Ipnosi e inconscio
salve a tutti, volevo fare una domanda, a chi è esperto di ipnosi: può il metodo ipnotico indurre immagini all'interno dell'inconscio di un paziente e mettergli in testa ricordi che non esistono? col rischio che questi, a un'analisi più razionale, e seguente, della persona, possono rivelarsi anche disturbanti..è quello che è successo a me..per non essere prolisso non vi spiego cosa è successo nello specifico, è anche tardi, ma gradirei che qualche esperto lo volesse sapere per darmi qualche consiglio..
[#1]
gentile utente, la ricerca dei ricordi in ipnosi è fallace e pericolosa, infatti, in virtù del funzionamento della nostra memoria, il rischio di ricordare cose mai accadute è straordinariamente alto.
legga questo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3362-rapimenti-alieni-reincarnazione-abusi-li-scopriamo-davvero-con-la-regressione-ipnotica.html
saluti
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saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Utente
caro dottore, le spiego meglio, e spero quindi in un'altra sua risposta: mi sono trovato dallo psicologo per volere di mio zio; lui infatti è uno psicologo, e dopo alcuni disturbi da "impregnazione" avuti a scuola, quindi tremori e difficoltà di messa a fuoco, mi invita da lui per "parlare"..io non volevo andare, per il rapporto che c'era con mio zio, ma poi sono stato costretto, per non offenderlo; insomma mi sono fatto piacere l'idea di andare da lui, e per di più, di andare da uno psicologo!!..Alla seconda idea mi ero accomodato di più, così, lasciai lui e andai da un'altro, questo però era un ipnotista; ora, considerato il fatto che ho seguito questi percorsi più perché "mi ci sono trovato" che per scelta, mi sono affidato a questo ipnotista..solo che lui non mi fece affatto parlare con lui, quello che io auspicavo, ma mi mise da subito, dopo un mmpi-2, a fare sedute, da cui mi rendo conto sono uscito un po' traumatizzato;
ora arrivo alla domanda, siccome avevo detto al dottore che sentivo un po' mia madre distante, "come quando ero piccolo" e mi abbandonava nella culla per andare dalla madre (mi sono "ricordato" una cosa "a modo mio", perché non potevo ricordare cosa successe quando avevo un anno, ritengo) allora lui preparò una traccia, e sotto ipnosi me la lesse, in questa praticamente mi suggeriva l'immagine di mia madre, con io piccolo, che mi teneva in braccio e che mi cullava..e io me lo sono immaginato, mentre mi ciucciavo il dito; è questo è il ricordo falso di cui parlavo, che ho, ma che so non essere vero..alla fine della seduta lui mi disse: ecco, così avrai il ricordo di tua madre sempre presente..ora nel tempo la cosa mi ha anche creato difficoltà perché, non so spiegare, ma non riuscivo più a capire quale fosse il rapporto tra me e mia madre, arrivando anche a pensare, una volta, che il ricordo falsato potesse sostituire il vero rapporto con lei..lo so, è strano ma a me è successo così;
ora quindi, Le chiedo, cosa pensa della mia storia, e cosa può dirmi per tranquillizzarmi in merito all'episodio che le ho raccontato? Grazie mille, Simone..
ora arrivo alla domanda, siccome avevo detto al dottore che sentivo un po' mia madre distante, "come quando ero piccolo" e mi abbandonava nella culla per andare dalla madre (mi sono "ricordato" una cosa "a modo mio", perché non potevo ricordare cosa successe quando avevo un anno, ritengo) allora lui preparò una traccia, e sotto ipnosi me la lesse, in questa praticamente mi suggeriva l'immagine di mia madre, con io piccolo, che mi teneva in braccio e che mi cullava..e io me lo sono immaginato, mentre mi ciucciavo il dito; è questo è il ricordo falso di cui parlavo, che ho, ma che so non essere vero..alla fine della seduta lui mi disse: ecco, così avrai il ricordo di tua madre sempre presente..ora nel tempo la cosa mi ha anche creato difficoltà perché, non so spiegare, ma non riuscivo più a capire quale fosse il rapporto tra me e mia madre, arrivando anche a pensare, una volta, che il ricordo falsato potesse sostituire il vero rapporto con lei..lo so, è strano ma a me è successo così;
ora quindi, Le chiedo, cosa pensa della mia storia, e cosa può dirmi per tranquillizzarmi in merito all'episodio che le ho raccontato? Grazie mille, Simone..
