eccessiva emotività del bambino

SonO una mamma di un bambino di 10 anni .E un bambino sano, intelligente, ha ottimi rapporti con i compagni e le maestre le quali lo elogiano per i buoni profitti , pratica nuoto e anche li e ben inserito, socievole e amato da tutti, il suo unico neo è il pianto... si commuove molto facilmente riesce a piangere anche quando saluta gli amici conosciuti in vacanza e quindi frequentati per brevi periodi. Da un anno si parla di un trasferimento di tutta la famiglia , per lavoro , a pisa.. ed è da allora che quest argomento è diventato tabù perché chiunque gli chiede del trasferimento lui piange. Io ho provato a dirgli che il suo pianto è normale , e che anche io mi commuoverò nel salutare i parenti ma che non bisogna farlo già da ora visto che ci vorrà del tempo.premetto che per la sua serenità ho posticipato la partenza di un anno dandogli modo di finire la 5 elementare come suo desiderio , strappando gli la promessa di non piangere fino ad allora.Io penso che il suo problema "sia io" ha paura di deludermi o di farmi soffrire perché io gli ho detto molte volte che non sta bene piangere senza motivo è che deve essere forte ci sono cose per cui si piange e cose più leggere che passano, ho provato anche ad essere più dura ad un suo pianto ma temo di sbagliare, che faccio? Passerà? Al di l del trasferimento? .grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Sognora,
se il suo bimbo piange non è senza motivo, meglio piuttosto aiutarlo a superare il dispiacere che probabilmente prova nel pensare di dover lasciare il suo contesto abituale, i suoi amici, i suoi affetti.

Dunque non è nel dirgli di essere forti e non piangere la soluzione, ma dimostrando empatia per le sue emozioni, ascoltare il suo dolore, comprenderlo e spiegargli che nel nuovo luogo potrà trovare nuovi amici, posti interessanti, un ambiente pronto ad accoglierlo, cose nuove da scoprire. Con calma e pazienza lo accompagni in questo viaggio, susciti la sua curiosità per il nuovo luogo.. un po' di fantasia, qualche sorriso e qualche coccola.

Con gradualità gli faccia prendere dimestichezza con la nuova situazione... fargli conoscere preventivamente la nuova città, una gita che sia divertente, qualche contatto, qualche nuova amicizia e poi magari se lo vorrà potrà qualche volta vedere i suoi vecchi amici.

Il suo buon senso di mamma la aiuterà.

Si allontana anche da altri affetti importanti come ad esempio nonni, zii, cugini o altro?
Voi genitori come vivete il trasferimento? In che modo ne avete parlato al vostro bimbo o cosa ha sentito in merito?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Grazie per la sua risposta imminente, in famiglia si parla solo bene di qst posto io già sto facendo con loro una gita ogni tanto per abituali al nuovo posto (sono due i bambini ma uno solo fa capricci) e a lui piace molto ma al solo pensiero del trasferimento , piange. Si lascerà nonni e zii ai quali è legatissimo. Invece per il pianto anche per cose banali tipo il saluto ad un amico frequentato per poco tempo? Le racconto u episodio di oggi : ha trascorso tutto il giorno in compagnia della sua amche tt a di sempre e nel momento il nn cui gli è stato chiesto se le mancasse quando poi si sarebbe trasferito , giù lacrime... poi è venuto da me e timori mi ha detto " mamma ho pianto ... ed ha ricominciato a piangere chiedendomi perdono perché non aveva mantenuto il " patto" , inutile dirle il mio stato d animo... ho paura di essere troppo severa El reprimere i suoi sentimenti , a allo stesso modo non vorrei che diventasse fragile.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"non sta bene piangere senza motivo è che deve essere forte ci sono cose per cui si piange e cose più leggere che passano..."

Gentile signora,

non posso che concordare con la Collega dott.ssa Rinella che Le ha risposto sopra: chi lo dice che non sta bene piangere? Perchè dice che il bimbo piange senza motivo? Perchè invece non chiede al bimbo perchè sta piangendo e lo aiuta a mettere ordine in questa esperienza che, per un bimbo, è molto difficile.
Questo è molto importante per l'alfabetizzazione emotiva di un bambino: nessuno di noi piange o prova tristezza o una qualunque emozione senza motivo.
Il bimbo deve invece imparare che alcune circostanze della vita possono renderci poco sereni, tristi, arrabbiati, fare paura, ecc... Poi, può condividere con lui come fare o come fa Lei quando sente quelle emozioni. "Sai che anche a me succede di essere triste quando...."
"Sai cosa faccio quando sono triste?"

La separazione per una bambino non è cosa facile: salutare i nonni, i parenti e gli amici con cui ha una bella intesa è difficile per Suo figlio.
Lo aiuti invece riconoscere l'importanza delle emozioni e la loro utilità.

Lei scrive: "reprimere i suoi sentimenti , a allo stesso modo non vorrei che diventasse fragile. "
I sentimenti non possono essere repressi, non è quella la chiave per crescere.
E penso di capire che il pianto legato all'idea di fragilità sia Suo, dico bene?
Se sì, come mai?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica