Evitamento e isolamento per adp
Salve gent.li dottori,
Vi scrivo per conto di mio fratello, ha 17 anni e da circa 15 gg soffre di attacchi di panico e ansia. Il primo episodio è comparso sul treno di ritorno dal mare e si è presentato come un calo lipotimico perché si sentiva svenire e aveva la nausea. Tale nausea è comparsa anche nei giorni successivi, il medico gli ha prescritto dei protettori per evitare la comparsa di nausea e vomito. Purtroppo la cosa non è continuata nel modo migliore perché nonostante gli siano state prescritte anche delle gocce calmanti, queste non hanno sortito gli effetti perché al momento attuale egli non è in grado di uscire, evitando di fatto nel farlo, perché appena al di fuori di casa gli si ripresentano le solite reazioni di nausea, vomito e sensazioni di mancamento e svenimento. Lui sta andando da uno psicologo, ha già fatto due sedute, però anche ieri è uscito e dopo mezz'ora è ritornato a casa. Sono davvero preoccupato, anche se dovrei dimostrare un minimo di distacco, però ci sto male, forse sarà anche comprensibile, indicatemi vi prego la strada da percorrere, uno psicologo come questo che ha, va bene? ci vuole un terapeuta specifico in questo campo? Inoltre sarebbe opportuno anche una visita psichiatrica?
grazie mille
saluti
Vi scrivo per conto di mio fratello, ha 17 anni e da circa 15 gg soffre di attacchi di panico e ansia. Il primo episodio è comparso sul treno di ritorno dal mare e si è presentato come un calo lipotimico perché si sentiva svenire e aveva la nausea. Tale nausea è comparsa anche nei giorni successivi, il medico gli ha prescritto dei protettori per evitare la comparsa di nausea e vomito. Purtroppo la cosa non è continuata nel modo migliore perché nonostante gli siano state prescritte anche delle gocce calmanti, queste non hanno sortito gli effetti perché al momento attuale egli non è in grado di uscire, evitando di fatto nel farlo, perché appena al di fuori di casa gli si ripresentano le solite reazioni di nausea, vomito e sensazioni di mancamento e svenimento. Lui sta andando da uno psicologo, ha già fatto due sedute, però anche ieri è uscito e dopo mezz'ora è ritornato a casa. Sono davvero preoccupato, anche se dovrei dimostrare un minimo di distacco, però ci sto male, forse sarà anche comprensibile, indicatemi vi prego la strada da percorrere, uno psicologo come questo che ha, va bene? ci vuole un terapeuta specifico in questo campo? Inoltre sarebbe opportuno anche una visita psichiatrica?
grazie mille
saluti
[#1]
Gentile Utente,
non specifica se il curante di suo fratello sia anche psicoterapeuta o no e dunque anche il tipo di percorso che sta intraprendendo.
In ogni caso due sedute rappresentano solo l'inizio, sono davvero poche per ottenere benefici. Suo fratello ha riportato impressioni sugli incontri?
<ci vuole un terapeuta specifico in questo campo?>
Ci vuole un terapeuta per una terapia, se questa è l'indicazione data dopo la fase valutativa diretta.
In ogni caso nel consulto precedente le avevo indicato un link con informazioni sui vari approcci.
Lei sembra davvero molto preoccupato per lui, ci potrebbe dire come vanno le cose in famiglia?
Cosa pensano i suoi genitori dei problemi di suo fratello, come li affrontano? Ci può dire di più su quanto accade in famiglia?
Lei sembra sentirsi molto responsabile per suo fratello e credo (come dice in un consulto precedente) anche per i suoi genitori come se volesse assumersi parte del loro carico nella gestione delle difficoltà. E così? Ci potrebbe dire di più?
non specifica se il curante di suo fratello sia anche psicoterapeuta o no e dunque anche il tipo di percorso che sta intraprendendo.
In ogni caso due sedute rappresentano solo l'inizio, sono davvero poche per ottenere benefici. Suo fratello ha riportato impressioni sugli incontri?
<ci vuole un terapeuta specifico in questo campo?>
Ci vuole un terapeuta per una terapia, se questa è l'indicazione data dopo la fase valutativa diretta.
In ogni caso nel consulto precedente le avevo indicato un link con informazioni sui vari approcci.
Lei sembra davvero molto preoccupato per lui, ci potrebbe dire come vanno le cose in famiglia?
Cosa pensano i suoi genitori dei problemi di suo fratello, come li affrontano? Ci può dire di più su quanto accade in famiglia?
