La mia ragazza è figlia di genitori separati

Buonasera, mi chiamo Walter e scrivo per un consulto che mi riguarda solo in parte.

Convivo da qualche tempo con la mia ragazza (24 anni io, 20 lei) ed ora dopo 4 anni di rapporto capisco come la sua condizione familiare si ripercuota drasticamente nel nostro rapporto. Mi spiego: inizialmente il rapporto viaggiava in binari consoni alla nostra età, affinità, voglia di stare insieme, stupidi litigi,ecc. Poi, circa due anni fa, l'ennesima ricaduta da parte dei suoi, lei che deve lasciare la casa della madre per quella del padre e, l'anno scorso, il trasferimento di fatto a casa dei miei, con me ovviamente. Inutile dire come ciò abbia avuto pessime conseguenze anche sul mio rapporto con i miei vecchi.
Comunque, grazie ad un buon lavoro da me trovato quest'anno (ovviamente all'estero), aggiunto al suo apprendistato, smuovo mari e monti, mi vado ad inimicare definitivamente i miei, e mi faccio lasciare la casa dal mio buon nonno, togliendo finalmente le tende dopo un anno e mezzo di "fuoco incrociato" all'interno di casa.
Vengo al dunque: ho sempre avuto l'esatta prospettiva di come la mia ragazza fosse schifosamente (passatemi l'avverbio) indecisa ed insicura; incapace di guardarsi allo specchio a testa alta o di prendere anche solo una minima decisione in autonomia. Ora, però, che mi ritrovo finalmente solo con lei, anzichè costruirci la nostra vita e coltivare al meglio il rapporto, abbiamo continuamente punti di arresto e brusche frenate. La sua incapacità di lasciarsi la vita di m**da che ha trascorso per quasi 20 anni alle spalle, oltre alla mia pazienza completamente esaurita, sta portandoci alla fine. Lei è come se fosse sempre alla ricerca di qualcosa che faccia andare male il rapporto, in modo tale da giustificare il suo continuo malanimo/depressione.
Ne parliamo spesso, le chiedo di intraprendere una cura specialistica per aiutarsi ad uscire da tutto ciò, ma niente. Nessuna decisione, solo continue promesse e rinvii.
Estiste un qualche tipo di terapia specifica al caso, che possa darci un futuro?
Io stesso ho passato negli ultimi 2 anni un forte periodo depressivo dovuto alla disoccupazione: attacchi d'ansia e di panico, crisi di pianto ingiustificate, ecc. Eppure, mascherando parzialmente tutto ciò e senza alcuna terapia farmacologica, ho lasciato "l'oscura presenza dietro di me". Certo spesso la sento che mi chiama, però sono anni luce oltre ciò che ero diventato. Ho in effetti realizzato come la sua depressione "cosmica" sia stata ed è tuttora causa integrante della mia.
Avverto fisicamente il condizionamento psicologico che si auto-infligge.

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Caro utente,
Come ben esplicita dal suo racconto si tratta di un vissuto di estremo disagio esistenziale, che vive la sua ragazza e solo lei può trovare la motivazione, la voglia, il coraggio di "cambiare" il suo quotidiano.
Ognuno di noi affronta la vita in modo diverso e non esistono regole e/o strumenti validi per tutti... Non è possibile generalizzare, per cui sarebbe necessario che la sua ragazza sentisse l'esigenza di farsi aiutare da un professionista psicologo a sciogliere i nodi di questa complessa matassa!!

Un caro saluto
[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Alle riflessioni già ricevute, le allego una lettura sull'argomento, dove troverà parecchi spunti di riflessione

Divorzio,
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4944-il-divorzio-e-ereditario-i-figli-dei-divorziati-divorziano-di-piu.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it