Calo del desiderio
Buonasera.
Sono un uomo di 37 anni. Da più di un anno ho una relazione con una ragazza di un anno più giovane di me.
Abbiamo cominciato a interessarci l'un l'altro per motivi caratteriali, senza però trascurare il fatto che lei, anche esteticamente, sia una bella ragazza.
Non c'era forte attrazione fisica tra di noi, ma con l'evolversi della relazione, ci siamo trovati molto in sintonia sul piano del sesso, con rapporti frequenti e molto soddisfacenti per entrambi; il lato sessuale si è rivelato molto libero e anche giocoso a volte.
Da poche settimane ho percepito un calo del desiderio generalizzato, cioè meno voglia in generale di fare l'amore. Dico "generalizzato" perchè a fronte della poca voglia con lei, non sento attrazione per nessuna altra persona.
Ho provato anche ad eccitarmi da solo con immagini erotiche che normalmente provocano reazioni, ma il risultato è stato il medesimo manifestatosi con la mia ragazza: erezione assente e poco efficace.
La cosa si è ovviamente palesata tra noi durante un rapporto, e se una volta poteva essere compresa, una seconda volta si è rivelata traumatica: in particolare, da quando mi è successo la prima volta, mi è nato il terrore che mi potesse ricapitare e che di conseguenza lei possa non ritenermi sufficientemente uomo. E' stupido che io pensi questo, perchè io e lei abbiamo un bel rapporto e comunichiamo molto. Tuttavia lei è molto abbattuta perchè pensa di non piacermi più.
Entrambi veniamo da due relazioni andate male a causa di caratteri incompatibili, ma che dal punto di vista del sesso, erano molto appaganti (la sua più lunga e recente rispetto alla mia).
Personalmente credo che sapere che il suo ex non abbia mai avuto "problemi" da quel punto di vista, mi destabilizza molto (al momento non riesco a non pensarci)...per quanto infantile, non mi va di essere da meno.
Per evitare di trovare scuse, le ho palesato apertamente che percepisco un calo del desiderio; ho cercato di rassicurarla, ma lei è terrorizzata e si sente un fiasco come donna.
Sono molto abbatutto per lei e anche per me; personalmente io non mi ritengo "finito" e sono molto innamorato di lei, ma ho una forte ansia che mi ricapiti di fallire e questo porta a spegnere i miei istinti.
Per non stare con le mani in mano, ho già preso appuntamento con un andrologo e a breve farò esami del sangue specifici per scoprire eventuali cause fisiche, ma la cosa che mi spaventa di più è l'aspetto psicologico.
Sinceramente non mi va di trascinarla in terapia di coppia, anche perchè non lo ritengo necessario: la nostra storia non sarà perfetta, ma guardiamo entrambi nella stessa direzione e con lei mi sento molto tranquillo per il futuro.
Come posso affrontare la cosa da un punto di vista più "mentale"? Cosa posso fare per tranquillizzare lei anche se al momento sono già molto in ansia per me?
Forse mi sto preoccupando troppo, ma mi sarebbe di aiuto avere qualche parere esperto.
Grazie in anticipo.
Sono un uomo di 37 anni. Da più di un anno ho una relazione con una ragazza di un anno più giovane di me.
Abbiamo cominciato a interessarci l'un l'altro per motivi caratteriali, senza però trascurare il fatto che lei, anche esteticamente, sia una bella ragazza.
Non c'era forte attrazione fisica tra di noi, ma con l'evolversi della relazione, ci siamo trovati molto in sintonia sul piano del sesso, con rapporti frequenti e molto soddisfacenti per entrambi; il lato sessuale si è rivelato molto libero e anche giocoso a volte.
Da poche settimane ho percepito un calo del desiderio generalizzato, cioè meno voglia in generale di fare l'amore. Dico "generalizzato" perchè a fronte della poca voglia con lei, non sento attrazione per nessuna altra persona.
