Parlare da soli

Salve,
sono un ragazzo di 27 anni. Studente universitario. Credo di avere un problema serio. E lo affermo dopo aver cercato di capire bene la situazione. Ho sempre parlato da solo sin da quando ero bambino, ma non è mai stato un problema. Anzi per certi versi era una sorta di autodifesa e un meccanismo di dialogo interiore. Intorno ai 19 anni, primo anno di università, questo parlare da solo si rivoltato contro di me. Immobilizzandomi. Quando sono sotto stress o ho ansia per un esame o per altre ragioni ( aggiungo che sono ansioso già di mio) mi chiudo in me stesso a parlare da solo in maniera così forte che dimentico la realtà che mi circonda. Sono capace di farlo per ore ed ore. Me ne rendo conto mentre lo faccio. Ma non riesco a controllarlo, è come una forza indistruttibile. Questa cosa ormai va aventi a fasi alterne da 7 anni, ha compromesso il mio rendimento accademico in maniera seria, e ha contribuito ad un auto-isolamento molto lungo a cui mi sono sottoposto senza nemmeno accorgermene consapevolmente. Solo ora sono tornato ad avere relazioni sociali, dopo la laurea triennale ero convito che questi problemi sarebbero scomparsi, ora invece mi rendo conto che sono lì.Per fare un esempio, sono già due volte che rimando un esame, non studio, perchè passo il mio tempo a parlare da solo, di tutto e di nulla, in un ciclo continuo e ripetitivo, direi ossessivo. Oggi stesso, ho incominciato a scrivere un diario per metabolizzare i miei pensieri ed evitare che questi mi inondino la testa. Non so se è la strada giusta. Perdonate la lunghezza della spiegazione. Ora vi chiedo cosa dovrei fare? Andare da uno psicologo? O cercare una soluzione da me? Perchè sono convinto che alla fine la soluzione sia in me stesso, devo solo farla emergere, ma il punto è che non so come. Cordiali saluti e grazie per la pazienza.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
direi che il suo disagio merita uno spazio d'ascolto e di approfondimento con uno psicologo al fine di avviare un processo di cambiamento che se ulteriormente rinviato corre il rischio di penalizzare la sua quotidianità oltre al suo percorso universitario.
La connotazione ossessiva che lei stesso attribuisce alla propensione a parlare da solo è senz'altro un aspetto da non sottovalutare, una sorta di esasperazione di una strategia che inizialmente si è rivelata funzionale ma che ora sembrerebbe essere diventata invasiva e, come tale, forse espressione di un disagio individuale.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Ora vi chiedo cosa dovrei fare? Andare da uno psicologo? O cercare una soluzione da me?<<
è importante consultare un Collega di persona per una valutazione e un trattamento mirato. Bisogna comprendere se si tratta di una compulsione o di un meccanismo disfunzionale per la gestione dell'ansia, collegato chiaramente ai pensieri.

"Cercare una soluzione da solo" non è servito in tutti questi anni, perché dovrebbe funzionare ora? Serve solo ad alimentare il disagio e coltivare l'illusione di poter controllare il suo problema.







Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Vi ringrazio per aver risposto alle mie domande. Credo che seguirò le vostre indicazioni. Riconosco io stesso che è giunto il tempo di cercare un aiuto esterno. Vi chiedo se secondo voi questo stato di cose sia irreversibile, vorrei cercare di capire la gravità del mio problema. Capisco che non potete fare un diagnosi a distanza ma in base alla vostra esperienza si può guarire? O è uno stato con cui posso al più convivere? Grazie ancora per l'attenzione. Saluti.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86 75
Un disagio non è necessariamente una patologia anche se si manifesta con un comportamento disfunzionale che può essere identificato come sintomo.
Se ci saranno le condizioni favorevoli per avviare un processo di cambiamento attraverso un percorso che prevede l'incontro diretto tra Lei e lo psicologo, il risultato non sarà il ritorno alla condizione precedente quanto piuttosto un percorso di crescita personale che le consentirà di attingere alle risorse personali in modo efficace e nella piena autoconsapevolezza.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>..in base alla vostra esperienza si può guarire?<<
se si tratta di un disturbo d'ansia può trovare molto giovamento dal trattamento psicologico e con la psicoterapia risolvere del tutto le sue problematiche. Però la certezza del buon esito non può averla, proprio come succede in medicina, perché ci sono diverse variabili da considerare (diagnosi, compromissione del funzionamento, motivazione, aspettative ecc.).






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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile utente,

Accogliamo la riflessione di rivolgersi ad un professionista, perché solo in un setting strutturato, accogliente e non giudicante lei potrà identificare la causa del suo disagio (tale è, perché riferito da lei) e, contemporaneamente, elaborazione di vissuti e processo di cambiamento.

Occorre una ristrutturazione del suo spazio vitale... e, affinché, si sperimenti questo non possiamo sapere il tempo che occorre ed altro.

Dipende da una serie di fattori: in primis dal suo momento di "svolta".... quanto lei sia pronto e motivato a questo cambiamento.

C'è un tempo per ogni cosa....

Perché conviverci, se ci sta manifestando una difficoltà?

Riflettiamo, anche, sulle "sollecitazioni" dei colleghi...

Un caro saluto.