[#3]
innanzitutto si assicuri che il professionista al quale si è rivolto sia regolarmente iscritto all'albo degli psicologi e che specializzazione abbia.
Le consiglio inoltre di rivolgersi ad uno professionista dal vivo per parlare della sua esperienza.
saluti
Le consiglio inoltre di rivolgersi ad uno professionista dal vivo per parlare della sua esperienza.
saluti
[#4]
Gentile Utente,
anche a me è sorto qualche dubbio su tale pratica ed è meglio se verifica qui www.psy.it che il professionista sia uno psicologo psicoterapeuta.
Ciò detto, non mi è chiaro come mai ha deciso di sottoporsi a tale trattamento e perchè non ha rifiutato l'invito di Suo zio. Tenga anche presente che noi psicologi non possiamo vedere parenti, amici e conoscenti tra i nostri pazienti e quindi la storia che Lei ci ha raccontato mi sembra molto confusa già dall'inizio.
Ha senso andare dallo psicologo se soggettivamente c'è un disagio.
Ma se Lei adesso che ha 24 anni si ricordasse pure di aver avuto dei problemi a scuola, senza avere una sofferenza ora, non ha molto senso sottoporsi alle cure, non crede?
Posso chiederLe che cosa è emerso dal test MMPI-2?
anche a me è sorto qualche dubbio su tale pratica ed è meglio se verifica qui www.psy.it che il professionista sia uno psicologo psicoterapeuta.
Ciò detto, non mi è chiaro come mai ha deciso di sottoporsi a tale trattamento e perchè non ha rifiutato l'invito di Suo zio. Tenga anche presente che noi psicologi non possiamo vedere parenti, amici e conoscenti tra i nostri pazienti e quindi la storia che Lei ci ha raccontato mi sembra molto confusa già dall'inizio.
Ha senso andare dallo psicologo se soggettivamente c'è un disagio.
Ma se Lei adesso che ha 24 anni si ricordasse pure di aver avuto dei problemi a scuola, senza avere una sofferenza ora, non ha molto senso sottoporsi alle cure, non crede?
Posso chiederLe che cosa è emerso dal test MMPI-2?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Utente
caro Dr De Vincentiis, grazie per la sua risposta;
cara Dr Pileci, le rispondo subito: era un momento di transizione quello a scuola; le spiego meglio: mi ero appena diplomato in pianoforte, e la mia prima ragazza mi aveva lasciato, dovevo cambiare in qualcosa, trovare un nuovo percorso (quello della musica mi aveva accompagnato per 9 anni)..stetti male a scuola, e sempre mio zio, che mi venne a prendere, mi portò in ospedale, dove non trovarono niente di organico..ora, lì sul lettino mi sentivo perso, debole in un mondo che non conoscevo, e non sapevo cosa avrei fatto una volta uscito di lì..allora venne mio zio e mi propose di andare da lui il pomeriggio; una volta tornato a casa, sempre nel pomeriggio, mi richiamò per invitarmi di nuovo ad andare, io all'inizio dissi che secondo me era un malessere fisico, perché, se anche c'era, quello psicologico, volevo, come avevo sempre fatto, risolvermelo da solo, o almeno riflettere su quello che mi era successo, per esserne, per lo meno, consapevole; non so dire quindi perché andai, un po' perché avevo rispetto di lui, un po' perché, in quel momento, non avevo alternative..ora c'è qualche disagio, qualche sofferenza, ma il punto è che vorrei essere io a decidere della mia vita, se andare da qualche psicologo oppure no, e il disagio è dovuto anche a tutto l'iter che ho dolorosamente seguito in questi anni (prendo anche serenase);
dal primo MMPI-2 emerse che ero depresso, tendenze proiettivo-interpretative, poco integrato nelle relazioni interpersonali e possibili tendenze alla labilità emotiva in situazioni di stress
dal secondo, che mi fece fare quello psicoterapeuta, emerse innanzitutto che potevano esserci dubbi sulla validità del test, poi che c'era depressione, scarso interesse, tendenze all'azione piuttosto che alla riflessione, ma con insicurezza, evitare contatti sociali, vivevo più le fantasie interiori che i rapporti reali..ecc. ma soprattutto, aspetto su cui lo psicoterapeuta si soffermò, più di tutti, era che il picco più elevato era sulla rabbia, tra le emozioni, e quindi tutta la sua terapia si basò, secondo, sul far convogliare questa "sedicente" rabbia in altre attività..cosa che io non capivo e non riconoscevo proprio..il culmine di questa terapia fu l'ultima seduta, in cui, a forza proprio, perché io me ne volevo andare, mi fece una seduta in cui avrei dovuto liberare la rabbia verso cinque persone della mia vita..tutte cazzate, secondo me..
