Chiedo info in merito a dei sintomi
Chiedo delle informazioni per quanto riguarda il mio caso un po' complesso. Anni fa sono caduta in depressione senza accorgermene. Dormivo spesso e non provavo emozioni. Ricordo che uscivo solo con i miei amici e il mio fidanzato per non perderli, ma al contempo mi sentivo sempre nervosa, non bene, triste. Dopodichè (suppongo proprio per questo mio stato) ho avuto molte discussioni con i miei amici e il mio stato è peggiorato. Sono passata da uno stato di sensi di colpa e tristezza ad un forte senso di agitazione, sensi di colpa, tremori, panico, crisi isteriche (che sapevo dipendessero dal dispiacere dei miei amici), insonnia e grande terrore. Non capivo cosa mi stesse succedendo. Avevo solo grande paura e sentendo i sensi di colpa vs i miei amici cercavo di colmarli facendo sempre più per loro. Da questi episodi ho iniziato a stare sempre peggio. Ho sviluppato una forma di orticaria (da stress) che era diventata il mio problema principale e da qui me ne sono fatta una malattia. Inconscia di essere da molto tempo in depressione, ho fatto un corso, ho lavorato con dei bambini, mi sono tra virgolette riempita di impegni ma nonostante tutto mi mancava qualcosa. Mi sentivo perennemente strana e iniziavo a dormire poco. Al che avendo compreso (quasi per miracolo, perchè continuavo ad ignorare che fossi depressa) che quei sensi di colpa non erano per causa mia, ma lo stato in cui mi trovavo, quasi come ripicca vs coloro che mi avevano ferita (i miei amici) decisi di gettarmi a capofitto nel lavoro e nella relazione col mio fidanzato che avevo capito che fosse l'unico a volermi davvero bene. Anche qui, tutto molto strano. Senso di stranezza addosso, nervosismo, incapacità di definire cosa mi mancasse, cosa volevo e come ciliegina sulla torta, l'ennesimo dispiacere (un lutto) e di nuovo un altro crollo. Stavolta è partito con sensi di colpa verso il mio ragazzo, paura di perderlo, strafare per lui anche contro il mio volere per terrore di perderlo, sensi di colpa verso la madre, autopunizione. Rigidità muscolare, proprio come sensazioni di crisi di nervi, insonnia, mente sempre preoccupata, dubbi sul mio amore per lui, al contempo non volerlo perdere, irrequietezza forte, a volte ipersonnia per non pensare, angoscia, sensazioni di dover far qualcosa a tutti i costi per non sentirmi fallita, incapacità totale di sapere cosa voglio, più di tutto non riuscire a fare NULLA credetemi NULLA dalla cura di me stessa, alle pulizie, piuttosto che altro. L'unica cosa che riesco a fare (stesso meccanismo passato) uscire col mio ragazzo per paura di perderlo. Ma anche qui, esco come fossi meccanica, senza spontaneità, non senza meta e senza credo, senza fede, senza speranza e con tanta frustazione e voglia di morire, tanto odio vs me stessa. Come un automa esco ma senza meta, vuoto, apatia, rabbia, incapacità di arrabbiarmi, digrignamento denti diurno e notturno attenuato con la cura depressiva di zoloft 50mg da quasi quattro mesi e mutabon. NON SO PIU' COSA FARE.
[#1]
Gentilissima,
da quello che leggo è già in terapia da uno psichiatra, corretto? I sintomi permangono anche dopo la cura farmacologica?
é molto lucida e precisa nel descrivere i suoi sintomi. Credo che questa sua capacità debba essere utilizzata per parlare con qualcuno che possa aiutarla a inserire tutti gli elementi che ci ha esposto in un quadro più chiaro.
da quello che leggo è già in terapia da uno psichiatra, corretto? I sintomi permangono anche dopo la cura farmacologica?
é molto lucida e precisa nel descrivere i suoi sintomi. Credo che questa sua capacità debba essere utilizzata per parlare con qualcuno che possa aiutarla a inserire tutti gli elementi che ci ha esposto in un quadro più chiaro.
Dr.ssa Gaia Trombini
Psicologa - Psicoterapeuta
[#2]
Utente
Dunque, si mi sono rivolta ad uno psichiatra perchè la situazione era diventata disastrosa, piangevo sempre e stavo in pigiama chiedendo di morire. Al che ho capito che avevo bisogno di farmaci e dopo un mese di assunzione, il pianto si è attenuato e ho capito che ero fuori di me. Quello stato non mi apparteneva.
Detto questo, miglioramenti ne ho visti eccome, però restano ancora tanti sintomi e l'incapacità di trovare me stessa e ciò che mi soddisfa. Nel senso, come se non fossi più padrona della mia vita. Quasi come avessi perso la mia forza di vita, di guarigione e voglia di vivere. La lucidità non l'ho mai persa. Ciò che mi spaventa è che adesso me ne sto facendo una malattia su questa depressione e sto perdendo quel che ho. Nel senso, mi sembra che la mia vita stia andando a rotoli. MI rendo conto che inconsciamente c'è una richiesta di attenzione, ho provato anche ad esplicitarla verbalmente ma ciò non ha cambiato la mia situazione.
Mi sento molto consapevole del mio problema ma al contempo anche molto impotente. Come se stessi assistendo un po' alla mia rovina.
Detto questo, miglioramenti ne ho visti eccome, però restano ancora tanti sintomi e l'incapacità di trovare me stessa e ciò che mi soddisfa. Nel senso, come se non fossi più padrona della mia vita. Quasi come avessi perso la mia forza di vita, di guarigione e voglia di vivere. La lucidità non l'ho mai persa. Ciò che mi spaventa è che adesso me ne sto facendo una malattia su questa depressione e sto perdendo quel che ho. Nel senso, mi sembra che la mia vita stia andando a rotoli. MI rendo conto che inconsciamente c'è una richiesta di attenzione, ho provato anche ad esplicitarla verbalmente ma ciò non ha cambiato la mia situazione.
Mi sento molto consapevole del mio problema ma al contempo anche molto impotente. Come se stessi assistendo un po' alla mia rovina.
[#3]
Gentile Utente,
lo psichiatra non le ha suggerito di affiancare alla terapia farmacologica una psicoterapia?
Sarebbe un'opzione da valutare attentamente quella della terapia combinata, farmacoterapia e psicoterapia dato lo stato del suo umore e i sintomi che riferisce.
A tal fine sarebbe opportuno si rivolgesse anche a uno psicologo psicoterapeuta per riflettere sull' opportunità di un trattamento psicoterapico che la aiuti, unitamente alla cura farmacologica, a percorrere la strada verso un migliore benessere.
Legga qui
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Restiamo in ascolto
lo psichiatra non le ha suggerito di affiancare alla terapia farmacologica una psicoterapia?
Sarebbe un'opzione da valutare attentamente quella della terapia combinata, farmacoterapia e psicoterapia dato lo stato del suo umore e i sintomi che riferisce.
A tal fine sarebbe opportuno si rivolgesse anche a uno psicologo psicoterapeuta per riflettere sull' opportunità di un trattamento psicoterapico che la aiuti, unitamente alla cura farmacologica, a percorrere la strada verso un migliore benessere.
Legga qui
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 27/09/2014.
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