Ossessioni, insoddisfazione e ansia
Cari dottori,
Il mio malessere purtroppo non si è attenuato, ho bisogno che qualcuno di voi comprenda bene la mia richiesta d'aiuto, visto che ho parlato con ben tre psicoterapeute che mi hanno assolutamente delusa. Riassumo il problema: ho 29 anni e sono fdanzata da 12 anni con un ragazzo di 32 anni, che da poco ha trovato una sua strada lavorativa. Quasi un anno fa un ragazzo in palestra si è fatto notare da me, è capitato che mi sfiorasse il braccio e che io provassi dei brividi che da secoli non sentivo più, e che da lì abbia cominciato a idealizzarlo, a vederlo come mia anima gemella (ma praticamente non lo conosco!!) E di conseguenza a sentire meno amore verso il mio lui, per la prima volta in 12 anni. Quello che più mi spaventa è la paura che mi prende quando penso al matrimonio, quando invece prima di conoscere questo ragazzo non vedevo l'ora di sposarlo e di vederlo padre dei nostri figli.
Tante volte questa mia assenza di progettualità mi fa venire voglia di lasciarlo, perchè mi domando a che serve stare insieme se ho paura del futuro con lui? Poi una voce dentro di me mi dice che è colpa di questi dubbi infondati che ho avuto, è normale che mi sia venuta paura del futuro con lui, perchè ho paura di non esserne più innamorata (ma se penso ai motivi per cui non potrei esserlo più, non ne trovo! In lui i piccoli difetti che ha mi piacciono, e quando sto con lui subito mi calmo, riuscendo spesso a provare amore: ho voglia di baciarlo e abbracciarlo, voglio che stia bene, mi infonde calma e mi riequilibra). Perchè invece quando sono sola mi prendono questi brutti pensieri e non mi lasciano più? Perchè tra pochi giorni facciamo l'anniversario e io non ho alcuna voglia (per la prima volta in 12 anni) di fargli un regalo perchè è come se non avessi più speranze su "noi"? Invece io voglio salvare questa bella storia! Perchè ho idealizzato uno che conosco appena? Può dipendere da una qualche mancanza nel mio rapporto, anche se io non ne trovo? Forse è fisiologico che un fidanzamento così lungo, sostanzialmente senza realizzazione di progetti comuni (no lavoro, no convivenza, no matrimonio, no figli), porti a una certa stanchezza e voglia di provare emozioni forti? Come fare a tornare serena, a togliermi questo senso di insoddisfazione generale che ormai mi ha colpito, e a tornare a progettare un futuro col mio lui?
A volte mi sembra che ho scaricato sulla nostra storia le mie paure, le mie insoddisfazioni represse (prima di conoscere questo ragazzo stavo bene, anche se mi sono capitate cose che forse incosciamente mi hanno resa più insicura).
Voi cosa pensate? Vi prego di darmi un consiglio, un parere esperto....ho in programma un colloquio presso uno psicologo dell'asl, visto che i privati mi hanno delusa moltissimo, ma la visita avverrà tra qualche mese, ma io ho bisogno di sentire qualcuno prima perchè ho paura di commettere azioni di cui potrei pentirmi amaramente, solo per un capriccio adolescenziale e una mia insoddisfazione personale.
Il mio malessere purtroppo non si è attenuato, ho bisogno che qualcuno di voi comprenda bene la mia richiesta d'aiuto, visto che ho parlato con ben tre psicoterapeute che mi hanno assolutamente delusa. Riassumo il problema: ho 29 anni e sono fdanzata da 12 anni con un ragazzo di 32 anni, che da poco ha trovato una sua strada lavorativa. Quasi un anno fa un ragazzo in palestra si è fatto notare da me, è capitato che mi sfiorasse il braccio e che io provassi dei brividi che da secoli non sentivo più, e che da lì abbia cominciato a idealizzarlo, a vederlo come mia anima gemella (ma praticamente non lo conosco!!) E di conseguenza a sentire meno amore verso il mio lui, per la prima volta in 12 anni. Quello che più mi spaventa è la paura che mi prende quando penso al matrimonio, quando invece prima di conoscere questo ragazzo non vedevo l'ora di sposarlo e di vederlo padre dei nostri figli.
Tante volte questa mia assenza di progettualità mi fa venire voglia di lasciarlo, perchè mi domando a che serve stare insieme se ho paura del futuro con lui? Poi una voce dentro di me mi dice che è colpa di questi dubbi infondati che ho avuto, è normale che mi sia venuta paura del futuro con lui, perchè ho paura di non esserne più innamorata (ma se penso ai motivi per cui non potrei esserlo più, non ne trovo! In lui i piccoli difetti che ha mi piacciono, e quando sto con lui subito mi calmo, riuscendo spesso a provare amore: ho voglia di baciarlo e abbracciarlo, voglio che stia bene, mi infonde calma e mi riequilibra). Perchè invece quando sono sola mi prendono questi brutti pensieri e non mi lasciano più? Perchè tra pochi giorni facciamo l'anniversario e io non ho alcuna voglia (per la prima volta in 12 anni) di fargli un regalo perchè è come se non avessi più speranze su "noi"? Invece io voglio salvare questa bella storia! Perchè ho idealizzato uno che conosco appena? Può dipendere da una qualche mancanza nel mio rapporto, anche se io non ne trovo? Forse è fisiologico che un fidanzamento così lungo, sostanzialmente senza realizzazione di progetti comuni (no lavoro, no convivenza, no matrimonio, no figli), porti a una certa stanchezza e voglia di provare emozioni forti? Come fare a tornare serena, a togliermi questo senso di insoddisfazione generale che ormai mi ha colpito, e a tornare a progettare un futuro col mio lui?
