Alcolismo..

Salve..avrei bisogno di un consiglio..vado subito al nocciolo della situazione..
Il problema riguarda mia madre..Sono anni ormai che beve costantemente vino...circa 2bottiglie al giorno,e tutti sabbiamo le conseguenze:Dimentica le cose, è molto depressa,dorme quasi tutto il giorno oppure se non dorme è arrabbiata,litiga con tutti,piange ecc ecc..E più noi figli e parenti le diciamo di darsi una calmata più continua..Lè ho provate tutte..Gliel ho detto cn le buone, con le cattive, Sono arrivata a buttarle il vino che comprava..Lei non ammette di essere ripresa su questo perchè ha la convinzione di non farne abuso.Sono preoccupata per la sua salute fisica e sopratutto psicologica..è molto fragile..Aspetto un consiglio..Grazie!
Sesso: Donna
Anni:49
Altezza: 1,57
[#1]
Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5
Gentile utente,

la sua storia la accomuna a tutte le persone che vivono in casa un problema di alcolismo di un proprio caro. Capisco la sua preoccupazione e capisco il suo stato d'animo. In questi casi è proprio vero che soffrono più le persone che stanno vicino piuttosto che la diretta interessata che è vero soffre ma con unìo stile cognitivo e un impronta emotiva differente. Io non conosco la storia di sua madre, non conosco a fondo la sua storia però dietro ogni storia di alcolismo si nascondono quasi sempre, forti periodi stressogeni, delusioni, fine di rapporti etc. Per cercare di affrontare il problema di sua madre sono utili due cose fondamentali:

- rendere consapevole sua madre del fatto che ha un problema (alcolismo)
- scavare attraverso una terapia psicologica quale è il vero motivo di malessere.

Con gli alcolisti, così come i tossicodipendenti è molto difficile lavorare se non li si porta a fargli capire che hanno un problema.

In questa categoria di persone è la cosa più difficile da far capire e immagino lei che vive questa esperienza lo sa bene.

Il mio consiglio è quello di in primis parlare della situazione con il medico di base chiedendo che venga sottoposta a tutta una serie di esami, ematici, funzionalità renale, fegato etc per verificare se da questi anni di alcolismo si sono subiti dei danni fisici. La invito a non sottovalutare affatto questo step.

In contemporanea si rivolga a un bravo psicologo della sua zona. Esistono terapie cognitivo comportamentali molto valide per queste problematiche. Io poi sono assolutamente pro i grupi di auto aiuto. Sapere e conoscere le esperienze degli altri, le strategie, le soluzioni, sapere di lottare come altri, con altri, da una forte motivazione alle persone che vivono questo problema.

La prego di tenermi aggiornato sulla situazione.

Cordialmente,

Dr. Cristian Livolsi
Psicologo/Psicoterapeuta e Ipnologo
www.cristianlivolsi.com
cell. 3387425971

[#2]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Primaditutto la ringrazio di aver risposto così presto..
Non saprei davvero in maniera materiale come farglielo capire..dirlo a parole , mi creda ,è davvero difficile..è impossibile toccare questo tasto.
in secondo luogo non credo nel suo passato ci sia stato qualcosa che l abbia spinto a farne così abuso.
Si in passato è successo che ha smesso di lavorare per badare a mia nonna con cui viviamo, e non credo sia questo il motivo no?!...Si può iniziare senza avere un brutto passato alle spalle ma solo per il puro piacere di bere?
E questo lo sa perchè lo dico perchè non credo mia madre sia un alcolista vera e propria...nel senso non credo soffra di dipendenza,io so che lei può farne a meno.
Ora le racconto un evento..Il mese di maggio (mese della madonna) è solito fare "un fioretto"..e lei fa quello del vino...e mi creda per un mese intero non tocca una goccia di vino..è un'altra persona..si trasforma radicalmente..Mi capisce?
[#3]
Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5
Gentile utente,

la capisco e molto bene. E' molto difficile fare consulenza psicologica online, è importante parlare direttamente con sua madre e il rapporto psicologo-paziente, non può essere in alcun modo sostituito da consulti online. Anche se lei dice che secondo lei non è un'alcolista bisogna approfondire bene questo punto e capire allora quale sia il vero problema. Ma:

Se non è un alcolista, da cosa nasce allora la sua preoccupazione?
Se non è un alcolista, perchè allora vietare o ostacolare questo comportamento?

