Rimorso
Buongiorno,
sto scrivendo per cercare di capire se è possibile uscire da una situazione che mi sta divorando l'anima. Riguarda un periodo della mia vita, circa 4 anni fa, in cui frequentavo una compagnia che passava i 3/4 delle serate in quelle sale da gioco che da qualche anno a questa parte nella mia zona invadono praticamente ogni spazio. Nonostante non avessi mai giocato d'azzardo e non mi piacessero particolarmente quegli ambienti iniziai a giocare del denaro alle slot-machines. Inizialmente poco e con cautela ma dopo qualche mese mi lasciai prendere la mano e per un periodo persi il controllo di quello che spendevo. Voglio precisare che quel periodo coincise con una crisi abbastanza pesante, appena finiti gli studi universitari, non trovavo lavoro, ero perennemente scoraggiato e giù di morale e ricordo chiaramente che quelle macchinette mi aiutavano ad anestetizzare questo malessere e l'apatia che mi circondavano. Fortunatamente dopo un po' di tempo mi resi conto della situazione e nonostante qualche ricaduta di poco conto mi liberai di questo vizio ed abbandonai quella compagni e quello schifo di locali. Purtroppo, e qui arrivo al dunque, in quel lasso di tempo in cui persi la bussola ed ero senza lavoro, arrivai a compiere un'azione che ancora adesso non mi riesco a perdonare, rubai dei soldi in casa in diverse occasioni. Piccole somme ma non è questo che conta. Confessai, restituii quanto preso e fui perdonato. I miei furono comprensibili e mi dissero che a tutti capita di cadere nella vita. Io però non mi perdono. Non ce la faccio e non capisco come possa aver compiuto un gesto così terribile, disumano. Quella frase sul cadere mi sembra totalmente fuori luogo perchè non credo di aver commesso uno sbaglio ma un delitto. Sono sempre stato onesto e molto rispettoso degli altri e non mi capacito di aver compiuto un gesto simile. A distanza di anni il rimorso non diminuisce, anzi aumenta. La cosa peggiore è che credo di meritarmi tutto questo in quanto unico responsabile di quanto accaduto e di conseguenza tendo a reprimere ogni sforzo per lasciarmi alle spalle questa faccenda. E' possibile uscirne o è giusto così e sto solo pagando il prezzo delle mie azioni? Vi ringrazio.
sto scrivendo per cercare di capire se è possibile uscire da una situazione che mi sta divorando l'anima. Riguarda un periodo della mia vita, circa 4 anni fa, in cui frequentavo una compagnia che passava i 3/4 delle serate in quelle sale da gioco che da qualche anno a questa parte nella mia zona invadono praticamente ogni spazio. Nonostante non avessi mai giocato d'azzardo e non mi piacessero particolarmente quegli ambienti iniziai a giocare del denaro alle slot-machines. Inizialmente poco e con cautela ma dopo qualche mese mi lasciai prendere la mano e per un periodo persi il controllo di quello che spendevo. Voglio precisare che quel periodo coincise con una crisi abbastanza pesante, appena finiti gli studi universitari, non trovavo lavoro, ero perennemente scoraggiato e giù di morale e ricordo chiaramente che quelle macchinette mi aiutavano ad anestetizzare questo malessere e l'apatia che mi circondavano. Fortunatamente dopo un po' di tempo mi resi conto della situazione e nonostante qualche ricaduta di poco conto mi liberai di questo vizio ed abbandonai quella compagni e quello schifo di locali. Purtroppo, e qui arrivo al dunque, in quel lasso di tempo in cui persi la bussola ed ero senza lavoro, arrivai a compiere un'azione che ancora adesso non mi riesco a perdonare, rubai dei soldi in casa in diverse occasioni. Piccole somme ma non è questo che conta. Confessai, restituii quanto preso e fui perdonato. I miei furono comprensibili e mi dissero che a tutti capita di cadere nella vita. Io però non mi perdono. Non ce la faccio e non capisco come possa aver compiuto un gesto così terribile, disumano. Quella frase sul cadere mi sembra totalmente fuori luogo perchè non credo di aver commesso uno sbaglio ma un delitto. Sono sempre stato onesto e molto rispettoso degli altri e non mi capacito di aver compiuto un gesto simile. A distanza di anni il rimorso non diminuisce, anzi aumenta. La cosa peggiore è che credo di meritarmi tutto questo in quanto unico responsabile di quanto accaduto e di conseguenza tendo a reprimere ogni sforzo per lasciarmi alle spalle questa faccenda. E' possibile uscirne o è giusto così e sto solo pagando il prezzo delle mie azioni? Vi ringrazio.
