Psicastenia e ansia generalizzata
Salve a tutti, mi presento in breve: sono una giovane ragazza di 25 anni da quando ne avevo 15/16 ho iniziato a soffire di attacchi di panico, ansia e stress, adesso a distanza di tutti questi anni sono riuscita a "placare" l'insorgenza degli attacchi di panico ma l'ansia quella no, l'ansia accompagna le mie giornate quando più intensa e frequente e quando meno forte e meno frequente, ma non sono mai riuscita a liberarmene del tutto... Ci sono periodi in qui sto moderatamente meglio e mi scordo anche di cosa sia l'ansia altri invece (come adesso) che l'ansia non mi molla un attimo e in particolare da 4 mesi a questa parte sento anche un forte senso di depersonalizzazione e derealizzazione che non avevo mai provato prima. Sono da circa un mese e mezzo in cura da uno psicoterapeuta (psicologo) che mi ha somministrato le tavole di rorschach, il test M (non ricordo il nome ricordo che inizia con la lettera m: test con tante domande in cui si risponde vero o falzo) e un test in cui mi è stato chiesto di disegnare prima un albero poi una figura femminile, una maschile, una donna sotto la pioggia ed in fine una casa. All'ultimo incontro avvenuto ieri la psicologa mi ha iniziato a spiegare un pochino cosa aveva dedotto da tali test ed è emerso in sostanza che ho una forte: psicastenia, ansia generalizzata e che certe volte nel test "m" ho mentito. La psicologa mi ha detto che questo era solo un' infarinatura della mia personalità, io sono rimasta femra ad ascoltare con attenzione senza porle domande, erchè mi volevo limitare a cercare di comprendere bene quello che mi diceva.... Oggi però mi sono un pò svegliata con il tarlo di queste "parolone: psicatenia ec ec" ed ho cercato un pò su internet il significato di tali parole forse sbagliando infatti mi sono solo agitata ulteriormente. In sostanza la mia paura più grande attualmente è di diventare pazza perdere il controllo di me della mia mente e della mia anima. Il fatto è che sono sempre stata particolarmente ansiosa ma mia ponevo cosi sotto ossevazione e giudizio i miei pensieri è davvero stressante e snervante ci penso continuamente. Vorrei cercare un meccanismo che mi riporti sulla tranquillità. Una tranquillità che mi faccia vivere i miei pensieri senza doverli esaminare continuamente senza dover pensare questo pesniero non è normale.... Vi faccio la stessa domanda che ho fatto alla mia psicologa: E' possibile guarire da questa mia condizione oppure oramai è tardi e questo sarà il mio stato futuro per sempre? E' possibile calmare questo afflusso di pensieri che mi provocano cosi tanta depersonalizzaione ec ec ? Grazie in anticipo.
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I suoi dubbi vanno esplorati all'interno del percorso che sta facendo. La scelta di fare un percorso di psicoterapia è utile per curare i suoi disturbi d'ansia, ma dovrebbe cercare di evitare di fare delle ricerche on-line.
Non è più utile fare le domande alla Collega che la segue e che conosce la sua storia clinica?
Come mai sente il bisogno di fare anche qui le stesse domande che ha fatto alla Collega?
Non è più utile fare le domande alla Collega che la segue e che conosce la sua storia clinica?
Come mai sente il bisogno di fare anche qui le stesse domande che ha fatto alla Collega?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
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Ex utente
Grazie per la risposta r. Giuseppe Del Signore, sento l'esigenza di porre la questione anche a voi, per avere più pareri in merito. La prossima volta farò la domanda anche alla mia psicologa. E' solo che ieri quando ho chiesto la stessa domanda alla mia dottoressa ovvero: Se mai riuscirò a guarire? lei mi sebra abbia titubato nella risposta, smorzando un si un pò forzato, e questo mi ha destabilizzto un pò perchè in realtà quello che mi aspetto da questo "chiamiamolo sforzo", per in sostanza per me è questo, mi aspetto un cambiamento della mia persona o quantomeno un miglioramento delle mie attività mentali e ho il timore però che questo non sia possibile perche la mia psicologa è stata titubante nel rispondermi: si, puoi guarire.
E per questo chiedo parere anche a voi dottori....
Sinceramente ad oggi credo che se mi fossi rivolta prima ad uno specialista, anzi che a distanza di tanti anni dall'insorgere dei mie stati ansiosi forse l'ansia non si sarebbe cosi cronicizzata in me.... e per questo mi "mangio le mani", il fatto è che ho sempre avuto paura che forse andare ad aprire "scatole mentali" che fino ad oggi ho tenuto segretamente chiuse non possa farmi cosi tanto bene, per me è molto deoloroso eprimere ciò che sento ad un perfetto estraneo, dall'altra parte riconosco forte la voglia in me di liberarmi di questo stato mentale e la voglia di "far capire" al dottore quello che provo in modo che qualcuno trovi la chiave giusta per guarirmi. Le ripongo di nuovo la domanda: Secondo lei è possibile che io possa guarire?
