Mancanza di prospettive
Salve sono una ragazza di 19 anni, che ha paura della vita.
Ho preso un diploma con ottimi voti e mi sono subito iscritta all'università, durante l'anno sono cambiate moltissime cose..nuovi ambienti, nuove persone e una nuova me. Mi sono sottoposta ad un intervento di rinoplastica, perchè proprio non accettavo il mio naso (almeno così credevo) era il mio problema più grande, lo consideravo un handicap. Sognavo l'intervento da tanti anni, e mi immaginavo diversa a tal punto da acquistare consapevolezza del mio potenziale, fiducia in me stessa..autostima. Ma non è cambiato molto dall'intervento, sono sempre io. Sono sempre la stessa ragazza, anzi forse ancora più insicura, indecisa, timida e brutta. Mi sento distante dal mondo, dai ragazzi della mia età. No ho molti amici. Parlano sempre di cose futili, non che io mi senta superiore ma proprio non ci riesco. Vedo nei loro occhi la voglia di giudicare. Ci ho provato tante volte ad essere come loro, ho iniziato ad andare in discoteca, vestirmi come tutte le ragazze, fumare..ma non sono io! E non voglio far finta di essere ciò che non sono per sentirmi giusta. Così mi sono allontanata dai miei amici e con l'inizio dell'università ho conosciuto nuove persone ma mi sembrano fotocopie di tutte quelle che già ho conosciuto. Apparire..apparire e basta! A volte penso che saremo dovuti esistere al contrario, con tutti i nostri abissi visibili e le apparenze nascoste. Ora questo è solo una piccola introduzione di tutti i miei dubbi e problemi esistenziali! Con il passare dell'anno universitario mi sono resa conto che la facoltà non mi piace, ho scelto di studiare lingue pensando alla possibilità di evadere da qui al più presto. Viaggiare e magari trovare qualcuno come ME. Ma la fantasia e l'immaginazione non ti assicurano il pane che ti servirà domani! Quindi ho pensato di abbandonare tutto e iscrivermi ad infermieristica, un anno mi servirà per studiare materie a me sconosciute e poi provare il test. Ma sono ovviamente INDECISA e INSICURA, io che speravo che un bel naso mi cambiasse la vita, non so un bel niente della vita.. mi sento minuscola e invisibile. Dovrò riprendere gli studi con due anni di ritardo..e ho paura dei giudizi degli altri, ecco l'ho detto. Dei miei genitori che mi hanno sempre visto come la piccola bambina timida che se si impegnasse un pò di più..se si truccasse un pò di più..se parlasse un pò di più.. c'è sempre stato un SE. Ora non vorrei dilungarmi sulla situazione familiare che è abbastanza complessa. Questo è il consulto che chiedo: come faccio a capire cosa fare della mia vita? Mi butto dal trampolino senza sapere se ci sarà abbastanza acqua? Ho paura ma allo stesso tempo se mi fermo sono perduta..non so veramente che fare. Vorrei tanto consultare uno psicologo qui in città, ma ovviamente muoio di vergogna.
Ho preso un diploma con ottimi voti e mi sono subito iscritta all'università, durante l'anno sono cambiate moltissime cose..nuovi ambienti, nuove persone e una nuova me. Mi sono sottoposta ad un intervento di rinoplastica, perchè proprio non accettavo il mio naso (almeno così credevo) era il mio problema più grande, lo consideravo un handicap. Sognavo l'intervento da tanti anni, e mi immaginavo diversa a tal punto da acquistare consapevolezza del mio potenziale, fiducia in me stessa..autostima. Ma non è cambiato molto dall'intervento, sono sempre io. Sono sempre la stessa ragazza, anzi forse ancora più insicura, indecisa, timida e brutta. Mi sento distante dal mondo, dai ragazzi della mia età. No ho molti amici. Parlano sempre di cose futili, non che io mi senta superiore ma proprio non ci riesco. Vedo nei loro occhi la voglia di giudicare. Ci ho provato tante volte ad essere come loro, ho iniziato ad andare in discoteca, vestirmi come tutte le ragazze, fumare..ma non sono io! E non voglio far finta di essere ciò che non sono per sentirmi giusta. Così mi sono allontanata dai miei amici e con l'inizio dell'università ho conosciuto nuove persone ma mi sembrano fotocopie di tutte quelle che già ho conosciuto. Apparire..apparire e basta! A volte penso che saremo dovuti esistere al contrario, con tutti i nostri abissi visibili e le apparenze nascoste. Ora questo è solo una piccola introduzione di tutti i miei dubbi e problemi esistenziali! Con il passare dell'anno universitario mi sono resa conto che la facoltà non mi piace, ho scelto di studiare lingue pensando alla possibilità di evadere da qui al più presto. Viaggiare e magari trovare qualcuno come ME. Ma la fantasia e l'immaginazione non ti assicurano il pane che ti servirà domani! Quindi ho pensato di abbandonare tutto e iscrivermi ad infermieristica, un anno mi servirà per studiare materie a me sconosciute e poi provare il test. Ma sono ovviamente INDECISA e INSICURA, io che speravo che un bel naso mi cambiasse la vita, non so un bel niente della vita.. mi sento minuscola e invisibile. Dovrò riprendere gli studi con due anni di ritardo..e ho paura dei giudizi degli altri, ecco l'ho detto. Dei miei genitori che mi hanno sempre visto come la piccola bambina timida che se si impegnasse un pò di più..se si truccasse un pò di più..se parlasse un pò di più.. c'è sempre stato un SE. Ora non vorrei dilungarmi sulla situazione familiare che è abbastanza complessa. Questo è il consulto che chiedo: come faccio a capire cosa fare della mia vita? Mi butto dal trampolino senza sapere se ci sarà abbastanza acqua? Ho paura ma allo stesso tempo se mi fermo sono perduta..non so veramente che fare. Vorrei tanto consultare uno psicologo qui in città, ma ovviamente muoio di vergogna.
