Emetofobia ?
Salve a tutti. Sono un ragazzo di 21 anni e ho paura di soffrire di emetofobia, in particolare di poter soffrire di una qualche forma di disturbo ansioso legato ad essa.
Documentandomi su internet leggo spesso di persone emetofobiche che hanno paura di uscire a cena, di mangiare troppo, di poter vomitare in luoghi aperti con la diretta conseguenza di uscire il meno possibile. Nel mio caso tutto ciò non esiste, esco a cena, mangio molto, e questa paura non influenza la mia sfera sociale. Il mio problema consiste nella paura insita nell"'iter" del vomito, nel senso il passaggio dai primi segni di malessere al vomito vero e proprio. Proprio in questo periodo almeno una volta al giorno penso al fatto che potrei contrarre il virus intestinale quest'inverno ( non vomito da quasi 11 anni) e già solo il pensiero mi provoca una certa ansia fine a sé stessa. Aggiungo che nei momenti in cui ho avvertito nausea, sono andato di corpo o comunque provavo malessere gastrointestinale la mia reazione fu appunto una reazione ansiosa, arricchita da attacchi di panico se così posso definirli, come tremolio, sudorazione fredda, senso di disorientamento totale, forte timore di quello che avrebbe potuto succedere. Mi sto rivolgendo a voi professionisti per capire se è il caso che io debba seguire un percorso con uno specialista o se questa fobia che comunque non mi preclude assolutamente niente, io la debba saper affrontare nel momento in cui si possa verificare. Premetto che pensare anche solo di poter vomitare mi catapulta in uno stato angoscioso e vorrei poter un giorno pensare al vomito come una cosa normale come tutte le persone normali.
Documentandomi su internet leggo spesso di persone emetofobiche che hanno paura di uscire a cena, di mangiare troppo, di poter vomitare in luoghi aperti con la diretta conseguenza di uscire il meno possibile. Nel mio caso tutto ciò non esiste, esco a cena, mangio molto, e questa paura non influenza la mia sfera sociale. Il mio problema consiste nella paura insita nell"'iter" del vomito, nel senso il passaggio dai primi segni di malessere al vomito vero e proprio. Proprio in questo periodo almeno una volta al giorno penso al fatto che potrei contrarre il virus intestinale quest'inverno ( non vomito da quasi 11 anni) e già solo il pensiero mi provoca una certa ansia fine a sé stessa. Aggiungo che nei momenti in cui ho avvertito nausea, sono andato di corpo o comunque provavo malessere gastrointestinale la mia reazione fu appunto una reazione ansiosa, arricchita da attacchi di panico se così posso definirli, come tremolio, sudorazione fredda, senso di disorientamento totale, forte timore di quello che avrebbe potuto succedere. Mi sto rivolgendo a voi professionisti per capire se è il caso che io debba seguire un percorso con uno specialista o se questa fobia che comunque non mi preclude assolutamente niente, io la debba saper affrontare nel momento in cui si possa verificare. Premetto che pensare anche solo di poter vomitare mi catapulta in uno stato angoscioso e vorrei poter un giorno pensare al vomito come una cosa normale come tutte le persone normali.
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Gentile Utente,
non tutte le situazioni individuali sono analoghe anche quando il disturbo di cui più soggetti soffrono è lo stesso, perciò anche se nel suo caso mancano i comportamenti di evitamento delle situazioni sociali non significa che il suo malessere sia da sottovalutare.
L'emetofobia è un disturbo che nasce da pregresse esperienze traumatiche e/o dai significati simbolici associabili al vomito e in entrambi i casi è possibile intervenire per risolvere il problema, una volta chiarita la sua natura.