In letteratura scientifica, esistono pareri abbastanza univoci circa l'elemento scatenante del bere. In genere (in genere però significa che è possibile in maniera statistica anche qualche altra causa) c'è sempre qualche elemento di profondo disagio che fa scattare il rifugio verso l'alcol. Lei magari, non gli darà peso. E' però possibile, non lo escludo, che si possa trattare di un piacere fine a se stesso. Ma ripeto è troppo difficile parlare di cose che non si conoscono perfettamente (non c'è stato counseling con sua madre.



Cordialmente,
[#4]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Buonasera...mi scuso per aver risposto così in ritardo.
Lei ha ragione...purtroppo è difficile prima per me accettare che si tratti di alcolismo vero e proprio..
Da un lato c'è il piacere fine a se stesso dall'altro, credo , una vita insoddisfatta,una donna insicura con pochissima autostima..e credo possa essere questo il problema..non so..
Ha ragione quando dice che avere consulti on-line non basta (anzi a volte penso.."Gurda come ti sei ridotta..chiedere aiuto in internet") ma quando ho visto questo sito ho avuto un pò di speranza..Mi creda è impossibile per me andare da mia madre e dire.."Mamma devi farti aiutare, andiamo da un bravo psicologo o da un gruppo di auto aiuto"...è difficile davvero.Eppure forse questo è l'unico modo per aiutarla..ma la prego di capire la situazione..A questo punto le voglio chiedere un consiglio:
come devo o almeno come dobbiamo comportarci noi familiari? Come possiamo farle capire che è in gioco la sua salute e anche quella degl'altri..? Mi aiuti..qual'è l'approccio più adatto...

Mi deve scusare se per caso pensa che io metta in dubbio l'aiuto professionale psicologico..anzi credo sia necessario, indispensabile..ma nel mio caso impossibile...

La rigrazio..
P.S mi può dare tranquillamente del tu.
[#5]
Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5
Gentile utente,

apprezzo la sua risposta e come vede, anche lei sta cominciando a leggere in maniera diversa la situazione. Come già detto, l'alcolismo, come ogni altra dipendenza è un peso molto più grosso per i familiari della vittima che della vittima stessa. Quindi capisco il suo stato d'animo, la sua apprensione e la sua voglia e "impotenza" di aiutare. Purtroppo non ci sono grandi possibilità di aiuto se chi deve essere aiutato non riconosce la patologia. In psicologia una delle prime cose che si imparano è:
"Il primo passo verso la risoluzione del problema è ammettere di avere un problema" non so se mi capisce.
In ogni caso se proprio lei non riesce a comunicare in tal senso con sua madre, io onestamente parlerei in privato con il medico di base e forse cercherei una via non "ortodossa" per limitare o fermare temporaneamente il problema, ossia convincerla della pericolosità dei danni fisici etc. Sicuramente l'aiuto di voi familiari è essenziale e importantissimo ma in un ottica non "psicologica" non saprei come aiutarla.

Mi spiace quando lei pensa di essersi ridotta "male" a chiedere un consulto on.line. Invece io lo valuto in maniera molto positiva. Le problematiche psicologiche sono difficili da trattare a tu per tu con uno psicologo o un medico. In questo il consulto online ci è sicuramente d'aiuto. L'unica cosa è che purtroppo non può sostituirsi al normale approccio terapeuta-paziente. Si ricordi, nell'ottica de "Il primo passo verso la risoluzione del problema è ammettere di avere un problema" lei, chiedendo un consulto ha espresso un problema e ne sta prendendo consapevolezza. Quindi è nella strada giusta per iniziare a elaborarlo. Ora sta nella sua capacità quello di rivolgersi ai professionisti giusti o rimboccarsi le maniche e munirsi di tanta pazienza, perchè il percorso è lungo ma meritevole di essere seguito. La prego mi tenga aggiornato.