[#1]
Cara Ragazza di 19 anni,
ho letto con molta attenzione ciò che ci hai scritto, ti ringraziamo per averci resi partecipi della tua parte più sensibile e credo sia stato molto difficile per te scrivere queste cose.
Le relazioni che si vivono con SE STESSI e con gli altri non sempre sono buone, a volte ci aggrediscono e ci ledono.
Quello che ti ha spinta ad arrivare a chiedere una mano qui è un motore che da dentro ti sta spingendo a vedere che cerchi qualcuno che ti tenda la mano anche nella realta.
Penso che debba rivolgerti a qualcuno proprio perchè ti devi qualcosa, per una volta a te e non agli altri.
Ci aggiorni sul come ha trovato il suo Psicologo.
Cordialmente,
ho letto con molta attenzione ciò che ci hai scritto, ti ringraziamo per averci resi partecipi della tua parte più sensibile e credo sia stato molto difficile per te scrivere queste cose.
Le relazioni che si vivono con SE STESSI e con gli altri non sempre sono buone, a volte ci aggrediscono e ci ledono.
Quello che ti ha spinta ad arrivare a chiedere una mano qui è un motore che da dentro ti sta spingendo a vedere che cerchi qualcuno che ti tenda la mano anche nella realta.
Penso che debba rivolgerti a qualcuno proprio perchè ti devi qualcosa, per una volta a te e non agli altri.
Ci aggiorni sul come ha trovato il suo Psicologo.
Cordialmente,
Dr. Adriano Raffaele Principe
Psicologo Infanzia e Adolescenza - CTU -
Psicoterapeuta Psicoanalitico
Collaboratore Università di Chieti
[#2]
Cara Utente,
lei riferisce una cosa che accade in molti casi, quando si ritiene che un difetto fisico sia la causa di tutto il proprio malessere: si è sottoposta a rinoplastica e non è cambiato nulla, perché lei è sempre la stessa.
Forse anzi la situazione è pure peggiorata, dal momento che non ha più un brutto naso da incolpare, e che questa sua speranza è crollata:
"speravo che un bel naso mi cambiasse la vita.
Ma non è cambiato molto dall'intervento, sono sempre io. Sono sempre la stessa ragazza, anzi forse ancora più insicura, indecisa, timida e brutta ".
Per questo motivo gli interventi di medicina estetica dovrebbero sempre essere eseguiti dopo una valutazione psicologica o prevedendo comunque l'affiancamento di uno psicologo, che fornisca sostegno e possibilità di elaborazione dei *veri* problemi che l'insoddisfazione per l'aspetto fisico spesso nasconde.
Ora che ha sistemato il naso questi problemi stanno emergendo in tutta la loro drammaticità e lei ha compiuto una scelta universitaria che sente essere sbagliata al solo scopo di scappare lontano da tutto e di crearsi una nuova speranza da inseguire:
"ho scelto di studiare lingue pensando alla possibilità di evadere da qui al più presto. Viaggiare e magari trovare qualcuno come ME".
Non posso che consigliare di iniziare ad affrontare e sue difficoltà qui ed ora, senza proiettare su lontane e improbabili soluzioni future la facoltà di cambiarle la vita.
La soluzione deve venirle da dentro e non da fuori, da come lei affronta la vita e non dalle persone che ha intorno, che percepisce in base a come si sente e che può scegliere inconsapevolmente di frequentare, guidata da ciò che prova e dalle aspettative negative che ha elaborato sugli altri.
Per questo motivo non posso che consigliarle anch'io, come il dr. Principe, di affidarsi ad uno psicologo della sua zona per approfondire il discorso e capire da dove nascono i suoi problemi per risolverli.
Per quanto riguarda l'università siamo solo all'inizio dell'anno accademico perciò ha tempo per decidere, ma per compiere una scelta consapevole e non influenzata da questioni che non hanno a che fare con le sue reali aspirazioni è bene che non attenda oltre e che inizi subito a fare chiarezza.
Un caro saluto,
lei riferisce una cosa che accade in molti casi, quando si ritiene che un difetto fisico sia la causa di tutto il proprio malessere: si è sottoposta a rinoplastica e non è cambiato nulla, perché lei è sempre la stessa.
