Rapporto difficile con mia madre

Buongiorno,
mi chiamo Stefania ho 28 anni, risiedo in una città del sud, dove lavoro e vivo con i miei.
Con loro non c'è moltissimo dialogo, in realtà, si parla raramente a tavola o ci si litiga.Ho dei genitori perfetti, non mi hanno mai fatto mancare nulla, sono sempre stati disponibili e pazienti per ogni nostra scelta.Con mia madre però devo ammettere che non c'è mai stato un rapporto madre-amica non so se rendo il senso, ogni cosa che magari raccontavo veniva riferita subito a mio padre,per questo mi trovavo magari in situazioni di disagio, che mi hanno portato a non raccontare più i miei avvenimenti.Oggi ho deciso di voler trasferirmi in una nuova realtà, perchè la città in cui vivo, mi deprime, non mi permette di fare vita sociale e spesso cado in uno stato di depressione, dove sento che dentro sto urlando perchè in realtà vorrei fare qualcosa che mi stimoli.Mia madre non prende bene questa mia scelta, è per questo motivo anche se io mi sento pronta e matura, avverto il peso psicologico delle sue lamentele, non mi sento serena, ho paura che possa cadere in una depressione, essendo moderna mi pare che lei abbia degli stampi antichi, nel senso che vorrebbe la sua unica figlia femmina accanto a lei, ma io d'altronde vorrei che lei capisse che io non mi sento felice, in questa città.
Come posso fare, io non so come fare mi sta salendo un'ansia pazzesca.
Datemi un consiglio.
Grazie.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazza, fa molto bene a cambiare ambiente se lì si sente chiusa e infelice, cosa farà nella .nuova città ?..
Con la mamma invece di chiudersi, cerchi di essere carina, anche affettuosa, magari questa mamma ogni tanto può venire a trovarla, che si dà una mossa , che fa bene anche a lei..
Si faccia dare le sue ricette, la faccia parlare di quand'era ragazza, insomma valorizzi come si può il suo mondo, della mamma, io penso che volendo e con fatica, si possano gestire queste situazioni..
Ma intando vada , vada, con coraggio, allegria , guardando altri cieli e inseguendo pensieri e sguardi diversi sul mondo..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Stefania,

ci sono affermazioni che sembrano un po' dissonanti nella Sua richiesta, perchè parla di una famiglia perfetta ma subito dopo aggiunge che non vi è dialogo neppure per ... litigare! :-)

E poi c'è quella che è la Sua decisione, spero maturata serenamente, che però turba la mamma ma non solo; anche Lei sembra turbata dalla reazione della mamma, sembra poco ferma nella Sua scelta...

Magari questa'ansia che sente è semplicemente il campanello d'allarme per fermarsi e riflettere sulla Sua scelta (che non deve essere una fuga, perchè non sarà cambiando città che risolverà i problemi depressivi e spero che la Sua scelta sia limpida da questo punto di vista), ma anche sul tipo di legame che ha con la mamma, forse invischiato.

Io Le suggerirei di esplorare questi aspetti per poter partire serenamente.
Le faccio tanti auguri per il Suo futuro.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Utente
Utente
Buonasera,
Grazie per le risposte ricevute....prima di tutto...
Ho riassunto brevemente...ciò che mi sta accadendo...ma ora vi spiego.... In passato mi sono già trasferita.... Ma ero in un periodo un po' cupo della mia vita ...dove sentimentalmente vivevo una situazione instabile che mi ha portato ad essere insicura e riscendere nella mia città.
In tutti questi anni ho continuato a vivere in questa città (la mia) e viaggiare scoprendo nuove realtà...un senso di benessere nel partire ma no nel ritornare....per diverse situazioni...
Per questo motivo ora dopo un lungo periodo di pensamenti....sono arrivata alla conclusione che cambiare città in fondo é sempre stato il mio desiderio... Anche il lavoro che svolgo non mi porta più stimoli... Certe volte arrivo a pensare che forse non sono in gamba.... Che in base al mio titolo di studio non potrò mai fare altro....boa poi sfido me stessa e mi chiedo ...ma per quale motivo...mi deve sentire in questi stati.... Quando ho davanti una vita e vorrei viverla facendo nuove esperienze..sotto tutti i punti di vista...quello che questa città non mi permette a causa di diverse motivazioni....se proietto la mia vita qui dove vivo...non so nemmeno se riuscirò ad andare a vivere da sola... Se penso all altra realtà mi vengono in mente mille desideri e stimoli che potrebbero farmi stare al top... Io sto benissimo con me stessa... Per questo motivo ora voglio affrontare questa decisione...quando parlo dei miei che non c'è moltissimo dialogo... Non riesco a darle una spiegazione... Penso sia anche un po' causa anche loro ..non solo la mia è di mio fratello...però alla fine dei conti c'è sempre stato rispetto ed educazione... No menefreghismo assolutamente... Quando vi parlo di peso psicologico... Intendo dire che io ho intenzione di lasciare il lavoro anche se nel frattempo non trovo nulla... Perché credo di essere una persona valida e non credo che non troverò lavoro... Ma proprio questo motivo mi turba... Dell opinione di mia madre nel eventualità non dovessi trovare nulla... Ma io mi sento ottimista... Ma sono dispiaciuta che lei dice di capire che se io vado via é felice per me ...perché mi vedrebbe felice...ma la realtà non é questa.... Fra poco tempo si sposerà mio fratello ...quindi in teoria lei rimarrà solo con mio padre...per questo io ho un po' paura...ma questa é la mia vita..io credo che ognuno debba sentirsi libero di fare le proprie scelte... Ma capite che nel vederla così mi angoscia... Spero di essere stata un po' più chiare e vi ringrazio nuovamente.

