Non ce la faccio più e non so cosa fare
Prima di tutto scusate il titolo vago ma non sapevo proprio cosa scrivere.
Premetto che vado già da uno psicologo a fare psicoterapia una volta a settimana e ci vado da circa 3 mesi.
Sono sempre stato timido ed ho avuto a partire da forse 8-9 anni ed ancora ho dei comportamenti che possono ricordare alcuni dei sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo (controlli).
Il mio problema diciamo così è nato qualche anno fa quando vomitai a causa di un virus e nacque in me la paura di vomitare che tuttora, meno intensa, possiedo. I miei comportamenti "ossessivi" aumentarono e per i primi mesi dopo aver vomitato il mio tono dell'umore si abbasso notevolmente, forse anche drasticamente. Non so se chiamarla depressione ma a me quello sembrava.
Dopo i primi mesi comunque mi ripresi ma la paura rimase. I miei comportamenti ossessivi migliorarono, anche di più dopo un annetto.
Ora sono quasi 3 anni dall'inizio della mia paura e non so che cosa fare più, ogni giorno con questa paura mi sembra un giorno che butto via, frequento l'ultimo anno delle superiori, non mi va più di studiare e non sto facendo quasi più nulla né di scolastico né a livello di piacere personale. La psicoterapia non sembra farmi nulla, come pensavo, e mi sembra che piuttosto che continuare a vivere così, vorrei morire. Non ho alcunissima intenzione di suicidarmi ma se ci fosse un "interruttore per spegnere la vita", forse l'avrei già premuto.
Sento che per uscire da questa situazione ci possono essere solo tre "soluzioni": morire, vomitare di nuovo (credo che la paura del vomito altro non sia che una mega ossessione, dato che per superarla credo di dover vomitare di nuovo, come una compulsione, per confermare che non si tratta di nulla di male) o assumere psicofarmaci.
Ogni tanto penso alla mia vita come sarà fra qualche anno e spero vivamente che tutto sia passato, come spero che chiunque sia nella mia situazione ne esca al più presto.
Cosa dovrei fare? Di ciò ne ho parlato con il mio psicologo a parte il fatto dei farmaci.
Grazie in anticipo delle risposte che potrete dare. Ciao.
Premetto che vado già da uno psicologo a fare psicoterapia una volta a settimana e ci vado da circa 3 mesi.
Sono sempre stato timido ed ho avuto a partire da forse 8-9 anni ed ancora ho dei comportamenti che possono ricordare alcuni dei sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo (controlli).
Il mio problema diciamo così è nato qualche anno fa quando vomitai a causa di un virus e nacque in me la paura di vomitare che tuttora, meno intensa, possiedo. I miei comportamenti "ossessivi" aumentarono e per i primi mesi dopo aver vomitato il mio tono dell'umore si abbasso notevolmente, forse anche drasticamente. Non so se chiamarla depressione ma a me quello sembrava.
Dopo i primi mesi comunque mi ripresi ma la paura rimase. I miei comportamenti ossessivi migliorarono, anche di più dopo un annetto.
Ora sono quasi 3 anni dall'inizio della mia paura e non so che cosa fare più, ogni giorno con questa paura mi sembra un giorno che butto via, frequento l'ultimo anno delle superiori, non mi va più di studiare e non sto facendo quasi più nulla né di scolastico né a livello di piacere personale. La psicoterapia non sembra farmi nulla, come pensavo, e mi sembra che piuttosto che continuare a vivere così, vorrei morire. Non ho alcunissima intenzione di suicidarmi ma se ci fosse un "interruttore per spegnere la vita", forse l'avrei già premuto.
Sento che per uscire da questa situazione ci possono essere solo tre "soluzioni": morire, vomitare di nuovo (credo che la paura del vomito altro non sia che una mega ossessione, dato che per superarla credo di dover vomitare di nuovo, come una compulsione, per confermare che non si tratta di nulla di male) o assumere psicofarmaci.
Ogni tanto penso alla mia vita come sarà fra qualche anno e spero vivamente che tutto sia passato, come spero che chiunque sia nella mia situazione ne esca al più presto.
Cosa dovrei fare? Di ciò ne ho parlato con il mio psicologo a parte il fatto dei farmaci.
Grazie in anticipo delle risposte che potrete dare. Ciao.
[#1]
Gentile ragazzo,
alle tre possibili soluzioni, aggiungi anche il fatto che magari puoi superare questa paura. Che cosa ha detto lo psicoterapeuta riguardo tutto ciò che hai scritto qui? Che tipo di lavoro terapeutico stai facendo con il terapeuta?
Tieni presente che tre mesi di lavoro terapeutico possono essere pochi a seconda della diagnosi e di quanto il disturbo sia cronicizzato.
Cordiali saluti,
alle tre possibili soluzioni, aggiungi anche il fatto che magari puoi superare questa paura. Che cosa ha detto lo psicoterapeuta riguardo tutto ciò che hai scritto qui? Che tipo di lavoro terapeutico stai facendo con il terapeuta?
Tieni presente che tre mesi di lavoro terapeutico possono essere pochi a seconda della diagnosi e di quanto il disturbo sia cronicizzato.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie per la risposta, di queste cose ne abbiamo discusso con lo psicoterapeuta (ora non ricordo cos'è che abbia detto in particolare, ne abbiamo semplicemente discusso insieme), ma non so né il tipo di psicoterapia che stiamo praticando né mi è stata fatta una diagnosi (forse non l'ha ritenuto necessario perché evidentemente non ha riconosciuto alcun particolare disturbo).
[#3]
OK, ma se già ti sei rivolto allo psicologo psicoterapeuta, è sensato capire meglio il quadro con lui e soprattutto intercettare le soluzioni e poi implementarle.
E' anche importante, dal momento che stai facendo una psicoterapia, che gli obiettivi terapeutici siano chiari, in modo tale da lavorare in terapia per raggiungerli. Torna su questo problema nella prossima seduta.
Cordiali saluti
E' anche importante, dal momento che stai facendo una psicoterapia, che gli obiettivi terapeutici siano chiari, in modo tale da lavorare in terapia per raggiungerli. Torna su questo problema nella prossima seduta.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 19/10/2014.
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