Cardiofobia da sforzo
Gentile dottore,
cerco di raccontarle brevemente la mia storia. All'età di di 14 mi sono ammalata di bulimia e successivamente di anoressia nonostante sia sempre stata una ragazza solare e forte; per fortuna sono riuscita a guarire completamente con l'aiuto della mia famiglia . Dopo questo periodo buio ho ritrovato la mia solarità fino all'età di 16 anni. Un giorno mentre guardavo la tv ho sentito una forte morsa al petto, una sensazione di morte imminente. Da quel giorno il dolore al petto non mi ha più abbandonata, anzì ha modificato lentamente la mia vita. Ho iniziato a sentirmi male dopo le scale (pur non pensando all'infarto in quel momento) , dopo le salite, dopo una corsetta; per questo motivo ho eliminato qualsiasi situazione che potesse sforzare il mio cuore e di conseguenza farmi sentire il dolore anginoso dopo lo sforzo. Nel corso di questi anni ho effettuato tantissimi esami cardiologici (anche di secondo livello) ma ogni volta che provo a riprendere l'attività fisica compaiono i sintomi di un attacco cardiaco e mi convinco di avere una malattia grave al cuore che non è stata rilevata dai medici. Adesso a 25 anni anni non riesco a fare una rampa di scale per il fiato corto, controllo i battiti costantemente, la pressione, non dormo più perchè ho paura, evito posti isolati per paura di non essere raggiunta dai mezzi di soccorso, cammino sempre meno, mi fa paura anche emozionarmi. Le chiedo: esiste una cardiofobia da sforzo? Non riesco a tranquillizzarmi perchè il dolore è reale ogni volta che mi muovo. Mi scuso per essermi dilungata. La ringrazio.
Cordiali saluti.
cerco di raccontarle brevemente la mia storia. All'età di di 14 mi sono ammalata di bulimia e successivamente di anoressia nonostante sia sempre stata una ragazza solare e forte; per fortuna sono riuscita a guarire completamente con l'aiuto della mia famiglia . Dopo questo periodo buio ho ritrovato la mia solarità fino all'età di 16 anni. Un giorno mentre guardavo la tv ho sentito una forte morsa al petto, una sensazione di morte imminente. Da quel giorno il dolore al petto non mi ha più abbandonata, anzì ha modificato lentamente la mia vita. Ho iniziato a sentirmi male dopo le scale (pur non pensando all'infarto in quel momento) , dopo le salite, dopo una corsetta; per questo motivo ho eliminato qualsiasi situazione che potesse sforzare il mio cuore e di conseguenza farmi sentire il dolore anginoso dopo lo sforzo. Nel corso di questi anni ho effettuato tantissimi esami cardiologici (anche di secondo livello) ma ogni volta che provo a riprendere l'attività fisica compaiono i sintomi di un attacco cardiaco e mi convinco di avere una malattia grave al cuore che non è stata rilevata dai medici. Adesso a 25 anni anni non riesco a fare una rampa di scale per il fiato corto, controllo i battiti costantemente, la pressione, non dormo più perchè ho paura, evito posti isolati per paura di non essere raggiunta dai mezzi di soccorso, cammino sempre meno, mi fa paura anche emozionarmi. Le chiedo: esiste una cardiofobia da sforzo? Non riesco a tranquillizzarmi perchè il dolore è reale ogni volta che mi muovo. Mi scuso per essermi dilungata. La ringrazio.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile Utente,
Oltre agli esami cardiologici, dovrebbe effettuare una o pin d'una consulenza psicologica
Il cuore è un organo simbolico, correla con la vita econ la morte, con le emozioni, con L'amore è con la sofferenza....
Ha risolto le cause che l'hanno portata a sviluppare un disturbo del comportamento alimentare?
Che tipi di perdo corso ha effettuato?
Come si é curata?
Oltre agli esami cardiologici, dovrebbe effettuare una o pin d'una consulenza psicologica
Il cuore è un organo simbolico, correla con la vita econ la morte, con le emozioni, con L'amore è con la sofferenza....
Ha risolto le cause che l'hanno portata a sviluppare un disturbo del comportamento alimentare?
Che tipi di perdo corso ha effettuato?
Come si é curata?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la risposta rapidissima. Credo che il mio disturbo alimentare sia stato causato dal senso di colpa, dalla paura di non essere perfetta e di deludere le persone più care. Sono sempre stata derisa dai miei coetanei perchè avevo qualche chilo in più; inoltre sempre quell'anno presi un brutto voto sulla pagella e non ero abituata perchè cercavo di essere perfetta in tutte le materie. Per questo mi sono sentita in colpa, pensavo di essere una delusione perchè non ero riuscita a fare in maniera perfetta l'unica cosa che sapevo fare: studiare. Sono stata aiutata dall'unica professoressa che si è accorta del drastico dimagrimento, la quale mi ha indicato una psicologa e dai miei genitori. Piano piano ho reagito da sola. La mia cura definitiva è stata quella di allontanarmi da casa per fare l'università; in questo modo ho imparato a gestire da sola il mio rapporto con il cibo; amo cucinare e mangiare, non rinuncio a nulla anche se qualche atteggiamento è rimasto (ad esempio tendo a lasciare sempre qualcosa nel piatto); ho trovato l'amore e questo mi ha dato sicurezza.
In seguito a due ricoveri ( a causa del dolore toracico) ho effettuato diversi consulti psichiatrici, tutti con la stessa diagnosi: disturbo d'ansia generalizzata, attacchi di panico e forte ansia da somatizzazione. Ho effettuato dieci giorni di terapia senza nessun miglioramento e quindi mi sono sempre più convinta di avere una malattia cardiaca nonostante tutte le rassicurazioni dei cardiologi.
Se devo essere sincera i sensi di colpa rimangono ancora oggi perchè non sono riuscita a laurearmi in tempo. La ringrazio ancora.
Cordiali saluti.
In seguito a due ricoveri ( a causa del dolore toracico) ho effettuato diversi consulti psichiatrici, tutti con la stessa diagnosi: disturbo d'ansia generalizzata, attacchi di panico e forte ansia da somatizzazione. Ho effettuato dieci giorni di terapia senza nessun miglioramento e quindi mi sono sempre più convinta di avere una malattia cardiaca nonostante tutte le rassicurazioni dei cardiologi.
Se devo essere sincera i sensi di colpa rimangono ancora oggi perchè non sono riuscita a laurearmi in tempo. La ringrazio ancora.
Cordiali saluti.
[#3]
disturbo d'ansia generalizzata, attacchi di panico e forte ansia da somatizzazione. Ho effettuato dieci giorni di terapia senza nessun miglioramento"
Dieci giorni sono veramente pochissimi, a stento sono diagnostici, la cura è ben altra.
I disturbi del comportamento oro-alimentare sono difficili e complessi da debellare, non escudo- con i limiti del mezzo informatico-che i due aspetti siano correlati.
Torni in terapia e dia il tempo ai clinici di curarla…vedrà che ne guadagnerà in salute e qualità di vita
Dieci giorni sono veramente pochissimi, a stento sono diagnostici, la cura è ben altra.
I disturbi del comportamento oro-alimentare sono difficili e complessi da debellare, non escudo- con i limiti del mezzo informatico-che i due aspetti siano correlati.
Torni in terapia e dia il tempo ai clinici di curarla…vedrà che ne guadagnerà in salute e qualità di vita
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.4k visite dal 13/10/2014.
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