Ansia con constante mancanza di respiro
Buonasera, da circa un mese soffro costantemente di ansia , con cause non chiare, che mi attanaglia con questa sensazione o bisogno d'aria.
Per farla breve ho sempre necessità di effettuare respiri profondi, espandere a più non posso la gabbia toracica per sentirmi appagato.
Non sempre riesco ad effettuare questo respiro "appagante" , e spesso ricorro a sbadigli forzati (nemmeno questi riescono sempre) per sentirmi appagato.
Questa situazione l'ho gia vissuta circa 3 anni fa , dove ho effettuato tutte le visite del caso ; cardiogramma/sotto sforzo, spirometria , esami sangue e urine , ragiografie ecc ecc, fino a quando un pneumologo da cui mi recai mi disse che si trattava di ansia e che fisicamente ero sano come un pesce.
Come arrivò dopo qualche tempo se ne andò senza che me ne potessi accorgere.
Per 3 anni sono stato bene sotto questo punto di vista, ma ora questa sensazione è tornata.
Mi sono recato al pronto soccorso durante il primo attacco ( che poi attacco non è , ma una costante) e mi hanno riferito che i sintomi erano sempre psicologici, cosi come il mio medico curante.
Tutt'ora sono in cura Psicoterapica , e per tenere a bada i sintomi (anche se non noto miglioramenti) utilizzo prodotti fitoterapici , al massimo , nei momenti di peggiore affanno prendo qualche goccia di Tranquirit , prescritta in ps, ma molto sporadicamente.
Vorrei sapere quanto questa sensazione/malessere può protrarsi nel tempo(dato che la quotidianità è sempre messa a dura prova , e il mio umore certo non è dei migliori), e come fare per placare i sintomi di questa brutta bestia magari evitando il Tranquirit.
Certo è che seguirò la linea della mia Psicoterapeuta , ma volevo sapere altri pareri.
vi ringrazio anticipatamente
cordiali saluti
Per farla breve ho sempre necessità di effettuare respiri profondi, espandere a più non posso la gabbia toracica per sentirmi appagato.
Non sempre riesco ad effettuare questo respiro "appagante" , e spesso ricorro a sbadigli forzati (nemmeno questi riescono sempre) per sentirmi appagato.
Questa situazione l'ho gia vissuta circa 3 anni fa , dove ho effettuato tutte le visite del caso ; cardiogramma/sotto sforzo, spirometria , esami sangue e urine , ragiografie ecc ecc, fino a quando un pneumologo da cui mi recai mi disse che si trattava di ansia e che fisicamente ero sano come un pesce.
Come arrivò dopo qualche tempo se ne andò senza che me ne potessi accorgere.
Per 3 anni sono stato bene sotto questo punto di vista, ma ora questa sensazione è tornata.
Mi sono recato al pronto soccorso durante il primo attacco ( che poi attacco non è , ma una costante) e mi hanno riferito che i sintomi erano sempre psicologici, cosi come il mio medico curante.
Tutt'ora sono in cura Psicoterapica , e per tenere a bada i sintomi (anche se non noto miglioramenti) utilizzo prodotti fitoterapici , al massimo , nei momenti di peggiore affanno prendo qualche goccia di Tranquirit , prescritta in ps, ma molto sporadicamente.
Vorrei sapere quanto questa sensazione/malessere può protrarsi nel tempo(dato che la quotidianità è sempre messa a dura prova , e il mio umore certo non è dei migliori), e come fare per placare i sintomi di questa brutta bestia magari evitando il Tranquirit.
Certo è che seguirò la linea della mia Psicoterapeuta , ma volevo sapere altri pareri.
vi ringrazio anticipatamente
cordiali saluti
[#1]
Gentile Utente,
se il tipo di malessere che sta provando in queste settimane si era presentato già tre anni fa si può pensare che alla base vi sia un'ansia che non è stata affrontata e che è riemersa ultimamente per motivi che lei non è ancora riuscito a individuare.
Ci dice però anche di essere in psicoterapia e le chiedo quindi da quanto tempo è seguito, con che frequenza si svolgono le sedute e che tipo di terapia sta effettuando.
Vorrei inoltre sapere come mai, se è già in cura, ha sentito la necessità di chiederci un consulto invece di rivolgere le sue domande alla Collega che si sta occupando del suo caso. Non si fida della sua capacità di aiutarla?
se il tipo di malessere che sta provando in queste settimane si era presentato già tre anni fa si può pensare che alla base vi sia un'ansia che non è stata affrontata e che è riemersa ultimamente per motivi che lei non è ancora riuscito a individuare.
Ci dice però anche di essere in psicoterapia e le chiedo quindi da quanto tempo è seguito, con che frequenza si svolgono le sedute e che tipo di terapia sta effettuando.