[#1]
Caro Utente,
lei non riesce a perdonarsi per un gesto compiuto anni fa che non fa parte di lei e del suo modo di essere, ma che è arrivato a compiere quando possiamo dire che non era più sé stesso e agiva sotto l'influenza delle false speranze che il gioco innesca in alcune persone, che ne diventano dipendenti soprattutto quando mancano loro altre prospettive di vita.
Lei è stato molto onesto a confessare tutto e a restituire il denaro ed è stato perdonato, ma quelle azioni sono ancora un macigno sulla sua coscienza perché non si riconosce in ciò che ha fatto e perché forse è un po' troppo rigido e intollerante nei confronti di sé stesso.
A mio avviso è opportuno che lei parli di persona di questa questione con uno psicologo per capire come mai è solo lei a non riuscire a perdonarsi e per arrivare a fare pace con sé stesso.
Ci pensi!
Tanti cari auguri,
lei non riesce a perdonarsi per un gesto compiuto anni fa che non fa parte di lei e del suo modo di essere, ma che è arrivato a compiere quando possiamo dire che non era più sé stesso e agiva sotto l'influenza delle false speranze che il gioco innesca in alcune persone, che ne diventano dipendenti soprattutto quando mancano loro altre prospettive di vita.
Lei è stato molto onesto a confessare tutto e a restituire il denaro ed è stato perdonato, ma quelle azioni sono ancora un macigno sulla sua coscienza perché non si riconosce in ciò che ha fatto e perché forse è un po' troppo rigido e intollerante nei confronti di sé stesso.
A mio avviso è opportuno che lei parli di persona di questa questione con uno psicologo per capire come mai è solo lei a non riuscire a perdonarsi e per arrivare a fare pace con sé stesso.
Ci pensi!
Tanti cari auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile utente,
Probabilmente in quel periodo Lei era diventato dipendente dal gioco, una specie di "droga" che rende difficile continuare ad essere onesto e rispettoso degli altri.
Se non riesce a comprender-si e a perdonarsi, si faccia aiutare da un collega Psy di persona: la sofferenza ha un senso solo se produce qualche buon frutto.
Ma da solo mi sembra difficile.
Probabilmente in quel periodo Lei era diventato dipendente dal gioco, una specie di "droga" che rende difficile continuare ad essere onesto e rispettoso degli altri.
Se non riesce a comprender-si e a perdonarsi, si faccia aiutare da un collega Psy di persona: la sofferenza ha un senso solo se produce qualche buon frutto.
Ma da solo mi sembra difficile.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Gentile utente , concordo con la Collega, si faccia aiutare , potrebbe anche per sentirsi meglio e riconciliarsi con sè stesso, fare un regalo ai suoi, una cosa che migliori un pò la loro vita, veda lei .. accompagnato da una lettera scritta col cuore, penso che questo verrebbe apprezzato molto e lei si sentirebbe più leggero..
Ma si perdoni, era un ragazzo confuso e disperato, ma è riuscito a riprendersi bene, coraggiosamente..
Ma si perdoni, era un ragazzo confuso e disperato, ma è riuscito a riprendersi bene, coraggiosamente..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 24/09/2014.
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