ha fatto ogni volta per 2-3 settimane, ma poi ritorna fuori il suo vero carattere e come la pensa, e tutto questo tira e molla mi ha distrutto ancora di più e ho paura che se non ne vengo fuori al più presto mi distruggerà completamente.
Se avete piacere di aggiungere qualcosa mi farà piacere leggere, diversamente ho scritto sperando di chiarire un po' di più.
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Vista la situazione pregressa, rifletterei sulla possibilità di farsi/farvi "accompagnare" da un professionista, per capire se realmente la vostra coppia ha ancora diritto di esistere!
Forse siete arrivati ad un punto tale, per cui ... da soli non riuscite più ad essere "obiettivi"!
Di cuore, una luce nella vostra vita!
Forse siete arrivati ad un punto tale, per cui ... da soli non riuscite più ad essere "obiettivi"!
Di cuore, una luce nella vostra vita!
[#7]
Le allego delle letture, come da lai richieste, sulla maternità ...
Ma l'argomento è più complesso.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2019-calo-del-desiderio-sessuale-e-nascita-del-primo-figlio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3364-donne-mamme-acrobate.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4262-mamme-o-carriera-o-mamme-in-carriera.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/444-essere-madri-stili-e-copioni-di-maternita.html-
Se desidera nel mio sito è blog, troverà tanto altro materiale
Ma l'argomento è più complesso.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2019-calo-del-desiderio-sessuale-e-nascita-del-primo-figlio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3364-donne-mamme-acrobate.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4262-mamme-o-carriera-o-mamme-in-carriera.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/444-essere-madri-stili-e-copioni-di-maternita.html-
Se desidera nel mio sito è blog, troverà tanto altro materiale
[#8]
Gentile Utente,
è probabile che tutte le buone intenzioni che avevate all'inizio della storia, siano state lasciate per strada non per mancanza d'amore, ma perchè diversi sono stati i problemi all'interno della vostra storia e si tratta di problemi importanti.
Tuttavia è importante capire che ciò che potete fare insieme è cercare la soluzione al problema relazionale e comunicativo che purtroppo c'è tra voi.
Ciascuno si irrigidisce sulle proprie posizioni e mi pare anche fisiologico che sia così: questo accade frequentissimamente nelle coppie, perchè bisogna imparare a comunicare, a parlare con il partner, a farsi capire dal partner, ecc...
In fondo ciascuno di voi due sta cercando di fa valere le proprie ragioni, ma il punto è proprio questo: non siamo alla ricerca della ragione, quanto della migliore soluzione per entrambi e per il vostro benessere.
Per questo motivo ritengo che sia importante chiedere il parere di uno psicologo psicoterapeuta di persona, magari in coppia, per cercare di comprendervi vicendevolmente e ricominciare a camminare fianco a fianco e non una contro l'altro.
Cordiali saluti,
è probabile che tutte le buone intenzioni che avevate all'inizio della storia, siano state lasciate per strada non per mancanza d'amore, ma perchè diversi sono stati i problemi all'interno della vostra storia e si tratta di problemi importanti.
Tuttavia è importante capire che ciò che potete fare insieme è cercare la soluzione al problema relazionale e comunicativo che purtroppo c'è tra voi.
Ciascuno si irrigidisce sulle proprie posizioni e mi pare anche fisiologico che sia così: questo accade frequentissimamente nelle coppie, perchè bisogna imparare a comunicare, a parlare con il partner, a farsi capire dal partner, ecc...
In fondo ciascuno di voi due sta cercando di fa valere le proprie ragioni, ma il punto è proprio questo: non siamo alla ricerca della ragione, quanto della migliore soluzione per entrambi e per il vostro benessere.