Ho provato anche ad eccitarmi da solo con immagini erotiche che normalmente provocano reazioni, ma il risultato è stato il medesimo manifestatosi con la mia ragazza: erezione assente e poco efficace.
La cosa si è ovviamente palesata tra noi durante un rapporto, e se una volta poteva essere compresa, una seconda volta si è rivelata traumatica: in particolare, da quando mi è successo la prima volta, mi è nato il terrore che mi potesse ricapitare e che di conseguenza lei possa non ritenermi sufficientemente uomo. E' stupido che io pensi questo, perchè io e lei abbiamo un bel rapporto e comunichiamo molto. Tuttavia lei è molto abbattuta perchè pensa di non piacermi più.
Entrambi veniamo da due relazioni andate male a causa di caratteri incompatibili, ma che dal punto di vista del sesso, erano molto appaganti (la sua più lunga e recente rispetto alla mia).
Personalmente credo che sapere che il suo ex non abbia mai avuto "problemi" da quel punto di vista, mi destabilizza molto (al momento non riesco a non pensarci)...per quanto infantile, non mi va di essere da meno.
Per evitare di trovare scuse, le ho palesato apertamente che percepisco un calo del desiderio; ho cercato di rassicurarla, ma lei è terrorizzata e si sente un fiasco come donna.
Sono molto abbatutto per lei e anche per me; personalmente io non mi ritengo "finito" e sono molto innamorato di lei, ma ho una forte ansia che mi ricapiti di fallire e questo porta a spegnere i miei istinti.
Per non stare con le mani in mano, ho già preso appuntamento con un andrologo e a breve farò esami del sangue specifici per scoprire eventuali cause fisiche, ma la cosa che mi spaventa di più è l'aspetto psicologico.
Sinceramente non mi va di trascinarla in terapia di coppia, anche perchè non lo ritengo necessario: la nostra storia non sarà perfetta, ma guardiamo entrambi nella stessa direzione e con lei mi sento molto tranquillo per il futuro.
Come posso affrontare la cosa da un punto di vista più "mentale"? Cosa posso fare per tranquillizzare lei anche se al momento sono già molto in ansia per me?
Forse mi sto preoccupando troppo, ma mi sarebbe di aiuto avere qualche parere esperto.
Grazie in anticipo.
[#1]
Genrile Utente,
Praticare l'auto erotismo per verificare la propria capacità erettiva ed il proprio desiderio è il modo migliore per amplificare il disagio psico/sessuologico.
Le allego delle letture ed il percorso da poter seguire nel caso decidesse di approfondire
Anche se la coppia è integra non sempre l'empatia sesauele è conseguenziale, inoltre il calo del desiderio necessita più d'una diagnosi, inclusa quella andrologica con esami ematochimici (ormoni sessuali).
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3767-calo-del-desiderio-sessuale-monogamia-o-tradimento-pornografia-o-erotismo.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4916-alibi-sessuali-i-nemici-del-desiderio.html
Praticare l'auto erotismo per verificare la propria capacità erettiva ed il proprio desiderio è il modo migliore per amplificare il disagio psico/sessuologico.
Le allego delle letture ed il percorso da poter seguire nel caso decidesse di approfondire
Anche se la coppia è integra non sempre l'empatia sesauele è conseguenziale, inoltre il calo del desiderio necessita più d'una diagnosi, inclusa quella andrologica con esami ematochimici (ormoni sessuali).
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3767-calo-del-desiderio-sessuale-monogamia-o-tradimento-pornografia-o-erotismo.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4916-alibi-sessuali-i-nemici-del-desiderio.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
"Per evitare di trovare scuse, le ho palesato apertamente che percepisco un calo del desiderio; ho cercato di rassicurarla, ma lei è terrorizzata e si sente un fiasco come donna"
Caro Signore,
oltre le efficaci indicazioni della collega Randone mi permetta di fare un osservazione: sembra che la vostra coppia stia pagando un conto salatissimo del passato relazionale di entrambi. Siete pregni di preconcetti, timori, dubbi, rigidità. Forse se foste stati meno carichi del vostro passato la sua defaillance , normalissima, di una volta non avrebbe poi riverberato in un circolo poco virtuoso fino a reiterare amplificandosi.