P.S.ero andato da lui causa dei dubbi sulla mia identità sessuale, dovuti ad alcuni comportamenti ossessivo.compulsivi (vedevo porno su internet)..non affrontai mai, con lui, il problema..
P.P.S. cmq risulta iscritto..
cara Dr Pileci, le rispondo subito: era un momento di transizione quello a scuola; le spiego meglio: mi ero appena diplomato in pianoforte, e la mia prima ragazza mi aveva lasciato, dovevo cambiare in qualcosa, trovare un nuovo percorso (quello della musica mi aveva accompagnato per 9 anni)..stetti male a scuola, e sempre mio zio, che mi venne a prendere, mi portò in ospedale, dove non trovarono niente di organico..ora, lì sul lettino mi sentivo perso, debole in un mondo che non conoscevo, e non sapevo cosa avrei fatto una volta uscito di lì..allora venne mio zio e mi propose di andare da lui il pomeriggio; una volta tornato a casa, sempre nel pomeriggio, mi richiamò per invitarmi di nuovo ad andare, io all'inizio dissi che secondo me era un malessere fisico, perché, se anche c'era, quello psicologico, volevo, come avevo sempre fatto, risolvermelo da solo, o almeno riflettere su quello che mi era successo, per esserne, per lo meno, consapevole; non so dire quindi perché andai, un po' perché avevo rispetto di lui, un po' perché, in quel momento, non avevo alternative..ora c'è qualche disagio, qualche sofferenza, ma il punto è che vorrei essere io a decidere della mia vita, se andare da qualche psicologo oppure no, e il disagio è dovuto anche a tutto l'iter che ho dolorosamente seguito in questi anni (prendo anche serenase);
dal primo MMPI-2 emerse che ero depresso, tendenze proiettivo-interpretative, poco integrato nelle relazioni interpersonali e possibili tendenze alla labilità emotiva in situazioni di stress
dal secondo, che mi fece fare quello psicoterapeuta, emerse innanzitutto che potevano esserci dubbi sulla validità del test, poi che c'era depressione, scarso interesse, tendenze all'azione piuttosto che alla riflessione, ma con insicurezza, evitare contatti sociali, vivevo più le fantasie interiori che i rapporti reali..ecc. ma soprattutto, aspetto su cui lo psicoterapeuta si soffermò, più di tutti, era che il picco più elevato era sulla rabbia, tra le emozioni, e quindi tutta la sua terapia si basò, secondo, sul far convogliare questa "sedicente" rabbia in altre attività..cosa che io non capivo e non riconoscevo proprio..il culmine di questa terapia fu l'ultima seduta, in cui, a forza proprio, perché io me ne volevo andare, mi fece una seduta in cui avrei dovuto liberare la rabbia verso cinque persone della mia vita..tutte cazzate, secondo me..
P.S.ero andato da lui causa dei dubbi sulla mia identità sessuale, dovuti ad alcuni comportamenti ossessivo.compulsivi (vedevo porno su internet)..non affrontai mai, con lui, il problema..
P.P.S. cmq risulta iscritto..
[#8]
Anche se un pò in ritardo, Le rispondo come esperto di ipnosi.
Però una premessa.
La memoria è si abilità esaltata a scuola e questo tende un pò a sopravalutarla come capacità umana, dato che ricordi, fantasia ed immaginazione si mishiano in modo casuale ed arbitrario nella mente, per cui realmente il cervello può non distinguere tra le tre funzioni.
Inoltre, una recente teoria vorrebbe che noi non ricordiamo i fatti, ma l'ultima rievocazione del ricordo, per cui realmente della memoria umana resterebbe ben poco.
Daltronde non esisterebbero agende e fotografie se tutti avessero una memoria di ferro.
Il tipo d'intervento ipnotico che le hanno fatto è uno degli interventi possibili, così come è possibile l'effetto che ha sentito successivamente.
Sul fatto che non sentisse il disagio non vuol dire che non ci fosse, dato che probabilmente il lavoro fatto l'ha resa consapevole di questo disagio.
Ora, la tecnica ipnotica è particolare, per cui le suggerirei di continuare qualche seduta con la persona con cui ha iniziato, a maggior ragione se è iscritta all'albo: se la fantasia nuova ha inciso sul ricordo, vuol dire che ha raggiunto un buon grado d'ipnotizzabilità con quel collega, per cui può continuare il lavoro iniziato.