Per questo motivo ritengo che sia importante chiedere il parere di uno psicologo psicoterapeuta di persona, magari in coppia, per cercare di comprendervi vicendevolmente e ricominciare a camminare fianco a fianco e non una contro l'altro.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#9]
Cara Signora,
dalle sue parole sembra evidente che suo marito non la prende sul serio e ritiene di poterla in qualche modo portare a fare quello che dice lui: per questo non ha ascoltato ciò che lei gli ha chiaramente detto prima del matrimonio e ha ritenuto che sarebbe riuscito a farle cambiare idea, imponendole una scelta veramente molto impegnativa come quella dell'ovodonazione.
Non so se questo rispecchi una dinamica che si è creata fra voi anche in altri contesti o se dipenda dalla personalità di suo marito, ma il tipo di comportamento che lei riferisce - la svalutazione delle sue legittime aspirazioni, l'ondeggiare fra dichiarazioni d'amore e di disprezzo, i vari tentativi di manipolazione - mi fa pensare che si possa trattare di un soggetto incline al narcisismo.
Le segnalo questi articoli, li legga e ci faccia sapere se rispecchiano la vostra situazione:
http://www.serviziodipsicologia.it/il-narcisista-se-lo-conosci-lo-eviti/
http://www.serviziodipsicologia.it/la-donna-del-narcisista/
dalle sue parole sembra evidente che suo marito non la prende sul serio e ritiene di poterla in qualche modo portare a fare quello che dice lui: per questo non ha ascoltato ciò che lei gli ha chiaramente detto prima del matrimonio e ha ritenuto che sarebbe riuscito a farle cambiare idea, imponendole una scelta veramente molto impegnativa come quella dell'ovodonazione.
Non so se questo rispecchi una dinamica che si è creata fra voi anche in altri contesti o se dipenda dalla personalità di suo marito, ma il tipo di comportamento che lei riferisce - la svalutazione delle sue legittime aspirazioni, l'ondeggiare fra dichiarazioni d'amore e di disprezzo, i vari tentativi di manipolazione - mi fa pensare che si possa trattare di un soggetto incline al narcisismo.
Le segnalo questi articoli, li legga e ci faccia sapere se rispecchiano la vostra situazione:
http://www.serviziodipsicologia.it/il-narcisista-se-lo-conosci-lo-eviti/
http://www.serviziodipsicologia.it/la-donna-del-narcisista/
[#10]
Ex utente
Grazie ancora per tutte le riflessioni e consigli.
Dott.ssa Massaro probabilmente ha centrato il problema, quando ho letto gli articoli ho rivisto molto di mio marito, l'ho sempre definito un uomo con il "super ego" ovvero, come leggo, è un mix tra il narcisista manipolatore e intellettuale.
Lei mi ha chiesto se è sempre stato così il nostro rapporto, in parte si, ma essendo io per natura accomodante infatti mi adatto facilmente e questo non perché non ho carattere ma perché ho avuto una vita abbastanza intensa e piena di relazioni dove si deve mediare per mille motivi, con lui cedevo sempre non essendo cose importanti e per non litigare per cose futili dato che lui un no o un opinione diversa non l'accetta e ti tortura con ragionamenti fino a che non gli dai ragione (tipo: scelta ristorante, vacanze, tinteggiatura casa, mobili, scelte sue lavorative…)….poi ho perso il lavoro è arrivata la ricerca di un figlio e "presa" da questi eventi mi sono fatta trascinare nonostante le discussioni e le sue prepotenze, fino quando volendo mettere un punto alla ricerca di un figlio mi sono sentita vuota: senza un figlio, senza un lavoro e senza un supporto morale.
Ora io farei anche un terapia di coppia ma da dove si inizia?
è come far capire ad un alcolizzato che è tale… lui dopo che ti tratta male è dispiaciuto, ti chiede scusa, dice che migliorerà, che certe frasi non le dirà più…ma dopo 1-2 mesi basta una frase innocente e lui riversa tutta la sua rabbia e frustrazione, perché io penso sia questo il motivo, lui non mi ama mi vuole bene e vorrebbe stare con me ma vorrebbe anche un figlio, non riesce ad amarmi solo per quello che sono.
