Innamoramento o infatuazione
Credo di essermi innamorata - infatuata del medico di base dal quale mi reco con una certa regolarità. Ho letto di altre testimonianze simili alla mia e ho scoperto l'esistenza del tranfert- controtransfer e vorrei sapere come avviene e in quale modo il medico è coinvolto. Io sento un legame con questa persona, un innamoramento non so come definirlo ma, nel momento in cui gli ho comunicato, in modo piuttosto sciocco e infantile i miei sentimenti, si è arrabbiato e mi ha detto di cambiare medico perchè non se la sente di continuare a seguirmi. Ora mi par di aver capito che il medico mette in atto questo "meccanismo" e io come paziente entro in una condizione di strano coinvolgimento, ma al medico cosa accade? Niente? E' completamente distaccato? Non prova niente nonostante sembrasse interessato? Comunque sia ho cambiato medico che conoscerò a breve ma, vivendo in una piccola cittadina, credo che si conoscano e darei davvero imbarazzata se il nuovo medico venisse a saperere della figuraccia che ho fatto. Aggiungo che pur avendo frequentato altri medici non mi era mai successo di trovarmi in una situazione così imbarazzante e dolorosa.
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La situazione che lei descrive potrebbe riguardare un interesse affettivo (innamoramento, infatuazione ecc.), ma non credo sia utile riflettere in termini di "transfert e controtransfert", perché rimandano nello specifico alla psicoanalisi e la psicoterapia psicodinamica, quindi ad una relazione sostanzialmente diversa da quella che di solito si instaura tra medico di base e paziente.
Il suo medico probabilmente non ha messo in atto alcun "meccanismo", si tratta di proiezioni che appartengono a lei sulle quali probabilmente ha costruito delle fantasie.
Come descriverebbe le sue relazioni affettive e sentimentali?
Il suo medico probabilmente non ha messo in atto alcun "meccanismo", si tratta di proiezioni che appartengono a lei sulle quali probabilmente ha costruito delle fantasie.
Come descriverebbe le sue relazioni affettive e sentimentali?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Utente
Le mie relazioni affettive e sentimentali sono assolutamente insoddisfacenti i, sto attraversando un periodo piuttosto difficile per le condizioni di salute di un familiare e non ci sono persone che mi supportano in questo compito. Ho duvuto trascurare le amicizie che un po' alla volta sono scomparse completamente. Ora, per fortuna, sto allacciando nuove amicizie, più in sintonia con la mia situazione personale. Per quanto riguarda il medico e le mie fantasie o proiezioni devo precisare che alcuni suoi comportamenti mi hanno indotta a pensare che provasse dell'interesse per me, altrimenti non avrei azzardato la mia " dichiarazione" disastrosa. Sempre, e dico sempre, quando mi trovavo in ambulatorio osservava con estrema attenzione come ero vestita, pettinata e truccata, se indossavo qualcosa di nuovo o rispetto al solito ecc, accanto a tutto ciò anche occhiate non proprio neutre al mio fisico, ( ma mi ha detto che sono mie illazioni). Mi sono sempre sentita sotto esame perchè ciò avveniva ogni volta e, devo dire, che mi ha sempre un po' imbarazzata.Ho cercato di non farci caso ma poi ho pesato che forse era interessato in qualche modo a me ( è single e anch'io). Ultimamente le conversazioni avevano assunto un tono un po' più confidenziale e mi aveva raccontato alcuni fatti personali, sempre restando comunque nell'ambito della correttezza. Fantasie, proiezioni? Peccato, mi piace proprio, ma a quanto pare non ci siano i presupposti per una relazione.
[#3]
Gentile Utente,
il rapporto con il medico dovrebbe essere un rapporto tale da permettere al pz di potersi aprire e fidare/affidare al professionista.
Il medico, che si occupa della cura, può essere visto come una persona accudente e in un certo senso premurosa. Chiaramente dipende molto dallo stile personale del medico. Un medico austero e apparentemente "distaccato" può risultare perfetto nell'interazione con un pz che si sente a proprio agio con persone del genere e, viceversa, un medico con uno stile relazionale più "morbido" può andare bene se il pz si aspetta anche vicinanza.
Forse in questo caso c'è stato un fraintendimento da entrambe le parti: Lei non ha ben colto che quello era lo stile del medico e lui non ha capito che Lei iniziava ad affezionarsi al Suo dottore.
Però non credo che Lei abbia fatto una figuraccia e forse è anche un'esagerazione proporre di cambiare medico: in fondo Lei non ha fatto nulla di male, per cui non credo meritasse addirittura di essere allontanata o che il medico si arrabbiasse con Lei.
Semmai il dottore avrebbe potuto sentirsi lusingato da tutto ciò.
