Blocco psicologico con l' altro sesso, depressione e?
La mia storia è questa: sono sempre stato un uomo molto timido e da chè mi ricordi ho avuto sempre problemi di autostima e fiducia in me stesso. Ho avuto un infanzia normale e genitori che mi hanno voluto sempre bene. Nonostante ciò ho avuto una vita sociale normale con molti amici e vari interessi. Il problema è nato nel rapporto con l' altro sesso nel senso che ,non so perche ,ma mi sono bloccato. Le ragazze che ho avuto fino a 34anni le conto sulla punta delle dita di una mano e con queste non ero mai riuscito ad andare fino in " fondo " in quanto venivo preso dalla paura che scoprissero questo mio blocco e che a letto facessi fiasco. A 34 anni ho conosciuto una splendida spagnola che si é innamorata perdutamente di me. Io grazie a ciò e vedendo quanto tenesse a me mi sono buttato e finalmente sono riuscito a superare questo mio blocco che mi attanagliava e ad avere una relazione sentimentale completa ( ovviamente le prime volte sono andato in bianco pero lei mi ha saputo aspettare e acquistando fiducia sono arrivato ad avere con lei una vita sessuale normale e più che soddisfacente ) anche se a distanza. Dopo quasi 4 anni questa relazione è terminata xché alla fine lei non era più innamorata così che mi ha lasciato e comunque anch' io da un pò di mesi dove la distanza mi pesava parecchio.
Ora veniamo al punto. In conseguanza di ciò sono piombato in un stato di profonda soffferenza dovuto a due motivi: il primo è il senso di mancanza affettiva lasciata dalla fine della relazione. Il secondo e secondo me quello più grave è la paura di tornare a come ero prima che conoscessi lei...giá sento crescere in me di nuovo il blocco che avevo anni fa e questo non mi fa andare avanti e superare la cosa in quanto in lei vedo la mia unica e sola chance di essere felice. Lo so che ora sono diverso e che devo smetterla di farmi tutte queste paronoie mentali però non ci riesco! È più forte di me! Che posso ? Accetto consigli grazie.
Ora veniamo al punto. In conseguanza di ciò sono piombato in un stato di profonda soffferenza dovuto a due motivi: il primo è il senso di mancanza affettiva lasciata dalla fine della relazione. Il secondo e secondo me quello più grave è la paura di tornare a come ero prima che conoscessi lei...giá sento crescere in me di nuovo il blocco che avevo anni fa e questo non mi fa andare avanti e superare la cosa in quanto in lei vedo la mia unica e sola chance di essere felice. Lo so che ora sono diverso e che devo smetterla di farmi tutte queste paronoie mentali però non ci riesco! È più forte di me! Che posso ? Accetto consigli grazie.
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Quando non si riesce a risolvere da soli un problema, è opportuno ricercare aiuto specialistico. Non online, però, perché da qui non possiamo far molto. È necessario che veda un professionista di persona. Il suo problema può essere risolvibilissimo, trattato in modo opportuno.
In generale dovrà imparare a superare l'ansia da prestazione, ma non nel modo che all'ansioso viene spontaneo, cioè evitando, ma affrontando ciò che le fa paura e sperimentando deliberatamente piccole dosi di frustrazione e rifiuto da parte dell'altro sesso. Ciò allo scopo di avviare una sorta di immunizzazione verso ciò che le fa paura. Questo almeno da un punto di vista breve strategico.
In generale dovrà imparare a superare l'ansia da prestazione, ma non nel modo che all'ansioso viene spontaneo, cioè evitando, ma affrontando ciò che le fa paura e sperimentando deliberatamente piccole dosi di frustrazione e rifiuto da parte dell'altro sesso. Ciò allo scopo di avviare una sorta di immunizzazione verso ciò che le fa paura. Questo almeno da un punto di vista breve strategico.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile utente,
molto "delicato" e sensibile il suo racconto...
Provo a comprendere come possa sentirsi in questa situazione in cui non vede via di uscita: il senso di abbandono affettivo e il timore di aver perso quel "tanto" di sicurezza, grazie alla disponibilità e all'accoglienza di questa donna.
Vorrei premettere che ad ognuno di noi va attribuito un "potere personale" e che, spesso, si senta il desiderio di essere "accompagnati" in questo percorso (infatti ci chiede aiuto).
Il percorso, però, dal suo racconto si prospetta intenso e carico di emotività... per cui un confronto de visu in un contesto strutturato, dove instaurando una buona alleanza terapeutica, può permetterle di sentirsi ascoltato, accolto e non giudicato.
Le sue difficoltà e i suoi timori hanno radici antiche e nell'immaginario psicoterapeutico vanno individuate con accuratezza, chiarificate ed elaborate. Solo in questo modo, impegnandosi emotivamente e attraverso qualche momento di sofferenza, potrà realmente avviarsi un cambiamento nel suo quotidiano.
L'autostima, che rappresenta le fondamenta delle nostre esperienze di vita, va acquisita attraverso un processo di riconoscimento e di confronto profondo con un professionista.