Io gli ho consigliato di andare da uno psicologo che magari lo aiuti a ragionare su cosa lo renderebbe veramente felice, lui dice che vuole solo me…. ma potrebbe essere che un figlio possa dargli quella felicità che io da sola non riesco a dargli?
NOn è meglio che lui vada dallo psicologo per chiarirsi le idee di una terapia di coppia?
Dott.ssa Massaro probabilmente ha centrato il problema, quando ho letto gli articoli ho rivisto molto di mio marito, l'ho sempre definito un uomo con il "super ego" ovvero, come leggo, è un mix tra il narcisista manipolatore e intellettuale.
Lei mi ha chiesto se è sempre stato così il nostro rapporto, in parte si, ma essendo io per natura accomodante infatti mi adatto facilmente e questo non perché non ho carattere ma perché ho avuto una vita abbastanza intensa e piena di relazioni dove si deve mediare per mille motivi, con lui cedevo sempre non essendo cose importanti e per non litigare per cose futili dato che lui un no o un opinione diversa non l'accetta e ti tortura con ragionamenti fino a che non gli dai ragione (tipo: scelta ristorante, vacanze, tinteggiatura casa, mobili, scelte sue lavorative…)….poi ho perso il lavoro è arrivata la ricerca di un figlio e "presa" da questi eventi mi sono fatta trascinare nonostante le discussioni e le sue prepotenze, fino quando volendo mettere un punto alla ricerca di un figlio mi sono sentita vuota: senza un figlio, senza un lavoro e senza un supporto morale.
Ora io farei anche un terapia di coppia ma da dove si inizia?
è come far capire ad un alcolizzato che è tale… lui dopo che ti tratta male è dispiaciuto, ti chiede scusa, dice che migliorerà, che certe frasi non le dirà più…ma dopo 1-2 mesi basta una frase innocente e lui riversa tutta la sua rabbia e frustrazione, perché io penso sia questo il motivo, lui non mi ama mi vuole bene e vorrebbe stare con me ma vorrebbe anche un figlio, non riesce ad amarmi solo per quello che sono.
Io gli ho consigliato di andare da uno psicologo che magari lo aiuti a ragionare su cosa lo renderebbe veramente felice, lui dice che vuole solo me…. ma potrebbe essere che un figlio possa dargli quella felicità che io da sola non riesco a dargli?
NOn è meglio che lui vada dallo psicologo per chiarirsi le idee di una terapia di coppia?
[#11]
Se lui è davvero un narcisista è altamente improbabile che ammetta di avere un problema e che vada da uno psicologo, se non per dimostrare che non ha nulla che non va (raccontando la situazione in modo tale che il responso sia questo): la tendenza dei narcisisti è quella di incolpare gli altri per i loro errori o fallimenti e comunque per ogni cosa che non va, perciò in genere non si lasciano coinvolgere neanche in un percorso psicologico di coppia se non per cercare nel terapeuta un alleato che convalidi la loro visione delle cose.
Cosa le ha risposto quando gli ha consigliato di andare da uno psicologo?
Cosa le ha risposto quando gli ha consigliato di andare da uno psicologo?
[#12]
Ex utente
….ha ragione è quella la mia paura l'avevo già quasi obbligato ad andare da uno psicologo e lui nonostante i suoi dubbi ci sarebbe andato, ma non ho insistito ben consapevole di come avrebbe raccontato i fatti (distorto i fatti).
Solo per farle un ultimo esempio in un momento di tregua mi ha detto con tono calmo " va bene apri quello che vuoi, vorrà dire che se il tuo lavoro andrà bene potrò finalmente stare a casa mentre tu vai a lavoro e godermi la vita"….io me la sono presa, per me una battuta del genere era altamente sarcastica e lui ha negato dicendo che sono troppo sensibile e permalosa e che non ci vede nulla di male. che con me deve stare attento anche alle virgole e che deve smettere di parlare perché io traviso tutto quindi dora in poi dirà sempre solo "si" a tutto anche quando mi vede sbagliare.