Vorrei inoltre sapere come mai, se è già in cura, ha sentito la necessità di chiederci un consulto invece di rivolgere le sue domande alla Collega che si sta occupando del suo caso. Non si fida della sua capacità di aiutarla?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Mi fido sicuramente della psicologa da cui sono in cura,il mio è' solo un tentativo di avere un opinione in più rispetto al saperne poco!
Attualmente ho effettuato solo 2 sedute con cadenza settimanale,la prossima avverrà il giorno 8,con cadenza bisettimanale;per ora più che di terapia vera e propria parlerei di "conoscenza",in quanto la dottoressa sta facendomi parlare (con domande più o meno mirate) per capire che tipo di persona sono e il mio carattere,e ovviamente cosa potrebbe causarmi questi sintomi.
Essendo però la sintomatologia fastidiosa è onnipresente,mi preme togliermela al più presto;d'altro canto la dottoressa che mi segue non può prescrivere farmaci,quindi non ho mezzi per poter togliermi questa maledetta sensazione di mancanza di aria.
C'è qualche rimedio,o almeno qualche indicazione per capire quanto questa sintomatologia può rimanere?
Grazie
Attualmente ho effettuato solo 2 sedute con cadenza settimanale,la prossima avverrà il giorno 8,con cadenza bisettimanale;per ora più che di terapia vera e propria parlerei di "conoscenza",in quanto la dottoressa sta facendomi parlare (con domande più o meno mirate) per capire che tipo di persona sono e il mio carattere,e ovviamente cosa potrebbe causarmi questi sintomi.
Essendo però la sintomatologia fastidiosa è onnipresente,mi preme togliermela al più presto;d'altro canto la dottoressa che mi segue non può prescrivere farmaci,quindi non ho mezzi per poter togliermi questa maledetta sensazione di mancanza di aria.
C'è qualche rimedio,o almeno qualche indicazione per capire quanto questa sintomatologia può rimanere?
Grazie
[#5]
Gliene parli, perché un percorso di terapia necessita di una certa costanza e frequenza per dare dei risultati.
Riguardo alle sue domande:
"Vorrei sapere quanto questa sensazione/malessere può protrarsi nel tempo(dato che la quotidianità è sempre messa a dura prova , e il mio umore certo non è dei migliori), e come fare per placare i sintomi di questa brutta bestia magari evitando il Tranquirit"
posso dirle che queste sensazioni possono durare un tempo indeterminato, nel senso che non c'è un termine prevedibile. La loro durata dipende da cosa le causa - argomento che affronterà con la collega e sul quale non ci si può pronunciare, se non conoscendo direttamente il caso - e da come si interviene per debellarle.
Per venire alla sua seconda domanda, lei sta già facendo il possibile, avendo intrapreso una psicoterapia, e la sua capacità di sentirsi meno in ansia dipenderà da come procederà il lavoro su di lei.
Le segnalo tre articoli su questi argomenti:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html
http://www.serviziodipsicologia.it/consigli-per-lansia/
http://www.serviziodipsicologia.it/quanto-dura-una-psicoterapia-la-sua-durata-e-prevedibile/
Un caro saluto,
Riguardo alle sue domande:
"Vorrei sapere quanto questa sensazione/malessere può protrarsi nel tempo(dato che la quotidianità è sempre messa a dura prova , e il mio umore certo non è dei migliori), e come fare per placare i sintomi di questa brutta bestia magari evitando il Tranquirit"
posso dirle che queste sensazioni possono durare un tempo indeterminato, nel senso che non c'è un termine prevedibile. La loro durata dipende da cosa le causa - argomento che affronterà con la collega e sul quale non ci si può pronunciare, se non conoscendo direttamente il caso - e da come si interviene per debellarle.
Per venire alla sua seconda domanda, lei sta già facendo il possibile, avendo intrapreso una psicoterapia, e la sua capacità di sentirsi meno in ansia dipenderà da come procederà il lavoro su di lei.
Le segnalo tre articoli su questi argomenti:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html
http://www.serviziodipsicologia.it/consigli-per-lansia/
http://www.serviziodipsicologia.it/quanto-dura-una-psicoterapia-la-sua-durata-e-prevedibile/
Un caro saluto,
[#6]
Utente
Dottoressa la ringrazio veramente per l'attenzione , la velocità di risposta e la sua disponibilità.
Ho letto gli articoli da lei suggeriti , e ovviamente ho trovato molti punti in comune con la fetta di vita che sto vivendo.
