Come posso avere maggior fiducia in me stesso e superare l'ossessione di essere brutto fisicamente?
Vi scrivo per una problematica che mi affligge da sempre, ma prima è meglio che racconto sinteticamente la mia "storia". Premetto col dire che mi chiamo Marcello, sono un ragazzo di ventitrè anni che studia scienze della formazione primaria con ottimi risultati, e dal punto di vista della personalità, a detta degli altri, sono una persona simpatica, dolce, di animo nobile, sensibile, educata, precisa e che si impegna nello studio, ma di contro molto insicura, permalosa (non sempre lo do a vedere, perchè a volte mi offendo in silenzio), molto ansiosa e timida. Mia madre ha avuto una gravidanza molto difficile, perchè c'è stato un distacco di placenta e, a causa del conseguente stress respiratorio di cui ho sofferto, sono stato costretto a stare chiuso in incubatrice per parecchio tempo e a non godere del calore materno nei primissimi anni di vita, cosa che secondo John Bowlby, teorico dell'attaccamento, sia importantissima, perchè le primissime relazioni che avvengono tra la madre e il bambino determinano il futuro modo dell'individuo di rapportarsi con gli altri e col mondo, ovvero l' INTERNAL WORKING MODEL (modello operativo interno di attaccamento). Ho avuto problemi di linguaggio fin dalla scuola dell'infanzia, perchè a tre anni ancora non parlavo; e tra i bambini con cui giocavo c'era un bambino-leader che ordinava agli altri di isolarmi, nonostante essi volessero farmi giocare e il problema fu risolto grazie ad un incontro tra mio padre e la maestra. Alle scuole elementari e alle medie ho avuto il supporto di un docente di sostegno: alle elementari per problemi di linguaggio e alle medie per l'insicurezza che ha iniziato a prendere il sopravvento su di me. Alla scuola primaria ho spesso manifestato il desiderio di voler seguire lo stesso percorso che gli altri facevano, perchè non avevo problemi seri, ma solo ritardi nel linguaggio, testimoniati dall'incapacità di fare un discorso all'età di sei anni , ma i docenti di base hanno rifiutato questo mio desiderio invitandomi a fare solo quello che il docente di sostegno mi diceva di fare e questo fu la mia prima ferita alla mia autostima, ma poi sono migliorato grazie all'affetto dei miei genitori, all'attenzione dei miei insegnanti, alle attività di logopedia e psicomotorie. Alle scuole secondarie di primo grado ho avuto il sostegno perchè, l'aver avuto alle elementari compagni che mi sfottevano e isolavano per il fatto che usufruissi di questa figura , anche se non sono mancati quelli che mi hanno voluto bene, e l'essere stato trattato in maniera diversa dagli altri, ha fatto nascere in me i primi germi dell'insicurezza e della bassa autostima, che mi hanno portato ad essere severo ed ipercritico nei confronti di me stesso: ogni volta che prendevo un brutto voto, perdevo ad uno stupido gioco mi mettevo a piangere e ci rimanevo male per un sacco di tempo, e mi arrabbiavo quando commettevo errori, anche stupidi. Alle scuole medie i docenti, dati i miei buoni risultati, dicevano che avrei anche potuto fare meno del sostegno, ma mi sarei sentito "affogare" senza quella figura. Alla fine del percorso scolastico nelle scuole medie, dalle quali sono uscito con "Distinto", dall'incontro tra i docenti e la operatrice sanitaria è emerso che il cammino delle superiori dovessi frequentarlo da solo e con le mie forze. Il primo anno delle superiori - ho frequentato un liceo pedagogico-sociale - per me è stato molto traumatico e pieno di paure: mi sentivo come un cane abbandonato, avevo sempre l'incubo della bocciatura nonostante l'impegno e di non essere accettato dalle mie compagne di classe,compagne perchè stavo in una classe composta per lo più da ragazze ed eravamo solo quattro maschi nel biennio e nel triennio solo io e il mio compagno di banco; al primo anno, ogni volta che sbagliavo qualcosa, anche un semplice esercizio svolto da solo, me la prendevo e già dicevo: "verrò bocciato, me lo sento!". Come è andata a finire alle superiori? Molto, ma molto bene, perchè ho incontrato amiche dolci e fantastiche che, nonostante i miei comportamenti iperansiosi e paurosi mi hanno voluto molto bene, e sono sempre stato promosso senza debiti ogni anno, tranne il debito in matematica al secondo anno, e con buoni voti; sono uscito con un bellissimo 83 con le mie sole forze, ottenendo 39 punti agli scritti, 18 punti di credito e 28 all'orale! E' accaduta un'altra cosa che ha iniziato a rimarginare un po' le ferite interiori: l'aver trovato a quindici anni degli amici di tre-quattro anni più piccoli di me che sono speciali e mi hanno sempre saputo accettare per le mie debolezze e che frequento tutt'ora, anche se si sono aggiunti nuovi amici. Ora all'università sto andando davvero una bomba e sto a rendere per lo più voti compresi tra il 27 e il 30 e solo una volta sono stato bocciato ad un esame. Per quanto riguarda l'ossessione citata nell'oggetto della mail, essa consiste nella paura di essere un mostro dal punto di vista estetico e di fare schifo a tutte le donne del mondo, anche