Dovrei fare finta di fare la finita o dovrei finirla di farla finta?

Salve sono un ragazzo ed ho 56 anni, faccio finta di conoscere diversa gente fashion ma gli amici li conto su una mano senza dita e non lascio facilmete avvicinare qualcuno a me...o meglio, a dire il vero sono gli altri che mi evitano, e per quanto riguarda gli amici...se li avessi davvero perche' scrivere qua?
Non ho mai parlato con nessuno di questa cosa, non avendo nessuno con cui parlare.
Non ho un lavoro degno di essere chiamato tale ne una ragazza degna di essere chiamata tale anche se ultimanete mi sono innamorato dopo quasi ventiquattro anni (sono un po' "lungo" in questo genere di processi) e son cordialmente stato silurato.
Fino a che non ho conosciuto questa ragazza credevo che il mio cuore fosse totalemente morto, non batteva piu'.
Gia da prima di conoscerla non mi interessava il mio futuro anzi non mi e' mai interessato, ora dopo di lei non riesco a vedere nulla ne ci tengo a vedere un futuro da solo: quindi tanto quanto. E non sono il tipo che sta con qualcuno pur di non stare solo, anche se ho appena ammesso che pur di non stare solo starei con questa per vedere un futuro cui fingo di non interessarmi.
Ora mi chiedo dato che non vedo nulla di nulla in questa vita per me perche' non dovrei fare finta di fare la finita? posso o non posso fare il piagnone con voi medici online per pura ansia di protagonismo divertente?
A dire il vero so esattamente perche' io stia scrivendo qui, e chiaramente non lo trovo neppure utile alla fine.
Non credo che ora come ora (dopo di lei) ci sia qualcuno che possa convincermi a parole, perche le parole son solo aria alla fine, che la vita val la pena di essere vissuta, che pan che abbaia non morde, che se non e' zuppa e' can bagnato.
Forse sarebbe ora che vi salutassi tutti e mi levassi dalle scatole definitivamente. Meglio tardi che mai.
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Dr.ssa Lara Catanese Psicologo, Psicoterapeuta 94 5
Gent.le utente,
ho letto un po' di confusione fra le sue righe (a partire dall'età che non è chiara). Posso dirle cosa mi trasmette il suo scritto: sfiducia (in se stesso e negli altri) e richiesta di aiuto.
Nessuno ha l'intento di convincerla a parole, perchè il primo aiuto arriva da se stessi. Solo se una persona vuole è possibile aiutarla, altrimento sono d'accordo con lei nel dire che "le parole son solo aria alla fine" . Il fatto che lei abbia scritto qui, a mio parere è un primo piccolo passo.
Ora può decidere di spiegarci meglio la situazione (cosa significa "ansia di protagonismo",com'è andata la storia con la ragazza che cita, il lavoro che svolge, la sua vita in genere) e ciò che noi possiamo fare è darle qualche piccolo input in più. Talvolta si passa una vita a remarsi contro senza mai chiedersi il perchè.
Fermarsi e capire può offrire un senso nuovo a ciò che facciamo.

Dr.ssa Lara Catanese
Psicologa-Psicoterapeuta
www.loanopsicologia.it www.nonpartoditesta.it

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile ragazzo,
sei proprio incavolato eh?

Tu pensavi di averla fatta franca, ma invece il cuore ti ha fregato.

Troppo comodo fermarsi sempre alle apparenze: l'hai fatto anche qui. Hai scritto una bella mail contorta, facendo "finta" appunto di chiedere qualcosa, hai condito la tua mail con qualche piccolo accorgimento (tipo quando sotituisci "pan" e "can" nei due noti proverbi), giusto per attirare l'attenzione.

Il titolo stesso della tua richiesta è stato pensato appositamente per apparire. D'altronde tu stesso frequenti certi ambienti "fashion" dove l'apparenza è tutto. Ed ecco che invece la vita ti riserva la cosa più banale...arriva una ragazza e ti taglia le gambe: come non rimanerci male?

Però secondo me, il fatto che sei arrabbiato è già un primo passo. La rabbia è un'emozione. Bisogna che impari ad usarle queste benedette emozioni, altrimenti ti arriveranno sempre bastonate in testa




Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5
Gentile utente,

sono profondamente in accordo con la collega Catanese. La sua e-mail la avverto come un trattato di sfiducia e sopratutto una mera richiesta d'aiuto. Dietro ogni suo discorso rimarca un fattore costante: la solitudine e il vuoto. Sarebbe interessante capire quanto quello che racconta corrisponda realmente alla realtà oppure è caricato di esperienze emotive frutto di un momento di rabbia temporaneo. In ogni caso se vuole un consiglio, cominci a frequentare posti meno "fashion" in cui i contenuti contano meno dell'apparenza, credo che il suo bisogno sia principalmente di persone che trasmettono qualcosa, amici, ragazze, etc con cui parlare condividere, creare qualcosa che sia profondamente distante dalle commerciali apparenze. Spero di essermi spiegato bene. In ultimo, la inviterei a condividere questo suo problema con un collega della sua zona. Il fatto che lei abbia manifestato questa situazione significa che ne sta prendendo atto ed è bene cominciare, oltre che a prenderne atto,a elaborare e gestire questa criticità. La prego mi faccia sapere.

Cordialmente,

Dr. Cristian Livolsi
Psicologo/Psicoterapeuta e Ipnologo
www.cristianlivolsi.com
cell. 3387425971

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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Ma non vedete che è uno scherzo? E' una domanda rielaborata di un altro utente, la cui originale era tanto quanto demenziale. In sostanza state rispondendo a lui, e io sono pure d'accordo. Cordiali salumi.
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Dr.ssa Lara Catanese Psicologo, Psicoterapeuta 94 5
Simpatico, sarebbe il caso però utilizzare questo servizio seriamente in rispetto degli utenti e nostro.
Salumi anche a te...