Depressione, le crisi della sera.
Buongiorno, sono uno studente universitario. Da ormai tre anni soffro di depressione, ma per orgoglio personale non ho mai voluto parlarne con nessuno ne tanto meno consultare un medico. Attraverso la rete ho scoperto di avere un disturbo bipolare, alterno giorni di grande euforia in cui tendo a spendere molto e a fare cose che magari normalmente non farei(esco molto con le ragazze, pratico una vita sociale molto attiva..) e periodi in cui per circa 5/10 giorni non voglio uscire ne vedere nessuno. Mi è difficile persino andare all'università, farmi da mangiare o delle attività basilari. Cerco da tempo di controllare personalmente il problema e limitare i danni, ma ultimamente mi sono accorto di non avere sbalzi di periodi settimanali ma giornalieri. Mi spiego meglio, la mattina mi alzo molto contento magari.. anche se non ho dormito tanto, sono pieno di energia. Tornato a casa, dalle 16 in poi inizio a chiudermi in me stesso e passo tutta la serata coinvolto in pensieri tristi che non mi escono di mente. Tutto d'un colpo la tristezza mi pervade e mi diventa molto difficile sopportarmi.
[#1]
Gentile Utente,
La rete non è un clinico e non fa diagnosi.
Deve farsi aiutare e soprattutto mettere da parte l'orgoglio che in questi casi è un pessimo consigliere ...
Si rivolga ad una struttura pubblica, troverà psichiatra e psicologo per diagnosi e terapia
La rete non è un clinico e non fa diagnosi.
Deve farsi aiutare e soprattutto mettere da parte l'orgoglio che in questi casi è un pessimo consigliere ...
Si rivolga ad una struttura pubblica, troverà psichiatra e psicologo per diagnosi e terapia
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
è molto improbabile che Lei abbia potuto fare una diagnosi on line, perchè la valutazione diretta è la sola modalità che permette di discernere.
Tra l'altro, contrariamente a quanto si pensa, il viraggio tra uno stato euforico e uno depressivo non è mai così repentino come si pensa o come viene raccontato ad esempio in alcuni film.
In altre parole non avviene dalla mattina alla sera, ma ci sono sempre degli indicatori che possono far pensare ad un viraggio e che in genere il medico psichiatra o lo psicologo ben riconoscono nel paziente.
Io Le suggerisco perciò di chiedere prima al medico di base e poi ad uno psicologo psicoterapeuta, perchè è importante fare una valutazione e capire se sia il caso di impostare un trattamento e quale.
Tenga presente che ciò che Lei descrive potrebbe essere riferibile anche ad altro e che "Tutto d'un colpo la tristezza mi pervade e mi diventa molto difficile sopportarmi." non significa essere bipolare.
Cordiali saluti,
è molto improbabile che Lei abbia potuto fare una diagnosi on line, perchè la valutazione diretta è la sola modalità che permette di discernere.
Tra l'altro, contrariamente a quanto si pensa, il viraggio tra uno stato euforico e uno depressivo non è mai così repentino come si pensa o come viene raccontato ad esempio in alcuni film.
In altre parole non avviene dalla mattina alla sera, ma ci sono sempre degli indicatori che possono far pensare ad un viraggio e che in genere il medico psichiatra o lo psicologo ben riconoscono nel paziente.
Io Le suggerisco perciò di chiedere prima al medico di base e poi ad uno psicologo psicoterapeuta, perchè è importante fare una valutazione e capire se sia il caso di impostare un trattamento e quale.
Tenga presente che ciò che Lei descrive potrebbe essere riferibile anche ad altro e che "Tutto d'un colpo la tristezza mi pervade e mi diventa molto difficile sopportarmi." non significa essere bipolare.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile utente,
Provo a comprendere la sua difficoltà nel condividere con familiari ed amici il suo disagio...
Questo perché ancora oggi, nel nostro Paese, si fatica a prendere atto e a mostrarsi per ciò che si è realmente, anche in relazione ad una eventuale "patologia".
Intanto non si può parlare di diagnosi "fai da te"... potrebbe risultare pericoloso oltre che destabilizzante.. È come se ci "etichettassimo" da soli ...
Manca la conoscenza, la cultura, la professionalità, l'esperienza... innanzitutto la "persona".
Questa persona che, sempre, deve essere al centro e a cui bisogna prestare ascolto, con cui bisogna entrare in empatia e con cui bisogna essere congruenti... Affinché si possa avere la possibilità dincogliere i suoi bisogni e le sue emozioni.
Se il suo disagio è così persistente ed invalidante, colga la riflessione di un confronto con una équipe medico- psicoterapeutica, così da poter accogliere una valutazione anche di tipo farmacologico, se necessario.
Spero in una riflessione costruttiva.
Un caro saluto.
Provo a comprendere la sua difficoltà nel condividere con familiari ed amici il suo disagio...
Questo perché ancora oggi, nel nostro Paese, si fatica a prendere atto e a mostrarsi per ciò che si è realmente, anche in relazione ad una eventuale "patologia".
Intanto non si può parlare di diagnosi "fai da te"... potrebbe risultare pericoloso oltre che destabilizzante.. È come se ci "etichettassimo" da soli ...
Manca la conoscenza, la cultura, la professionalità, l'esperienza... innanzitutto la "persona".
Questa persona che, sempre, deve essere al centro e a cui bisogna prestare ascolto, con cui bisogna entrare in empatia e con cui bisogna essere congruenti... Affinché si possa avere la possibilità dincogliere i suoi bisogni e le sue emozioni.
Se il suo disagio è così persistente ed invalidante, colga la riflessione di un confronto con una équipe medico- psicoterapeutica, così da poter accogliere una valutazione anche di tipo farmacologico, se necessario.
Spero in una riflessione costruttiva.
Un caro saluto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 11/11/2014.
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