Cordialmente,
[#6]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
non è vero che se la persona con problemi da dipendenza da sostanze non riconosce di avere un Problema non si può fare nulla. Capisco le intenzioni del Collega, ma in questo modo immagino che voi familiari tenderete a sentirvi ancora più frustrati e depressi.

Ma come: mi dicono che devo convincere la mamma a farsi curare, io non so come fare, e allora? Siamo perduti?

No.

Intanto sono due le cose che potete fare anche subito:

1) chiedete al vostro medico di base di mettervi (voi familiari, senza la mamma) in contatto col SERT della vostra zona. Vi faranno parlare con uno specialista che vi darà alcuni consigli comportamentali da utilizzare con la mamma nel frattempo

2) i gruppi di auto-aiuto (ad es. Alcolisti Anonimi, Acat, ecc.) sono suddivisi in due sottogruppi: il primo è quello delle persone con problemi di alcool, il secondo è formato dai FAMILIARI di queste persone. Fate in modo di contattare uno di questi gruppi di FAMILIARI (chiedendo sempre al medico, oppure al parroco, in comune, ecc.). Una volta lì, vi verranno fornite alcune importanti indicazioni comportamentali da utilizzare per "agganciare" la mamma, aiutandola a raggiungere quella motivazione di cui parla il Collega

Capisce, allora, quanto sia FONDAMENTALE il lavoro dei familiari in questo momento, ma dev'essere un contributo guidato e strutturato da persone competenti.

Non vi si può dare una responsabilità più grande di voi. Avete bisogno di aiuto. Tutta la famiglia però.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#7]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Salve...Vi ringrazio per i consigli che mi state dando..Ad essere sincera dopo l'intervento del dott.Livolsi mi sono sentita impotente e avvilita..ma riconosco che ha ragione..L'intervento di una persona competente è indispensabile..e mi sono sentita rincuorata nel leggere ciò che ha detto il dott Bulla. Sicuramente seguirò i vostri consigli..ma primaditutto devo trovare la forza di farlo..è molto difficile anche per me..dopo giorni,settimane,anni di sforzi nel tentare di aiutarla invano adesso mi sento un pò "senza forze",sconfitta..di strada da fare ce n'è tanta e la mia paura più grande è quella di non farcela..ormai io e i miei fratelli stiamo passando gl'anni più belli della nostra giovinezza con l'ansia..l'ansia che possa succedere qualcosa di brutto,l'ansia di parlare,di usare i termini adatti..e vi assicuro che è una sensazione terribile! La cosa che desideriamo di più è vedere mamma bene..vorrei vederla sorridere,cucinare,fare le faccende di casa,vorrei poter confidarmi con lei, chiacchierare con lei come fanno tutti i figli con le proprie madri..Vorrei avere la mia mamma e non preoccuparmi per lei come se lo fossi io.. La mia non è rassegnazione ma solo grande sconforto..Vi sono veramente grata e vi faccio i complimenti per la vostra serietà e professionalità!

Cordiali saluti
Denise
[#8]
Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5
Gentile Denise,

abbia fede sulle sue capacità e si armi di tutto il coraggio necessario per affrontare questa situazione in modo concreto e deciso. Qualora abbia necessità di supporto o di ulteriori consigli la invito a contattarmi senza problemi. La prego inoltre di tenermi aggiornato.

Le porgo i miei più sinceri auguri.

Cordialmente,
[#9]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
c'è un ottimo psichiatra ad Avellino (che ha lavorato proprio al SERT) che collabora su questo sito, è il Dottor Ruggiero. Può trovare il suo profilo cliccando su

https://www.medicitalia.it/francescosaverioruggiero/
Disfunzione erettile

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

Leggi tutto