Fobia sociale?
Salve,
Da 2 anni ormai mi sono trasferita all`estero con il mio ragazzo e dal momento che lavoravamo 12 ore al giorno non abbiamo avuto una vita sociale.
Se uscivamo lo facevamo insieme, non avevamo amici, lui e` il mio migliore amico e l`unica persona che chiamo quando ho un problema e in piu` ho imparato a fare letteralmente tutto da sola, con la mia famiglia lontana nonostante sia sempre presente telefonicamente.
Oggi mi trovo all`universita` in un altra citta` ancora ma lontana dal mio ragazzo, non riesco a fare amicizia se non con chi penso che abbia bisogno del mio aiuto, mi sono autoconvinta di non aver niente in comune con le ragazze e quindi non riuscire ad avere amiche.
L`idea di avere tanti ragazzi in torno mi piace ma quando un ragazzo inizia a parlarmi io inizio ad avere delle palpitazioni fortissime,inizio ad avere delle macchie rosse al petto, non riesco a parlare a causa della mancanza di salivazione e del respiro affannato e soprattutto mi tremano tantissimo le mani.
Mentre tutto questo avviene la mia unica preoccupazione e` quella di non sembrare ridicola e nascondere tutto quello che sta succedendo.
Penso di sapere perche` tutto questo avviene, si potrebbe pensare che io sia insicura ma al contrario sono molto sicura di me, sono convinta di essere una bella ragazza e do per scontato che piaccia, e anche tanto, al ragazzo che sta scambiando una chiacchera con me.
Premetto che prima del mio trasferimento, nella mia citta`, avevo molte amiche ma in particolare moltissimi amici che mi facevano la corte e io ero molto sicura di me,espansiva,socievole ed ero sempre al centro dell`attenzione rispetto a tutte le ragazze del gruppo.
Vorrei tanto essere dinuovo quella persona ma purtroppo l`unica cosa che mi fa tornare quella di una volta e` l` alcohol. Quindi ogni festa e` praticamente una scusa per perdere le staffe e sentirmi dinuovo me stessa.. e ci riesco perfettamente, il problema e` che ovviamente vorrei superare queste mie difficolta` da sobria (tralaltro mai bevuto tanto prima d`ora).
Nonostante queste mie difficolta` non sono una ragazza che si chiude in casa al contrario cerco di buttarmi a capofitto dove penso di poter fare amici e farmi notare.
Una settimana fa sono andata a trovare il mio ragazzo nella sua nuova citta` e a quel punto ho smesso di voler uscire, mettermi al centro dell`attenzione (soprattutto con ragazzi) e socializzare.
Nonostante il mio disinteressamento ho dovuto confrontarmi con dei suoi colleghi ma ho praticamente lasciato che lui tenesse in piedi la conversazione.
Il sentirmi dinuovo diversa con lui mi ha fatto venire dei dubbi sulla nostra relazione dal momento che non vorrei essere cosi` come quando sono con lui ma allo stesso tempo non e` colpa sua, lo amo ma sono veramente molto confusa, non so cosa mi succede ma soprattutto non so come affrontare tutto quello che succede al mio corpo e alla mia mente.
Spero veramente in una risposta che mi chiarisca un po` le idee.
Da 2 anni ormai mi sono trasferita all`estero con il mio ragazzo e dal momento che lavoravamo 12 ore al giorno non abbiamo avuto una vita sociale.
Se uscivamo lo facevamo insieme, non avevamo amici, lui e` il mio migliore amico e l`unica persona che chiamo quando ho un problema e in piu` ho imparato a fare letteralmente tutto da sola, con la mia famiglia lontana nonostante sia sempre presente telefonicamente.
Oggi mi trovo all`universita` in un altra citta` ancora ma lontana dal mio ragazzo, non riesco a fare amicizia se non con chi penso che abbia bisogno del mio aiuto, mi sono autoconvinta di non aver niente in comune con le ragazze e quindi non riuscire ad avere amiche.
L`idea di avere tanti ragazzi in torno mi piace ma quando un ragazzo inizia a parlarmi io inizio ad avere delle palpitazioni fortissime,inizio ad avere delle macchie rosse al petto, non riesco a parlare a causa della mancanza di salivazione e del respiro affannato e soprattutto mi tremano tantissimo le mani.
Mentre tutto questo avviene la mia unica preoccupazione e` quella di non sembrare ridicola e nascondere tutto quello che sta succedendo.