Sono più che convinto che il mio è un disturbo ansioso , ho fiducia nella terapia che sto seguendo , anche se come dice lei effettivamente gli incontri fin ora sono stati pochi e distribuiti in maniera non ottimale....evidentemente sarà una metodologia vagliata dalla Psicologa che mi segue.
Appunto perchè gli incontri sono stati pochi , e fin ora ho semplicemente raccontato di me alla dottoressa che dalla sua mi faceva riflettere su alcune frasi/sinonimi/situazioni che riferivo dandone un significato, avrei un ulteriore domanda;
la terapia consiste in ciò , oppure l'approccio successivamente sarà differente?insomma come si articola la terapia vera e propria sia essa di breve o lunga durata?
La ringrazio , buona serata
Ho letto gli articoli da lei suggeriti , e ovviamente ho trovato molti punti in comune con la fetta di vita che sto vivendo.
Sono più che convinto che il mio è un disturbo ansioso , ho fiducia nella terapia che sto seguendo , anche se come dice lei effettivamente gli incontri fin ora sono stati pochi e distribuiti in maniera non ottimale....evidentemente sarà una metodologia vagliata dalla Psicologa che mi segue.
Appunto perchè gli incontri sono stati pochi , e fin ora ho semplicemente raccontato di me alla dottoressa che dalla sua mi faceva riflettere su alcune frasi/sinonimi/situazioni che riferivo dandone un significato, avrei un ulteriore domanda;
la terapia consiste in ciò , oppure l'approccio successivamente sarà differente?insomma come si articola la terapia vera e propria sia essa di breve o lunga durata?
La ringrazio , buona serata
[#8]
Utente
Psicologa clinica e Psicoterapia con il metodo dello Psicodramma classico.
Questo è' ciò che so,purtroppo non mi sono fatto molte domande sul modus operandi,ho cercato abbastanza in fretta un appoggio in questo senso, e che fosse non distante da casa (dato gli orari di lavoro non permissivi)
Questo è' ciò che so,purtroppo non mi sono fatto molte domande sul modus operandi,ho cercato abbastanza in fretta un appoggio in questo senso, e che fosse non distante da casa (dato gli orari di lavoro non permissivi)
[#12]
Utente
Salve Dottoressa ,
ho consultato la mia Psicologa durante l'ultima seduta, e ho inteso che il metodo utilizzato è quello della Psicodinamica classica; attualmente i nostri incontri si basano su consigli vari utili a diminuire il disagio fisico che sto provando, in modo tale da farlo passare il prima possibile(o semplicemente ad attendere passi da se) e riavere la maggiore lucidità per poter intraprendere il percorso che vada alla ricerca della causa.
E' un mese esatto da oggi che accuso il sintomo riportato in precedenza, miglioramenti per ora non ne trovo, posso solo dire che sto provando a mantenere i miei impegni quotidiani identici a quelli di prima , anche se non è semplice e non riesco a godermeli a pieno.
Riguardo allo stop di 15 giorni tra una seduta e l'altra , era dato per lasciarmi del tempo...credo per abituarmi alla cadenza periodica delle sedute.
Se ha qualche consiglio , rimane sempre ben accetto.
Buona domenica
ho consultato la mia Psicologa durante l'ultima seduta, e ho inteso che il metodo utilizzato è quello della Psicodinamica classica; attualmente i nostri incontri si basano su consigli vari utili a diminuire il disagio fisico che sto provando, in modo tale da farlo passare il prima possibile(o semplicemente ad attendere passi da se) e riavere la maggiore lucidità per poter intraprendere il percorso che vada alla ricerca della causa.
E' un mese esatto da oggi che accuso il sintomo riportato in precedenza, miglioramenti per ora non ne trovo, posso solo dire che sto provando a mantenere i miei impegni quotidiani identici a quelli di prima , anche se non è semplice e non riesco a godermeli a pieno.
Riguardo allo stop di 15 giorni tra una seduta e l'altra , era dato per lasciarmi del tempo...credo per abituarmi alla cadenza periodica delle sedute.
Se ha qualche consiglio , rimane sempre ben accetto.
Buona domenica
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Ok, mi sembra tutto chiaro.
Non so però se effettuare sedute così distanti possa essere la scelta migliore, ma chiaramente non conoscendola di persona posso solo farle presente che magari - soprattutto nel primo periodo - sarebbe auspicabile che vi vedeste più spesso, anche per scongiurare la sua percezione che la terapia non le serva a nulla.
Non so però se effettuare sedute così distanti possa essere la scelta migliore, ma chiaramente non conoscendola di persona posso solo farle presente che magari - soprattutto nel primo periodo - sarebbe auspicabile che vi vedeste più spesso, anche per scongiurare la sua percezione che la terapia non le serva a nulla.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 10k visite dal 01/10/2014.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.