Innamorato amico etero

Salve medici di MEDICITALIA.it, mi chiamo Simone e vi scrivo dalla provincia di Ravenna; vi spiego brevemente la mia storia.

All'inizio dell'anno ho conosciuto Enzo, un ragazzo apparentemente gay, con dei modi molto sospetti, tant'è che tutti i miei amici pensavano lo fosse.

Con il passar del tempo io provo ad avvicinarmi a lui, l'ho conosciuto meglio e vengo a sapere che ha una ragazza ma.. non so, qualcosa mi fa pensare che lui non sia etero al 100% (forse per auto-illudermi).
Ovviamente io ora sono innamorato di lui, e sto avendo problemi d'ansia, non riesco più ad essere la stessa persona di molti anni fa.

Qualche volta siamo usciti in piazza... siamo stati a Mirabilandia insieme... ci siamo ubriacati insieme e io speravo tanto che il fatidico bacio arrivasse ma niente.
Lui per me c'è sempre, parliamo sempre tramite messaggi e ci cerchiamo spesso.

Comunque, quello che voglio capire è questo: in passato mi è capitato di innamorarmi sempre di ragazzi etero, infatti fino ad oggi ho 23 anni ma non ho avuto mai nessun'esperienza e non ho mai avuto problemi come li sto avendo ora... E' possibile che tutto sia legato a quest'amore? o c'è qualcos'altro sotto?

Lo so che è soltanto un consulto online e dovrei parlarne con una psicologa ma diciamo che al momento non ne ho le possibilità...

Voglio specificare che nessuno sa della mia omosessualità, perchè non sono lo stereotipo di gay.. mi definisco un uomo, ma con orientamenti sessuali diversi, basta; non mi piace essere etichettato sotto questa parola.
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 307 27
Gentile ragazzo
È molto buono che lei non si giudichi ed è normale avere sofferenze d'amore alla sua età o innamorarsi delle persone che ci fanno soffrire.. Non ricordo chi....lo ha detto, ma sono certa di aver sentito dire a qualcuno che innamorarsi della persona giusta da subito è estremamente noioso. Non sappiamo se è così ma ovviamente qui siamo sul piano giocoso della questione, mentre lei sta vivendo una situazione reale che le procura disagio e per questo non sarebbe male se si facesse aiutare da un/una collega. Ci dice che non ne ha le possibilità ma dalle sue parti dovrebbero esserci dei centri di ascolto o dei consultori giovani. Vedrà che non le occorreranno molte sedute, ma quelle necessarie per elaborare alcuni vissuti e per rispondersi a quelle domande che adesso pone a noi ed alle quali soltanto lei può trovare soluzioni.
Cari auguri

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)