Penso di sapere perche` tutto questo avviene, si potrebbe pensare che io sia insicura ma al contrario sono molto sicura di me, sono convinta di essere una bella ragazza e do per scontato che piaccia, e anche tanto, al ragazzo che sta scambiando una chiacchera con me.
Premetto che prima del mio trasferimento, nella mia citta`, avevo molte amiche ma in particolare moltissimi amici che mi facevano la corte e io ero molto sicura di me,espansiva,socievole ed ero sempre al centro dell`attenzione rispetto a tutte le ragazze del gruppo.
Vorrei tanto essere dinuovo quella persona ma purtroppo l`unica cosa che mi fa tornare quella di una volta e` l` alcohol. Quindi ogni festa e` praticamente una scusa per perdere le staffe e sentirmi dinuovo me stessa.. e ci riesco perfettamente, il problema e` che ovviamente vorrei superare queste mie difficolta` da sobria (tralaltro mai bevuto tanto prima d`ora).
Nonostante queste mie difficolta` non sono una ragazza che si chiude in casa al contrario cerco di buttarmi a capofitto dove penso di poter fare amici e farmi notare.
Una settimana fa sono andata a trovare il mio ragazzo nella sua nuova citta` e a quel punto ho smesso di voler uscire, mettermi al centro dell`attenzione (soprattutto con ragazzi) e socializzare.
Nonostante il mio disinteressamento ho dovuto confrontarmi con dei suoi colleghi ma ho praticamente lasciato che lui tenesse in piedi la conversazione.
Il sentirmi dinuovo diversa con lui mi ha fatto venire dei dubbi sulla nostra relazione dal momento che non vorrei essere cosi` come quando sono con lui ma allo stesso tempo non e` colpa sua, lo amo ma sono veramente molto confusa, non so cosa mi succede ma soprattutto non so come affrontare tutto quello che succede al mio corpo e alla mia mente.
Spero veramente in una risposta che mi chiarisca un po` le idee.
[#1]
Cara Utente,
mi sembra che le questioni che ci sta sottoponendo siano diverse fra loro.
Per quanto riguarda l'interazione con i ragazzi, ci dice questo:
"quando un ragazzo inizia a parlarmi io inizio ad avere delle palpitazioni fortissime, inizio ad avere delle macchie rosse al petto, non riesco a parlare a causa della mancanza di salivazione e del respiro affannato e soprattutto mi tremano tantissimo le mani."
"sono convinta di essere una bella ragazza e do per scontato che piaccia, e anche tanto, al ragazzo che sta scambiando una chiacchera con me"
ed è possibile che la sua reazione dipenda dal fatto che, sentendosi sola (il suo fidanzato è lontano) e ritenendo di interessare potenzialmente ai ragazzi con i quali parla, si attivi in lei una carica sessuale/emotiva che la porta ad avere una reazione che interpreta come simil-ansiosa, ma che in realtà deriva dall'eccitazione per l'idea (probabilmente inconscia, ma solo lei sa se le passa per la mente anche coscientemente) di poter avere una storia con qualcuno di loro.
E' pertanto comprensibile che questo tipo di reazione sia scomparsa quando ha rivisto il suo fidanzato:
"sono andata a trovare il mio ragazzo nella sua nuova città e a quel punto ho smesso di voler uscire, mettermi al centro dell`attenzione (soprattutto con ragazzi) e socializzare"
e si è sentita nuovamente appagata dalla sua presenza e dalle sue attenzioni.
Trovarsi da sola in una nuova città, oltretutto all'estero, non è per nulla semplice e la sua difficoltà ad inserirsi è comprensibile. Non mi sembra davvero che la sua sia una "fobia sociale" (troppo spesso si riconduce ogni difficoltà ad una patologia) dal momento che in Italia era una ragazza socievole e ben inserita: da quanto riferisce mi sembra piuttosto che non abbia ancora superato lo scoglio dell'inserimento fra sconosciuti in una città straniera, passaggio che non è facile per nessuno.
Le strategie che dice di aver attuato per superare questo scoglio sono due, bere per sentirsi meno inibita e offrire aiuto (aspettandosi in cambio riconoscenza/amicizia):
"non riesco a fare amicizia se non con chi penso che abbia bisogno del mio aiuto"
e queste sono probabilmente le due sole soluzioni che ha avuto modo di elaborare nel periodo in cui si è trovata ad essere del tutto sola.
Se prima era in compagnia del suo ragazzo e lavorava 12 ore al giorno non ha avuto tempo, modo e neanche necessità di trovare altre strategie per socializzare e stringere delle amicizie, ma ora che siete in due città diverse questo si rende necessario perché soffre ovviamente il distacco e la solitudine.
