La scelta per il mio futuro

Salve, sono un ragazzo di 19 anni e vi chiedo, se possibile, un parere su un problema che mi sta davvero tormentando. Mi sono diplomato con il massimo e adesso sto frequentando le prime lezioni di ingegneria.
Da sempre adoro i lavori manuali, pratici da cui credo che si possa imparare più della sola teoria. Da piccolo costruivo con il legno, da adolescente adoravo elaborare i motorini e adesso ho ancora interesse per i motori. Sono molto lontano da casa a causa dello studio; la situazione familiare non è delle migliori. Da un po' mi sovvengono tutti i fantastici ricordi delle esperienze passate nella mia infanzia e adolescenza, quasi un'ossessione, un volere tornare a quei giorni, più spensierato, come se avessi paura del tempo che passa.
Tornando agli studi, in aula noto che gran parte dei ragazzi segue e recepisce più velocemente di me e soprattutto sembrano più interessati. Ho scelto Meccanica per avvicinarmi al mondo dei motori ma temo che l'approccio così teorico, astratto alla meccanica non mi piacerà; preferisco le azioni concrete, il mettere in pratica più che il progettare facendo calcoli.
Sono inoltre uno che non emerge per fantasia però non riesco a fare a meno di pensare il contrario in tutto, non sopporto le regole, le leggi a meno che non siano eticamente corrette, mi piace creare idee nuove ma spesso gli ingegneri fanno le cose schematicamente. Da poco leggo alcune cose sul marketing, la vendita ma anche la comunicazione in generale.
Credo di sapere gestire, organizzare e guardare da lontano le cose ma forse mi sopravvaluto. Mi piace avere tutte le mie cose in ordine e a vista, come fossero esposte per qualcuno. Adoro la campagna, la natura, la tranquillità e la pace, il mare e poi meditare riflettere e sognare. Sento di dovere aiutare le persone in difficoltà e mi commuovo di fronte a chi ha qualche deficit fisico. Ho capito di volere un lavoro che mi permetta di pensare alla mia vita e non fare del lavoro la mia vita.
Penso di avere poca autostima e determinazione (anche se so di avere capacità nella media). Ho una mente analitica ma anche creativa.
Ho tanti interessi perciò la scelta è troppo importante. A differenza di altre persone io tendo a dare più valore alle cose, così come alla mia città a cui sono affezionato ma che gli altri quasi disprezzano. Forse perché lì conosco tutto e mi sento a casa.
Penso che ingegneria sia troppo difficile e alienante. Inoltre non mi piace l'idea di correre per dare un esame, avere un giudizio; spesso poi le cose studiate si scordano. Oggi è rischioso ma preferirei lavorare e fare esperienza reale, studiare da me soltanto le cose che mi appassionano, quando voglio; anche da internet. Imparo meglio ciò che posso subito applicare alla realtà.
Uno psicologo potrebbe chiarirmi un po' le idee?
Vi ringrazio dell'attenzione anche se so che dare un parere sarà difficile.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Penso che ingegneria sia troppo difficile e alienante. Inoltre non mi piace l'idea di correre per dare un esame, avere un giudizio; spesso poi le cose studiate si scordano"

Gentile Ragazzo,
Penso che lei si stia imbattendo nel mondo universitario, con le sue regole, impegni e difficoltà, oltre che ansie da valutazione....,
Si, credo che uno psicologo potrebbe aiutarla.
Nel tempo, esame dopo esame, comprenderà l'importanza dello studio- che per adesso le sembra così attratto - ed imparerà a traslarlo all'aspetto pratico, nel suo caso la passione per i motori..

L'amor per la natura e la sua sensibilità rapprsentano un valore aggiunto, non mi sembrano un deterrente alla sua futura formazione

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Uno psicologo potrebbe aiutare a chiarire le idee certamente, perchè mi pare utile comprendere meglio e ponderare le ragioni della scelta della facoltà di ingegneria.

E' importante capire che la teoria sarà molto importante in seguito per la pratica e che è anche fisiologica una certa crisi dopo un cambiamento così importante (trasloco da casa, cambio dalle superiori all'università, maggiori responsabilità, ecc....).

In facoltà è presente uno psicologo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Psicologo attivo dal 2014 al 2024
Psicologo
Gentile ragazzo,

L'ingresso all'interno del mondo universitario può risultare un po'traumatico in quanto ci si trova davanti a regole e logiche differenti da quelle in atto all'interno della scuola. Inoltre, i piani di studio risultano spesso differenti da come si immaginavano poiché comprendono in molti casi materie e tematiche che possono sembrare poco attinenti alla disciplina principale. Per chi si trasferisce lontano da casa, il disagio può risultare maggiore, ma in alcuni casi un breve periodo di adattamento può essere sufficiente per superare le difficoltà.

Per quanto riguarda la scelta del percorso di studi credo sia molto importante riuscire a capire bene i propri interessi e le proprie attitudini. Si tratta infatti di una scelta in grado di condizionare la sua vita personale e professionale. Per tale ragione, durante gli ultimi anni di scuola, gli studenti partecipano a programmi di orientamento universitario e professionale. Spesso però, poiché tali programmi vengono lasciati in balia dei docenti piuttosto che di personale qualificato, gli esiti dell'orientamento possono essere comunque infruttuosi.

Il mio consiglio dunque è quello di rivolgersi al più presto a uno psicologo del lavoro, il quale, attraverso strumenti di valutazione adeguati, potrà aiutarla a capire quali sono le sue attitudini professionali e a decidere se proseguire l'attuale percorso di studi o se modificarlo. In alcuni casi le università stesse dispongono di servizi di assistenza psicologica o di sportelli di orientamento accessibili gratuitamente agli studenti. Per ogni eventuale dubbio, non esisti a scrivere.

Cordialmente,
[#4]
Utente
Utente
Vi ringrazio delle riposte, cercherò di consultare qualcuno per avere maggiori chiarimenti. Certamente questi cambiamenti sono difficili da superare ma spero che col tempo gli effetti si attenuino. Nel frattempo dovrò anche decidere se continuare così o decidere di seguire una facoltà che possa sviluppare e soddisfare la mia creatività.