"Sinceramente non mi va di trascinarla in terapia di coppia"
non le farà piacere, ma, una volta escluse le cause organiche del suo calo di desiderio, credo proprio sia cosa saggia per voi rivolgervi alla terapia.
Se lo ritiene ci faccia sapere.
Caro Signore,
oltre le efficaci indicazioni della collega Randone mi permetta di fare un osservazione: sembra che la vostra coppia stia pagando un conto salatissimo del passato relazionale di entrambi. Siete pregni di preconcetti, timori, dubbi, rigidità. Forse se foste stati meno carichi del vostro passato la sua defaillance , normalissima, di una volta non avrebbe poi riverberato in un circolo poco virtuoso fino a reiterare amplificandosi.
"Sinceramente non mi va di trascinarla in terapia di coppia"
non le farà piacere, ma, una volta escluse le cause organiche del suo calo di desiderio, credo proprio sia cosa saggia per voi rivolgervi alla terapia.
Se lo ritiene ci faccia sapere.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#3]
Ex utente
Buonasera.
L'osservazione della dott.sa sul ricorso all'autoerotismo mi fa riflettere, ma volevo specificare che il mio tentativo è stato per fatto per capire se, senza rendermene conto, non trovavo più eccitante come prima la mia ragazza o se fosse una mancata eccitazione generale: riscontrare difficoltà nell'autoerotismo, mi ha quasi sollevato perchè mi ha dato conferma che il mancato eccitamento non avviene solo nei confronti della mia compagna. Potrebbe non essere indicativo, ma la mia è stata una prova di istinto.
Le analisi del sangue che effettuerò a breve, saranno mirate anche agli ormoni sessuali (testosterone).
In merito ai preconcetti, timori e dubbi, alla dott.sa vorrei dire che probabilmente ha ragione: i problemi in merito al suo passato, sicuramente me li pongo io, perchè la mia compagna non mi ha mai messo in una posizione di confronto o paragone con i suoi trascorsi sessuali.
Quello che so della sua storia precedente è frutto di chiacchiere e curiosità sui nostri passati; niente è mai stato tirato in ballo inerentemente a noi, ma solo a seguito di domande e curiosità reciproche.
Quello che vorrei è riuscire ad affrontare la cosa con più calma di come la stiamo affrontando ora. Io non ci sto molto bene e lei pure...e nel momento stesso in cui lo dico, mi si palesa che la soluzione ideale sarebbe la terapia di coppia.
Al momento attendo di verificare l'esito degli esami e della visita dall'andrologo.
Sulla terapia di coppia non escludo niente, ma l'idea di andarci dopo poco più di un anno che stiamo insieme, ammetto che mi destabilizza un po'.
Intanto vi ringrazio molto per la disponibilità e le risposte.
L'osservazione della dott.sa sul ricorso all'autoerotismo mi fa riflettere, ma volevo specificare che il mio tentativo è stato per fatto per capire se, senza rendermene conto, non trovavo più eccitante come prima la mia ragazza o se fosse una mancata eccitazione generale: riscontrare difficoltà nell'autoerotismo, mi ha quasi sollevato perchè mi ha dato conferma che il mancato eccitamento non avviene solo nei confronti della mia compagna. Potrebbe non essere indicativo, ma la mia è stata una prova di istinto.
Le analisi del sangue che effettuerò a breve, saranno mirate anche agli ormoni sessuali (testosterone).
In merito ai preconcetti, timori e dubbi, alla dott.sa vorrei dire che probabilmente ha ragione: i problemi in merito al suo passato, sicuramente me li pongo io, perchè la mia compagna non mi ha mai messo in una posizione di confronto o paragone con i suoi trascorsi sessuali.
Quello che so della sua storia precedente è frutto di chiacchiere e curiosità sui nostri passati; niente è mai stato tirato in ballo inerentemente a noi, ma solo a seguito di domande e curiosità reciproche.