Mi sembra che il punto sia proprio questo.
In che Paese si trova?
Parla bene la lingua?
In cosa sono diverse le persone rispetto a quelle che frequentava in Italia? Le trova più chiuse o c'è dell'altro?
mi sembra che le questioni che ci sta sottoponendo siano diverse fra loro.
Per quanto riguarda l'interazione con i ragazzi, ci dice questo:
"quando un ragazzo inizia a parlarmi io inizio ad avere delle palpitazioni fortissime, inizio ad avere delle macchie rosse al petto, non riesco a parlare a causa della mancanza di salivazione e del respiro affannato e soprattutto mi tremano tantissimo le mani."
"sono convinta di essere una bella ragazza e do per scontato che piaccia, e anche tanto, al ragazzo che sta scambiando una chiacchera con me"
ed è possibile che la sua reazione dipenda dal fatto che, sentendosi sola (il suo fidanzato è lontano) e ritenendo di interessare potenzialmente ai ragazzi con i quali parla, si attivi in lei una carica sessuale/emotiva che la porta ad avere una reazione che interpreta come simil-ansiosa, ma che in realtà deriva dall'eccitazione per l'idea (probabilmente inconscia, ma solo lei sa se le passa per la mente anche coscientemente) di poter avere una storia con qualcuno di loro.
E' pertanto comprensibile che questo tipo di reazione sia scomparsa quando ha rivisto il suo fidanzato:
"sono andata a trovare il mio ragazzo nella sua nuova città e a quel punto ho smesso di voler uscire, mettermi al centro dell`attenzione (soprattutto con ragazzi) e socializzare"
e si è sentita nuovamente appagata dalla sua presenza e dalle sue attenzioni.
Trovarsi da sola in una nuova città, oltretutto all'estero, non è per nulla semplice e la sua difficoltà ad inserirsi è comprensibile. Non mi sembra davvero che la sua sia una "fobia sociale" (troppo spesso si riconduce ogni difficoltà ad una patologia) dal momento che in Italia era una ragazza socievole e ben inserita: da quanto riferisce mi sembra piuttosto che non abbia ancora superato lo scoglio dell'inserimento fra sconosciuti in una città straniera, passaggio che non è facile per nessuno.
Le strategie che dice di aver attuato per superare questo scoglio sono due, bere per sentirsi meno inibita e offrire aiuto (aspettandosi in cambio riconoscenza/amicizia):
"non riesco a fare amicizia se non con chi penso che abbia bisogno del mio aiuto"
e queste sono probabilmente le due sole soluzioni che ha avuto modo di elaborare nel periodo in cui si è trovata ad essere del tutto sola.
Se prima era in compagnia del suo ragazzo e lavorava 12 ore al giorno non ha avuto tempo, modo e neanche necessità di trovare altre strategie per socializzare e stringere delle amicizie, ma ora che siete in due città diverse questo si rende necessario perché soffre ovviamente il distacco e la solitudine.
Mi sembra che il punto sia proprio questo.
In che Paese si trova?
Parla bene la lingua?
In cosa sono diverse le persone rispetto a quelle che frequentava in Italia? Le trova più chiuse o c'è dell'altro?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Grazie mille per la sua risposta.
La lingua non é per niente un problema dal momento che la parlo da anni e riesco a comunicare con gli altri senza problemi.
Purtroppo ha ragione riguardo al fatto che ho attrazione per quel ragazzo, infatti tutto ha avuto inizio dopo di lui.
Prima il tremore,i battiti accellerati e tutto il resto avvenivano soltanto con lui mentre adesso mi succede con quasi ogni ragazzo ed è davvero impossibile per me avere una conversazione dal momento che neanche ascolto cosa mi viene chiesto perchè sto a pensare a come nascondere questi comportamenti fisici e mi ritrovo a fare figuracce.
Per farle un esempio, ieri ho incontrato dei ragazzi italiani che mi guardavano, ho scambiato il sorriso e si sono avvicinati per chiaccherare... Semplici domande ma le mani tremavano già, il cuore a mille soprattutto dopo che ho notato che il ragazzo mi scrutava fisicamente con ovvio interesse.
Con una scusa stupidissima sono scappata e ancora adesso mi sento stupida per questo.
Non mi nascondo all'inizio ma per forza maggiore sono costretta a farlo dopo.