se sono nobile di animo e, a detta degli altri, normale-carino come dicono, anche se ho difficoltà a fidarmi di questa informazione sul mio profilo estetico; questa paura è anche causata dal fatto che, anche se ho avuto un'esperienza affettiva infantile a undici anni, ho baciato qualcuna per la prima volta a venti anni e sono uscito con alcune donne, a ventitrè anni appena compiuti non mi sono MAI fidanzato e ho paura che gli altri, inclusi potenziali nuovi amici, possano giudicarmi molto negativamente. Dal confronto con i miei amici ho iniziato ad avere fissazioni sul mio aspetto estetico, per il fatto che loro già riuscissero ad avere esperienze affettive ed io niente,anche perchè quando avevo sedici anni ero un po' più bruttino,anche se ora un po' sono migliorato. Da maggio di quest'anno, ogniqualvolta che mi vedo allo specchio, mi viene da piangere perchè mi vedo pieno di difetti e la mia mente produce visoni che mostrano che tutte le donne mi schifano e deridono, e che morirò solo per questo, anche se ho un cuore d'oro. Mi piacerebbe dare una foto in privato ad uno di voi per vedere se sono brutto realmente o mi vedo solo io così, ma per ora anticipo che sono alto 1,72 cm, sono abbastanza magro e ho un bel fisico, ma mi preoccupano maggior mente di me la faccia e l'altezza. Ci sono state ragazze che mi hanno esternato interesse, anche se pochissime, ma sono sempre scappato per la paura di essere preso in giro e per il pensiero che in realtà loro mi considerassero un mostro. Alcune ragazze mi hanno detto che sono brutto, ma per fortuna ci sono anche state quelle che mi hanno detto che sono carino. Ho un grande blocco emotivo nei rapporti con gli altri e, in misura maggiore con l'altro sesso, perchè dentro di me so già di essere rifiutato per la mia bruttezza e che le ragazze mi reputino un mostro per la mia faccia, anche se gli altri mi trovano normale, così come i miei genitori, il chirurgo e la psicoterapeuta vogliono farmelo capire. Mia madre, disperata e per farmi tranquillizzare, mi ha portato da un chirurgo plastico per valutare la necessità di un'operazione al volto e ha detto che non ho bisogno di nessuna operazione perchè non ho difetti, ma cosa è cambiato? Nulla! Non riesco a fidarmi di quello che mi dicono i miei genitori, il chirurgo, lo psichiatra e la psicologa che mi seguono e non nascondo che di recente spesso ho avuto pensieri di morte per l'ossessione per l'aspetto esetico, anche se da una settimana, grazie a dei farmaci, sto meglio! Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione! Mi ha pure spaventato che nei forum che circolano per il web che ci sono stati ragazzi che non sono mai stati fidanzati a trenta anni a causa del loro aspetto ed ho una paura tremenda per questo, perchè ho paura di fare la stessa fine. A causa di questa ossessione, da un po' di tempo tendo sempre a rispondere con nervosismo ai miei amici e a non uscire più volentieri con loro, anche se voglio loro molto bene, perchè mi sento giudicato da loro per il fatto che ancora non mi sono fidanzato e che mi sento inferiore per questo.P.S: da sei mesi ho iniziato la psicoterapia e la cura farmacologica da fine maggio. Sto meglio, ma comunque mi vedo bruttissimo! Prendo ora, come cura farmacologica: una dose di ENTACT la mattina; mezza dose di STILNOX la sera e 10 gocce di XANAX solo in caso di attacchi di ansia forti. La psicoterapeuta mi dice che non sono un mostro, non sono brutto e che proietto sul mio corpo le insicurezze che possiedo, ma ho difficoltà a fidarmi del fatto che non sono brutto. Ho l'impressione che le ragazze di oggi discriminano ed emarginano per un solo difetto estetico. Ho dei genitori che mi vogliono bene, solo che tra mia madre e mio padre ci sono pessimi rapporti, perchè spesso vanno in conflitto tra di loro e sono dei modelli educativi contradditori per me: mia madre è ansiosa, nervosa e, se in qualche modo non scarica il suo nervosismo, non sta bene, ma comunque mi vuole bene; ella scarica sempre su di me le sue paure e ansie; mio padre è molto più forte e calmo, e un sacco di volte ha detto a mia madre di non essere aggressiva e litigare davanti a me, perchè io ci rimetto, ma lei di questo non se ne è mai importata, per il fatto che, se non scarica il suo nervosismo in qualche modo, non sta bene. Adesso faccio un esempio per chiarire quanto detto: per l'ossessione che ho mia madre si sente persa e senza risorse, perchè sta cercando di farmi capire che non sono brutto e che non riesco con l'altro sesso per insicurezza e problemi comportamentali, e a volte mi mette l'ansia dicendo che io finirò a lungo andare in un ospedale psichiatrico se continuo a essere ossessionato dal pensiero di essere un mostro e di fare schifo a tutto il mondo femminile; e mio padre? Mio padre e mia sorella sono gli unici che riescono a gestire questo mio problema e riesce a tranquillizzarmi! Come posso stare più tranquillo e convincermi che per gli altri sono normale fisicamente e non un mostro? Io mi vedo un mostro, pieno di difetti fisicamente. Vi ringrazio in anticipo per la risposta che mi darete!
