Paura del cambiamento? c'è un modo per affrontarla?
Salve a tutti... a breve avrò un'intervista per un lavoro a Londra... ed ho un po' d'ansia oltre a quella per l'intervista anche per quello che accadrà dopo... esattamente non so bene cosa accadrà dopo, è proprio il "nulla" che mi mette ansia... paura della distanza dalla mia famiglia e fidanzata... capisco che questi sono appigli, giustificazioni per non muoversi dalle proprie abitudini... io voglio farlo questo passo, cerco di combattere i miei dubbi... alcune volte ci riesco, altre mi sento un po' giù... esiste un modo per riuscire a gestire meglio questo futuro distacco? Grazie a tutti
[#1]
Gentile Utente,
il tema che solleva è estremamente complesso perché i cambiamenti possono essere molto difficili da affrontare per molteplici motivi, al punto da generare un disagio significativo.
Le segnalo questo articolo sull'argomento:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1261-reagire-male-ai-cambiamenti-i-disturbi-dell-adattamento.html
Per quale motivo desidera trasferirsi?
La sua famiglia e la sua fidanzata sono d'accordo con questo possibile cambiamento o si oppongono?
il tema che solleva è estremamente complesso perché i cambiamenti possono essere molto difficili da affrontare per molteplici motivi, al punto da generare un disagio significativo.
Le segnalo questo articolo sull'argomento:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1261-reagire-male-ai-cambiamenti-i-disturbi-dell-adattamento.html
Per quale motivo desidera trasferirsi?
La sua famiglia e la sua fidanzata sono d'accordo con questo possibile cambiamento o si oppongono?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#5]
Ex utente
Gent.
I lati positivi che vedo sono la possibilità di sviluppare le mie capacità, di migliorarmi culturalmente e professionalmente... di parlare bene l'inglese... ma diciamo che ho sempre avuto paura di sbagliare sul lavoro di essere considerato un inetto da miei colleghi... questa è anche la paura che sento... beh la sentirei anche se lavorassi nella città in cui vivo...
Il mio ambiente familiare lo accetta... mia madre è stata sempre molto protettiva ma accetta questa mia scelta... ho 27 anni dottore è mi sento un fallito
I lati positivi che vedo sono la possibilità di sviluppare le mie capacità, di migliorarmi culturalmente e professionalmente... di parlare bene l'inglese... ma diciamo che ho sempre avuto paura di sbagliare sul lavoro di essere considerato un inetto da miei colleghi... questa è anche la paura che sento... beh la sentirei anche se lavorassi nella città in cui vivo...
Il mio ambiente familiare lo accetta... mia madre è stata sempre molto protettiva ma accetta questa mia scelta... ho 27 anni dottore è mi sento un fallito
[#7]
Ex utente
Si dottoressa ho sempre procrastinato per paura di sbagliare, ho studiato e studio ho preso un master perché pensavo che potessi acquistare maggiore sicurezza in me ma nulla... eppure non durante la mia carriera non ho mai avuto insuccessi... mi impegno in qualunque cosa stimoli il mio interesse... sport, pittura, scultura, scrittura, cinema... ma non riesco ad avere fiducia in me... malgrado ripeto, abbia vinto parecchio... mi odio perché non riesco a controllare questa paura dottoressa
[#8]
La sua ansia è quindi totalmente anticipatoria, nel senso che non dipende da eventi negativi che lei teme si ripetano, ma nasce proprio dal tipo di scenario che si sta prefigurando con la fantasia.
Lavorare e studiare sono due attività molto diverse e la sua preoccupazione circa quale potrà essere la sua situazione e il suo rendimento in un luogo di lavoro non è del tutto infondata, tanto più se consideriamo che sta progettando di affrontare più cambiamenti in un solo colpo transitando da studente a lavoratore e passando dall'Italia ad un Paese straniero.
Ha cercato lavoro anche in Italia?
Per quanto riguarda la sua insicurezza di base, come sta sperimentando personalmente non sono i successi "esterni" (da soli) a far cambiare un certo stato d'animo e a permettere di colmare le lacune nell'autostima.
I suoi si sono sempre attesi molto da lei?
Come reagivano in caso di fallimento o di risultati non brillanti?
Lavorare e studiare sono due attività molto diverse e la sua preoccupazione circa quale potrà essere la sua situazione e il suo rendimento in un luogo di lavoro non è del tutto infondata, tanto più se consideriamo che sta progettando di affrontare più cambiamenti in un solo colpo transitando da studente a lavoratore e passando dall'Italia ad un Paese straniero.
