Disturbo ossessivo (?)
Salve,
Vi scrivo perchè sono un po' preoccupato per mio fratello minore.
E' un ragazzo molto brillante e ottiene degli ottimi risultati all'università; tuttavia, negli ultimi anni ha mostrato qualche leggero atteggiamento riconducibile a disturbi ossessivi.
Non so se possa c'entrare qualcosa, ma soffre di leggeri tic nervosi da sempre (muove per un attimo gli occhi, fa uscire aria dal naso, si tocca i capelli).
La stranezza del suo comportamento ha a che fare soprattutto con la gestione dell'ansia: in occasione di esami, colloqui di lavoro ed altre occasioni "importanti" sembra sentire il bisogno di:
1. Nascondere quanto davvero si stia impegnando
2. Fare domande in maniera ossessiva
Per quel che riguarda il primo punto, non parlo del semplice dire "non ho studiato nulla", parlo di negare in maniera goffa (e venir puntualmente scoperto) l'aver iniziato a studiare una materia o aver svolto un esercizio; è un comportamento che spesso gli crea imbarazzi con gli amici, che lo ritengono fortemente competitivo ai limiti della scorrettezza. Però, vedendolo bene, a me sembra evidente che lui provi disagio: lui studia tantissimo (forse anche troppo) e sembra quasi vergognarsene.
Per quel che riguarda il secondo punto, il comportamento è ben più strano: ho letto conversazioni e chat nelle quali mio fratello letteralmente esasperava gli amici con domande di cui evidentemente conosceva la risposta o al contrario talmente generiche da non averne una. Parlo di intere ore passate a chiedere cosa si porta all'esame ("la matita? la penna? sicuro? e poi? quindi, solo matita e penna? e la gomma? ok, quindi: matita, penna e gomma? ecc.) oppure a chiedere punto per punto come si compila un form online (che vuol dire questo? tu cosa hai messo? quindi solo la data di nascita? sicuro? quindi tu hai messo così? ecc.).
Quello che mi rende sicuro che si tratti di in qualche modo di "rituali" ossessivi è il fatto che parliamo di un ragazzo intelligente e con ottimi risultati in tutti i campi, non certo un ragazzo che ha bisogno per forza l'aiuto degli altri. Lui stesso mi ha recentemente riferito di un suo compagno su cui faceva molto affidamento, che lo ha allontanato a causa del risultato migliore ottenuto da mio fratello a fronte di (a detta del suo amico "false") richieste d'aiuto il giorno prima di un esame.
Mi sto preoccupando troppo?
Vi scrivo perchè sono un po' preoccupato per mio fratello minore.
E' un ragazzo molto brillante e ottiene degli ottimi risultati all'università; tuttavia, negli ultimi anni ha mostrato qualche leggero atteggiamento riconducibile a disturbi ossessivi.
Non so se possa c'entrare qualcosa, ma soffre di leggeri tic nervosi da sempre (muove per un attimo gli occhi, fa uscire aria dal naso, si tocca i capelli).
La stranezza del suo comportamento ha a che fare soprattutto con la gestione dell'ansia: in occasione di esami, colloqui di lavoro ed altre occasioni "importanti" sembra sentire il bisogno di:
1. Nascondere quanto davvero si stia impegnando
2. Fare domande in maniera ossessiva
Per quel che riguarda il primo punto, non parlo del semplice dire "non ho studiato nulla", parlo di negare in maniera goffa (e venir puntualmente scoperto) l'aver iniziato a studiare una materia o aver svolto un esercizio; è un comportamento che spesso gli crea imbarazzi con gli amici, che lo ritengono fortemente competitivo ai limiti della scorrettezza. Però, vedendolo bene, a me sembra evidente che lui provi disagio: lui studia tantissimo (forse anche troppo) e sembra quasi vergognarsene.