Quello che vorrei è riuscire ad affrontare la cosa con più calma di come la stiamo affrontando ora. Io non ci sto molto bene e lei pure...e nel momento stesso in cui lo dico, mi si palesa che la soluzione ideale sarebbe la terapia di coppia.
Al momento attendo di verificare l'esito degli esami e della visita dall'andrologo.
Sulla terapia di coppia non escludo niente, ma l'idea di andarci dopo poco più di un anno che stiamo insieme, ammetto che mi destabilizza un po'.
Intanto vi ringrazio molto per la disponibilità e le risposte.
[#4]
" l'idea di andarci dopo poco più di un anno che stiamo insieme, ammetto che mi destabilizza un po'"
Caro signore,
le vorrei chiarire che la collega che vi farà terapia di coppia, insieme a voi, non si limiterà ad analizzare solo quest 'anno che avete vissuto insieme. Ad essere analizzato sarà il sistema coppia ma soprattutto ciò che voi due, enti separati, eravate ancora prima di incontrarvi e che ora fa da base di co-costruzione del vostro rapporto e di ciò che siete oggi.
Piuttosto la comprenderei se lei dichiarasse paura del doversi scoprire durante la terapia e della conseguente sensazione di diventare troppo vulnerabile.
Cosa che accade spesso. Ma nulla di nuovo nella vita si affronta senza un poco di timore. Sia fiducioso.
Caro signore,
le vorrei chiarire che la collega che vi farà terapia di coppia, insieme a voi, non si limiterà ad analizzare solo quest 'anno che avete vissuto insieme. Ad essere analizzato sarà il sistema coppia ma soprattutto ciò che voi due, enti separati, eravate ancora prima di incontrarvi e che ora fa da base di co-costruzione del vostro rapporto e di ciò che siete oggi.
Piuttosto la comprenderei se lei dichiarasse paura del doversi scoprire durante la terapia e della conseguente sensazione di diventare troppo vulnerabile.
Cosa che accade spesso. Ma nulla di nuovo nella vita si affronta senza un poco di timore. Sia fiducioso.
[#5]
Ex utente
La ringrazio dottoressa. Non rifiuto a priori l'idea di un consulto terapeutico di coppia, ma vorrei prima verificare gli esiti delle analisi e della visita andrologica.
Nel frattempo due sere fa ci siamo visti per parlare della cosa e siamo finiti a fare l'amore (non era previsto). Personalmente la cosa mi ha dato fiducia perchè ho provato le sensazioni che provo solitamente con lei. L'eccitazione era tanta. In ogni caso voglio andare avanti con le visite.
Purtroppo però, ora lei è distante e continuamente a disagio: è convinta di non piacermi più e questa sensazione non le si stacca di dosso. Ogni mia parola o rassicurazione in merito non da alcun esito.
Io la capisco: credo sia normale che, a fronte di una mia mancata voglia di fare l'amore con lei, lei si faccia questa idea. Però io ora sono più sconfortato di prima: non pretendo niente da lei, ma questo suo stato d'animo mi scoraggia e non mi è di aiuto: la paura di ricaderci ora è maggiore perchè so che la farei stare molto male.
Inoltre non voglio neanche pensare di fare l'amore con la mia compagna per "rassicurarla", ma voglio farlo perchè la desidero.
Non credo che mi consiglierete nulla di nuovo, ma volevo aggiornarvi sulla situazione.
Nel frattempo due sere fa ci siamo visti per parlare della cosa e siamo finiti a fare l'amore (non era previsto). Personalmente la cosa mi ha dato fiducia perchè ho provato le sensazioni che provo solitamente con lei. L'eccitazione era tanta. In ogni caso voglio andare avanti con le visite.
Purtroppo però, ora lei è distante e continuamente a disagio: è convinta di non piacermi più e questa sensazione non le si stacca di dosso. Ogni mia parola o rassicurazione in merito non da alcun esito.