Però una premessa.
La memoria è si abilità esaltata a scuola e questo tende un pò a sopravalutarla come capacità umana, dato che ricordi, fantasia ed immaginazione si mishiano in modo casuale ed arbitrario nella mente, per cui realmente il cervello può non distinguere tra le tre funzioni.
Inoltre, una recente teoria vorrebbe che noi non ricordiamo i fatti, ma l'ultima rievocazione del ricordo, per cui realmente della memoria umana resterebbe ben poco.
Daltronde non esisterebbero agende e fotografie se tutti avessero una memoria di ferro.
Il tipo d'intervento ipnotico che le hanno fatto è uno degli interventi possibili, così come è possibile l'effetto che ha sentito successivamente.
Sul fatto che non sentisse il disagio non vuol dire che non ci fosse, dato che probabilmente il lavoro fatto l'ha resa consapevole di questo disagio.
Ora, la tecnica ipnotica è particolare, per cui le suggerirei di continuare qualche seduta con la persona con cui ha iniziato, a maggior ragione se è iscritta all'albo: se la fantasia nuova ha inciso sul ricordo, vuol dire che ha raggiunto un buon grado d'ipnotizzabilità con quel collega, per cui può continuare il lavoro iniziato.
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#9]
Utente
non credo, qualora volessi continuare la psicoterapia, rivolgermi all'ipnosi, non volevo allora e sicuramente non voglio adesso. Vede, io semmai voglio a livello cognitivo capire cosa mi succede, non voglio che qualcuno mi suggerisca cose che non fanno che confondermi ancora di più. La mia non era e non è ancora una personalità forte, stabilita, ma ancora da definire. Anzi penso che la depersonalizzazione di cui soffrivo prima che avessi questo trattamento, e che malauguratamente mi è stata diagnosticata dopo, dallo psichiatra, sconsigliasse un intervento di ipnosi. Tra l'altro adesso sono in cura con un antipsicotico. Cmq, La ringrazio vivamente per la risposta..
[#10]
Credo che debba decidere Lei stesso se l'ipnosi è efficace, e quindi effettivamente responsabile dei cambiamenti avvenuti in Lei: nel qual caso non vedo perchè rinunciare ad uno strumento capace di generare profondi cambiamenti.
Comunque da ipnotista Le assicuro che non è possibile "prendere il controllo" di una persona, e che qualsiasi comando ipnotico viene elaborato dal soggetto stesso prima di essere assimilato.
Così come ha elaborato ipnoticamente un'ipotetica mamma sempre presente, dovrebbe anche elaborare una mamma sempre assente (dedotto come situazione opposta alle parole da Lei usate).
E al di là del rapporto passato conta il rapporto presente che vuole instaurare con Sua madre, da adulto qui e ora, e non da bambino e da mamma di X anni fa, quando le condizioni e le situazioni erano diverse da oggi.
Vero che il nostro passato influenza il nostro presente, ma soprattutto il nostro presente serve a costruire un futuro diverso (evito "il migliore" dato che non è detto che riusciamo nell'impresa! Ci proviamo!)
Ora, spero che lo psichiatra sconsigliante l'ipnosi fosse anche esperto d'ipnosi, altrimenti si rischia di parlare di cose che si conoscono aprossimativamente, evidenziando più la propria ignoranza in materia che la propria competenza!
Buon percorso personale! :)
Comunque da ipnotista Le assicuro che non è possibile "prendere il controllo" di una persona, e che qualsiasi comando ipnotico viene elaborato dal soggetto stesso prima di essere assimilato.
Così come ha elaborato ipnoticamente un'ipotetica mamma sempre presente, dovrebbe anche elaborare una mamma sempre assente (dedotto come situazione opposta alle parole da Lei usate).
E al di là del rapporto passato conta il rapporto presente che vuole instaurare con Sua madre, da adulto qui e ora, e non da bambino e da mamma di X anni fa, quando le condizioni e le situazioni erano diverse da oggi.
Vero che il nostro passato influenza il nostro presente, ma soprattutto il nostro presente serve a costruire un futuro diverso (evito "il migliore" dato che non è detto che riusciamo nell'impresa! Ci proviamo!)
Ora, spero che lo psichiatra sconsigliante l'ipnosi fosse anche esperto d'ipnosi, altrimenti si rischia di parlare di cose che si conoscono aprossimativamente, evidenziando più la propria ignoranza in materia che la propria competenza!
Buon percorso personale! :)
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 3.5k visite dal 28/10/2014.
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