Per quel che riguarda il secondo punto, il comportamento è ben più strano: ho letto conversazioni e chat nelle quali mio fratello letteralmente esasperava gli amici con domande di cui evidentemente conosceva la risposta o al contrario talmente generiche da non averne una. Parlo di intere ore passate a chiedere cosa si porta all'esame ("la matita? la penna? sicuro? e poi? quindi, solo matita e penna? e la gomma? ok, quindi: matita, penna e gomma? ecc.) oppure a chiedere punto per punto come si compila un form online (che vuol dire questo? tu cosa hai messo? quindi solo la data di nascita? sicuro? quindi tu hai messo così? ecc.).
Quello che mi rende sicuro che si tratti di in qualche modo di "rituali" ossessivi è il fatto che parliamo di un ragazzo intelligente e con ottimi risultati in tutti i campi, non certo un ragazzo che ha bisogno per forza l'aiuto degli altri. Lui stesso mi ha recentemente riferito di un suo compagno su cui faceva molto affidamento, che lo ha allontanato a causa del risultato migliore ottenuto da mio fratello a fronte di (a detta del suo amico "false") richieste d'aiuto il giorno prima di un esame.
Mi sto preoccupando troppo?
[#1]
Caro utente,
comprendo la sua peoccupazione per suo fratello ma, si renderà conto, per poter porre una diagnosi di disturbo ossessivo sarebbe opportuno che suo fratello si rivolgesse ad un clinico a voi vicino.
Comunque stia tranquillo non basta solo essere pedanti via chat con i compagni dai quali, evidentemente, vorrebbe essere accettato e non giudicato negativamente come invece avviene a fare di suo fratello un ossessivo.
Inoltre si ricordi che essere in tutto o parzialmente consapevoli del proprio disagio e sentire l'esigenza di essere aiutati sono la basi imprescindibili per affrontare un percorso di aiuto. Lei ne ha parlato con suo fratello?cosa ne pensa?
comprendo la sua peoccupazione per suo fratello ma, si renderà conto, per poter porre una diagnosi di disturbo ossessivo sarebbe opportuno che suo fratello si rivolgesse ad un clinico a voi vicino.
Comunque stia tranquillo non basta solo essere pedanti via chat con i compagni dai quali, evidentemente, vorrebbe essere accettato e non giudicato negativamente come invece avviene a fare di suo fratello un ossessivo.
Inoltre si ricordi che essere in tutto o parzialmente consapevoli del proprio disagio e sentire l'esigenza di essere aiutati sono la basi imprescindibili per affrontare un percorso di aiuto. Lei ne ha parlato con suo fratello?cosa ne pensa?
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Caro lettore,
accolgo anch'io la preoccupazione verso una persona a cui si vuole bene... il desiderio di prestare aiuto e di allontanare qualsiasi problematica.
Il punto focale resta che è suo fratello che dovrebbe "sentire" il disagio e chiedere aiuto: vi siete mai confrontati? Provi ad esprimere la sua preoccupazione e, insieme, a trovare il modo per comprendere le reali cause del disagio e come procedere.
Non possiamo fare diagnosi on-line, anche perché viene a mancare quell'approccio fondamentale, che è il de visu, dove si osserva, si ascolta e si accoglie la difficoltà... dove si individuano i disagi e si elaborano i vissuti.
Se suo fratello riconosce il problema (non importa l'etichetta" diagnosi), la difficoltà e comincia a sentirsi inadeguato nel quotidiano, allora, si può chiedere l'aiuto di un professionista.
Solo se c'è riconoscimento e motivazione.
Provi a riflettere e apra il suo cuore al fratello..
Un caro saluto.
accolgo anch'io la preoccupazione verso una persona a cui si vuole bene... il desiderio di prestare aiuto e di allontanare qualsiasi problematica.
Il punto focale resta che è suo fratello che dovrebbe "sentire" il disagio e chiedere aiuto: vi siete mai confrontati? Provi ad esprimere la sua preoccupazione e, insieme, a trovare il modo per comprendere le reali cause del disagio e come procedere.
Non possiamo fare diagnosi on-line, anche perché viene a mancare quell'approccio fondamentale, che è il de visu, dove si osserva, si ascolta e si accoglie la difficoltà... dove si individuano i disagi e si elaborano i vissuti.
Se suo fratello riconosce il problema (non importa l'etichetta" diagnosi), la difficoltà e comincia a sentirsi inadeguato nel quotidiano, allora, si può chiedere l'aiuto di un professionista.
