Celiachia e perdita di controllo sul cibo!
Salve ..avrei necessità di un consulto.
Cercherò di essere breve: 4 anni fa mi è stata data la diagnosi di celiachia. Prima di allora mai avuto nessun disturbo alimentare. 18 anni di rapporto sano ed idilliaco con il cibo. Ero padrona dei miei istinti. Mi fermavo quando mi sentivo sazia, mangiavo quando avevo fame senza mai eccedere troppo.
Primo anno universitario ..scaraventata in una nuova realtà fatta paradossalmente da mille restrizioni (gluten free) da una parte ..e piena libertà di aderire o ignorare i nuovi limiti per condurre una vita "normale e sana".
Ho trascorso 3 anni alternando fasi di rabbia e negazione in cui rifiutavo di mangiare anche le cose concesse a fasi in cui sgarrare era il mio pensiero fisso. Ho portato il mio corpo allo stremo perdendo 6/7 chili in pochi mesi, cercando di non riprenderli, iniziando a condizionare anche la mia vita sociale in base alla mia nuova scorretta e triste alimentazione.
Tutto questo finchè il mio corpo non si è ribellato iniziando ad urlarmi contro.
Amenorrea di 9 mesi. Crampi addominali da non riuscire a stare in piedi. Analisi del sangue alterate.
Psicologicamente devastata, con una carriera universitaria mandata in tilt, rapporti familiari e amorosi messi a dura prova ..da pochi mesi ho scoperto anche una severa intolleranza al lattosio.
E ora sento di aver perso completamente il controllo. Inizio giornate con la forza e la costanza di voler uscirne. Di voler accettare tutto e imparare a prendermi cura di me stessa evitando ciò che mi fa male. E poi ci sono giorni in cui tratto il mio corpo come un recipiente in cui versare tutto ciò di cui ho voglia "legale" o "illegale" che sia.
Costruisco le mie giornate in virtù del cibo e vivo perennemente una condizione di disagio. Come uscirne?
Grazie anticipatamente!
Cercherò di essere breve: 4 anni fa mi è stata data la diagnosi di celiachia. Prima di allora mai avuto nessun disturbo alimentare. 18 anni di rapporto sano ed idilliaco con il cibo. Ero padrona dei miei istinti. Mi fermavo quando mi sentivo sazia, mangiavo quando avevo fame senza mai eccedere troppo.
Primo anno universitario ..scaraventata in una nuova realtà fatta paradossalmente da mille restrizioni (gluten free) da una parte ..e piena libertà di aderire o ignorare i nuovi limiti per condurre una vita "normale e sana".
Ho trascorso 3 anni alternando fasi di rabbia e negazione in cui rifiutavo di mangiare anche le cose concesse a fasi in cui sgarrare era il mio pensiero fisso. Ho portato il mio corpo allo stremo perdendo 6/7 chili in pochi mesi, cercando di non riprenderli, iniziando a condizionare anche la mia vita sociale in base alla mia nuova scorretta e triste alimentazione.
Tutto questo finchè il mio corpo non si è ribellato iniziando ad urlarmi contro.
Amenorrea di 9 mesi. Crampi addominali da non riuscire a stare in piedi. Analisi del sangue alterate.
Psicologicamente devastata, con una carriera universitaria mandata in tilt, rapporti familiari e amorosi messi a dura prova ..da pochi mesi ho scoperto anche una severa intolleranza al lattosio.
E ora sento di aver perso completamente il controllo. Inizio giornate con la forza e la costanza di voler uscirne. Di voler accettare tutto e imparare a prendermi cura di me stessa evitando ciò che mi fa male. E poi ci sono giorni in cui tratto il mio corpo come un recipiente in cui versare tutto ciò di cui ho voglia "legale" o "illegale" che sia.
Costruisco le mie giornate in virtù del cibo e vivo perennemente una condizione di disagio. Come uscirne?
Grazie anticipatamente!
[#1]
Credo sia arrivato il momento di rivolgersi seriamente ad un medico per il problema della celiachia, anche se immagino lo abbia già fatto. Sgarrare può portare a seri problemi in caso di celiachia e quindi è bene tornare dal medico che già L'aveva seguita in passato.
Poi, certamente l'aspetto psicologico è importante e non so dirLe da qui se si tratta di una conseguenza o meno.
Per quanto riguarda l'amenorrea si rivolga al ginecologo ma con l'avvertenza di far parlare tra loro questi tre professionisti e venire a capo del problema.
Cordiali saluti,
Poi, certamente l'aspetto psicologico è importante e non so dirLe da qui se si tratta di una conseguenza o meno.
Per quanto riguarda l'amenorrea si rivolga al ginecologo ma con l'avvertenza di far parlare tra loro questi tre professionisti e venire a capo del problema.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
La ringrazio per l'interessamento e la tempestività nella risposta.
Ho consultato vari specialisti.
Per il problema dell'amenorrea la ginecologa mi ha prescritto una pillola anticoncezionale, mentre il gastroenterologo mi ha prescritto una dieta priva degli alimenti a cui sono intollerante.
Ovviamente sono consapevole dell'importanza nel seguire rigorosamente tale dieta ..ma purtroppo sono altrettanto consapevole del fatto che il mio cervello non ne vuole sapere di riappropriarsi del controllo sul cibo.
Ps: gli "sgarri" che compio sono quasi ed esclusivamente a base di lattosio ..ahimè a fatica ho imparato a trattenere l'istinto che mi spingeva verso i farinacei.
Ho consultato vari specialisti.
Per il problema dell'amenorrea la ginecologa mi ha prescritto una pillola anticoncezionale, mentre il gastroenterologo mi ha prescritto una dieta priva degli alimenti a cui sono intollerante.
Ovviamente sono consapevole dell'importanza nel seguire rigorosamente tale dieta ..ma purtroppo sono altrettanto consapevole del fatto che il mio cervello non ne vuole sapere di riappropriarsi del controllo sul cibo.
Ps: gli "sgarri" che compio sono quasi ed esclusivamente a base di lattosio ..ahimè a fatica ho imparato a trattenere l'istinto che mi spingeva verso i farinacei.
[#3]
Ci sono diversi programmi psicologici che possono essere d'aiuto per problematiche del genere, ma non solo per lavorare sulla motivazione.
Qui mi pare non si stia trattando solo della dieta da seguire ma di dinamiche che meritano attenzione da parte di uno psicologo psicoterapeuta (controllo sul cibo ad es.).
Cordiali saluti,
Qui mi pare non si stia trattando solo della dieta da seguire ma di dinamiche che meritano attenzione da parte di uno psicologo psicoterapeuta (controllo sul cibo ad es.).
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 27/10/2014.
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