Paura dell'oblio della morte, come sconfiggerla?
Buongiorno.
Come da titolo avrei un gran bisogno di una consulenza, non tanto per me, bensì per la mia fidanzata.
Ha 20 anni ed è una ragazza sportiva e in perfetta salute, che sprizza di vitalità, ma soffre di terribili ansie riguardanti la morte.
A causa di queste ansie diventa estremamente nervosa ed agitata, e quasi ogni notte resta sveglia fino alle 4 del mattino a causa dell'ansia in questione.
Sto cercando di aiutarla in ogni modo ma non riesco a venirne a capo, e rifiuta ogni tipo di aiuto psicoterapeutico.
Spesso quando affrontiamo l'argomento tende ad accantonarlo, per non pensarci, ma in questo modo non riesco a trovare una soluzione.
Queste ansie si manifestano da quando è bambina e di preciso lei teme l'oblio, la non esistenza, l'incoscienza che la morte porta, la perdita della sua identità, dei ricordi di sè stessa e dei suoi cari.
Cerco di darle tutto l'aiuto e tutto l'appoggio possibile, ma non so davvero come fare in quanto come ho detto, appena inizio a cercare di esplorare per tirarle fuori qualcosa, si chiude a riccio ed elude le risposte, cambiando l'argomento.
Io stesso sono un tantino ipocondriaco ma ho sempre tenuto le mie piccole paure sotto controllo per non peggiorare la sua situazione. Nondimeno questo suo malessere si ripercuote su di me e non mi fa vivere serenamente.
Come posso fare per aiutarla?
Vi ringrazio anticipatamente.
PS: queste ansie si manifestano a periodi, alle volte ne è totalmente priva, alle volte tornano a manifestarsi, ma oramai si stanno manifestando da due settimane e sono due settimane che di notte dorme poco a causa di esse, ed è il periodo più lungo in assoluto che ha mai avuto.
Cercherò di convincerla ad accettare l'aiuto di uno psicologo, ma come posso nel frattempo alleviarle queste pene? che atteggiamento devo mantenere per evitarle la maggior parte di questo fardello?
Come da titolo avrei un gran bisogno di una consulenza, non tanto per me, bensì per la mia fidanzata.
Ha 20 anni ed è una ragazza sportiva e in perfetta salute, che sprizza di vitalità, ma soffre di terribili ansie riguardanti la morte.
A causa di queste ansie diventa estremamente nervosa ed agitata, e quasi ogni notte resta sveglia fino alle 4 del mattino a causa dell'ansia in questione.
Sto cercando di aiutarla in ogni modo ma non riesco a venirne a capo, e rifiuta ogni tipo di aiuto psicoterapeutico.
Spesso quando affrontiamo l'argomento tende ad accantonarlo, per non pensarci, ma in questo modo non riesco a trovare una soluzione.
Queste ansie si manifestano da quando è bambina e di preciso lei teme l'oblio, la non esistenza, l'incoscienza che la morte porta, la perdita della sua identità, dei ricordi di sè stessa e dei suoi cari.
Cerco di darle tutto l'aiuto e tutto l'appoggio possibile, ma non so davvero come fare in quanto come ho detto, appena inizio a cercare di esplorare per tirarle fuori qualcosa, si chiude a riccio ed elude le risposte, cambiando l'argomento.
Io stesso sono un tantino ipocondriaco ma ho sempre tenuto le mie piccole paure sotto controllo per non peggiorare la sua situazione. Nondimeno questo suo malessere si ripercuote su di me e non mi fa vivere serenamente.
Come posso fare per aiutarla?
Vi ringrazio anticipatamente.
PS: queste ansie si manifestano a periodi, alle volte ne è totalmente priva, alle volte tornano a manifestarsi, ma oramai si stanno manifestando da due settimane e sono due settimane che di notte dorme poco a causa di esse, ed è il periodo più lungo in assoluto che ha mai avuto.
Cercherò di convincerla ad accettare l'aiuto di uno psicologo, ma come posso nel frattempo alleviarle queste pene? che atteggiamento devo mantenere per evitarle la maggior parte di questo fardello?
[#1]
Gentile Utente,
Sarebbe utile che scrivesse la sua fidanzata, siamo online e per di più per interposta persona è veramente complesso.
La paura della morte, potrebbe essere un sintomo l'ansia, potrebbe rappresentare un sintomo prodromico di una possibile depressione è così via...
Consideri che online non si possono erogare diagnosi e soltanto uno psicologo- se la sua ragazza lo desiderasse- può farlo
Sarebbe utile che scrivesse la sua fidanzata, siamo online e per di più per interposta persona è veramente complesso.
La paura della morte, potrebbe essere un sintomo l'ansia, potrebbe rappresentare un sintomo prodromico di una possibile depressione è così via...
Consideri che online non si possono erogare diagnosi e soltanto uno psicologo- se la sua ragazza lo desiderasse- può farlo
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Gentile Ragazzo,
riflettevo sulla sua seconda domanda "che atteggiamento devo mantenere per evitarle la maggior parte di questo fardello?" e credo che lei in questo momento può fare poco verso la sua ragazza se lei non è convinta di iniziare un percorso di psicoterapia o semplicemente chiedere una consulenza psicologica. Entrambe le vie hanno bisogno di una motivazione anche minima per poter aver una qualche efficacia.
Allora come aiutarla? Come fare per farla sentire meglio? Capisco che non sia facile, ma forse ora la cosa più importante è che lei sia presente, le stia vicino, le lasci lo spazio per riflettere su se stessa, cercando di forzarla il meno possibile su scelte che per ora non è in grado di compiere.
Nel momento in cui avrà maggior consapevolezza della sua situazione e avrà maturato la volontà di trovare una soluzione potrebbe essere la sua fidanzata a chiederle di accompagnarla da uno specialista o comunque potrà essere più pronta nell'accogliere l'aiuto che lei vuole fornirle.
Cordiali Saluti.
riflettevo sulla sua seconda domanda "che atteggiamento devo mantenere per evitarle la maggior parte di questo fardello?" e credo che lei in questo momento può fare poco verso la sua ragazza se lei non è convinta di iniziare un percorso di psicoterapia o semplicemente chiedere una consulenza psicologica. Entrambe le vie hanno bisogno di una motivazione anche minima per poter aver una qualche efficacia.
Allora come aiutarla? Come fare per farla sentire meglio? Capisco che non sia facile, ma forse ora la cosa più importante è che lei sia presente, le stia vicino, le lasci lo spazio per riflettere su se stessa, cercando di forzarla il meno possibile su scelte che per ora non è in grado di compiere.
Nel momento in cui avrà maggior consapevolezza della sua situazione e avrà maturato la volontà di trovare una soluzione potrebbe essere la sua fidanzata a chiederle di accompagnarla da uno specialista o comunque potrà essere più pronta nell'accogliere l'aiuto che lei vuole fornirle.
Cordiali Saluti.
Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.1k visite dal 09/10/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.