Un partner poco tollerante....

Buongiorno,
Ho 38 anni e da un anno circa ho intrapreso una relazione con una donna separata e con un figlio di 12 anni..
Premetto che nel corso di questo anno lei per ben due volte ha riprovato a far tornare l'ex marito in casa per (dice lei) amore e senso di colpa nei confronti del figlio (l'allontanamento me lo giustificava con senso di insoddisfazione e voglia di stare sola)...e io che mi definisco un uomo comprensivo e tollerante, ho sofferto in silenzio e mi sono fatto da parte. Non potendo stare senza di me e sempre tornata sui suoi passi e io ero sempre pronto a braccia aperte.
Ora da due mesi viviamo in apparente tranquillità, ma lei è spesso nervosa ed ha tolleranza zero nei confronti di tutto, me compreso....se mi dice qualcosa e tardo 10 secondi a capirla subito si altera e dice che non la ascolta mai nessuno quando parla, di li giù con il muso. Mi sembra in tutto questo che lei riversi su di me tutte le mancanze che in 14 anni di matrimonio ha sofferto, e più volte le ho fatto capire che del suo passato io non ho colpe!! Mi privo dei miei spazi per fare cose con lei e con il figlio, quasi a colmare i suoi vuoti, le sue mancanze, spesso li porto fuori a fare gite, cene fuori, cose che non hanno mai fatto per ragioni che non voglio sapere...cerco di fare tutto quello che posso per allegerirla nelle cose di ogni giorno, le ho mandato il giardiniere a casa perchè il suo giardino era un tantino abbandonato (poverina..)....in quei momenti sono ai suoi occhi l'uomo perfetto...ma poi mi rendo conto che basta una sciocchezza e il suo senso di delusione e di insoddisfazione vadano alle stelle.
Tutto questo mi logora e non mi fa sentire più "a casa"...quasi non riesco più a vedere un futuro con questa persona, per quanto i sentimenti ci siano ma ho paura di cosa potrebbe essere una vita di convivenza con una persona cosi'. Si può stare in coppia per peggiorare la propria vita?
Lei molto istintiva e nervosa come carattere....io riflessivo e razionale, abbiamo forse tempi diversi, ma ogni volta che mi chiede quando andrò a vivere con lei e il figlio ormai tremo e divento molto vago nelle risposte....sto vivendo malissimo questa situazione.
Grazie a tutti coloro che vorranno rispondere e anche a coloro che leggeranno.

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Probabilmente siete diversi con esigenze e tempi diversi, ma c'è un dettaglio molto importante nella Sua narrazione e cioè il fatto che Lei stia facendo di tutto per mettersi nelle condizioni di farsi trattare in questo modo: si priva dei Suoi spazi, mette in secondo piano se stesso, torna sempre a braccia aperte e disponibile, ecc...

Come crede che reagisca dall'altra parte una persona che già funziona come questa donna, se Lei lo permette così apertamente?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta dottoressa.
Anche io davanti a queste cose punto i piedi, e quando lo faccio lei va in chiusura, non parla e non affronta l'argomento....è molto permalosa ed è difficile affrontare i problemi in questo modo!! Continua a dire che forse è lei quella sbagliata e che non può pretendere che le cose vadano come lei vuole...ma lo dice come se volesse intendere "purtroppo sono io che pensavo di vivere una favola e invece forse dovrei pretendere di meno"...e non si fa sentire se non sono io a scriverle.
E' vero anche che forse a volte mettere da parte l'orgoglio per ciò in cui si crede ci pone nella posizione di debolezza....ma arrivati a questo punto quale è la cosa migliore da fare? Continuare a cercare di capirla calpestando il nostro "io" oppure puntare i piedi in maniera ferrea ed attendere magari che sia lei a venirci incontro??

Grazie ancora di cuore.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

da una parte sembra che Lei senta quasi un senso di colpa quando si verificano tali incomprensioni e dall'altra c'è un muro... Si parla di puntare i piedi, di orgoglio, di pretendere, ecc... e tutto questo di solito non è molto funzionale per la soluzione di un problema, semmai per ingigantirlo.

Forse l'aspettativa di vivere una favola non è molto in linea con la quotidianità, dove i problemi ci sono e in genere si cercano le soluzioni.

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Si può stare in coppia per peggiorare la propria vita?>

Gentile Utente,
no, il rapporto di coppia dovrebbe essere un valore aggiunto alla propria vita, un arricchimento, un viaggiare insieme fatto di amore, complicità, condivisione, progettualità, rispetto dell'altro e anche di sé, questo a grandi linee.. Sacrificarsi per l'altro rinunciando ai propri bisogni, spazi personali, alimenta insoddisfazione e malessere personale, oltre ad alimentare modalità relazionali non ottimali nella coppia <Mi privo dei miei spazi per fare cose con lei e con il figlio, quasi a colmare i suoi vuoti, le sue mancanze>

Questo suo comportamento pare non funzioni a dovere, se bastano sciocchezze (ma poi quali ad esempio?) a scatenare determinate reazioni da parte della sua partner.
L'altro fa ciò che gli permettiamo di fare.