E per questo chiedo parere anche a voi dottori....
Sinceramente ad oggi credo che se mi fossi rivolta prima ad uno specialista, anzi che a distanza di tanti anni dall'insorgere dei mie stati ansiosi forse l'ansia non si sarebbe cosi cronicizzata in me.... e per questo mi "mangio le mani", il fatto è che ho sempre avuto paura che forse andare ad aprire "scatole mentali" che fino ad oggi ho tenuto segretamente chiuse non possa farmi cosi tanto bene, per me è molto deoloroso eprimere ciò che sento ad un perfetto estraneo, dall'altra parte riconosco forte la voglia in me di liberarmi di questo stato mentale e la voglia di "far capire" al dottore quello che provo in modo che qualcuno trovi la chiave giusta per guarirmi. Le ripongo di nuovo la domanda: Secondo lei è possibile che io possa guarire?
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>>Secondo lei è possibile che io possa guarire?<<
nessuno specialista (psicologo o medico) può dare la sicurezza matematica del trattamento (peraltro vietata dal codice deontologico), perché l'efficacia dipende da diversi fattori: motivazione, diagnosi, obiettivi ecc. Bisogna poi comprendere cosa lei intende per "guarire".
Possiamo però sostenere che i disturbi d'ansia in genere possono essere trattati con un ampio margine di riuscita, rispetto ad altri disturbi più severi e invalidanti.
nessuno specialista (psicologo o medico) può dare la sicurezza matematica del trattamento (peraltro vietata dal codice deontologico), perché l'efficacia dipende da diversi fattori: motivazione, diagnosi, obiettivi ecc. Bisogna poi comprendere cosa lei intende per "guarire".
Possiamo però sostenere che i disturbi d'ansia in genere possono essere trattati con un ampio margine di riuscita, rispetto ad altri disturbi più severi e invalidanti.
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Ex utente
Grazie ancora una volta della risposta prendo 2 righe per ringraziare lei e tutti i dottori che fanno parte di questo forum, perchè è un gesto bellsissimo quello che fate. Detto questo per guarire cosa intendo? Intendo riuscire a condurre una vita quantomeno tranquilla cioè roiuscire ad affrontare i problemi del quotidiano senza stress e senza paranoie menteli... Come quelle che io mi faccio frequentemente. Provo a farle capire meglio quello che sento, li faccio un esempio di quello che mi disturba.
Sono da sola e la mente inizia a vagare (vagare intendo dire inizia a pensare) ed io invece che non pensare al fatto che sto pensando e a cosa stia pensando, inizio a spaventarmi ed ad analizzare il mio pensiero mi pongo domande tipo: perchè ho pensato questa cosa? sono io che la penso? è una specie di circolo vizzioso che il 90% delle volte mi accade quando sono completamente sola.... Il fatto stesso di essermi recata da uno specialista mi reca come li dicevo prima un pò di ansia e paranoia mentale mi mette in uno stato di agitazione, al tempo stesso sempre come li dicevo prima io ci voglio andare dallo psicologo, l'ho scelto di mia spontanea voltontà. Fino ad ora risolvevo i miei problemi "mentali" in completa autonomia in quanto bastava che io mi calmassi un pò e prendessi confidenza con il sintomo per farli "sparire", ma stavolta è diverso: uno perchè sono sintomi che mai avevo provato prima ( prima la mia ansia era scatenata da qualcosa di concreto come per esempio un luogo preciso o un argomento preciso.) ora invece si tratta di uno stato meno ansioso in quanto ad entità nel senso che non provo più tachicardia sudorazione ec ec ma solo questo assurdo e continuo senso di "non sono io a parlare a pensare, non mi riconosco nei miei pensieri e nei modi di prendere le decisioni". Il fatto è che spero di non dover vivere tutta una vita in questo modo perchè mi sebra di fare 3 volte lo sforzo mentale di una persona "normale". Vorrei tanto capire tutto questo da dove proviene. Non ho mai avuto una vita faciele: infanzia travagliata, genitori separati; madre insensibile padre assente e tante altre cose.... Ad oggi non mi sento a pieno realizzata nel lavoro, in autno a vita affettiva convivo da 4 anni e ho una bella relazione non priva di discussioni ma credo sia normale cosi. Bo spero solo di trovare un modo di migliorarmi..... Perchè io cosi non mi piaccio, è come se fossi in continuo contrasto con i miei pensieri che non riconosco più miei.