Solo se c'è riconoscimento e motivazione.
Provi a riflettere e apra il suo cuore al fratello..
Un caro saluto.
[#3]
Gentile Utente,
dal momento che Lei che scrive è così preoccupato per Suo fratello potrebbe suggerirgli di rivolgersi personalmente ad uno psicologo psicoterapeuta perchè è importante, qualora si trattasse di un disturbo d'ansia/ossessivo, intervenire in tempi stretti. I disturbi d'ansia tendono infatti a cronicizzarsi col passare del tempo se non trattati adeguatamente.
Qualora si trattasse di un disturbo d'ansia/ossessivo, potrebbero essere compatibili alcuni sintomi che Lei qui ci sta elencando, come il ricontrollo di ciò che deve portare agli esami e le costanti rassicurazioni e conferme che in genere l'ansioso necessita.
Questo avviene di solito perchè si è visto che più si ripete il controllo e più diminuisce la salienza del ricordo, per cui per chi soffre d'ansia è colto dal dubbio e necessita di rassicurazioni. Tali rassicurazioni però non fanno altro che peggiorare la situazione.
Dal momento che però qui è Lei che scrive e che si dichiara preoccupato, potrebbe parlare Lei direttamente con uno psicologo di persona per capire come relazionarsi meglio con Suo fratello, aiutandolo e incoraggiandolo a sentire il parere del professionista ma anche a non alimentare quelli che a Lei sembrano rituali. Spesso infatti anche il contesto relazionale e famigliare può diventare prezioso.
Cordiali saluti,
dal momento che Lei che scrive è così preoccupato per Suo fratello potrebbe suggerirgli di rivolgersi personalmente ad uno psicologo psicoterapeuta perchè è importante, qualora si trattasse di un disturbo d'ansia/ossessivo, intervenire in tempi stretti. I disturbi d'ansia tendono infatti a cronicizzarsi col passare del tempo se non trattati adeguatamente.
Qualora si trattasse di un disturbo d'ansia/ossessivo, potrebbero essere compatibili alcuni sintomi che Lei qui ci sta elencando, come il ricontrollo di ciò che deve portare agli esami e le costanti rassicurazioni e conferme che in genere l'ansioso necessita.
Questo avviene di solito perchè si è visto che più si ripete il controllo e più diminuisce la salienza del ricordo, per cui per chi soffre d'ansia è colto dal dubbio e necessita di rassicurazioni. Tali rassicurazioni però non fanno altro che peggiorare la situazione.
Dal momento che però qui è Lei che scrive e che si dichiara preoccupato, potrebbe parlare Lei direttamente con uno psicologo di persona per capire come relazionarsi meglio con Suo fratello, aiutandolo e incoraggiandolo a sentire il parere del professionista ma anche a non alimentare quelli che a Lei sembrano rituali. Spesso infatti anche il contesto relazionale e famigliare può diventare prezioso.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Gentile ragazzo,
La domanda che vorrei porLe e' che rapporto abbiate Lei e Suo fratello.
Potrebbe sussistere una inconsapevole competizione con Lei?
I vostri genitori come si comportano verso di Voi?
La domanda che vorrei porLe e' che rapporto abbiate Lei e Suo fratello.
Potrebbe sussistere una inconsapevole competizione con Lei?
I vostri genitori come si comportano verso di Voi?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#5]
Caro lettore, mi domandavo cosa la spinge ad essere così attento ai comportamenti di suo fratello e soprattutto se ne avesse parlato con lui.
Quello che ci descrive denota sicuramente una componente più o meno accentuata di ansia da parte di suo fratello, ma anche sua nei suoi confronti.
Se vuole può provare a descriverci un po' meglio il vostro contesto familiare.
Quello che ci descrive denota sicuramente una componente più o meno accentuata di ansia da parte di suo fratello, ma anche sua nei suoi confronti.
Se vuole può provare a descriverci un po' meglio il vostro contesto familiare.
Cordialmente
dott.ssa Marianna Padovano
Studio Psicologico Anemos
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 17/11/2014.
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