Io la capisco: credo sia normale che, a fronte di una mia mancata voglia di fare l'amore con lei, lei si faccia questa idea. Però io ora sono più sconfortato di prima: non pretendo niente da lei, ma questo suo stato d'animo mi scoraggia e non mi è di aiuto: la paura di ricaderci ora è maggiore perchè so che la farei stare molto male.
Inoltre non voglio neanche pensare di fare l'amore con la mia compagna per "rassicurarla", ma voglio farlo perchè la desidero.
Non credo che mi consiglierete nulla di nuovo, ma volevo aggiornarvi sulla situazione.
[#6]
Gentile Utente,
talvolta le situazioni vengono drammatizzate più del dovuto e di conseguenza si fa ancora più fatica a vedere le soluzioni.
Per questa ragione anche io ritengo sia opportuno effettuare un colloquio chiarificatore con uno psicologo psicoterapeuta, perchè è molto probabile che si siano create delle incomprensioni in seguito a parole non dette e a disagi non espressi che potrebbero allontanarvi.
Inoltre in alcuni periodi può mancare la voglia di fare l'amore, così come possono esserci defaillance, ma ciò non significa che ci siano per forza dei campanelli d'allarme. Magari avete bisogno solo di normalizzare la situazione.
La Sua compagna, ad esempio, sta amplificando molto ciò che è successo e fa fatica a prendere le dovute distanze, dal momento che la Sua mancanza di fare l'amore in un periodo può avere poco o nulla a che vedere con sentirsi un fiasco come donna.,
Cordiali saluti
talvolta le situazioni vengono drammatizzate più del dovuto e di conseguenza si fa ancora più fatica a vedere le soluzioni.
Per questa ragione anche io ritengo sia opportuno effettuare un colloquio chiarificatore con uno psicologo psicoterapeuta, perchè è molto probabile che si siano create delle incomprensioni in seguito a parole non dette e a disagi non espressi che potrebbero allontanarvi.
Inoltre in alcuni periodi può mancare la voglia di fare l'amore, così come possono esserci defaillance, ma ciò non significa che ci siano per forza dei campanelli d'allarme. Magari avete bisogno solo di normalizzare la situazione.
La Sua compagna, ad esempio, sta amplificando molto ciò che è successo e fa fatica a prendere le dovute distanze, dal momento che la Sua mancanza di fare l'amore in un periodo può avere poco o nulla a che vedere con sentirsi un fiasco come donna.,
Cordiali saluti
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#7]
Ex utente
Grazie per l'attenzione dott.ssa Pileci
Ammetto che questo suo parere mi conforta ulteriormente: ho anche io un forte sospetto che, forse, sia io che la mia compagna stiamo ingigantendo la situazione e che stiamo creando un problema dove effettivamente non c'è.
Probabilmente più è alta l'aspettativa della relazione e più ci si aspetta che certi problemi non si verifichino.
Io ho le mie certezze e quindi credo siano una buona base perchè tornino ad essere tali anche nella mia compagna.
In attesa degli esiti della visita andrologica, se il problema non verrà superato, le suggerirò di effettuare un colloquio con uno psicologo psicoterapeuta.
Potrei suggerirla subito come soluzione, ma preferisco aspettare un po' (ovviamente non troppo)...
Grazie ancora.
Ammetto che questo suo parere mi conforta ulteriormente: ho anche io un forte sospetto che, forse, sia io che la mia compagna stiamo ingigantendo la situazione e che stiamo creando un problema dove effettivamente non c'è.
Probabilmente più è alta l'aspettativa della relazione e più ci si aspetta che certi problemi non si verifichino.
Io ho le mie certezze e quindi credo siano una buona base perchè tornino ad essere tali anche nella mia compagna.
In attesa degli esiti della visita andrologica, se il problema non verrà superato, le suggerirò di effettuare un colloquio con uno psicologo psicoterapeuta.
Potrei suggerirla subito come soluzione, ma preferisco aspettare un po' (ovviamente non troppo)...
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.1k visite dal 29/09/2014.
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