Ha cercato lavoro anche in Italia?
Per quanto riguarda la sua insicurezza di base, come sta sperimentando personalmente non sono i successi "esterni" (da soli) a far cambiare un certo stato d'animo e a permettere di colmare le lacune nell'autostima.
I suoi si sono sempre attesi molto da lei?
Come reagivano in caso di fallimento o di risultati non brillanti?
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Ex utente
Mia madre, fin da quando ero bambino mi ha sempre confrontato con gli altri ed ha sempre sminuito i miei hobby anche se questi hobby portavano a dei successi. Non ho avuto mai insuccessi a scuola, spesso mi confrontava con chi si impegnavo più di me e raggiungeva risultati migliori dei miei
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Questa potrebbe essere la causa del suo sentirsi così insicuro anche a fronte dei successi che riconosce di aver collezionato.
Ha scelto di cercare prima all'estero per allontanarsi dalla famiglia?
Se trovare un lavoro per lei significa esporsi alla possibilità di un terribile fallimento è normale che tema di essere scelto per un posto.
Ha scelto di cercare prima all'estero per allontanarsi dalla famiglia?
Se trovare un lavoro per lei significa esporsi alla possibilità di un terribile fallimento è normale che tema di essere scelto per un posto.
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Sarebbe importante che lei si facesse aiutare da uno psicologo della sua città per intervenire su un'autostima così carente che potrebbe intralciarla seriamente nel campo professionale ed esporla a situazioni indesiderabili, come quella di non sapere dire di no pur di dimostrare di valere e di rendersi bene accetto.
Le prossime tappe che la attendono quali sono?
Fra quanto avrà il colloquio?
Sa se le daranno subito una risposta?
Le prossime tappe che la attendono quali sono?
Fra quanto avrà il colloquio?
Sa se le daranno subito una risposta?
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Ex utente
Il colloquio è dopodomani a Roma, io vengo da un piccolo paesino della Sicilia.
Se andrà bene, dovrò decidere la data della partenza... forse opterò per gennaio. Poi non so se mi chiederanno subito di partire e non so sinceramente come reagirò semmai lo chiedessero.
Già ne ho fatto uno per l'Irlanda e sono riuscito a superarlo quindi nell'uno o nell'altro caso dovrò partire.
Per quanto riguarda lo psicologo, sono riuscito ad andarci per tre mesi poi per motivi monetari ho dovuto rinunciare... ma rispetto a prima un miglioramento c'è stato, infatti prima non mi sarei mai proposto per lavorare né all'estero né in Italia... vivo dei momenti di euforia e piccoli momenti di paura e timore miste ad ansia... ma guardandomi indietro adesso i momenti d'ansia sono molti di meno.
Se andrà bene, dovrò decidere la data della partenza... forse opterò per gennaio. Poi non so se mi chiederanno subito di partire e non so sinceramente come reagirò semmai lo chiedessero.
Già ne ho fatto uno per l'Irlanda e sono riuscito a superarlo quindi nell'uno o nell'altro caso dovrò partire.
Per quanto riguarda lo psicologo, sono riuscito ad andarci per tre mesi poi per motivi monetari ho dovuto rinunciare... ma rispetto a prima un miglioramento c'è stato, infatti prima non mi sarei mai proposto per lavorare né all'estero né in Italia... vivo dei momenti di euforia e piccoli momenti di paura e timore miste ad ansia... ma guardandomi indietro adesso i momenti d'ansia sono molti di meno.
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La grande ansia anticipatoria che sta provando potrebbe essere un serio ostacolo, in futuro, quindi non posso che consigliarle di farsi ancora aiutare: non esistono consigli generici da darle perché possa superare la sua insicurezza senza lavorare ancora su sé stesso.
Si può anche rivolgere ad una struttura pubblica, se sarà in Italia ancora per un po', altrimenti potrà farlo a Londra.
Si può anche rivolgere ad una struttura pubblica, se sarà in Italia ancora per un po', altrimenti potrà farlo a Londra.
[#20]
L'individuazione del problema è solo il primo passo verso la sua risoluzione: non basta sapere perché si sta male per superare la sofferenza o i problemi.
In nessun ambito sapere quale è il problema è sinonimo di capacità di venirne a capo da sé, tanto meno quando parliamo di questioni delicate e complesse come quelle attinenti alla psicologia dell'individuo.