Forse anzi la situazione è pure peggiorata, dal momento che non ha più un brutto naso da incolpare, e che questa sua speranza è crollata:
"speravo che un bel naso mi cambiasse la vita.
Ma non è cambiato molto dall'intervento, sono sempre io. Sono sempre la stessa ragazza, anzi forse ancora più insicura, indecisa, timida e brutta ".
Per questo motivo gli interventi di medicina estetica dovrebbero sempre essere eseguiti dopo una valutazione psicologica o prevedendo comunque l'affiancamento di uno psicologo, che fornisca sostegno e possibilità di elaborazione dei *veri* problemi che l'insoddisfazione per l'aspetto fisico spesso nasconde.
Ora che ha sistemato il naso questi problemi stanno emergendo in tutta la loro drammaticità e lei ha compiuto una scelta universitaria che sente essere sbagliata al solo scopo di scappare lontano da tutto e di crearsi una nuova speranza da inseguire:
"ho scelto di studiare lingue pensando alla possibilità di evadere da qui al più presto. Viaggiare e magari trovare qualcuno come ME".
Non posso che consigliare di iniziare ad affrontare e sue difficoltà qui ed ora, senza proiettare su lontane e improbabili soluzioni future la facoltà di cambiarle la vita.
La soluzione deve venirle da dentro e non da fuori, da come lei affronta la vita e non dalle persone che ha intorno, che percepisce in base a come si sente e che può scegliere inconsapevolmente di frequentare, guidata da ciò che prova e dalle aspettative negative che ha elaborato sugli altri.
Per questo motivo non posso che consigliarle anch'io, come il dr. Principe, di affidarsi ad uno psicologo della sua zona per approfondire il discorso e capire da dove nascono i suoi problemi per risolverli.
Per quanto riguarda l'università siamo solo all'inizio dell'anno accademico perciò ha tempo per decidere, ma per compiere una scelta consapevole e non influenzata da questioni che non hanno a che fare con le sue reali aspirazioni è bene che non attenda oltre e che inizi subito a fare chiarezza.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Gentile signorina
Concordo pienamente con quanto le hanno scritto i miei colleghi con delicatezza e professionalità.
Voglio soltanto aggiungere due piccole cose.
Ricorda "Calimero" pulcino nero? E la frase: " Tu non sei nero, sei solo sporco!". Provi a lavarsi via tutti i cattivi pensieri e vedrà che sotto c'è qualcosa di cui non si è ancora accorta: una grande sensibilità ed una creatura delicata, polimorfa e singolare. Questo traspare dalle sue parole. Non è necessario somigliare agli altri, in Psicologia dello Sport si dice che chi vince è sempre solo, nella Bibbia si dice: I corvi volano in gruppo le aquile volano sole! E in un bellissimo aneddoto si racconta la storia di un fruttivendolo che si reca da un contadino per acquistare ciliegie. Si rende conto che tutte le ciliegie sono state colte da ogni albero, ma nell'albero più alto ne vede una rossa e polposa, la più bella di tutte. "Perché non hai colto quella? È cattiva? Ha qualche problema?" chiede il fruttivendolo al contadino. "No, no certo - dice il contadino- semplicemente non ci arrivavo!"
Non sempre le ciliegie più alte trovano compagnia o vengono accolte con piacere, ciò non significa che non sono buone, al....contrario.
Decida recarsi da un/una collega e provi a lavare via tutto ciò che le impedisce di guardarsi e soprattutto non dimentichi che in piccoli aneddoti si celano verità inimmaginabili.
Cari saluti
Concordo pienamente con quanto le hanno scritto i miei colleghi con delicatezza e professionalità.
Voglio soltanto aggiungere due piccole cose.
Ricorda "Calimero" pulcino nero? E la frase: " Tu non sei nero, sei solo sporco!". Provi a lavarsi via tutti i cattivi pensieri e vedrà che sotto c'è qualcosa di cui non si è ancora accorta: una grande sensibilità ed una creatura delicata, polimorfa e singolare. Questo traspare dalle sue parole. Non è necessario somigliare agli altri, in Psicologia dello Sport si dice che chi vince è sempre solo, nella Bibbia si dice: I corvi volano in gruppo le aquile volano sole! E in un bellissimo aneddoto si racconta la storia di un fruttivendolo che si reca da un contadino per acquistare ciliegie. Si rende conto che tutte le ciliegie sono state colte da ogni albero, ma nell'albero più alto ne vede una rossa e polposa, la più bella di tutte. "Perché non hai colto quella? È cattiva? Ha qualche problema?" chiede il fruttivendolo al contadino. "No, no certo - dice il contadino- semplicemente non ci arrivavo!"
Non sempre le ciliegie più alte trovano compagnia o vengono accolte con piacere, ciò non significa che non sono buone, al....contrario.
Decida recarsi da un/una collega e provi a lavare via tutto ciò che le impedisce di guardarsi e soprattutto non dimentichi che in piccoli aneddoti si celano verità inimmaginabili.
Cari saluti
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 10/10/2014.
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