Forse il dottore fa fatica a gestire questa situazione.
In ogni caso Lei adesso come sta?
il rapporto con il medico dovrebbe essere un rapporto tale da permettere al pz di potersi aprire e fidare/affidare al professionista.
Il medico, che si occupa della cura, può essere visto come una persona accudente e in un certo senso premurosa. Chiaramente dipende molto dallo stile personale del medico. Un medico austero e apparentemente "distaccato" può risultare perfetto nell'interazione con un pz che si sente a proprio agio con persone del genere e, viceversa, un medico con uno stile relazionale più "morbido" può andare bene se il pz si aspetta anche vicinanza.
Forse in questo caso c'è stato un fraintendimento da entrambe le parti: Lei non ha ben colto che quello era lo stile del medico e lui non ha capito che Lei iniziava ad affezionarsi al Suo dottore.
Però non credo che Lei abbia fatto una figuraccia e forse è anche un'esagerazione proporre di cambiare medico: in fondo Lei non ha fatto nulla di male, per cui non credo meritasse addirittura di essere allontanata o che il medico si arrabbiasse con Lei.
Semmai il dottore avrebbe potuto sentirsi lusingato da tutto ciò.
Forse il dottore fa fatica a gestire questa situazione.
In ogni caso Lei adesso come sta?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Gentile Dottoressa,
non sto bene, ma le sue parole mi aiutano a considerare quanto è avvenuto in modo meno tragico o negativo. Ho compreso che il medico appartiene alla categoria che stabilisce un rapporto confidenziale, e, in effetti, mi sentivo abbastanza libera di parlare con franchezza e sincerità, ho sentito che mi era vicino nei momenti particolarmente difficili ( ho subito un intervento piuttosto importante , ora sto bene, però è stato difficile superare quel periodo e la sua presenza per me è stata molto importante).
Probabilmente si comporta in questo modo anche con gli altri pazienti, nel mio caso forse la situazione gli è sfuggita di mano...Non so...A questo punto devo pensare che ai suoi occhi sono una paziente come gli altri.
Però mi conosce da diversi anni e sa che sono una persona seria e responsabile e che se mi sono esposta in questo modo non si tratta di un colpo di testa, ma di un sentimento che si fonda sulla stima, sulla sensibilità e sulla professionalità che mi ha dimostrato fino ad oggi.
Comunque sia io ho cambiato medico, direi che è la soluzione migliore per me altrimenti avrei rischiato di travisare qualsiasi parola oppure di illudermi ulteriormente.
Mi piacerebbe che ora che non sono più sua paziente mi vedesse con occhi diversi...non conosco le sue frequentazioni perciò sarà difficile incontrarlo in luoghi diversi dal suo ambulatorio, ma la speranza è l'ultima a morire.
Ci vorrà un bel po' prima che mi passi, nel frattempo cercherò di riempire in vuoto affettivo guardandomi attorno e coltivando nuovi interessi.
La ringrazio per le parole illuminati e per il sostegno morale che mi ha dimostrato con le sue parole.
non sto bene, ma le sue parole mi aiutano a considerare quanto è avvenuto in modo meno tragico o negativo. Ho compreso che il medico appartiene alla categoria che stabilisce un rapporto confidenziale, e, in effetti, mi sentivo abbastanza libera di parlare con franchezza e sincerità, ho sentito che mi era vicino nei momenti particolarmente difficili ( ho subito un intervento piuttosto importante , ora sto bene, però è stato difficile superare quel periodo e la sua presenza per me è stata molto importante).
Probabilmente si comporta in questo modo anche con gli altri pazienti, nel mio caso forse la situazione gli è sfuggita di mano...Non so...A questo punto devo pensare che ai suoi occhi sono una paziente come gli altri.
Però mi conosce da diversi anni e sa che sono una persona seria e responsabile e che se mi sono esposta in questo modo non si tratta di un colpo di testa, ma di un sentimento che si fonda sulla stima, sulla sensibilità e sulla professionalità che mi ha dimostrato fino ad oggi.
Comunque sia io ho cambiato medico, direi che è la soluzione migliore per me altrimenti avrei rischiato di travisare qualsiasi parola oppure di illudermi ulteriormente.
Mi piacerebbe che ora che non sono più sua paziente mi vedesse con occhi diversi...non conosco le sue frequentazioni perciò sarà difficile incontrarlo in luoghi diversi dal suo ambulatorio, ma la speranza è l'ultima a morire.
Ci vorrà un bel po' prima che mi passi, nel frattempo cercherò di riempire in vuoto affettivo guardandomi attorno e coltivando nuovi interessi.
La ringrazio per le parole illuminati e per il sostegno morale che mi ha dimostrato con le sue parole.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.2k visite dal 19/10/2014.
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