Problemi di socializzazione/relazioni

Buongiorno, sono un ragazzo omossessuale di 21 anni.
Purtroppo, da alcuni anni, sono tormentato dall'ossessione di sentirmi solo: ho pochi amici (tutti fidanzati, tra l'altro). Per me è impossibile instaurare nuove relazioni (sia amicali che relazionali).
Quando riesco a trovare il coraggio (molto raramente) di uscire con qualcuno di nuovo, mi sento impacciato, non so cosa dire e cosa fare. Talvolta mi sembra di essere troppo invadente oppure distaccato da non suscitare l'interesse dell'altro. Vorrei avere una vita normale, un fidanzato, amici, ma non riesco a averne. Ho un "blocco" con le persone che non conosco, ma non so come eliminarlo.
Scrivo qui per avere un parere/consiglio di un esperto, nella speranza di poter riuscire a cambiare!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazzo,
spesso le diffcoltà nel relazionarsi con gli altri ha a che vedere con un certo senso di inadeguatezza, scarsa fiducia in sé, timore del giudizio altrui e di non essere accettati che può essere meglio compresa alla luce della propria storia di vita personale e familiare.

Come si sente nei confronti di se stesso?
Come sono i rapporti con i suoi amici?
Vive serenamente l'omosessualità?
Cosa fa nella vita e come va in altri ambiti studio/lavoro, famiglia?


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Psicologo attivo dal 2014 al 2024
Psicologo
Gentile ragazzo,

I problemi relazioni possono essere associati a diversi fattori. Di conseguenza risulta davvero difficile fornirle indicazioni utili tramite un consulto online, considerato anche l'esiguo numero d'informazioni che lei ci fornisce.

Il primo passo da compiere sarebbe quello di cercare di capire quali siano le ragioni che la spingono a sentirsi "impacciato". Ha forse paura che le altre persone possano accorgersi del suo orientamento sessuale e per questo giudicarla? Tenga presente che, nella maggior parte dei casi, anche quando si pensa che gli amici potrebbero reagire male nel caso in cui scoprissero la sua omosessualità, succede poi che gli amici si rivelino molto più aperti e tolleranti di quanto si creda.

Lei scrive di aver paura di essere troppo invadente o distaccato. Probabilmente dovrebbe soltanto lasciarsi andare e comportarsi in modo naturale, senza prestare troppa attenzione a come gli altri potrebbero reagire. Se lei fosse troppo invadente, probabilmente i suoi amici glielo farebbero notare, così come le farebbero notare l'eccessivo distacco.

Può darsi che le sue difficoltà relazioni siano legate proprio alla sua necessità di compiacere le altre persone, piuttosto che vivere le amicizie in maniera spontanea. Tenga conto che può capitare a tutti di essere invadenti o distaccati in alcuni casi; siamo esseri umani e non possiamo essere sempre perfetti. Ciò che conta all'interno delle relazioni sociali è infatti la capacità di "riparare" a eventuali mancanze, piuttosto che il tentativo di essere sempre perfetti agli occhi degli altri.

La sincerità, la spontaneità e il piacere di stare insieme sono gli ingredienti principali per il funzionamento di un rapporto di amicizia. Cerchi dunque di essere spontaneo e vedrà che riuscirà prima o poi a trovare degli amici o un fidanzato in grado di accettarla così com'è, piuttosto che apprezzarla per come si forza di apparire.

Potrebbe partire cercando persone che condividano interessi simili ai suoi, oppure frequentando un gruppo di persone omosessuali in modo da dissipare l'eventuale paura di essere giudicato.

Potrebbe anche decidere di consultare direttamente uno specialista della sua zona. In tal modo potrà analizzare bene le ragioni alla base del suo disagio e individuare strategie d'intervento che possano aiutarla a superare il suo problema.

Cordialmente,
[#3]
Utente
Utente
Cara dott.ssa Rinella,
Io nei confronti di me steso mi sento bene, realizzato, sono al terzo anno di università anche se non ho voti elevati mi ritengo soddisfatto. Al di la del problema "relazionale", della mia vita non cambierei nulla. Ho una famiglia fantastica, forse dovuto al fatto che i genitori sono giovani. Con mia madre ho un rapporto di amicizia stupendo.
Quando decisi di iniziare l'università lontano da casa, pensai: "finalmente è ora di cambiare!", invece ho sempre avuto questo blocco. Ho conosciuto parecchie persone, ma con poche ho avuto la possibilità di instaurare rapporti che vanno oltre al ciao, buongiorno, come va?.
I rapporti con gli amici (3!) sono buoni, spesso siamo stati in vacanza insieme, ma ora hanno tutti il/la partner e naturalmente io vengo trascurato (come logico che sia: tutte coppiette e io da solo? Non mi invitano nemmeno alle uscite!). Vorrei provare ad ampliare le amicizie, magari della mia stessa sfera sessuale, ma non so da che parte iniziare.
La mia omosessualità la vivo abbastanza bene, sebbene io non sia dichiarato ne in famiglia ne con gli amici. Ho avuto alcuni incontri di puro scopo sessuale ma null'altro.
Vorrei riuscire ad avere un gruppo di amici, non farmi problemi inutili.. E poi chi lo sa mai, una persona da avere al mio fianco...
L'anno prossimo mi laureerò e in un'occasione così importante, piena di ansie, paure non vorrei essere solo.




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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Vorrei riuscire ad avere un gruppo di amici, non farmi problemi inutili..>

E allora credo dovrebbe partire da premesse diverse nel porsi nei nuovi rapporti, se lei già inizia a domandarsi se sia troppo invadente o distaccato, tenderà a controllare il suo comportamento trovando così difficile porsi in modo spontaneo.

<Quando decisi di iniziare l'università lontano da casa, pensai: "finalmente è ora di cambiare!", invece ho sempre avuto questo blocco. > Se le difficoltà abitano dentro noi, non si risolvono cambiando ambiente, anche se ciò può dare stimoli diversi.
Bisognerebbe andare più a fondo riguardo a questo suo blocco che la accompagna da diverso tempo; tra l'altro se lei non trova il coraggio di fare nuove frequentazioni, magari evitando le occasioni, non fa altro che sostenere e rinforzare le sue difficoltà.

Quanto alle sue amicizie consolidate è nella natura delle cose, come lei stesso dice, che quando si è in coppia ci si organizzi nel frequentare persone accompagnate, tuttavia nulla vieta di incontrarsi in occasioni diverse, magari potrebbe prendere lei l'iniziativa se crede.

Dato comunque che ci parla di una difficoltà consolidata che le riesce difficile superare e che limita la sua vita relazionale, incontrare un nostro collega sarebbe a mio avviso opportuno, ci ha mai pensato?

<L'anno prossimo mi laureerò e in un'occasione così importante, piena di ansie, paure non vorrei essere solo.> E' così che pensa alle prove da superare e al suo futuro? Si ritiene una persona ansiosa?