Non amo il mio ragazzo ma non riesco a lasciarlo
Ho trent'anni e da quasi dieci sono fidanzata con lo steso ragazzo di sempre, siamo cresciuti insieme e se all'inizio andava tutto bene pian piano il nostro rapporto è cambiato o quanto meno io sono cambiata. All'università, circa sei anni fa, avevo conosciuto un ragazzo per cui ho perso letteralmente la testa, e questo è stato il primo segnale che ha incrinato la nostra relazione. Il sentimento che provavo per il mio compagno di corso non aveva nulla a che fare con quello del mio fidanzato, da lì ho iniziato a farmi delle domande chiedendomi se lo amassi davvero. L'ho lasciato ma tempo nemmeno un mese, non ha funzionato con l'altro (si è tirato indietro) e sono tornata sui miei passi. Circa cinque anni fa siamo andati a convivere, ho passato un brutto periodo, è morto mio padre io sono stata operata, lui mi stava accanto e mi sentivo in dovere di dare tutta me stessa a lui che non mi ha mai abbandonato. Dopo due anni di convivenza io sono esplosa, esplosa perchè non c'era più intimità tra noi, e quel poco che restava non mi piaceva ma mi faceva star male. Ho cominciato ad uscire con altri ragazzi e lui sempre lì accanto a me, ho confessato il mio tradimento e dopo fiumi di lacrime mi ha perdonato e mi ama sempre come il primo giorno. Io però non credo di amarlo più eppure non riesco a dire basta, a mettere un punto, a chiudere. Mi sento troppo legata a lui, è come se fosse diventato parte del mio corpo e tentassi di tagliarmi un braccio, come si fa? Non riesco a darmi pace e non so più da che parte girarmi per uscirne, gli sto facendo del male e me ne sto facendo a mia volta eppure tutte le volte che mi guarda come se lo stessi torturando non riesco ad esser decisa e troncare. Cosa posso fare? E' vero che non lo amo più?
Grazie in anticipo
Grazie in anticipo
[#1]
Cara Utente,
una relazione decennale non è semplice da interrompere, soprattutto se si è sviluppata in anni fondamentali per la crescita dell'individuo.
Lei e il suo compagno siete letteralmente diventati adulti insieme e ciò che vi lega è presumibilmente un sentimento complesso, fatto di tante cose e non solo di amore.
E' probabile che il naturale cambiamento che entrambi avete effettuato negli anni abbia portato lei a sentirsi insoddisfatta, ma non lui: a volte uno dei partner è ancora innamorato dopo tanti anni e l'altro no, ma il rapporto è conservato su accordo di entrambi perchè è tale l'intreccio e l'intrico fra le due vite che separarle sembra una violenza inaudita.
Forse anche a voi sta accadendo questo e lei non riesce a lasciare il suo compagno perchè gli vuole bene, gli è riconoscente per la vicinanza e la cura che ha avuto per lei e non riesce ad immaginare la sua vita senza di lui, immaginando che, essendo lui ancora innamorato, non sarebbe possibile porsi l'obiettivo di rimanere in contatto e quindi lo perderebbe.
Pensa che lasciarlo significhi ferirlo, d'altro canto gli fa del male anche restando con lui controvoglia e mettendolo al corrente della frequentazione di altri ragazzi.
Si tratta di una situazione difficile da affrontare e le consiglio di chiedere un sostegno psicologico per farlo, dal momento che ci sono molte cose in gioco e che non si tratta solo di capire se lo ama o non lo ama più.
Ci pensi!
Un caro saluto,
una relazione decennale non è semplice da interrompere, soprattutto se si è sviluppata in anni fondamentali per la crescita dell'individuo.
Lei e il suo compagno siete letteralmente diventati adulti insieme e ciò che vi lega è presumibilmente un sentimento complesso, fatto di tante cose e non solo di amore.
E' probabile che il naturale cambiamento che entrambi avete effettuato negli anni abbia portato lei a sentirsi insoddisfatta, ma non lui: a volte uno dei partner è ancora innamorato dopo tanti anni e l'altro no, ma il rapporto è conservato su accordo di entrambi perchè è tale l'intreccio e l'intrico fra le due vite che separarle sembra una violenza inaudita.
