Che era masturbazione quella
Salve.
Ho 23 anni e a volte, ultimamente più spesso, mi capita di sentirmi abbastanza eccitata. A volte succede all'improvviso, spesso combacia con pensieri stressanti o ansiosi. Io stessa sono di natura molto ansiosa. Ma mi chiedevo se è normale, sopratutto in certi periodi del mese, che comunque non ho ben identificato, nel senso che non combaciano tutti i mesi negli stessi giorni. Ho avuto un ragazzo, quasi due anni fa oramai. Ci sono stata assieme per 4 anni,ma non ho mai fatto l'amore con lui, non siam mai arrivati ad un rapporto completo,perchè non mi sentivo ne pronta,ne sicura. E col senno di poi ho fatto bene ad aspettare. Non che non avessi istinti,anzi, volevo andare a letto con lui,solo che le incertezze e le paure mi hanno fermata. E le pressioni di lui mi facevano d'istinto allungare il momento e non facendolo così mai arrivare.
Ora che sono single, a volte mi capitano giornate in cui non faccio altro che pensare al sesso, mi sento eccitata e avrei voglia di fare l'amore. Lo avverto proprio come un bisogno istintivo, quell'istinto simile a quello che ti dice di mangiare perchè lo stomaco è vuoto.
Fin da bambina mi sono sempre masturbata. Se sono stressata lo faccio più spesso. Da bambina o da adolescente non capivo cosa stessi facendo, che era masturbazione quella. E la prendevo a male, mi sentivo diversa o sporca. Col tempo ho capito, ma a volte anche oggi è una sensazioni che mi infastidisce,il doversi masturbare, anche se da sensazioni piacevoli.
Mi chiedo se la mia è un'età in cui è normale sentirsi così, sentire di colpo il bisogno di un partner sessuale, sentire il bisogno di fare del sesso.
Non sono attualmente in cerca di partner. Mi dedico agli studi e a ciò che devo fare. Mi piacerebbe ,per quanto riguarda il campo affettivo, trovare la persona giusta per me. La storia col mio ex è finita malissimo e mi ha "regalato"un anno e mezzo di ansie, sintomi psicofisici e senso di abbandono. Di mio sono chiusa e introversa e mi fido poco delle persone, ma non negherei mai di stare assieme a qualcun altro se incontrassi un altro ragazzo che mi faccia stare bene.
Il problema è questo forte desiderio. E nella mia testa c'è questo eterno conflitto: da un lato penso sia normale, e il sentirsi eccitata è altresì eccitante e partono mille fantasie erotiche; dall'altra penso che è una cosa fastidiosa, vergognosa e intrusiva.
Probabilmente sono una persona che pensa troppo e sono troppo razionale. Anche perchè questi due tipi di pensieri li interpreto proprio così: la parte istintiva che gode di ciò che sente e di ciò che prova e la parte razionale che è infastidita da quest pensieri e sensazioni e a volte cerca di scacciarle.
E' normale tutto ciò? Sono io che mi preoccupo troppo e che sono troppo rigida?
Ho 23 anni e a volte, ultimamente più spesso, mi capita di sentirmi abbastanza eccitata. A volte succede all'improvviso, spesso combacia con pensieri stressanti o ansiosi. Io stessa sono di natura molto ansiosa. Ma mi chiedevo se è normale, sopratutto in certi periodi del mese, che comunque non ho ben identificato, nel senso che non combaciano tutti i mesi negli stessi giorni. Ho avuto un ragazzo, quasi due anni fa oramai. Ci sono stata assieme per 4 anni,ma non ho mai fatto l'amore con lui, non siam mai arrivati ad un rapporto completo,perchè non mi sentivo ne pronta,ne sicura. E col senno di poi ho fatto bene ad aspettare. Non che non avessi istinti,anzi, volevo andare a letto con lui,solo che le incertezze e le paure mi hanno fermata. E le pressioni di lui mi facevano d'istinto allungare il momento e non facendolo così mai arrivare.
Ora che sono single, a volte mi capitano giornate in cui non faccio altro che pensare al sesso, mi sento eccitata e avrei voglia di fare l'amore. Lo avverto proprio come un bisogno istintivo, quell'istinto simile a quello che ti dice di mangiare perchè lo stomaco è vuoto.
Fin da bambina mi sono sempre masturbata. Se sono stressata lo faccio più spesso. Da bambina o da adolescente non capivo cosa stessi facendo, che era masturbazione quella. E la prendevo a male, mi sentivo diversa o sporca. Col tempo ho capito, ma a volte anche oggi è una sensazioni che mi infastidisce,il doversi masturbare, anche se da sensazioni piacevoli.
