Insicurezza perenne .. paura di non saper valutare correttamente il comportamento del mio compagno
Salve,
ho 30 anni e vivo da un anno circa una meravigliosa storia d'amore dopo esser uscita da una storia di molti anni iniziata nella prima adolescenza e terminata in seguito ad un lungo periodo di crisi iniziato dopo aver scoperto il tentativo di approccio dell'altra persona, tramite chat, con altre donne. Non credo in realtà di essere mai stata tradita ma la fiducia nel mio ex compagno è crollata del tutto, ho iniziato a controllare ossessivamente ogni suo sguardo, ogni sua telefonata o mail ed il termine di questo interesse ossessivo è coinciso con la fine del mio amore per lui e con lui stesso.
Ho capito solo in seguito di essere stata non soddisfatta neanche del suo modo di essere, eravamo caratterialmente e culturalmente incompatibili.
La persona con cui sto e convivo oramai da qualche mese è stata un fulmine a ciel sereno per me, ci siamo innamorati moltissimo, per lui (mio coetaneo) sono la prima storia in assoluto. Ha avuto diversi problemi esistenziali legati al rapporto con la sua famiglia durante l'infanzia e adolescenza che si stanno risolvendo brillantemente grazie ad una psicoterapia che dura oramai da qualche anno.
Con me è un uomo completo e maturo, molto affettuoso e premuroso.
Mi cerca continuamente, in ogni occasione mi vuole accanto a se, ha voluto le nostre famiglie si conoscessero, stiamo programmando un viaggio insieme.
La convivenza va benissimo, passiamo in casa dei momenti di serenità e dolcezza meravigliosi.
I problemi son cominciati per me, in modo probabilmente superficiale agli occhi di molti .. ho scoperto un giorno casualmente sul suo telefono la ricerca di siti pornografici e di alcune donne famose che mi hanno riportata indietro di anni.
Al contrario del mio ex compagno la sua reazione al mio dispiacere non è stata quella di negare tutto ma l'ammettere in modo maturo che non avendo mai avuto rapporti con una donna, fino a poco tempo prima di stare insieme e probabilmente agli inizi della nostra storia sentiva il bisogno di rispondere ai suoi stimoli fisiologici in questo modo, non avendo una compagna.
Da allora la mia insicurezza, già viva nello scorso rapporto, è peggiorata moltissimo. La sua risposta sincera ha fatto si io non tema suoi tradimenti e non cerchi di controllarlo o spiarlo ma soffro moltissimo ogni qual volta vedo o immagino lui guardi altre donne.
Non riesco a capire quale sia il limite tra il normale voltarsi e guardarsi intorno per curiosità ed il guardare una donna per attrazione fisica. Ho paura lui non sia soddisfatto pienamente fisicamente di me e ogni volta che mi capita di vederlo girare la testa ed osservare una donna bella penso lui abbia l'istinto di cercare con lo sguardo altre donne. La paura sta diventando invalidante anche perché nel posto di lavoro in cui si trova ci sono delle gran belle donne e vivo con il continuo dubbio che lui possa avere desiderio di guardarle. Questo mi fa passare delle giornate molto tristi e rovina ultimamente i nostri momenti assieme.
ho 30 anni e vivo da un anno circa una meravigliosa storia d'amore dopo esser uscita da una storia di molti anni iniziata nella prima adolescenza e terminata in seguito ad un lungo periodo di crisi iniziato dopo aver scoperto il tentativo di approccio dell'altra persona, tramite chat, con altre donne. Non credo in realtà di essere mai stata tradita ma la fiducia nel mio ex compagno è crollata del tutto, ho iniziato a controllare ossessivamente ogni suo sguardo, ogni sua telefonata o mail ed il termine di questo interesse ossessivo è coinciso con la fine del mio amore per lui e con lui stesso.
Ho capito solo in seguito di essere stata non soddisfatta neanche del suo modo di essere, eravamo caratterialmente e culturalmente incompatibili.
La persona con cui sto e convivo oramai da qualche mese è stata un fulmine a ciel sereno per me, ci siamo innamorati moltissimo, per lui (mio coetaneo) sono la prima storia in assoluto. Ha avuto diversi problemi esistenziali legati al rapporto con la sua famiglia durante l'infanzia e adolescenza che si stanno risolvendo brillantemente grazie ad una psicoterapia che dura oramai da qualche anno.
Con me è un uomo completo e maturo, molto affettuoso e premuroso.
Mi cerca continuamente, in ogni occasione mi vuole accanto a se, ha voluto le nostre famiglie si conoscessero, stiamo programmando un viaggio insieme.
La convivenza va benissimo, passiamo in casa dei momenti di serenità e dolcezza meravigliosi.
I problemi son cominciati per me, in modo probabilmente superficiale agli occhi di molti .. ho scoperto un giorno casualmente sul suo telefono la ricerca di siti pornografici e di alcune donne famose che mi hanno riportata indietro di anni.
