Fobia, timidezza, sociale, autostima
Buongiorno
Ho un problema da qualche mese.. Penso di aver perso fiducia in me stesso, dunque mi impedisce di fare qualsiasi cosa...Penso sempre che gli altri siano migliori di me, che fanno discorsi interessanti ed io in confronto mi sento toltamente assente e nullo, ho perso anche l'interesse a conoscere altre persone, cioè quando esco con qualcuno, qualsiasi cosa dice, per farla breve mi entra da un orecchio e mi esce dall'altro, come se avessi perso l'attenzione, cioè il mio cervello pensa ad altro, cioé cosa devo dirle dopo, cosa rispondere etc etc...
Non riesco piu ad esprimermi, e questa cosa mi sta facendo male, veramente.. Il problema è che sta iniziando ad influenzare qualsiasi cosa faccio, anche nell ambito del lavoro, sono sempre piu svogliato..
Quando esco con degli amici, non riesco a divertirmi, essere me stesso sta diventando qualcosa di infinitamente lontano...
Ho l'intenzione di andare da uno psichiatra per capire cosa sta succendendo, ma sapete, vorrei comunque un consiglio da qualcuno che magari ha potuto vivere nella mia stessa condizione...
Anche a livello sessuale sta diventando un incubo, perso totalmente la voglia....
Qualcuno mi saprebbe dare qualche consiglio, o raccontatemi la vostra, e come ne siete usciti :D
Un abbraccio a tutti quanti !
Ho un problema da qualche mese.. Penso di aver perso fiducia in me stesso, dunque mi impedisce di fare qualsiasi cosa...Penso sempre che gli altri siano migliori di me, che fanno discorsi interessanti ed io in confronto mi sento toltamente assente e nullo, ho perso anche l'interesse a conoscere altre persone, cioè quando esco con qualcuno, qualsiasi cosa dice, per farla breve mi entra da un orecchio e mi esce dall'altro, come se avessi perso l'attenzione, cioè il mio cervello pensa ad altro, cioé cosa devo dirle dopo, cosa rispondere etc etc...
Non riesco piu ad esprimermi, e questa cosa mi sta facendo male, veramente.. Il problema è che sta iniziando ad influenzare qualsiasi cosa faccio, anche nell ambito del lavoro, sono sempre piu svogliato..
Quando esco con degli amici, non riesco a divertirmi, essere me stesso sta diventando qualcosa di infinitamente lontano...
Ho l'intenzione di andare da uno psichiatra per capire cosa sta succendendo, ma sapete, vorrei comunque un consiglio da qualcuno che magari ha potuto vivere nella mia stessa condizione...
Anche a livello sessuale sta diventando un incubo, perso totalmente la voglia....
Qualcuno mi saprebbe dare qualche consiglio, o raccontatemi la vostra, e come ne siete usciti :D
Un abbraccio a tutti quanti !
[#1]
Alzichè lo psichiatra, la figura professionale più indicata è lo psicologo psicoterapeuta, perchè probabilmente si tratta di una problematica relativa ad una difficoltà relazionale o ad una scarsa autostima.
Lo psicologo potrà fare una prima valutazione e poi potrà suggerire il trattamento più adeguato.
Cordiali saluti,
Lo psicologo potrà fare una prima valutazione e poi potrà suggerire il trattamento più adeguato.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Caro ragazzo,
dal suo racconto si evince una particolare "sensibilità" al fatto che le venga conferito dignità e responsabilità all'interno delle relazioni.
L'uomo è un agente di scelta, libero e responsabile.. nelle cui radici biologiche risiede proprio la capacità dello sviluppo soggettuale.
Così come la tendenza del seme è quella di diventare pianta, il neonato partendo da un livello "organismico", attualizza le sue innate potenzialità in un lungo processo di maturazione, verso un livello complesso....
e' dalla mancata soddisfazione di alcuni bisogni da parte dell'ambiente interpersonale del bambino, che di solito, sin origina il conflitto psicologico nel corso della vita.
La figura di uno psicoterapeuta, potrà essere utile per questo confronto: riconoscere ed accogliere le emozioni... per differenziare il "buono" ed il "cattivo" funzionamento....
Rimaniamo in ascolto...
dal suo racconto si evince una particolare "sensibilità" al fatto che le venga conferito dignità e responsabilità all'interno delle relazioni.
L'uomo è un agente di scelta, libero e responsabile.. nelle cui radici biologiche risiede proprio la capacità dello sviluppo soggettuale.
Così come la tendenza del seme è quella di diventare pianta, il neonato partendo da un livello "organismico", attualizza le sue innate potenzialità in un lungo processo di maturazione, verso un livello complesso....
e' dalla mancata soddisfazione di alcuni bisogni da parte dell'ambiente interpersonale del bambino, che di solito, sin origina il conflitto psicologico nel corso della vita.
La figura di uno psicoterapeuta, potrà essere utile per questo confronto: riconoscere ed accogliere le emozioni... per differenziare il "buono" ed il "cattivo" funzionamento....
Rimaniamo in ascolto...
[#3]
Gentile Utente,
Anche io le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo, sarebbe la figura più indicata, poi a valutazione effettuata,si stabilirà il percorso da poter effettuare.
Nessuno può mettere a disposizione le sue esperienze, ogni essere umano è unico ed irripetibile, le emozioni ed i disagi, non sono omologabili,
Si rivolga con fiducia, vedrà che troverà la qualità di vita smarrita
Anche io le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo, sarebbe la figura più indicata, poi a valutazione effettuata,si stabilirà il percorso da poter effettuare.
Nessuno può mettere a disposizione le sue esperienze, ogni essere umano è unico ed irripetibile, le emozioni ed i disagi, non sono omologabili,
Si rivolga con fiducia, vedrà che troverà la qualità di vita smarrita
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 08/11/2014.
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