Mi chiedo se la mia è un'età in cui è normale sentirsi così, sentire di colpo il bisogno di un partner sessuale, sentire il bisogno di fare del sesso.
Non sono attualmente in cerca di partner. Mi dedico agli studi e a ciò che devo fare. Mi piacerebbe ,per quanto riguarda il campo affettivo, trovare la persona giusta per me. La storia col mio ex è finita malissimo e mi ha "regalato"un anno e mezzo di ansie, sintomi psicofisici e senso di abbandono. Di mio sono chiusa e introversa e mi fido poco delle persone, ma non negherei mai di stare assieme a qualcun altro se incontrassi un altro ragazzo che mi faccia stare bene.
Il problema è questo forte desiderio. E nella mia testa c'è questo eterno conflitto: da un lato penso sia normale, e il sentirsi eccitata è altresì eccitante e partono mille fantasie erotiche; dall'altra penso che è una cosa fastidiosa, vergognosa e intrusiva.
Probabilmente sono una persona che pensa troppo e sono troppo razionale. Anche perchè questi due tipi di pensieri li interpreto proprio così: la parte istintiva che gode di ciò che sente e di ciò che prova e la parte razionale che è infastidita da quest pensieri e sensazioni e a volte cerca di scacciarle.
E' normale tutto ciò? Sono io che mi preoccupo troppo e che sono troppo rigida?
[#1]
Gentile Utente,
L'autoerotismo, così come la vita sessuale, sono necessità della psiche e del corpo.
Sembra da quello che scrive che ci sia una sorta di scissione tra quello che prova è quello che attua.
Era fidanzata, praticava il piacere auto erotico, ma non si concedeva al suo ragazzo.
Ora è sola e persevera in una dimensione di piacere solitario,, che - da quello che leggo- sembra quasi obbligata.
La quantità e spesso correlata con la qualità ....immaginativa, sensoriale, emozionale, relazionale......
Il passaggio dal piacere solitario a quello condiviso, nonnè un passaggio facile, forse un nostro collega potrebbe aiutarla nella disamina della sua sessualità, censure, sensi di colpa, bisogni e così via
Le allego delle letture sulla sessualità femminile e sulla masturbazione
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1150-autoerotismo-e-sensi-di-colpa.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1350-la-masturbazione-ed-il-concetto-di-piacere.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/150-orgasmo-femminile-vaginale-o-clitorideo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1620-orgasmo-femminile-i-10-ambiti-da-conoscere.html-
L'autoerotismo, così come la vita sessuale, sono necessità della psiche e del corpo.
Sembra da quello che scrive che ci sia una sorta di scissione tra quello che prova è quello che attua.
Era fidanzata, praticava il piacere auto erotico, ma non si concedeva al suo ragazzo.
Ora è sola e persevera in una dimensione di piacere solitario,, che - da quello che leggo- sembra quasi obbligata.
La quantità e spesso correlata con la qualità ....immaginativa, sensoriale, emozionale, relazionale......
Il passaggio dal piacere solitario a quello condiviso, nonnè un passaggio facile, forse un nostro collega potrebbe aiutarla nella disamina della sua sessualità, censure, sensi di colpa, bisogni e così via
Le allego delle letture sulla sessualità femminile e sulla masturbazione
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1150-autoerotismo-e-sensi-di-colpa.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1350-la-masturbazione-ed-il-concetto-di-piacere.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/150-orgasmo-femminile-vaginale-o-clitorideo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1620-orgasmo-femminile-i-10-ambiti-da-conoscere.html-
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Utente
Ho letto gli articoli e sono tutti molto interessanti.
Io so che il piacere correlato al sesso è una cosa naturale, fisica, istintiva, così come il pensarci e l'immaginare. Ma spesso questo pensare, questo immaginare e questo desiderare mi urta. Mi urta perchè io lo sento come un bisogno che mi fa perdere tempo e pensieri. Lo sento come un istinto puro, la ricerca di quel piacere che da se già si conosce,ma che si vuole provare totale , in due. Ma sono pensieri che reputo intrusivi proprio perchè so che non sono momentaneamente attuabili. E personalmente non lo saranno facilmente, perchè con chiunque altro ragazzo mi metterò so già che non mi concederò facilmente. Perchè per me è una cosa importante, perchè devono combaciare molte cose, oltre al mio volerlo e al mio sentirmi sicura. Mi urta banalmente quindi questo desiderio, questa voglia a volte costante, e il sapere che razionalmente non sarei mai il tipo di persona di concedersi con leggerezza a qualcuno.
Mi chiedo se è un tipo di dualismo normale, comune. La parte razionale ha dei principi, è ferma, chiara. Anche con il mio ex,ripeto, io sentivo il bisogno sessuale, lui mi attraeva,ma la mia parte razionale mi diceva,ragionando, che non era il momento. Ed è stato giustissimo così, perchè quella persona si è rivelata totalmente imperfetta per me alla fine, quando ha girato le carte in tavola. Molti si stupiscono quando sanno che in 4 anni di fidanzamento io non ho mai fatto l'amore con lui. Ma io non ci trovo niente di male assolutamente perchè è una cosa mia, perchè è una cosa a cui tengo e perchè l'altro non può impormi niente,ne farmi cambiare idea a forza, come a provato a fare mettendomi pressione.
Ho un carattere molto forte, non cedo alle pressioni, alle lusinghe, a qualunque cosa. So cosa voglio, so come lo voglio e non cambio idea solo per far piacere agli altri, nemmeno per il mio ragazzo. Non ho nessun problema nel dire di essere vergine, anzi non capisco perchè le altre ragazze sembra facciano a gara a chi perde prima la verginità. Quindi essere vergini a 23 anni, dopo 4 anni che son stata con un ragazzo fa sempre scalpore. Io ci rido su,perchè mi sta bene,perchè è quello che ho voluto io, perchè una parte di me mi diceva che l'altra persona nascondeva qualcosa e aveva ragione.
E' così strano che non abbia seguito l'istinto? Che nel momento in cui sentivo attrazione per lui io non ho voluto concludere con l'atto sessuale finale? E' vero che sono una persona molto ansiosa,e molto paranoica. Verissimo. Ma nemmeno lui mi metteva a mio agio e non capiva le mie paure, paure che hanno tutte le ragazze che ancora non l'hanno fatto. Lui mi diceva che dovevo risolvermele io le mie ansie. Ho troncato la relazione perchè lui non era capace, visto che si rivelato un codardo. Non è una relazione sana: se siamo in due le ansie e le paure si condividono e non si devono risolverle da soli. Stare assieme significa appunto non fare le cose da soli,ma essere appoggiati.Essendo molto indipendente questa cosa non l'ho accettata, voleva dire che lui non mi capiva e che non gli importava perchè in fondo voleva solo andare a letto con me, voleva solo volermi, in lui c'erano soltanto istinti e noi siamo uomini non animali, abbiamo un cervello e non solo puri impulsi. Mi sono sentita non amata, ma eventualmente solo desiderata a livello fisico. Lui voleva l'estasi del sesso, non l'estasi di due anime che si affiancano. Tra parentesi, non a caso poi lui si è messo subito con un'altra sua amica che gli faceva la corte da parecchio.
Non c'è problema per questo. Io mi sento bene con me perchè ho rispettato le mie idee e lui non le rispettava e non si sforzava di capirle.
Raccontando questo,ora mi sorge un dubbio,un'illuminazione: può essere che io provo questa avversione, questa sensazione come di intrusione, nel pensare al sesso e al piacere, perchè di base mi riporta a questi eventi? Mi riporta al fatto che le mie ansie non sono state capite ne aiutate, al fatto che il partner si è mostrato freddo e superficiale? Quindi le sensazioni istintive fisiche mi piacciono,ma mentalmente mi disturbano perchè non ho avuto un'esperienza tranquilla,ma sono stata pressata, non capita e denigrata?
La parte di me istintiva trova il sesso stimolante, piacevole, lo immagina come una cosa molto bella e attraente. La parte razionale invece è consapevole che è per me una cosa importante che non farei mai d'istinto, e che aspetterei di sentirmi del tutto convinta prima di farlo, visto che dovrò trovare un compagno che sentirei del tutto giusto. E' una dualità che spesso mi fermo a capire. Come se di base la mia parte razionale predomina, ma a volte la parte istintiva giustamente e senza preavviso torna a galla. Non credo dovrei sentirla come un'intrusione,visto che siamo fatti anche d'istinto, eppure la scaccio via, tento di allontanarla, di dimenticarla, come se fosse una cosa che da solo fastidio.
Io so che il piacere correlato al sesso è una cosa naturale, fisica, istintiva, così come il pensarci e l'immaginare. Ma spesso questo pensare, questo immaginare e questo desiderare mi urta. Mi urta perchè io lo sento come un bisogno che mi fa perdere tempo e pensieri. Lo sento come un istinto puro, la ricerca di quel piacere che da se già si conosce,ma che si vuole provare totale , in due. Ma sono pensieri che reputo intrusivi proprio perchè so che non sono momentaneamente attuabili. E personalmente non lo saranno facilmente, perchè con chiunque altro ragazzo mi metterò so già che non mi concederò facilmente. Perchè per me è una cosa importante, perchè devono combaciare molte cose, oltre al mio volerlo e al mio sentirmi sicura. Mi urta banalmente quindi questo desiderio, questa voglia a volte costante, e il sapere che razionalmente non sarei mai il tipo di persona di concedersi con leggerezza a qualcuno.
Mi chiedo se è un tipo di dualismo normale, comune. La parte razionale ha dei principi, è ferma, chiara. Anche con il mio ex,ripeto, io sentivo il bisogno sessuale, lui mi attraeva,ma la mia parte razionale mi diceva,ragionando, che non era il momento. Ed è stato giustissimo così, perchè quella persona si è rivelata totalmente imperfetta per me alla fine, quando ha girato le carte in tavola. Molti si stupiscono quando sanno che in 4 anni di fidanzamento io non ho mai fatto l'amore con lui. Ma io non ci trovo niente di male assolutamente perchè è una cosa mia, perchè è una cosa a cui tengo e perchè l'altro non può impormi niente,ne farmi cambiare idea a forza, come a provato a fare mettendomi pressione.
Ho un carattere molto forte, non cedo alle pressioni, alle lusinghe, a qualunque cosa. So cosa voglio, so come lo voglio e non cambio idea solo per far piacere agli altri, nemmeno per il mio ragazzo. Non ho nessun problema nel dire di essere vergine, anzi non capisco perchè le altre ragazze sembra facciano a gara a chi perde prima la verginità. Quindi essere vergini a 23 anni, dopo 4 anni che son stata con un ragazzo fa sempre scalpore. Io ci rido su,perchè mi sta bene,perchè è quello che ho voluto io, perchè una parte di me mi diceva che l'altra persona nascondeva qualcosa e aveva ragione.
E' così strano che non abbia seguito l'istinto? Che nel momento in cui sentivo attrazione per lui io non ho voluto concludere con l'atto sessuale finale? E' vero che sono una persona molto ansiosa,e molto paranoica. Verissimo. Ma nemmeno lui mi metteva a mio agio e non capiva le mie paure, paure che hanno tutte le ragazze che ancora non l'hanno fatto. Lui mi diceva che dovevo risolvermele io le mie ansie. Ho troncato la relazione perchè lui non era capace, visto che si rivelato un codardo. Non è una relazione sana: se siamo in due le ansie e le paure si condividono e non si devono risolverle da soli. Stare assieme significa appunto non fare le cose da soli,ma essere appoggiati.Essendo molto indipendente questa cosa non l'ho accettata, voleva dire che lui non mi capiva e che non gli importava perchè in fondo voleva solo andare a letto con me, voleva solo volermi, in lui c'erano soltanto istinti e noi siamo uomini non animali, abbiamo un cervello e non solo puri impulsi. Mi sono sentita non amata, ma eventualmente solo desiderata a livello fisico. Lui voleva l'estasi del sesso, non l'estasi di due anime che si affiancano. Tra parentesi, non a caso poi lui si è messo subito con un'altra sua amica che gli faceva la corte da parecchio.
Non c'è problema per questo. Io mi sento bene con me perchè ho rispettato le mie idee e lui non le rispettava e non si sforzava di capirle.
Raccontando questo,ora mi sorge un dubbio,un'illuminazione: può essere che io provo questa avversione, questa sensazione come di intrusione, nel pensare al sesso e al piacere, perchè di base mi riporta a questi eventi? Mi riporta al fatto che le mie ansie non sono state capite ne aiutate, al fatto che il partner si è mostrato freddo e superficiale? Quindi le sensazioni istintive fisiche mi piacciono,ma mentalmente mi disturbano perchè non ho avuto un'esperienza tranquilla,ma sono stata pressata, non capita e denigrata?
La parte di me istintiva trova il sesso stimolante, piacevole, lo immagina come una cosa molto bella e attraente. La parte razionale invece è consapevole che è per me una cosa importante che non farei mai d'istinto, e che aspetterei di sentirmi del tutto convinta prima di farlo, visto che dovrò trovare un compagno che sentirei del tutto giusto. E' una dualità che spesso mi fermo a capire. Come se di base la mia parte razionale predomina, ma a volte la parte istintiva giustamente e senza preavviso torna a galla. Non credo dovrei sentirla come un'intrusione,visto che siamo fatti anche d'istinto, eppure la scaccio via, tento di allontanarla, di dimenticarla, come se fosse una cosa che da solo fastidio.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.2k visite dal 12/10/2014.
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