Al contrario del mio ex compagno la sua reazione al mio dispiacere non è stata quella di negare tutto ma l'ammettere in modo maturo che non avendo mai avuto rapporti con una donna, fino a poco tempo prima di stare insieme e probabilmente agli inizi della nostra storia sentiva il bisogno di rispondere ai suoi stimoli fisiologici in questo modo, non avendo una compagna.
Da allora la mia insicurezza, già viva nello scorso rapporto, è peggiorata moltissimo. La sua risposta sincera ha fatto si io non tema suoi tradimenti e non cerchi di controllarlo o spiarlo ma soffro moltissimo ogni qual volta vedo o immagino lui guardi altre donne.
Non riesco a capire quale sia il limite tra il normale voltarsi e guardarsi intorno per curiosità ed il guardare una donna per attrazione fisica. Ho paura lui non sia soddisfatto pienamente fisicamente di me e ogni volta che mi capita di vederlo girare la testa ed osservare una donna bella penso lui abbia l'istinto di cercare con lo sguardo altre donne. La paura sta diventando invalidante anche perché nel posto di lavoro in cui si trova ci sono delle gran belle donne e vivo con il continuo dubbio che lui possa avere desiderio di guardarle. Questo mi fa passare delle giornate molto tristi e rovina ultimamente i nostri momenti assieme.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile utente,
dal suo racconto sembra emerge una insicurezza, che le impedisce di vivere serenamente il quotidiano...
Si tratta di una condizione emotiva di cui tutte le persone normalmente fanno esperienza.
Si manifesta, prevalentemente, con una sensazione di smarrimento che fa dubitare di quello che si pensa e fa temere di prendere decisioni sbagliate.
Questa sensazione di insicurezza, spesso, è legata a circostanze temporanee e definite; cioè, si manifesta in concomitanza ad eventi importanti della vita (la perdita di una persona cara, il cambio di lavoro o di città, la fine di una relazione sentimentale, ecc.) che, più di altri, mettono la persona in discussione.
L’insicurezza, di per sé non è dannosa; anzi, in alcuni casi, può essere utile a farci compiere la scelta più giusta ed è, quindi, funzionale alla persona.
Potrebbe diventare patologica quando, anziché essere legata ad una specifica situazione, diventa una sensazione che persiste nel tempo, che interessa più ambiti e che si fa sentire anche rispetto a banali decisioni quotidiane.
Puo condizionare anche quasi tutte le attività. In questi casi, l’insicurezza porta con sé la mancanza di fiducia nelle proprie capacità, l’abbassamento dell’autostima, un forte senso di fallimento, il timore di non essere in grado di fare le cose nel modo migliore e, addirittura, il timore di non riuscire a farsi volere bene dalle altre persone.
Tutto questo si esprime con diversi tipi di comportamento che, a seconda dei casi, possono essere più o meno patologici e che possono invalidare la vita di una persona.
Con l’aiuto di un professionista, si può migliorare molto la qualità di vita e “sbloccare” le situazioni problematiche....
Spero di aver chiarito, ma rimaniamo in attesa di sue richieste...
Un caro saluto
dal suo racconto sembra emerge una insicurezza, che le impedisce di vivere serenamente il quotidiano...
Si tratta di una condizione emotiva di cui tutte le persone normalmente fanno esperienza.
Si manifesta, prevalentemente, con una sensazione di smarrimento che fa dubitare di quello che si pensa e fa temere di prendere decisioni sbagliate.
Questa sensazione di insicurezza, spesso, è legata a circostanze temporanee e definite; cioè, si manifesta in concomitanza ad eventi importanti della vita (la perdita di una persona cara, il cambio di lavoro o di città, la fine di una relazione sentimentale, ecc.) che, più di altri, mettono la persona in discussione.
L’insicurezza, di per sé non è dannosa; anzi, in alcuni casi, può essere utile a farci compiere la scelta più giusta ed è, quindi, funzionale alla persona.
Potrebbe diventare patologica quando, anziché essere legata ad una specifica situazione, diventa una sensazione che persiste nel tempo, che interessa più ambiti e che si fa sentire anche rispetto a banali decisioni quotidiane.
Puo condizionare anche quasi tutte le attività. In questi casi, l’insicurezza porta con sé la mancanza di fiducia nelle proprie capacità, l’abbassamento dell’autostima, un forte senso di fallimento, il timore di non essere in grado di fare le cose nel modo migliore e, addirittura, il timore di non riuscire a farsi volere bene dalle altre persone.
Tutto questo si esprime con diversi tipi di comportamento che, a seconda dei casi, possono essere più o meno patologici e che possono invalidare la vita di una persona.
Con l’aiuto di un professionista, si può migliorare molto la qualità di vita e “sbloccare” le situazioni problematiche....
Spero di aver chiarito, ma rimaniamo in attesa di sue richieste...
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 29/10/2014.
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