Forse anche a voi sta accadendo questo e lei non riesce a lasciare il suo compagno perchè gli vuole bene, gli è riconoscente per la vicinanza e la cura che ha avuto per lei e non riesce ad immaginare la sua vita senza di lui, immaginando che, essendo lui ancora innamorato, non sarebbe possibile porsi l'obiettivo di rimanere in contatto e quindi lo perderebbe.
Pensa che lasciarlo significhi ferirlo, d'altro canto gli fa del male anche restando con lui controvoglia e mettendolo al corrente della frequentazione di altri ragazzi.
Si tratta di una situazione difficile da affrontare e le consiglio di chiedere un sostegno psicologico per farlo, dal momento che ci sono molte cose in gioco e che non si tratta solo di capire se lo ama o non lo ama più.
Ci pensi!
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentilissima,
Capisco la sua sofferenza e il suo disagio; sicuramente vi siete amati e avete condiviso esperienze belle e anche tristi insieme;
Lui è sempre stato il suo porto sicuro dove ritornare anche se lo sente stretto, ora.
Lei ha iniziato a frequentare anche altri, lo ha perfino confessato a lui che l'ha perdonata e tutto è ritornato ad una pseudo normalità.
Questa situazione va affrontata d'accordo con la collega insieme ad una psicologa/o in quanto non è solo il sentimento che vi lega ma l'esperienza di vita.
E' vero quando dite che vi fate male entrambi e credo sia arrivato il momento di prendere tutto il coraggio dentro di se e di andare a fondo alla questione, sempre supportata ovviamente.
Restiamo in ascolto
Capisco la sua sofferenza e il suo disagio; sicuramente vi siete amati e avete condiviso esperienze belle e anche tristi insieme;
Lui è sempre stato il suo porto sicuro dove ritornare anche se lo sente stretto, ora.
Lei ha iniziato a frequentare anche altri, lo ha perfino confessato a lui che l'ha perdonata e tutto è ritornato ad una pseudo normalità.
Questa situazione va affrontata d'accordo con la collega insieme ad una psicologa/o in quanto non è solo il sentimento che vi lega ma l'esperienza di vita.
E' vero quando dite che vi fate male entrambi e credo sia arrivato il momento di prendere tutto il coraggio dentro di se e di andare a fondo alla questione, sempre supportata ovviamente.
Restiamo in ascolto
Dr. Sara Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it
[#3]
Utente
Grazie ad entrambi per le vostre risposte.
Sì siamo cresciuti insieme e ci siamo supportati per anni nei momenti più difficili, lui è il mio porto sicuro, la mia spalla su cui piangere, il mio centro dell'universo, per qualsiasi cosa alzo il telefono lo chiamo e so che riuscirà a tranquillizzarmi.
Vivo momenti alterni, in cui sto bene, ho voglia di vederlo, altri in cui non mi manca affatto e sono infastidita dalla sua presenza e da alcuni suoi gesti. Gli rimprovero tutto, e non gliene lascio scappare una, più lo tratto male e lo allontano più lui si avvicina, credo per paura di perdermi.
Abbiamo litigato l'altro giorno e dopo mesi mi ha detto in faccia che mi ero comportata male (tralascio la parolaccia) e io gli ho dato ragione, gli ho detto che ha fatto bene perchè so di meritarmelo, per tutta risposta tempo nemmeno 10minuti ha ritrattato tutto scusandosi e chiedendomi di perdonarlo. E' il suo atteggiamento silente, da vittima a impedirmi forse di parlare, quelle due volte che ci siamo più o meno lasciati è scoppiato in lacrime e io con lui, guardandomi con occhi supplichevoli e quando fa così non ho le forze di tener fede ai mie propositi.
Non riesco a capire da dove viene tutto questo, forse la mia è diventata una grande amicizia nei suoi confronti e nulla di più. Quando mi bacia e mi cerca non sento nulla, le famose farfalle, l'emozione del lo star vicini, durano tutta la vita o solo il tempo dell'innamoramento? E ciò che resta in un rapporto con gli anni è solo questo dunque, stare bene insieme da amici?