Se dovesse raccontare questo fatto direbbe " ho detto a mia moglie che poteva aprire un'attività e che l'avrei aiutata e che se l'attività andava bene io magari avrei preso un po' di tempo per me dato che ho lavorato tanto nella mia vita"
DA qui capisco che lui sa cos'è giusto dire e non dire per non ferire i sentimenti e quindi so che quando dice certe frasi è consapevole di ferirmi, diversamente se fosse veramente così racconterebbe i fatti usando le stesse parole…
Sbaglio qualcosa nel ragionamento? Lei cosa mi consiglia di fare?
PEr l'ennesima volta mi ha detto che cambierà e mi ha chiesto scusa, ma io ho paura che un giorno si svegli e realizzando di aver fatto un errore mi riversi tutta la sua frustrazione….
Solo per farle un ultimo esempio in un momento di tregua mi ha detto con tono calmo " va bene apri quello che vuoi, vorrà dire che se il tuo lavoro andrà bene potrò finalmente stare a casa mentre tu vai a lavoro e godermi la vita"….io me la sono presa, per me una battuta del genere era altamente sarcastica e lui ha negato dicendo che sono troppo sensibile e permalosa e che non ci vede nulla di male. che con me deve stare attento anche alle virgole e che deve smettere di parlare perché io traviso tutto quindi dora in poi dirà sempre solo "si" a tutto anche quando mi vede sbagliare.
Se dovesse raccontare questo fatto direbbe " ho detto a mia moglie che poteva aprire un'attività e che l'avrei aiutata e che se l'attività andava bene io magari avrei preso un po' di tempo per me dato che ho lavorato tanto nella mia vita"
DA qui capisco che lui sa cos'è giusto dire e non dire per non ferire i sentimenti e quindi so che quando dice certe frasi è consapevole di ferirmi, diversamente se fosse veramente così racconterebbe i fatti usando le stesse parole…
Sbaglio qualcosa nel ragionamento? Lei cosa mi consiglia di fare?
PEr l'ennesima volta mi ha detto che cambierà e mi ha chiesto scusa, ma io ho paura che un giorno si svegli e realizzando di aver fatto un errore mi riversi tutta la sua frustrazione….
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Secondo me per prima cosa potrebbe interrogarsi in generale sul vostro matrimonio e su come stanno andando le cose fra di voi, dal momento che la questione gravidanza sembra essere solo uno degli aspetti problematici da gestire, oltre che specchio di difficoltà di coppia che si manifestano anche in altri ambiti.
Credo che per prima cosa infatti debba chiarire a sè stessa cosa prova per suo marito, cosa le lega a lui nonostante le difficoltà e quanto è disposta a tollerare o a non tollerare da parte sua.
Sarebbe utile un percorso psicologico di coppia, anche se lui potrebbe parteciparvi solo per farsi dare ragione dallo psicologo e quindi abbandonare una volta che non gli venisse data ragione: è un tentativo che può valere la pena fare in ogni caso.
Credo che per prima cosa infatti debba chiarire a sè stessa cosa prova per suo marito, cosa le lega a lui nonostante le difficoltà e quanto è disposta a tollerare o a non tollerare da parte sua.
Sarebbe utile un percorso psicologico di coppia, anche se lui potrebbe parteciparvi solo per farsi dare ragione dallo psicologo e quindi abbandonare una volta che non gli venisse data ragione: è un tentativo che può valere la pena fare in ogni caso.
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Ex utente
LA ringrazio tantissimo dr.ssa Massaro, è stata chiara e ha toccato il punto, cercherò di esaminarmi un'ulteriore volta per capire in primis i miei sentimenti, infatti leggendo la sua risposta magari una soluzione potrebbe essere iniziare un percorso che mi aiuti a chiarire da sola ed eventualmente valutare poi un percorso di coppia.
Grazie ancora infinitamente a lei e a chiunque mi ha aiutato a ragionare sulla situazione.
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Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 16k visite dal 18/11/2014.
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