Vorrei solo capire perchè il mio fisico risponde in questo modo,vorrei semplicemente poter scambiare 2 chiacchere al supermercato.
Grazie ancora per il suo tempo.
La lingua non é per niente un problema dal momento che la parlo da anni e riesco a comunicare con gli altri senza problemi.
Purtroppo ha ragione riguardo al fatto che ho attrazione per quel ragazzo, infatti tutto ha avuto inizio dopo di lui.
Prima il tremore,i battiti accellerati e tutto il resto avvenivano soltanto con lui mentre adesso mi succede con quasi ogni ragazzo ed è davvero impossibile per me avere una conversazione dal momento che neanche ascolto cosa mi viene chiesto perchè sto a pensare a come nascondere questi comportamenti fisici e mi ritrovo a fare figuracce.
Per farle un esempio, ieri ho incontrato dei ragazzi italiani che mi guardavano, ho scambiato il sorriso e si sono avvicinati per chiaccherare... Semplici domande ma le mani tremavano già, il cuore a mille soprattutto dopo che ho notato che il ragazzo mi scrutava fisicamente con ovvio interesse.
Con una scusa stupidissima sono scappata e ancora adesso mi sento stupida per questo.
Non mi nascondo all'inizio ma per forza maggiore sono costretta a farlo dopo.
Vorrei solo capire perchè il mio fisico risponde in questo modo,vorrei semplicemente poter scambiare 2 chiacchere al supermercato.
Grazie ancora per il suo tempo.
[#3]
Da un punto di vista psicoanalitico questo tipo di reazione (palpitazioni e macchie rosse dovute al rilascio di adrenalina, blocco della salivazione) è interpretabile come attivazione sessuale che la spaventa e da qui potrebbe derivare il tremore alle mani.
Ovviamente il fatto che lei riconosca di sentirsi attratta fisicamente da uno dei ragazzi che ha conosciuto rende più probabile che questa lettura sia corretta.
Lei e il suo ragazzo state insieme da molto?
Ha avuto altre esperienze in precedenza?
Ovviamente il fatto che lei riconosca di sentirsi attratta fisicamente da uno dei ragazzi che ha conosciuto rende più probabile che questa lettura sia corretta.
Lei e il suo ragazzo state insieme da molto?
Ha avuto altre esperienze in precedenza?
[#5]
Gentile utente,
nella prima richiesta di consulto ripete spesso di essere una persona sicura, consapevole della propria bellezza e del proprio grado di piacevolezza.
Tuttavia, avere una bella presenza è sempre un'arma a doppio taglio: può amplificare talvolta l'ansia da prestazione e rinforzare l'idea di doversi presentare sempre al meglio, apparire non solo bella, ma anche intelligente e con carattere, per non deludere le aspettative degli altri o, al contrario, per dover dimostrare di avere altre doti oltre a quelle concretamente osservabili.
Lungi dal voler proporre una diagnosi, la sua mi sembra una problematica di tipo ansioso e prima di capire quanto c'entri il suo ragazzo in tutto questo dovrebbe fare un pò di chiarezza su quanto c'entri invece lei e le sue "presunte" sicurezze, che di primo acchito a me sembrerebbero delle "false e rassicuranti certezze".
Sperando di averle offerto un utile spunto di riflessione, la saluto calorosamente
nella prima richiesta di consulto ripete spesso di essere una persona sicura, consapevole della propria bellezza e del proprio grado di piacevolezza.
Tuttavia, avere una bella presenza è sempre un'arma a doppio taglio: può amplificare talvolta l'ansia da prestazione e rinforzare l'idea di doversi presentare sempre al meglio, apparire non solo bella, ma anche intelligente e con carattere, per non deludere le aspettative degli altri o, al contrario, per dover dimostrare di avere altre doti oltre a quelle concretamente osservabili.
Lungi dal voler proporre una diagnosi, la sua mi sembra una problematica di tipo ansioso e prima di capire quanto c'entri il suo ragazzo in tutto questo dovrebbe fare un pò di chiarezza su quanto c'entri invece lei e le sue "presunte" sicurezze, che di primo acchito a me sembrerebbero delle "false e rassicuranti certezze".
Sperando di averle offerto un utile spunto di riflessione, la saluto calorosamente
Dr.ssa Valentina Nappo - Terapia individuale, di coppia e familiare a Napoli
[#7]
Utente
Grazie.
Le vostre risposte mi hanno aiutata a fare un po` di chiarezza in me.