Lei sembra sentirsi molto responsabile per suo fratello e credo (come dice in un consulto precedente) anche per i suoi genitori come se volesse assumersi parte del loro carico nella gestione delle difficoltà. E così? Ci potrebbe dire di più?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio dottoressa per la sua cortesia e gentilezza,
Innanzitutto io sono preoccupato per mio fratello perché anche io soffro di ansia associata a depressione, sono in cura presso un neurologo e faccio una seduta di psico analisi alla settimana. Il mio terapeuta mi ha detto che su questa cosa della mia preoccupazione io proietto delle cose mie su di lui quindi alimentando la mia preoccupazione.
Non so... è che vorrei che tutto andasse bene, mio fratello a 17 anni non può ridursi così...questo mi fa male. Ho paura che poi i miei genitori dalla troppa preoccupazione si ammalino anche loro. Riguardo alla mia famiglia, non ci sono problemi, mia madre si lamenta un po' troppo del suo lavoro, scaricando le sue tensioni, mio padre invece è molto più tranquillo ma non lo vedo in grado di affrontare questioni come queste. Sono magari solo mie proiezioni. Io non vorrei assumermi il carico delle difficoltà perché voglio vivermi la mia vita, ma questa cosa mi sta ostacolando. Il curante di mio fratello non è' uno psicoterapeuta ma anche lui non lo vedo in grado di affrontare tematiche come queste. Su come siano andate le sedute, mio fratello si e' limitato a dire che va bene ma ha detto anche: " se devo dire quello che faccio o dico allora e? inutile che ci vada.."
grazie ancora
Saluti
Innanzitutto io sono preoccupato per mio fratello perché anche io soffro di ansia associata a depressione, sono in cura presso un neurologo e faccio una seduta di psico analisi alla settimana. Il mio terapeuta mi ha detto che su questa cosa della mia preoccupazione io proietto delle cose mie su di lui quindi alimentando la mia preoccupazione.
Non so... è che vorrei che tutto andasse bene, mio fratello a 17 anni non può ridursi così...questo mi fa male. Ho paura che poi i miei genitori dalla troppa preoccupazione si ammalino anche loro. Riguardo alla mia famiglia, non ci sono problemi, mia madre si lamenta un po' troppo del suo lavoro, scaricando le sue tensioni, mio padre invece è molto più tranquillo ma non lo vedo in grado di affrontare questioni come queste. Sono magari solo mie proiezioni. Io non vorrei assumermi il carico delle difficoltà perché voglio vivermi la mia vita, ma questa cosa mi sta ostacolando. Il curante di mio fratello non è' uno psicoterapeuta ma anche lui non lo vedo in grado di affrontare tematiche come queste. Su come siano andate le sedute, mio fratello si e' limitato a dire che va bene ma ha detto anche: " se devo dire quello che faccio o dico allora e? inutile che ci vada.."
grazie ancora
Saluti
[#3]
< Il curante di mio fratello non è' uno psicoterapeuta >
Si e allora cosa avrebbe proposto?
Quale diagnosi avrebbe formulato?
La psicoterapia può essere svolta solo da uno psicoterapeuta, dopo e in base alla fase valutativa
legga qui per approfondimenti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1404-quale-professionista-psi.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
< Io non vorrei assumermi il carico delle difficoltà perché voglio vivermi la mia vita> E qui è il lavoro con il suo terapeuta che la può aiutare ad alleggerire i carichi e risolvere.
Ci faccia sapere se crede
Cordialità
Si e allora cosa avrebbe proposto?
Quale diagnosi avrebbe formulato?
La psicoterapia può essere svolta solo da uno psicoterapeuta, dopo e in base alla fase valutativa
legga qui per approfondimenti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1404-quale-professionista-psi.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
< Io non vorrei assumermi il carico delle difficoltà perché voglio vivermi la mia vita> E qui è il lavoro con il suo terapeuta che la può aiutare ad alleggerire i carichi e risolvere.
Ci faccia sapere se crede
Cordialità
[#4]
Ex utente
Il curante di mio fratello ha stabilito che trattasi di attacchi di ansia e che quindi avrebbe dovuto continuare con le gocce di EN, calmante, ma mia madre ha chiesto se è possibile sostituirle con qualcosa di omeopatico e quindi il dottore ha prescritto ansioplus.Inoltre ha proposto di andare da uno psicologo e mia madre già aveva prenotato presso uno specialista che già aveva visto mio fratello molto tempo fa, non ricordo per quale problematica.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 21/09/2014.
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