Depressione o bipolarismo

Ho un problema ed ho paura a chiedere aiuto per vergogna.
Sono mamma di un bimbo di 3 anni e quando ero incinta il mio compagno con cui stavo da 8 anni, ha deciso di non voler stare con noi.
Io sono andata avanti, ho tenuto il bambino, ho avuto una gravidanza complicata, ho preso pochi chili ma psicologicamente dovevo sentirmi forte per il mio bambino e per tutte le persone che mi dicevano che ero forte...
Prima che il bambino nascesse sono andata a vivere per un mese dai miei...si sentivano più sicuri, poi il piccolo è nato e a due settimane dal parto siamo tornati a casa nostra, io ed il piccolo, mi sentivo sola ma non lo mostravo perchè dovevo essere quella brava ed inoltre ho scelto io questa strada...e il bimbo era al centro dei miei pensieri, aveva bisogno della sua mamma, così ho lasciato passare.
Ora invece sento il bisogno di pensare anche a me, la sera mi sento molto sola, mi ritrovo a pensare e piangere spesso, non ho interesse per nulla e tutto mi irrita, non penso al suicidio ma a farmi del male, non ho voglia di alzarmi dal letto o a volte di andare a dormire per paura degli incubi, non ho voglia di vedere nessuno, soffro di ansia appena vedo gli autobus (fatto legato all'ex), ho paura a frequentare determinati posti ed inoltre comincio a soffrire di tachicardia, apparentemente senza motivo..
Altri giorni invece ho un sacco di progetti per il nostro futuro, vorrei trovare un compagno e svolgere un sacco di attività, uscire e vedere gente e posti nuovi...
E' depressione o bipolarismo?
A chi è meglio che chieda aiuto per cominciare a curarmi, prima che sia troppo tardi?!

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
al di là di una possibile diagnosi, effettuabile solo attraverso valutazione direttta, sembrerebbe che lei abbia in passato soffocato bisogni e sofferenza., Doveva essere brava, forte, per il suo bimbo e per tutti coloro i quali si attendevano questo da lei. Probabilmente per gli stessi motivi non ha potuto condividere, parlare del suo dolore,né chiedere supporto sia emotivo che pratico, in un momento faticoso come il passaggio alla maternità reso più complesso dalla scelta del suo partner.

Così ha lasciato indietro se stessa, i suoi bisogni, il suo dolore per quanto accaduto, l'abbandono da parte del padre del bimbo, ha stretto i denti ed è andata avanti per crescere il suo piccolo nel migliore dei modi.

<Ora invece sento il bisogno di pensare anche a me> Certo il suo piccolo è un po' più cresciuto, le sue necessità di accudimento mutate e il carico emotivo che lei ha portato per troppo tempo si fa sentire insieme alla necessità di tornare anche a se stessa e ai suoi bisogni.

Così come lei dice è bene che cominci a prendersi cura di sé di fronte alla condizione di malessere che denuncia; un nostro collega può valutare la sua condizione e accompagnarla in un percorso che la riconduca a un migliore benessere e a incamminarsi verso un futuro in cui i suoi bisogni possano trovare voce e soddisfacimento.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

da una parte mi pare una fortuna che Lei adesso abbia iniziato ad accusare dei problemi perchè La stanno portando a prendersi cura di se stessa.
Ha dovuto affrontare infatti delle prove molto difficili, perchè affrontare gravidanza, parto, maternità da sole non è stato facile. Ma come vede l'accudimento per il Suo piccolino non si è spento, perchè è il sistema motivazionale interpersonale che rimane attivo anche se la mamma sente stanchezza o persino nei casi di depressione diagnosticata.

Mi pare che qui Lei debba rivedere molti aspetti della Sua vita, perchè la nascita di un figlio costringe comunque a dei sacrifici e a mettere qualcun altro al primo posto. Ora Lei vuole ripristinare degli equilibri più sani. Magari quello che prova ora non è depressione, ma semplicemente ha necessità di lasciare da parte il ruolo della persona forte, brava e che non chiede nè dà problemi, ma è sensato chiedere aiuto ed avere una persona cui voler bene a fianco. Mi pare che questo sia un buon inizio, ma si faccia aiutare da uno psicologo psicoterapeuta.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile signora,
intanto grazie per averci aperto il cuore e soprattutto credito per le sue scelte difficili, dolorose e impegnative.

Un credito alla sua persona, alla sua donna e alla sua femminilità.

Adesso ha, finalmente, deciso di prendersi cura di lei:porsi al centro dei suoi bisogni e in ascolto delle sue emozioni... quelle che inizieranno a "guidarla" verso un cammino costruttivo ed in equilibrio.

Essere una brava mamma comprende, anche, essere donna e amante e questo sarà tutto in costruzione per lei... perché c è motivazione e volta al cambiamento... un'esperienza che inizierà a sperimentare con una adeguata ristrutturazione del suo quotidiano e del suo spazio vitale.

Un grande augurio...

Di cuore.
[#4]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Ringrazio molto i medici che hanno risposto, ora valuterò come procedere e se necessario affronterò la terapia per raggiungere finalmente la tanto agoniata felicità per me e mio figlio.

Saluti
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