E' quindi perfettamente normale che lei non ce la faccia da solo, perché per ottenere il cambiamento necessario a ristrutturare l'immagine di sé e ad eliminare l'ansia che la sta attanagliando è necessario un intervento specialistico e la presenza di un professionista che la sostenga e indirizzi.
In nessun ambito sapere quale è il problema è sinonimo di capacità di venirne a capo da sé, tanto meno quando parliamo di questioni delicate e complesse come quelle attinenti alla psicologia dell'individuo.
E' quindi perfettamente normale che lei non ce la faccia da solo, perché per ottenere il cambiamento necessario a ristrutturare l'immagine di sé e ad eliminare l'ansia che la sta attanagliando è necessario un intervento specialistico e la presenza di un professionista che la sostenga e indirizzi.
[#23]
Ex utente
Gent. Dottoressa
Si ha ragione devo vedere come fare... ieri a Roma ho dato dei voti alla mia giornata... quando sono partito per aeroporto un po' di tensione per il nuovo (Voto 5) appena sull'aereo in discesa per Roma, ero tranquillo (voto 8) una volta intrapreso il viaggio per il luogo mi sentivo la testa pesante (voto 6) ho cercato di scrivere quello che pensavo, ed ho scritto: Paura delle responsabilità, paura di diventare adulto (voto 5 )! Uscito dal colloquio ero tranquillissimo (voto 8) complici il comportamento degli interlocutori con cui mi sono aperto, mi hanno rassicurato sul fatto che non sarò solo, una volta lì. Di ritorno sul treno per l'aeroporto (voto 8). Oggi invece, mi trovo nuovamente a casa e mi sento in tensione pensando a quello che sarà... somatizzo questa paura con la tosse... bah, non riesco a capire
Si ha ragione devo vedere come fare... ieri a Roma ho dato dei voti alla mia giornata... quando sono partito per aeroporto un po' di tensione per il nuovo (Voto 5) appena sull'aereo in discesa per Roma, ero tranquillo (voto 8) una volta intrapreso il viaggio per il luogo mi sentivo la testa pesante (voto 6) ho cercato di scrivere quello che pensavo, ed ho scritto: Paura delle responsabilità, paura di diventare adulto (voto 5 )! Uscito dal colloquio ero tranquillissimo (voto 8) complici il comportamento degli interlocutori con cui mi sono aperto, mi hanno rassicurato sul fatto che non sarò solo, una volta lì. Di ritorno sul treno per l'aeroporto (voto 8). Oggi invece, mi trovo nuovamente a casa e mi sento in tensione pensando a quello che sarà... somatizzo questa paura con la tosse... bah, non riesco a capire
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Penso che l'importante sia che ha riscontrato di non essere in ansia indistintamente tutto il giorno e in tutte le situazioni, ma di essere stato bene sia dopo l'atterraggio che dopo il colloquio.
Non può ancora sapere se la tosse - che dal punto di vista psicosomatico potrebbe indicare che ha qualcosa da dire, ma non riesce a dirlo perchè teme la sua stessa aggressività - non dipende da qualche virus stagionale: prima di darne una lettura psicologica aspetti di verificare di non essersi ammalato...
Non può ancora sapere se la tosse - che dal punto di vista psicosomatico potrebbe indicare che ha qualcosa da dire, ma non riesce a dirlo perchè teme la sua stessa aggressività - non dipende da qualche virus stagionale: prima di darne una lettura psicologica aspetti di verificare di non essersi ammalato...
[#36]
Non so se ha inconsapevolmente boicottato la riuscita del colloquio, ma non è da escludere.
In ogni caso se per ipotesi lei fosse stato selezionato e stesse per partire si sentirebbe in ansia esattamente come ha descritto nel suo primo post, se non anche di più, e per questo le dicevo che magari non era pronto a partire e sarebbe stato in seria difficoltà se fra qualche giorno avesse dovuto farlo.
Dal mio punto di vista per prendere serenamente la sua strada deve prima affrontare tutto quello che la sta ostacolando e che le rende così difficile l'idea di un distacco da casa.
In ogni caso se per ipotesi lei fosse stato selezionato e stesse per partire si sentirebbe in ansia esattamente come ha descritto nel suo primo post, se non anche di più, e per questo le dicevo che magari non era pronto a partire e sarebbe stato in seria difficoltà se fra qualche giorno avesse dovuto farlo.
Dal mio punto di vista per prendere serenamente la sua strada deve prima affrontare tutto quello che la sta ostacolando e che le rende così difficile l'idea di un distacco da casa.
Questo consulto ha ricevuto 38 risposte e 4k visite dal 13/10/2014.
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