Come affrontare i genitori sul fronte ragazzo
Buongiorno,
vi scrivo perchè io ho un grande problema anzi sarebbe meglio dire un grande blocco.
Il mio disagio sta nel parlare con i miei genitori, purtroppo non riesco ad aprirmi molto probabilmente per causa mia ma sicuramente ad incidere è la loro filosofia di vita rimasta ferma a forse 30 anni fa.
Sono delle persone all'antica, eccessivamente rigide e bigotte, ma veniamo al punto del discorso.
Io sono studentessa al primo anno della specialistica, appena mi sono laureata alla triennale sono andata a lavorare fino a che non riprendessi gli studi per non stare con le mani in mano tutto il giorno per 7 mesi.
Sono fidanzata da 2 anni e quest'anno io e il mio ragazzo volevamo fare un viaggetto di qualche giorno (3-4) ma è qui che sorge il problema: i miei genitori non mi daranno mai il loro consenso nonostante mi pagherei tutto da sola (visto che sono andata a lavorare anche per quello). Sono terrorizzati all'idea che io possa dormire con il mio ragazzo anche solo 5 minuti.
Voglio che loro sappiano dove vada e cosa faccio perchè mi è già capitato di partire per due giorni senza dire nulla ed è stata una cosa bruttissima che non vorrei ripetere perchè mi piacerebbe condividere con loro tutto quello che faccio.
Premetto che io sono fuori sede da 4 anni ormai, quindi credo che se mi abbiano permesso di rimanerci per tutto questo tempo evidentemente di me si fidano altrimenti penso mi avrebbero costretto a tornare a casa, eppure un viaggio con il mio ragazzo che loro conoscono benissimo li terrorizza. Posso anche immaginare la loro preoccupazione principale quale sia: l'avere dei rapporti intimi con il proprio ragazzo. Ma a mio avviso è del tutto naturale visto che è l'espressione della passione dell'uno verso l'altro.
Vi prego aiutatemi a capire come posso affrontare il problema perchè ho davvero voglia di stare un pò con lui.
vi scrivo perchè io ho un grande problema anzi sarebbe meglio dire un grande blocco.
Il mio disagio sta nel parlare con i miei genitori, purtroppo non riesco ad aprirmi molto probabilmente per causa mia ma sicuramente ad incidere è la loro filosofia di vita rimasta ferma a forse 30 anni fa.
Sono delle persone all'antica, eccessivamente rigide e bigotte, ma veniamo al punto del discorso.
Io sono studentessa al primo anno della specialistica, appena mi sono laureata alla triennale sono andata a lavorare fino a che non riprendessi gli studi per non stare con le mani in mano tutto il giorno per 7 mesi.
Sono fidanzata da 2 anni e quest'anno io e il mio ragazzo volevamo fare un viaggetto di qualche giorno (3-4) ma è qui che sorge il problema: i miei genitori non mi daranno mai il loro consenso nonostante mi pagherei tutto da sola (visto che sono andata a lavorare anche per quello). Sono terrorizzati all'idea che io possa dormire con il mio ragazzo anche solo 5 minuti.
Voglio che loro sappiano dove vada e cosa faccio perchè mi è già capitato di partire per due giorni senza dire nulla ed è stata una cosa bruttissima che non vorrei ripetere perchè mi piacerebbe condividere con loro tutto quello che faccio.
Premetto che io sono fuori sede da 4 anni ormai, quindi credo che se mi abbiano permesso di rimanerci per tutto questo tempo evidentemente di me si fidano altrimenti penso mi avrebbero costretto a tornare a casa, eppure un viaggio con il mio ragazzo che loro conoscono benissimo li terrorizza. Posso anche immaginare la loro preoccupazione principale quale sia: l'avere dei rapporti intimi con il proprio ragazzo. Ma a mio avviso è del tutto naturale visto che è l'espressione della passione dell'uno verso l'altro.
Vi prego aiutatemi a capire come posso affrontare il problema perchè ho davvero voglia di stare un pò con lui.
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>>i miei genitori non mi daranno mai il loro consenso nonostante mi pagherei tutto da sola (visto che sono andata a lavorare anche per quello).<<
lei è maggiorenne e nel suo caso si tratta di lavorare sull'indipendenza dai suoi genitori. Questo implica mettere dei confini più chiari e la possibilità di gestire la sua vita in maniera più autonoma, soprattutto se si tratta della sua intimità.
Ne ha parlato con i suoi genitori del viaggio?
lei è maggiorenne e nel suo caso si tratta di lavorare sull'indipendenza dai suoi genitori. Questo implica mettere dei confini più chiari e la possibilità di gestire la sua vita in maniera più autonoma, soprattutto se si tratta della sua intimità.
Ne ha parlato con i suoi genitori del viaggio?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Utente
Salve,
ne provai a parlare tempo fa sempre per un viaggio che avrei voluto fare con il mio ragazzo e avevo provati a metterli sul fato compiuto: avevo detto di aver già prenotato la mia vacanza e i giorni anche se in realtà ancora non avevo deciso nulla.
Il risultato è stato che mio padre non mi hanno rivolto parola per quasi una settimana fino a che non capirono che in reltà di concreto non c'era nulla.
P.s. in vacanza in quell'occasione non ci andai!
Non vorrei rivivere la stessa condizione, non è bello non poter dialogare con i propri genitori o vederli che ti mettono il muso per qualcosa che a te renderebbe solo felice.
ne provai a parlare tempo fa sempre per un viaggio che avrei voluto fare con il mio ragazzo e avevo provati a metterli sul fato compiuto: avevo detto di aver già prenotato la mia vacanza e i giorni anche se in realtà ancora non avevo deciso nulla.
Il risultato è stato che mio padre non mi hanno rivolto parola per quasi una settimana fino a che non capirono che in reltà di concreto non c'era nulla.
P.s. in vacanza in quell'occasione non ci andai!
Non vorrei rivivere la stessa condizione, non è bello non poter dialogare con i propri genitori o vederli che ti mettono il muso per qualcosa che a te renderebbe solo felice.
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>>non è bello non poter dialogare con i propri genitori o vederli che ti mettono il muso per qualcosa che a te renderebbe solo felice.<<
non è bello non poter dialogare con i propri genitori, ma neanche fare delle rinunce per lei importanti non crede? Però bisogna ammettere che il dialogo non c'è comunque (perché l'argomento viene evitato), anche se lei accetta le condizioni dei suoi, ossia rinunciare al viaggio.
Spesso o genitori, anche in maniera involontaria, "lavorano" sul senso di colpa dei figli e probabilmente continuerà ad essere così, è proprio per questo che deve essere lei a prendersi la sua autonomia, magari un passo alla volta e soprattutto senza sentirsi in colpa per come i suoi reagiranno.
non è bello non poter dialogare con i propri genitori, ma neanche fare delle rinunce per lei importanti non crede? Però bisogna ammettere che il dialogo non c'è comunque (perché l'argomento viene evitato), anche se lei accetta le condizioni dei suoi, ossia rinunciare al viaggio.
Spesso o genitori, anche in maniera involontaria, "lavorano" sul senso di colpa dei figli e probabilmente continuerà ad essere così, è proprio per questo che deve essere lei a prendersi la sua autonomia, magari un passo alla volta e soprattutto senza sentirsi in colpa per come i suoi reagiranno.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 10/10/2014.
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