Non ci dice poi da quanto tempo la sua compagna sia separata, quali gli accordi con il padre del ragazzino anche in merito alla gestione della genitorialità.

Sembrerebbe comunque che il vostro rapporto sia partito su basi un po' fragili, sulle ceneri di un matrimonio faticoso e fallito, con un pregresso da parte della sua compagna forse non ancora elaborato che si riverbera sulla sua serenità personale e sul vostro rapporto.

Le suggerirei di riflettere sul ruolo che lei ha assunto in questo rapporto e dunque sui suoi contributi personali rispetto al mantenimento della situazione in atto.

Sembrano evidenti le difficoltà di comunicare tra voi su aspetti importanti della vostra relazione che ostacolano la possibilità di fare chiarezza prima di prendere decisioni consapevoli e di modulare diversamente le modalità interattive per un equilibrio diverso e migliore, se possibile.

Se siete motivati a continuare questo rapporto e non ce la fate a risolvere da soli sarebbe utile consultare un terapeuta di coppia.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#5]
Utente
Utente
Gentilissima Dr.ssa Rinella,
La ringrazio infinitamente per aver analizzato attentamente i punti della mia spiegazione (per quanto magari la mia spiegazione possa sembrare un po confusa lei è stata molto minuziosa).
Riguardo alle sciocchezze che fanno cadere il mio ruolo di "uomo da sposare" da un minuto all'altro posso portarle un esempio:
Finisco di lavorare e corro a fare una commissione urgente senza magari passare per casa sua a salutarla prima, in quanto preso dall'urgenza.....mi sento dire "forse non sono poi cosi' importante per te"....e li giù un muso lungo per ore!! Le premetto che io sono il tipo d'uomo che la sera esce di casa (anche se a volte sento il desiderio di andare a letto presto) per andare a casa sua e viziare sia lei che il figlio facendo i massaggi ad entrambi mentre guardiamo la tv e mettendomi sempre a disposizione per fare escursioni, per far fare cose nuove ad entrambi visto che, purtroppo, non hanno mai avuto molto.
La mia compagna è separata da un anno ma, come ho scritto sopra, già due volte ha provato a far rientrare il padre del bambino in casa (a mio discapito), perchè presa da sensi di colpa....sono stati da un legale ma ancora non c'è nulla di definito legalmente, per cui c'è un po di anarchia su i giorni in cui il figlio sta con uno o con l'altro....peraltro diciamo che anche se il suo ex marito ha portato via molte delle sue cose da casa sua fondamentalmente sono in buoni rapporti ed anche lui ha una nuova compagna.
Sicuramente il problema più grande la mia compagna ce l'ha con se stessa, ed io essendo molto tollerante (anche se sicuramente anche io ho i miei difetti ma sono sempre pronto ad imparare da essi e a rimettermi in discussione) a volte mi rendo conto di rendermi troppo "disponibile", a me non piacciono i litigi, mi piace dialogare sulle cose ma in questo periodo non capisco proprio quale sia la cosa giusta da fare....sto perdendo molto di vista l'idea di "coppia" e di "futuro insieme" quello si.....e questo mi sta spegnendo.

Grazie di cuore per le risposte
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<a volte mi rendo conto di rendermi troppo "disponibile", a me non piacciono i litigi, mi piace dialogare sulle cose ma in questo periodo non capisco proprio quale sia la cosa giusta da fare....>

In effetti lei sembrerebbe porsi in una posizione assai scomoda che però come vede nulla risolve, anzi sostiene e amplifica i comportamenti della sua partner che probabilmente avrebbe bisogno di fare pace con il suo passato (basandosi su quello che lei ci riporta e con tutta la prudenza, dato che stiamo parlando di una terza persona).

Forse la sua difficoltà sta nel compiacere un po' troppo, quasi lei temesse i litigi e preferisse trovare soluzioni accomodanti pur di evitarli che però si ritorcono contro di lei e sulla possibilità di trovare modalità alternative di porsi nel rapporto, in modo da trovare un equilibrio differente, anche se difficile ( e qui bisognerebbe sapere di più su lei e sulla sua storia di vita cosa da qui non possibile).

Stante le difficoltà nell'aprire un dialogo tra voi, tenga presente che anche il comportamento è comunicazione, cosa comunica lei con il suo modo di agire?

In ogni caso l'apporto di un nostro collega, dato il melssere sperimentato, sarebbe opportuno, da solo o in coppia per chiarire e affrontare aspetti importanti.