Si forma nell'infanzia e culmine è il rapporto con la famiglia.
Provi a riflettere e a prendere in mano la sua vita.
Ha ancora tutto da sperimentare e la sua richiesta, anche se noi non riusciamo a soddisfarla, rappresenta un primo ed importante punto di partenza.
Si ricordi, inoltre, che ognuno di noi si caratterizza per il suo "modo di essere" e che l'aspetto più puro e apprezzato in un rapporto a due è la spontaneità e la congruenza.
Non abbia timori, provi a fidarsi e ad affidarsi!
Rimaniamo in ascolto...
Di cuore...
molto "delicato" e sensibile il suo racconto...
Provo a comprendere come possa sentirsi in questa situazione in cui non vede via di uscita: il senso di abbandono affettivo e il timore di aver perso quel "tanto" di sicurezza, grazie alla disponibilità e all'accoglienza di questa donna.
Vorrei premettere che ad ognuno di noi va attribuito un "potere personale" e che, spesso, si senta il desiderio di essere "accompagnati" in questo percorso (infatti ci chiede aiuto).
Il percorso, però, dal suo racconto si prospetta intenso e carico di emotività... per cui un confronto de visu in un contesto strutturato, dove instaurando una buona alleanza terapeutica, può permetterle di sentirsi ascoltato, accolto e non giudicato.
Le sue difficoltà e i suoi timori hanno radici antiche e nell'immaginario psicoterapeutico vanno individuate con accuratezza, chiarificate ed elaborate. Solo in questo modo, impegnandosi emotivamente e attraverso qualche momento di sofferenza, potrà realmente avviarsi un cambiamento nel suo quotidiano.
L'autostima, che rappresenta le fondamenta delle nostre esperienze di vita, va acquisita attraverso un processo di riconoscimento e di confronto profondo con un professionista.
Si forma nell'infanzia e culmine è il rapporto con la famiglia.
Provi a riflettere e a prendere in mano la sua vita.
Ha ancora tutto da sperimentare e la sua richiesta, anche se noi non riusciamo a soddisfarla, rappresenta un primo ed importante punto di partenza.
Si ricordi, inoltre, che ognuno di noi si caratterizza per il suo "modo di essere" e che l'aspetto più puro e apprezzato in un rapporto a due è la spontaneità e la congruenza.
Non abbia timori, provi a fidarsi e ad affidarsi!
Rimaniamo in ascolto...
Di cuore...
[#3]
Ex utente
Grazie per le risposte...giá averne potuto parlare qui mi é un pò di aiuto. Grazie soprattutto alla Dr.ssa Albano che ha fotografato quasi perfettamente il mio stato d' animo attuale.Dico "quasi" perché grazie all' ultima esperienza che ho avuto con la mia ex, so di aver fatto un grosso passo in avanti e ciò mi consente di guardare al futuro con un pò di speranza. Sono consapevole però che ora, dato che sono di nuovo single , per riuscire a superare definitivamente questo mio problema o comunque riuscire a conviverci senza che mi limiti nella vita quotidiana e nel rapporto con l' altro sesso devo rivolgermi ad uno specialista come voi mi avete detto.
[#5]
Gentile Utente,
Anche se comunemente si crede che l'amore sia curativo.....in realtà non lo è.
La paura di tornare come prima potrebbe tarparle le ali, ma potrebbe infonderle il coraggio per decidere di cambiare...
Lei ha bisogno di fare amicizia con le sue paure, di entrare nello sconosciuto che alberga in lei per scegliere di cambiare ciò che le ha fatto compagnia fino a questo momento.
Abbracci le sue paure e vedrà che troverà in esse grandi tesori, delle vere e proprie risorse
Nel mio sito personale e blog troverà molto materiale su Eros, coppia, sessualità è così via...
Anche se comunemente si crede che l'amore sia curativo.....in realtà non lo è.
La paura di tornare come prima potrebbe tarparle le ali, ma potrebbe infonderle il coraggio per decidere di cambiare...
Lei ha bisogno di fare amicizia con le sue paure, di entrare nello sconosciuto che alberga in lei per scegliere di cambiare ciò che le ha fatto compagnia fino a questo momento.
Abbracci le sue paure e vedrà che troverà in esse grandi tesori, delle vere e proprie risorse
Nel mio sito personale e blog troverà molto materiale su Eros, coppia, sessualità è così via...
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Ex utente
Salve ho iniziato una cura da una brava psicoterapeuta ( oggi primo appuntamento ) e ho scoperto di essere affetto da un blocco affettivo per cui ho difficoltá a provare e esprimere sentimenti soprattutto nell' ambito dell' amore..( in effetti almeno inizialmente con la mia ex non riuscivo a provare nemmeno del desiderio sessuale). Ciò mi provaca ansia e un poco di depressione... Spero di risolvere e a capirne il motivo. Il problema e che per ora di cause gravi che possan0 aver scatenato questa cosa non me ne vengono in mente...speriamo di risolvere: già dare un nome al problema mi è stato di aiuto...
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 11.5k visite dal 17/11/2014.
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