L`ultimo consiglio, come posso superare queste reazioni fisiche o pensieri inconsci? accetto qualsiasi consiglio, anche un libro da leggere per auto aiutarmi.
Purtroppo non posso permettermi delle sedute altrimenti lo farei molto volentieri.
Le vostre risposte mi hanno aiutata a fare un po` di chiarezza in me.
L`ultimo consiglio, come posso superare queste reazioni fisiche o pensieri inconsci? accetto qualsiasi consiglio, anche un libro da leggere per auto aiutarmi.
Purtroppo non posso permettermi delle sedute altrimenti lo farei molto volentieri.
[#8]
Gentile Utente,
Lei chiede "L`ultimo consiglio, come posso superare queste reazioni fisiche o pensieri inconsci?"
Non esistono letture per affrontare una problematica del genere, anche perchè le reazioni fisiche ed emotive hanno un senso che va cercato e compreso. Le letture chiaramente non sostituiscono un trattamento psicologico o psicoterapico con lo psicologo!
Piuttosto le suggerirei di contattare uno psicologo della Sua zona.
Cordiali saluti,
Lei chiede "L`ultimo consiglio, come posso superare queste reazioni fisiche o pensieri inconsci?"
Non esistono letture per affrontare una problematica del genere, anche perchè le reazioni fisiche ed emotive hanno un senso che va cercato e compreso. Le letture chiaramente non sostituiscono un trattamento psicologico o psicoterapico con lo psicologo!
Piuttosto le suggerirei di contattare uno psicologo della Sua zona.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#9]
Penso che nella sua università possa essere presente uno sportello psicologico per gli studenti: cominci a informarsi su questo perché parlare con qualcuno non potrà che esserle utile.
L'aiuto che può dare a sé stessa è poi quello di iniziare a "buttarsi" e provare a fare qualche amicizia con queste compagne di studi che le sembrano così diverse e distanti da lei, perché sicuramente scoprirà che non sono tutte uguali e che ce ne sono almeno una o due con le quali sarà gratificante stringere un rapporto.
Se si trova in un Paese dove l'alcool è utilizzato abitualmente come mezzo per abbattere l'ansia e stare con gli altri capisco che possa essere tentata di abusarne anche lei, ma quella non è nè la sua cultura, nè un comportamento che teneva prima di trasferirsi, quindi può farne a meno e può provare ad avvicinare gli altri anche da sobria e al di fuori delle feste.
Esistono sicuramente gruppi di varia natura, dallo sport al volontariato, fino a gruppi di natura culturale o che nascono comunque attorno ad un interesse condiviso: inizi da uno di questi, in modo tale da aver già qualcosa a che spartire con chi ne fa parte.
Per quanto riguarda la sua reazione con i ragazzi è indubbio che il loro interesse la gratifica, ma per uscire dalla situazione in cui si sta trovando deve riflettere seriamente su quanto dipenda dalla solitudine o piuttosto dal desiderio di fare altre esperienze o addirittura di mettersi con qualcun altro: solo essendo del tutto onesta con sé stessa potrà stabilire cosa vuole davvero e arrivare ad un cambiamento.
L'aiuto che può dare a sé stessa è poi quello di iniziare a "buttarsi" e provare a fare qualche amicizia con queste compagne di studi che le sembrano così diverse e distanti da lei, perché sicuramente scoprirà che non sono tutte uguali e che ce ne sono almeno una o due con le quali sarà gratificante stringere un rapporto.
Se si trova in un Paese dove l'alcool è utilizzato abitualmente come mezzo per abbattere l'ansia e stare con gli altri capisco che possa essere tentata di abusarne anche lei, ma quella non è nè la sua cultura, nè un comportamento che teneva prima di trasferirsi, quindi può farne a meno e può provare ad avvicinare gli altri anche da sobria e al di fuori delle feste.
Esistono sicuramente gruppi di varia natura, dallo sport al volontariato, fino a gruppi di natura culturale o che nascono comunque attorno ad un interesse condiviso: inizi da uno di questi, in modo tale da aver già qualcosa a che spartire con chi ne fa parte.
Per quanto riguarda la sua reazione con i ragazzi è indubbio che il loro interesse la gratifica, ma per uscire dalla situazione in cui si sta trovando deve riflettere seriamente su quanto dipenda dalla solitudine o piuttosto dal desiderio di fare altre esperienze o addirittura di mettersi con qualcun altro: solo essendo del tutto onesta con sé stessa potrà stabilire cosa vuole davvero e arrivare ad un cambiamento.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1.7k visite dal 15/10/2014.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.