Saluti
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile ragazza,
Lei ha già 28 anni e dunque l'esigenza di autonomia è più che giustificata. Considerato anche il fatto che si è sperimentata nel lavoro con esito positivo.
Lei osserva che con la madre "non c'è mai stato un rapporto madre-amica"; ma questo è più che normale. C'è un confine "fisiologico" che porta a non invischiarsi ulteriormente. Anche perchè, francamente, i figli sono nella famiglia solo per un certo numero di anni, finchè riescono a volare fuori dal nido.
Dopo di che la coppia genitoriale .. "quindi in teoria lei rimarrà solo con mio padre"! Beh, è naturale. Se nel frattempo tra loro il rapporto si è sfilacciato, ci metteranno mano loro.
Non si lasci distrarre dal Suo bisogno di autorealizzarsi: i rimpianti del "non fatto" sono terribili.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Io... Sto vivendo un malessere interno.... Lunedì ho un colloqui e mi sento male... Perché vedo mia madre che sta già male.... Io non so cosa devo fare.... Mi pare quasi egoismo... Già non parliamo tanto .... Ora sembra che devo prenderla con un cucchiaino..... Non mi posso sentire in colpa solo io se non abbiamo un gran rapporto, in più questa decisione sembra buttarla proprio giu di morale... Cosa devo fare....
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile Utente,
Si faccia aiutare, passi al consultorio per vedere se c'è un collega psicologo con cui parlare. La vita Le presenta le sua sfide, e Lei corre il rischio di perdere i treni che passano perchè sofferente in dilemmi tra autonomia e dipendenza.

<Mi pare quasi egoismo...
<questa decisione sembra buttarla proprio giu di morale

Purtroppo alcuni genitori investono tutto sul figlio, con la conseguenza di sentirsi oersi quando è giunta l'ora che "partano" verso la vita. Ma il problema è loro, non Suo; può sembrare dura questa frase, ma si rimane veramente male a vedere una ragazza che si sforza in ogni modo di inoltrarsi nelle vita, e chi dovrebbe incoraggiarla la trattiene in tutti i modi.

La incoraggio vivamente a farsi aiutare!
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Utente
Utente
Buongiorno, sono ancora qui a scrivere perché la situazione e il malessere che percepivo siè trasformato ancora in qualcosa di più strano... Vi spiego recentemente mio padre ha fatto degli accertamenti al cuore dove è susseguita una terapia ma per fortuna niente di grave, ma in questa settimana è stata fatta la biopsia prostratica... Allor che avremo questi risultati tra una ventina di giorno ed io mi sento male pk domani ho un colloquio ma nel caso questo risultati porteranno qualcosa di negativo io nn mi sento di partire .... Ma poi penso ad un domani se non è oggi lo sarà un altro giorno quando i miei invecchieranno ..... Aiutatemi
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile ragazza,
è comprensibile la partecipazione che sia ha verso l'invecchiamento dei propri genitori, per quanto posso ipotizzare che i Suoi siana abbastanza giovani.
E d'altra parte ogni generazione ad un certo punto si è fatta la propria vita, aiutando per quanto possibile genitori e nonni.
Però il problema è l'invischiamento che Lei ha con la famiglia d'origine, che le impedisce di crescere.
Quello che siamo facendo io e Lei qui in questo momento non le serve, è un'apparente rassicurazione che però non La porta da nessuna parte .
La invito a rileggersi la # 4 e #6... e a fare quanto consigliatoLe.
Saluti cari