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Gentile Utente,
siamo online ed una consulenza non può di certo sostituire una de visu, anche se con dovizia di particolari.
"Non riesco a fidarmi di quello che mi dicono i miei genitori, il chirurgo, lo psichiatra e la psicologa che mi seguono e non nascondo che di recente spesso ho avuto pensieri di morte per l'ossessione per l'aspetto esetico, anche se da una settimana, grazie a dei farmaci, sto meglio"
Per cosa la seguono questi medici?
Il chirurgo cosa ha fatto su di lei?
Quale diagnosi hanno effettuato per la terapia farmacologica?
Con lo psicologo, sta effettuando una psicoterapia?
siamo online ed una consulenza non può di certo sostituire una de visu, anche se con dovizia di particolari.
"Non riesco a fidarmi di quello che mi dicono i miei genitori, il chirurgo, lo psichiatra e la psicologa che mi seguono e non nascondo che di recente spesso ho avuto pensieri di morte per l'ossessione per l'aspetto esetico, anche se da una settimana, grazie a dei farmaci, sto meglio"
Per cosa la seguono questi medici?
Il chirurgo cosa ha fatto su di lei?
Quale diagnosi hanno effettuato per la terapia farmacologica?
Con lo psicologo, sta effettuando una psicoterapia?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
<Come posso stare più tranquillo e convincermi che per gli altri sono normale fisicamente e non un mostro? Io mi vedo un mostro, pieno di difetti fisicamente. >
Caro Marcello,
deve lavorarci con il suo terapeuta, avendo fiducia nei trattamenti intrapresi.
La sua storia di vita personale e familiare rende ragione delle sue difficoltà, concordo con quanto le dice il suo curante <che proietto sul mio corpo le insicurezze che possiedo>.
Non serve che ci mandi foto (tra l'altro non potremmo mai accettarle e visionarle) per aver un parere del resto inutile, dato che il problema non sembra appunto il suo aspetto esteriore, come direbbe anche il chirurgo, ma un malessere interiore che trascina da molto tempo, sostenuto e alimentato nel presente da apporti ambientali.
Sovrapporci poi a un trattamento terapeutico in atto da qui, sarebbe fuorviante e improprio.
Continui sulla strada intrapresa con perseveranza e fiducia, con il tempo potrà ottenere maggiori benefici, parli con i suoi curanti delle sue perplessità.
Cari auguri
Caro Marcello,
deve lavorarci con il suo terapeuta, avendo fiducia nei trattamenti intrapresi.
La sua storia di vita personale e familiare rende ragione delle sue difficoltà, concordo con quanto le dice il suo curante <che proietto sul mio corpo le insicurezze che possiedo>.
Non serve che ci mandi foto (tra l'altro non potremmo mai accettarle e visionarle) per aver un parere del resto inutile, dato che il problema non sembra appunto il suo aspetto esteriore, come direbbe anche il chirurgo, ma un malessere interiore che trascina da molto tempo, sostenuto e alimentato nel presente da apporti ambientali.
Sovrapporci poi a un trattamento terapeutico in atto da qui, sarebbe fuorviante e improprio.
Continui sulla strada intrapresa con perseveranza e fiducia, con il tempo potrà ottenere maggiori benefici, parli con i suoi curanti delle sue perplessità.
Cari auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.2k visite dal 23/10/2014.
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