Le segnalo questo articolo sull'argomento:
http://www.serviziodipsicologia.it/la-paura-di-mangiare-e-vomitare-emetofobia-cosa-nasconde-e-come-superarla/
Lei prova un'intensa ansia anticipatoria che non la lascia sereno ed è stato preda di intensa paura quando ha avuto la nausea, quindi a mio avviso c'è qualche aspetto da approfondire: le consiglierei di sottoporsi ad una valutazione psicologica per capire se si tratta di un quadro che richiede una psicoterapia o meno e per intraprendere se necessario un percorso psicologico che la aiuti a superare questo tipo di angoscia.
Un caro saluto,
non tutte le situazioni individuali sono analoghe anche quando il disturbo di cui più soggetti soffrono è lo stesso, perciò anche se nel suo caso mancano i comportamenti di evitamento delle situazioni sociali non significa che il suo malessere sia da sottovalutare.
L'emetofobia è un disturbo che nasce da pregresse esperienze traumatiche e/o dai significati simbolici associabili al vomito e in entrambi i casi è possibile intervenire per risolvere il problema, una volta chiarita la sua natura.
Le segnalo questo articolo sull'argomento:
http://www.serviziodipsicologia.it/la-paura-di-mangiare-e-vomitare-emetofobia-cosa-nasconde-e-come-superarla/
Lei prova un'intensa ansia anticipatoria che non la lascia sereno ed è stato preda di intensa paura quando ha avuto la nausea, quindi a mio avviso c'è qualche aspetto da approfondire: le consiglierei di sottoporsi ad una valutazione psicologica per capire se si tratta di un quadro che richiede una psicoterapia o meno e per intraprendere se necessario un percorso psicologico che la aiuti a superare questo tipo di angoscia.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile Ragazzo,
se non ha già letto questo articolo, le consiglio di farlo per conoscere meglio l'argomento:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/700-emetofobia-la-paura-del-vomito.html
A mio avviso, più che pensare già in partenza di dover effettuare una psicoterapia, potrebbe iniziare col richiedere una consulenza psicologica per analizzare meglio la situazione e valutare se sia opportuno o meno intervenire in qualche modo.
D'altro canto, se sono corretti i dati della sua scheda, c'è una condizione di sottopeso che non andrebbe sottovalutata e che potrebbe essere spia di qualche problematica da approfondire con maggior accuratezza.
Saluti.
se non ha già letto questo articolo, le consiglio di farlo per conoscere meglio l'argomento:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/700-emetofobia-la-paura-del-vomito.html
A mio avviso, più che pensare già in partenza di dover effettuare una psicoterapia, potrebbe iniziare col richiedere una consulenza psicologica per analizzare meglio la situazione e valutare se sia opportuno o meno intervenire in qualche modo.
D'altro canto, se sono corretti i dati della sua scheda, c'è una condizione di sottopeso che non andrebbe sottovalutata e che potrebbe essere spia di qualche problematica da approfondire con maggior accuratezza.
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#4]
In generale, di per sé il sottopeso andrebbe indagato: una cosa è la magrezza, un'altra è il sottopeso, anche piuttosto severo come nel suo caso.
Più ci si discosta dal peso ideale e maggiori sono i rischi di imbattersi in disturbi e malattie di vario tipo.
Si tratta perciò di capire i motivi di questo scostamento (ad es., disturbi dell'alimentazione, eccessiva attività fisica, problemi tiroidei...) per capire se è necessario cercarvi un rimedio o se, tutto sommato, va bene così e non c'è nulla di cui preoccuparsi.
Spero di essere stata più chiara e di aver spiegato meglio ciò che intendevo sopra.
Saluti.
Più ci si discosta dal peso ideale e maggiori sono i rischi di imbattersi in disturbi e malattie di vario tipo.
Si tratta perciò di capire i motivi di questo scostamento (ad es., disturbi dell'alimentazione, eccessiva attività fisica, problemi tiroidei...) per capire se è necessario cercarvi un rimedio o se, tutto sommato, va bene così e non c'è nulla di cui preoccuparsi.
Spero di essere stata più chiara e di aver spiegato meglio ciò che intendevo sopra.
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.5k visite dal 04/11/2014.
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