Philofobia
buongiorno,
vi scrivo perchè ho un problema che mi pesa molto e non riesco a comprenderlo fino in fondo, spero che possiate aiutarmi.
sono molto timida con chiunque, ma con il tempo ho imparato a gestire questo lato della mia personalità in maniera dignitosa tranne quando si tratta di un ragazzo che mi piace. non parlo di semplice imbarazzo, è come se si scollegasse completamente il cervello, divento paonazza( sul viso e strane chiazze sul petto) e comincio a sudare. qualsiasi cosa mi dica ci penso per delle ore la notte, mentre mi parla non capisco nemmeno quello che dice da tanto sono in ansia e non riesco a comunicare con lui, nemmeno banali frasi di circostanza. mi preparo perfino i discorsi e gli argomenti di conversazione a casa, li ripeto come se mi stessi preparando per un'interrogazione ma mi basta pensare ''fra 30 minuti lo vedrò'' che subito nella mia testa è tabula rasa. non abbiamo mai avuto un appuntamento, ma è chiaro l'interesse reciproco.
inizialmente pensavo fosse solo timidezza o insicurezza, in fondo tutti le proviamo, ma con gli anni mi sono accorta che probabilmente c'è di più. se in discoteca qualcuno viene a ballare non capisco più cosa devo fare, cosa vuole, come ci si deve comportare.. vado in panico e mi allontano, e non sia mai che il malcapitato mi segua perchè finisce in una crisi di pianto. non con lui lì, ma non appena mi trovo da sola.
quando esco con qualcuno non concedo mai più di un appuntamento, non saprei di cosa parlare, ma soprattutto essendo dei ragazzi grandi vogliono più di un bacio, e io non sono mai arrivata nemmeno a quello.
avevo pensato che il problema fosse che non ho un buon rapporto con il mio corpo, ho un bell'aspetto ma non sono magra. faccio molto sport e questo mi porta ad avere una corporatura maschile, ma non mi vergogno dei muscoli piuttosto dei fianchi grossi o dei vari accumuli di grasso, tanto che non indosso mai pantaloni corti o canotte. immaginavo di trovare un ragazzo con il quale non avevo nessun tipo di legame affettivo e di concedermi completamente, in modo da conoscere quello che dovevo fare e non aver più paura dell'ingnoto, ma dopo aver organizzato tutto non mi sono più presentata.
leggendo su internet mi sono riconosciuta in tutto quello che si descrive per la philofobia, ma i consigli dati sono principalmente per chi ha subito delusioni da una storia precedente. io di storie non ne ho mai avute, soltanto moltissimi rimpianti per essermi comportata da stronza insensibile.. non ho dubbi che il problema sia nato durante l'infanzia, con un padre troppo duro e severo, una madre assente e un continuo rimbalzo nonni-genitori e conflitti tra questi.
avevo letto di provare con un professionista, ma non posso permettermelo, magari proverò con il consultorio del mio paese ma ho il terrore che i miei scoprano che ci sono stata, visto che lavorano in ospedale.
vorrei solo chiedervi qualche consiglio per uscire da questa spiacevole situazione.
mi scuso per il lungo sfogo, grazie mille
vi scrivo perchè ho un problema che mi pesa molto e non riesco a comprenderlo fino in fondo, spero che possiate aiutarmi.
sono molto timida con chiunque, ma con il tempo ho imparato a gestire questo lato della mia personalità in maniera dignitosa tranne quando si tratta di un ragazzo che mi piace. non parlo di semplice imbarazzo, è come se si scollegasse completamente il cervello, divento paonazza( sul viso e strane chiazze sul petto) e comincio a sudare. qualsiasi cosa mi dica ci penso per delle ore la notte, mentre mi parla non capisco nemmeno quello che dice da tanto sono in ansia e non riesco a comunicare con lui, nemmeno banali frasi di circostanza. mi preparo perfino i discorsi e gli argomenti di conversazione a casa, li ripeto come se mi stessi preparando per un'interrogazione ma mi basta pensare ''fra 30 minuti lo vedrò'' che subito nella mia testa è tabula rasa. non abbiamo mai avuto un appuntamento, ma è chiaro l'interesse reciproco.
inizialmente pensavo fosse solo timidezza o insicurezza, in fondo tutti le proviamo, ma con gli anni mi sono accorta che probabilmente c'è di più. se in discoteca qualcuno viene a ballare non capisco più cosa devo fare, cosa vuole, come ci si deve comportare.. vado in panico e mi allontano, e non sia mai che il malcapitato mi segua perchè finisce in una crisi di pianto. non con lui lì, ma non appena mi trovo da sola.
quando esco con qualcuno non concedo mai più di un appuntamento, non saprei di cosa parlare, ma soprattutto essendo dei ragazzi grandi vogliono più di un bacio, e io non sono mai arrivata nemmeno a quello.
avevo pensato che il problema fosse che non ho un buon rapporto con il mio corpo, ho un bell'aspetto ma non sono magra. faccio molto sport e questo mi porta ad avere una corporatura maschile, ma non mi vergogno dei muscoli piuttosto dei fianchi grossi o dei vari accumuli di grasso, tanto che non indosso mai pantaloni corti o canotte. immaginavo di trovare un ragazzo con il quale non avevo nessun tipo di legame affettivo e di concedermi completamente, in modo da conoscere quello che dovevo fare e non aver più paura dell'ingnoto, ma dopo aver organizzato tutto non mi sono più presentata.
leggendo su internet mi sono riconosciuta in tutto quello che si descrive per la philofobia, ma i consigli dati sono principalmente per chi ha subito delusioni da una storia precedente. io di storie non ne ho mai avute, soltanto moltissimi rimpianti per essermi comportata da stronza insensibile.. non ho dubbi che il problema sia nato durante l'infanzia, con un padre troppo duro e severo, una madre assente e un continuo rimbalzo nonni-genitori e conflitti tra questi.
avevo letto di provare con un professionista, ma non posso permettermelo, magari proverò con il consultorio del mio paese ma ho il terrore che i miei scoprano che ci sono stata, visto che lavorano in ospedale.
vorrei solo chiedervi qualche consiglio per uscire da questa spiacevole situazione.
mi scuso per il lungo sfogo, grazie mille
[#1]
Gentile Utente,
La capacità seduttiva, così come quella relazionale si apprendono nel tempo, passo dopo passo....
Non è conveniente prepararsi i discorsi, non trattasi di un compito in classe, ma di un eventuale "incontro" frutto di emozioni, impaccio, vergogna, agitazione, buco allo stomaco e così via....
La circolarità delle emozioni, fa si che l'incontro sia tale, altrimenti sarebbe una recita a copione....
Mi sembra un'ottima idea quella di consultare un nostro Collega, non c' è da avere nessun timore o remore.
La capacità seduttiva, così come quella relazionale si apprendono nel tempo, passo dopo passo....
Non è conveniente prepararsi i discorsi, non trattasi di un compito in classe, ma di un eventuale "incontro" frutto di emozioni, impaccio, vergogna, agitazione, buco allo stomaco e così via....
La circolarità delle emozioni, fa si che l'incontro sia tale, altrimenti sarebbe una recita a copione....
Mi sembra un'ottima idea quella di consultare un nostro Collega, non c' è da avere nessun timore o remore.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 23/09/2014.
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