Lacrime facile
Sono, sono stato, sempre una persona timida ed emozionale. Pero da qualche anno la cosa non mi fa vivere più una vita sociale normale. Quando mi trovo a dover prendere la parola, quando sono al centro dell'attenzione divento tutto rosso, sapendo che questo accade mi assale questa ansia anticipata che poi non riesco a controllare. Quando poi succede che mi trovo davanti a una buona azione, malattie altrui, gentilezza, altruismo, quando mi danno importanza, ecco che i miei occhi si riempiono di lacrime, con tanto di imbarazzo perché è come se gli altri vedono che io sono una persona fragilissima e questo mi fa allontanare dagli altri. Mi date un Vostro utile parere ,cosa mi può aiutare. Grazie
[#1]
<perché è come se gli altri vedono che io sono una persona fragilissima>
Gentile Utente,
timore del giudizio altrui, di non essere all'altezza delle situazioni, scarsa fiducia in sé o altro ancora non di rado rendono difficile la vita sociale.
Se parte con la premessa che gli altri si possano accorgere della sua fragilità, non c'è da meravigliarsi poi che al paventarsi di un'occasione sociale lei inizi a provare ansia, difficile da gestire poi quando si trova nella situazione temuta.
Il rischio è appunto quello che la sua vita di relazione si impoverisca sempre più, ad esempio se lei anziché affrontare le situazioni temute le evita, alimentando in questo modo il problema.
Opportuno dunque consultare uno psicologo psicoterapeuta che possa valutare la sua condizione alla luce di ogni elemento utile e accompagnarla ad affrontare uin modo efficace le sue difficoltà.
Restiamo in ascolto
Gentile Utente,
timore del giudizio altrui, di non essere all'altezza delle situazioni, scarsa fiducia in sé o altro ancora non di rado rendono difficile la vita sociale.
Se parte con la premessa che gli altri si possano accorgere della sua fragilità, non c'è da meravigliarsi poi che al paventarsi di un'occasione sociale lei inizi a provare ansia, difficile da gestire poi quando si trova nella situazione temuta.
Il rischio è appunto quello che la sua vita di relazione si impoverisca sempre più, ad esempio se lei anziché affrontare le situazioni temute le evita, alimentando in questo modo il problema.
Opportuno dunque consultare uno psicologo psicoterapeuta che possa valutare la sua condizione alla luce di ogni elemento utile e accompagnarla ad affrontare uin modo efficace le sue difficoltà.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile utente,
comprendo la sua difficoltà a viversi in queste situazioni, perché oltre alla vergogna e all'imbarazzo c' e' proprio un senso di frustrazione per non avere la capacità di condividere e di confrontarsi.
Occorre recuperare una buona fiducia in se' e arricchire questa sana autostima, che rappresentano proprio le fondamenta della nostra vita esistenziale.
Il bisogno è quello di essere riconosciuti e di essere accettati per quello che si è...
Un vissuto questo che ha radici che affondano nella nostra storia antica e, come tale, necessita di tempo ed estrema delicatezza per essere elaborato.
Si deve sentire ascoltato, accolto e non giudicato ed un setting terapeutico può rappresentare lo spazio, la culla che può finalmente dare linfa a questa vita spenta e cupa.
Una accurata diagnosi valuterà il suo assetto esistenziale ed eventuale terapia integrativa.
Un caro saluto
comprendo la sua difficoltà a viversi in queste situazioni, perché oltre alla vergogna e all'imbarazzo c' e' proprio un senso di frustrazione per non avere la capacità di condividere e di confrontarsi.
Occorre recuperare una buona fiducia in se' e arricchire questa sana autostima, che rappresentano proprio le fondamenta della nostra vita esistenziale.
Il bisogno è quello di essere riconosciuti e di essere accettati per quello che si è...
Un vissuto questo che ha radici che affondano nella nostra storia antica e, come tale, necessita di tempo ed estrema delicatezza per essere elaborato.
Si deve sentire ascoltato, accolto e non giudicato ed un setting terapeutico può rappresentare lo spazio, la culla che può finalmente dare linfa a questa vita spenta e cupa.
Una accurata diagnosi valuterà il suo assetto esistenziale ed eventuale terapia integrativa.
Un caro saluto
[#3]
Gentile Utente,
comprendo il suo disagio, ma potrebbe essere un valore aggiunto alla sua esistenza, non una limitazione…
La sensibilità d'animo, la capacità di sentire quello che sentono gli altri - l'empatia- non sono caratteristiche da sottovalutare …anzi,direi, da apprezzare.
Un nostro Collega potrà aiutarla nella decodifica delle "corde emozionali" dolenti, che evidentemente risuonano dentro di lei, con elementi della sua stirai di vita e psichica, forse non elaborati…al fine di trasformare le crisi in vere "risorse".
comprendo il suo disagio, ma potrebbe essere un valore aggiunto alla sua esistenza, non una limitazione…
La sensibilità d'animo, la capacità di sentire quello che sentono gli altri - l'empatia- non sono caratteristiche da sottovalutare …anzi,direi, da apprezzare.
Un nostro Collega potrà aiutarla nella decodifica delle "corde emozionali" dolenti, che evidentemente risuonano dentro di lei, con elementi della sua stirai di vita e psichica, forse non elaborati…al fine di trasformare le crisi in vere "risorse".
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Gentile Utente, l'essere una persona emozionale ed il riempirsi gli occhi di lacrime davanti ad eventi con un certo impatto emotivo, non sono sinonimi di fragilità.
In alcune situazioni, ad esempio, queste caratteristiche possono aiutare ad entrare in contatto emotivo con l'altro e ad essere quindi empatiche e, sempre in alcuni contesti quale ad esempio quello in cui si riceve un atto di altruismo, l'autoironia sulla propria commozione potrebbe aiutarLa a viversi meglio questa Sua caratteristica.
Ciò nonostante, la Sua emotività ed il modo in cui la percepisce, influenza negativamente le Sue relazioni e quindi la Sua vita sociale.
Le suggerisco quindi di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarLa ad identificare meglio gli aspetti di sè che Lei vive negativamente, potendo poi intervenire su di essi, ed eventualmente potrebbe aiutarLa ad aquisire, qualora ce ne fosse bisogno, ulteriori abilità sociali.
Cari saluti
In alcune situazioni, ad esempio, queste caratteristiche possono aiutare ad entrare in contatto emotivo con l'altro e ad essere quindi empatiche e, sempre in alcuni contesti quale ad esempio quello in cui si riceve un atto di altruismo, l'autoironia sulla propria commozione potrebbe aiutarLa a viversi meglio questa Sua caratteristica.
Ciò nonostante, la Sua emotività ed il modo in cui la percepisce, influenza negativamente le Sue relazioni e quindi la Sua vita sociale.
Le suggerisco quindi di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarLa ad identificare meglio gli aspetti di sè che Lei vive negativamente, potendo poi intervenire su di essi, ed eventualmente potrebbe aiutarLa ad aquisire, qualora ce ne fosse bisogno, ulteriori abilità sociali.
Cari saluti
Dr.ssa Francesca Macaluso
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 13/11/2014.
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