[#7]
Utente
Utente
Decisamente credo che il mio voler evitare litigi e di accettare le situazioni che vivo non diano un ottimo messaggio all'altra parte....probabilmente ogni qual volta insisto nel cercarla e nel contattarla chiedendole come sta, dopo un malinteso, passo io per quello debole, o magari addirittura per quello che ha capito di aver sbagliato.
Sa quale è il problema..? Non riesco a vedere le persone che stanno male, che soffrono e cerco sempre una strada per cessare l'eventuale disagio....che poi sia la più sbagliata ne sono più che certo!!

Credo fermamente che parlare di persona con un/una professionista mi farà più che bene....sono un sostenitore della tesi secondo la quale noi creiamo i comportamenti nelle persone, di conseguenza è noi stessi che dobbiamo cambiare....non sempre gli altri, quindi chi meglio di voi....

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Sa quale è il problema..? Non riesco a vedere le persone che stanno male, che soffrono e cerco sempre una strada per cessare l'eventuale disagio>

Certamente un nostro collega la saprà accompagnare a chiarire punti importanti come questo che lei cita e a porsi nelle relazioni in modo più soddisfacente.

Se crede ci potrà far sapere in futuro

Molti auguri
[#9]
Utente
Utente
Eccomi di nuovo a scrivere per aggiornarvi...
Il mese di ottobre è stato il mese del cambiamento, parlo di me stesso ovviamente...decidendo di far valere di più ciò che faceva stare male me nel rapporto con lei. Eh si perchè sono arrivato al punto di sentirmi mortificato di una mia azione volta ad evitare un ennesimo litigio per futili motivi....come i bambini che vanno a scuola senza aver studiato e dicono "non ho potuto studiare perchè mia mamma è stata male"....li ho capito che stavo toccando il fondo, c'è stato di nuovo un battibecco seguito da una sua crisi di pianto, vittimismo, sforzi di vomito e poi di nuovo un muso lungo.
Questo in sostanza mi ha fatto riflettere molto sul rapporto che sto vivendo, arrivare a dire una piccola bugia bianca per giustificare una piccola mancanza (non le ho fatto sapere per tempo cosa volevamo fare per cena la sera stessa).
Altri campanelli di allarme sono stati ad esempio l'esigenza da parte mia di starmene da solo la sera magari sul letto a pensare, oppure passeggiare sulla spiaggia da solo oppure andarmene in montagna dove io di solito ritrovo me stesso in solitudine...non è normale!!
Lei mi accusa spesso di non condividere molto i miei problemi con lei, e su questo ha ragione....ma perchè non mi viene naturale????
In sostanza ho perso la serenità e la vado cercando stando da solo con me stesso, sono sempre triste e pensieroso e questa cosa mi toglie il sonno.....quindi dopo un ennesimo confronto le ho detto tutto, le ho detto che non mi sento sereno e che forse me ne devo stare un po da solo per capire.
All'inizio l'ha presa molto male, era arrabbiata con me e delusa dell'amore in generale, non ci siamo sentiti per qualche giorno, poi forse ha capito che mi stava perdendo ed ha iniziato a presentarsi a me in modo diverso, dolce, mi ha fatto piccoli regali, mi mandava messaggi ed ha cercato di tornare a vivere in modalità pacifica dicendomi che lei ora era calma e che quando è nervosa forse non dovrebbe parlare perchè fa solo danno.
Mi fa male vederla completamente persa, lei ed il figlio che mi chiedono di fare delle cose insieme, li vedo soli, indifesi.....ho pianto tutta la notte forse ieri sera non dovevo accettare di andare a cena con loro, ma non ho saputo dire di no al figlio...e in quel contesto sia lei che il bambino mi chiedevano progetti per la sera successiva o per i giorni a seguire, quindi ho parlato con lei e le ho detto che tutto questo mi mette pressione e non mi permette di valutare cio' che è giusto che io faccia, che cosi' non risolviamo il nostro problema ma ce lo portiamo avanti.
Da un lato il mio senso protettivo mi dice di non essere cosi' spigoloso e cercare di mediare un pochino...ma dall'altro lato penso alla relazione che abbiamo più volte provato ad impostare e capisco che se una relazione ti toglie la serenità forse non è quella giusta, mi dico di non farmi sopraffare da senso di colpa e senso di protezione....ma come si fa ad essere egoisti io non ci riesco!!!
Dopo che ieri sera le ho parlato oggi il silenzio totale.....sapete cosa? Lei mi manca e mi sento come colui che continua a negarle una vita di sorrisi che peraltro merita e che non ha mai avuto....ma la relazione che abbiamo il sorriso lo sta togliendo a me...

Grazie a quanti vorranno consigliarmi