Lo avuto mentre lavoravo nel bar
salve dott.soffro da circa 5 anni di ansia e attacchi di panico,il mio primo attacco lo avuto mentre lavoravo nel bar e da quel giorno ho preso la paura.ho tentato altre volte in seguito a nn c'e lo fattami prende tachicardia forte,mi sento tremare dalla testa ai piedi e ho vergogna a farmi vedere dalla gente,infatti quando mi prende porto sempre con me un sedativo omeopatico e cerco sempre di stare da sola per nn farmi vedere.questo mio problema mi sta portando a chiudere in me stessa,infatti non esco piu con amici nn mi allontano dal paese,non prendo treni,e ne lavoro piu' perchè al pensiero di allontanarmi dal paese mi procura ansia.dott. facendo cosi' mi sto rendendo conto che mi sento sempre piu' fallita.vorrei avere una vita normale ma questa paura della paura i sta bloccando.ora avevo trovato un bel lavoro in un bar,ma l'ansia è stata piu' forte di me e ho rinunciato facendomi cadere ancora di piu' perchè penso che se solo avrei la forza di affrontarla mi renderei piu' forte e ne uscirei.volevo chiedervi con una terapia psicologica riuscirei a sbloccarmi psicologicamente?riuscirei a vincere le mie paure?e un ultima domanda,siccome che non ho mai fatto uso di farmaci c'e qualche integratore che potrebbe far calmare la mia tachicardia?perche molte volte anche se sto ferma mi partono le palpitazioni di cuore e un senso di soffocamento.sto provando a fare un po di sport,mi sta aiutando a scaricare un po di tensione,ma vorrei qualcosa che non siano farmaci per tenere a bada miei sintomi..ho sentito parlare di magnesio,che mi dice anche i fiori di bach sono utili.vi ringrazio dello spazio che mi avete dedicato.
[#1]
>>..porto sempre con me un sedativo omeopatico..<<
non credo sia sufficiente, ma questo già lo sa.
>>volevo chiedervi con una terapia psicologica riuscirei a sbloccarmi psicologicamente? riuscirei a vincere le mie paure?<<
lo scopo della psicoterapia è proprio questo, risolvere il disagio e curare un eventuale psicopatologia che nel suo caso sembrerebbe legata ad un disturbo d'ansia (che non si cura con gli integratori).
>>..c'e qualche integratore che potrebbe far calmare la mia tachicardia?<<
ci sono eventualmente gli psicofarmaci, ma dovrebbe chiedere ad uno psichiatra, perché lo psicologo non è un medico.
Se non ha intenzione di prendere i farmaci, dovrebbe almeno iniziare una psicoterapia, altri metodi non ce ne sono.
non credo sia sufficiente, ma questo già lo sa.
>>volevo chiedervi con una terapia psicologica riuscirei a sbloccarmi psicologicamente? riuscirei a vincere le mie paure?<<
lo scopo della psicoterapia è proprio questo, risolvere il disagio e curare un eventuale psicopatologia che nel suo caso sembrerebbe legata ad un disturbo d'ansia (che non si cura con gli integratori).
>>..c'e qualche integratore che potrebbe far calmare la mia tachicardia?<<
ci sono eventualmente gli psicofarmaci, ma dovrebbe chiedere ad uno psichiatra, perché lo psicologo non è un medico.
Se non ha intenzione di prendere i farmaci, dovrebbe almeno iniziare una psicoterapia, altri metodi non ce ne sono.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile Utente,
Lei chiede: "volevo chiedervi con una terapia psicologica riuscirei a sbloccarmi psicologicamente? riuscirei a vincere le mie paure?"
Legga qui per comprendere meglio i meccanismi della psicoterapia:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html
Cordiali saluti,
Lei chiede: "volevo chiedervi con una terapia psicologica riuscirei a sbloccarmi psicologicamente? riuscirei a vincere le mie paure?"
Legga qui per comprendere meglio i meccanismi della psicoterapia:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile utente, certo la terapia psicologica l'aiuterà a sbloccarsi , prenda contatto tramite il suo medico di base con le strutture pubbliche , e si faccia aiutare anche da lui, che de visu la potrà consigliare.. si domandi anche perchè ha così paura del mondo, della gente.. non c'è niente di ostile là fuori ,e si può star meglio,si dia aiuto.
Restiamo in acolto.
Restiamo in acolto.
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Cara lettrice,
proprio in questo momento, che ha sentito il bisogno di confrontarsi con noi, credo stia maturando in lei la motivazione a prendersi cura...
Mettersi al centro dei suoi bisogni e cercare di comprendere all'origine questo disagio che, immancabilmente, ferma il suo orologio "tempo"!
La vita andrebbe vissuta attimo, per attimo... Proprio quello che la tensione, la paura, l'ansia le impedisce di vivere, di sperimentare...
Una professione, una relazione personale, un confronto con la società.... Questa, la vita che inizia a sfuggirle, velocemente dalle mani...
Inizi a prendersi cura di se' incontrando in primis uno psicoterapeuta, per una accurata diagnosi che, eventualmente, in relazione alla qualità di questa sua sofferenza, potrebbe ritenere opportuno un consulto, anche, farmacologico.
Si ponga, almeno in fase di ascolto dei colleghi, il che non significa che lei debba accettare un farmaco o un percorso specifico: si fidi e si affidi... per iniziare a prendere "confidenza" con un altro da se' e lasciarsi guidare dalla fiducia nel professionista e dai suoi bisogni...
Un caro saluto
proprio in questo momento, che ha sentito il bisogno di confrontarsi con noi, credo stia maturando in lei la motivazione a prendersi cura...
Mettersi al centro dei suoi bisogni e cercare di comprendere all'origine questo disagio che, immancabilmente, ferma il suo orologio "tempo"!
La vita andrebbe vissuta attimo, per attimo... Proprio quello che la tensione, la paura, l'ansia le impedisce di vivere, di sperimentare...
Una professione, una relazione personale, un confronto con la società.... Questa, la vita che inizia a sfuggirle, velocemente dalle mani...
Inizi a prendersi cura di se' incontrando in primis uno psicoterapeuta, per una accurata diagnosi che, eventualmente, in relazione alla qualità di questa sua sofferenza, potrebbe ritenere opportuno un consulto, anche, farmacologico.
Si ponga, almeno in fase di ascolto dei colleghi, il che non significa che lei debba accettare un farmaco o un percorso specifico: si fidi e si affidi... per iniziare a prendere "confidenza" con un altro da se' e lasciarsi guidare dalla fiducia nel professionista e dai suoi bisogni...
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.5k visite dal 07/11/2014.
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