Grazie ancora
Sì siamo cresciuti insieme e ci siamo supportati per anni nei momenti più difficili, lui è il mio porto sicuro, la mia spalla su cui piangere, il mio centro dell'universo, per qualsiasi cosa alzo il telefono lo chiamo e so che riuscirà a tranquillizzarmi.
Vivo momenti alterni, in cui sto bene, ho voglia di vederlo, altri in cui non mi manca affatto e sono infastidita dalla sua presenza e da alcuni suoi gesti. Gli rimprovero tutto, e non gliene lascio scappare una, più lo tratto male e lo allontano più lui si avvicina, credo per paura di perdermi.
Abbiamo litigato l'altro giorno e dopo mesi mi ha detto in faccia che mi ero comportata male (tralascio la parolaccia) e io gli ho dato ragione, gli ho detto che ha fatto bene perchè so di meritarmelo, per tutta risposta tempo nemmeno 10minuti ha ritrattato tutto scusandosi e chiedendomi di perdonarlo. E' il suo atteggiamento silente, da vittima a impedirmi forse di parlare, quelle due volte che ci siamo più o meno lasciati è scoppiato in lacrime e io con lui, guardandomi con occhi supplichevoli e quando fa così non ho le forze di tener fede ai mie propositi.
Non riesco a capire da dove viene tutto questo, forse la mia è diventata una grande amicizia nei suoi confronti e nulla di più. Quando mi bacia e mi cerca non sento nulla, le famose farfalle, l'emozione del lo star vicini, durano tutta la vita o solo il tempo dell'innamoramento? E ciò che resta in un rapporto con gli anni è solo questo dunque, stare bene insieme da amici?
Grazie ancora
[#4]
Mi sembra che in realtà le sia piuttosto chiaro il fatto che il sentimento che provava si è trasformato da amore in profondo affetto.
Le segnalo comunque questo articolo che tratta del dubbio "amore o abitudine?":
http://www.serviziodipsicologia.it/amore-o-abitudine-come-capirlo/
Da quanto ci scrive sembra altrettanto chiaro che in questo momento ha due precisi timori:
- perdere una persona che negli anni è diventata il suo "centro dell'universo"
- far soffrire una persona alla quale vuole molto bene e che ha già manifestato segni di grande sofferenza quando lei si è allontanata.
Di conseguenza si sta trattenendo dal prendere una decisione perché lasciarlo definitivamente significherebbe forse (ma non è detto) tagliare del tutto i ponti con lui e nella sua mente questo può equivalere a buttar via tanti anni spesi assieme, oltre a perdere un punto di riferimento fondamentale nella sua esistenza.
Non è poi da sottovalutare il fatto che lasciarlo significa riscrivere un futuro che fino a poco tempo fa era per lei molto più certo e rassicurante.
Gli aspetti in gioco sono quindi molti ed è comprensibile che lei non riesca facilmente a prendere una decisione.
Le segnalo comunque questo articolo che tratta del dubbio "amore o abitudine?":
http://www.serviziodipsicologia.it/amore-o-abitudine-come-capirlo/
Da quanto ci scrive sembra altrettanto chiaro che in questo momento ha due precisi timori:
- perdere una persona che negli anni è diventata il suo "centro dell'universo"
- far soffrire una persona alla quale vuole molto bene e che ha già manifestato segni di grande sofferenza quando lei si è allontanata.
Di conseguenza si sta trattenendo dal prendere una decisione perché lasciarlo definitivamente significherebbe forse (ma non è detto) tagliare del tutto i ponti con lui e nella sua mente questo può equivalere a buttar via tanti anni spesi assieme, oltre a perdere un punto di riferimento fondamentale nella sua esistenza.
Non è poi da sottovalutare il fatto che lasciarlo significa riscrivere un futuro che fino a poco tempo fa era per lei molto più certo e rassicurante.
Gli aspetti in gioco sono quindi molti ed è comprensibile che lei non riesca facilmente a prendere una decisione.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 76.3k visite dal 19/09/2014.
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