Sono da sola e la mente inizia a vagare (vagare intendo dire inizia a pensare) ed io invece che non pensare al fatto che sto pensando e a cosa stia pensando, inizio a spaventarmi ed ad analizzare il mio pensiero mi pongo domande tipo: perchè ho pensato questa cosa? sono io che la penso? è una specie di circolo vizzioso che il 90% delle volte mi accade quando sono completamente sola.... Il fatto stesso di essermi recata da uno specialista mi reca come li dicevo prima un pò di ansia e paranoia mentale mi mette in uno stato di agitazione, al tempo stesso sempre come li dicevo prima io ci voglio andare dallo psicologo, l'ho scelto di mia spontanea voltontà. Fino ad ora risolvevo i miei problemi "mentali" in completa autonomia in quanto bastava che io mi calmassi un pò e prendessi confidenza con il sintomo per farli "sparire", ma stavolta è diverso: uno perchè sono sintomi che mai avevo provato prima ( prima la mia ansia era scatenata da qualcosa di concreto come per esempio un luogo preciso o un argomento preciso.) ora invece si tratta di uno stato meno ansioso in quanto ad entità nel senso che non provo più tachicardia sudorazione ec ec ma solo questo assurdo e continuo senso di "non sono io a parlare a pensare, non mi riconosco nei miei pensieri e nei modi di prendere le decisioni". Il fatto è che spero di non dover vivere tutta una vita in questo modo perchè mi sebra di fare 3 volte lo sforzo mentale di una persona "normale". Vorrei tanto capire tutto questo da dove proviene. Non ho mai avuto una vita faciele: infanzia travagliata, genitori separati; madre insensibile padre assente e tante altre cose.... Ad oggi non mi sento a pieno realizzata nel lavoro, in autno a vita affettiva convivo da 4 anni e ho una bella relazione non priva di discussioni ma credo sia normale cosi. Bo spero solo di trovare un modo di migliorarmi..... Perchè io cosi non mi piaccio, è come se fossi in continuo contrasto con i miei pensieri che non riconosco più miei.
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>>..riuscire a condurre una vita quantomeno tranquilla cioè riuscire ad affrontare i problemi del quotidiano senza stress e senza paranoie mentali..<<
questo è possibile, perché è l'obiettivo della psicoterapia stessa.
La descrizione che fa di se e dei suoi timori, rientra in una difficoltà nella gestione dell'ansia, questo chiaramente è in relazione alla sua storia di vita, soprattutto in merito alle figure genitoriali.
questo è possibile, perché è l'obiettivo della psicoterapia stessa.
La descrizione che fa di se e dei suoi timori, rientra in una difficoltà nella gestione dell'ansia, questo chiaramente è in relazione alla sua storia di vita, soprattutto in merito alle figure genitoriali.
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Ex utente
Sono ben consapevole anche io stessa che le persone in generale sono il risultato di ciò che hanno vissuto questo incluede: ambiente e relazione con le persone care. Ma volevo capire come sia possibile "guarire" in pratica io credo o meglio il mio timore è che la personalità di una persona a 25 anni sia formata completamente ed allora come è possibile andare a migliorarla? In parole povere io ho paura che non potrò mai riuscire a migliorarmi su questo aspetto, anzi credo che possa solo peggiorare, dal momento che è un dato di fatto: il fatto che negli anni io sia peggiorata a livello mentale nonostante tutto lo sforzo che sto facendo dentro di me. In coclusione la ringrazio di cuore per le risposte, continuero di certo ad andare dal mio psicologo, anche se mi rimane il tarlo che non uscirò da questa situazione pur volendolo con tutte le mie forze. Saluti.
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Lei è peggiorata per il semplice motivo che non si è mai curata, nella falsa credenza (illusione) di poter far fronte in maniera autonoma al suo disagio.
La sua personalità è già formata da molti anni, ma questo non significa che non può iniziare a fare qualcosa per migliorare il suo stato di benessere. Lei è giovane e alla sua età ha tutto il tempo per concedersi di poter cambiare.
La sua idea di non riuscire a migliorare è una tipica "resistenza" al cambiamento. Tenga presente che questa ambivalenza rispetto alla psicoterapia potrebbe essere poco funzionale al suo scopo e necessita di una chiarificazione con la Collega.
La sua personalità è già formata da molti anni, ma questo non significa che non può iniziare a fare qualcosa per migliorare il suo stato di benessere. Lei è giovane e alla sua età ha tutto il tempo per concedersi di poter cambiare.
La sua idea di non riuscire a migliorare è una tipica "resistenza" al cambiamento. Tenga presente che questa ambivalenza rispetto alla psicoterapia potrebbe essere poco funzionale al suo scopo e necessita di una chiarificazione con la Collega.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 10.6k visite dal 17/10/2014.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.