A volte mi sembra che ho scaricato sulla nostra storia le mie paure, le mie insoddisfazioni represse (prima di conoscere questo ragazzo stavo bene, anche se mi sono capitate cose che forse incosciamente mi hanno resa più insicura).
Voi cosa pensate? Vi prego di darmi un consiglio, un parere esperto....ho in programma un colloquio presso uno psicologo dell'asl, visto che i privati mi hanno delusa moltissimo, ma la visita avverrà tra qualche mese, ma io ho bisogno di sentire qualcuno prima perchè ho paura di commettere azioni di cui potrei pentirmi amaramente, solo per un capriccio adolescenziale e una mia insoddisfazione personale.
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Gentile ragazza,
quando non si è confusi, l'unica cosa da fare è...non fare nulla.
Che cosa significa che tre psicoterapeuta l'hanno delusa? Cosa è successo?
quando non si è confusi, l'unica cosa da fare è...non fare nulla.
Che cosa significa che tre psicoterapeuta l'hanno delusa? Cosa è successo?
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
[#2]
Utente
Gentile dott. Ferretti,
Il fatto è che non accetto questa confusione, non so da dove viene, non mi riconosco più e mi mette tantissima angoscia e fretta di decidere perchè mi sembra di fare del male al mio ragazzo. Può dirmi di più sulla mia situazione? Può essere doc da relazione? Può essere un semplice fatto che accade a coppie di lunga data e formatesi da giovani? Può essere una crisi interiore dovuta alla frustrazione lavorativa, che poi io ho trasferito sull'unica cosa di certo che avevo, ovvero il mio ragazzo?
Le tre psicoterapeute non mi ascoltavano con interesse, mi facevano domande scontate e due di loro perfino battutine infelici, e tutte mi hanno apertamente rifiutato quando, parlando di soldi, ho detto che avevo bisogno di un piccolo sconto sulle sedute perchè disoccupata e in gravi condizioni economiche.
Prego anche altri dottori di rispondermi al più presto cercando di aiutarmi!!! Vi prego!!!
Il fatto è che non accetto questa confusione, non so da dove viene, non mi riconosco più e mi mette tantissima angoscia e fretta di decidere perchè mi sembra di fare del male al mio ragazzo. Può dirmi di più sulla mia situazione? Può essere doc da relazione? Può essere un semplice fatto che accade a coppie di lunga data e formatesi da giovani? Può essere una crisi interiore dovuta alla frustrazione lavorativa, che poi io ho trasferito sull'unica cosa di certo che avevo, ovvero il mio ragazzo?
Le tre psicoterapeute non mi ascoltavano con interesse, mi facevano domande scontate e due di loro perfino battutine infelici, e tutte mi hanno apertamente rifiutato quando, parlando di soldi, ho detto che avevo bisogno di un piccolo sconto sulle sedute perchè disoccupata e in gravi condizioni economiche.
Prego anche altri dottori di rispondermi al più presto cercando di aiutarmi!!! Vi prego!!!
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>>ho detto che avevo bisogno di un piccolo sconto sulle sedute perchè disoccupata e in gravi condizioni economiche.<<
le gravi condizioni economiche che descrive come fanno ad essere compatibili con la frequentazione di una palestra? Immagino che questa ha un costo così come tante altre cose, si tratta a mio avviso di fare delle scelte perché esistono delle priorità, ma sta a lei sapere quali sono.
Cambiare tre psicologi nel giro poche settimane significa qualcosa in più di una delusione, perché potrebbe rappresentare una sua difficoltà nell'accettare di fare un percorso psicologico. Tenga presente che nel servizio pubblico non può scegliere il Collega, quindi dovrebbe cercare di trovare la giusta motivazione per evitare un quarto fallimento.
Lei descrive una crisi di coppia che non viene affrontata, perché probabilmente non riesce a focalizzare le questioni da risolvere. Mancanza di una progettualità, idee comuni, difficoltà di comunicazione ecc. sono tutti fattori che potrebbero alimentare la crisi.
Non è da escludere la possibilità di avere un disturbo d'ansia (ossessioni), ma questa ipotesi deve essere valutata con un Collega di persona e trattata adeguatamente (psicoterapia).
Lei tende ad idealizzare non solo la relazione con il suo partner, ma anche l'altro, costruendo "castelli in aria" che assomigliano a delle compensazioni per un sentimento di frustrazione nel quotidiano.
le gravi condizioni economiche che descrive come fanno ad essere compatibili con la frequentazione di una palestra? Immagino che questa ha un costo così come tante altre cose, si tratta a mio avviso di fare delle scelte perché esistono delle priorità, ma sta a lei sapere quali sono.
Cambiare tre psicologi nel giro poche settimane significa qualcosa in più di una delusione, perché potrebbe rappresentare una sua difficoltà nell'accettare di fare un percorso psicologico. Tenga presente che nel servizio pubblico non può scegliere il Collega, quindi dovrebbe cercare di trovare la giusta motivazione per evitare un quarto fallimento.
Lei descrive una crisi di coppia che non viene affrontata, perché probabilmente non riesce a focalizzare le questioni da risolvere. Mancanza di una progettualità, idee comuni, difficoltà di comunicazione ecc. sono tutti fattori che potrebbero alimentare la crisi.
Non è da escludere la possibilità di avere un disturbo d'ansia (ossessioni), ma questa ipotesi deve essere valutata con un Collega di persona e trattata adeguatamente (psicoterapia).
Lei tende ad idealizzare non solo la relazione con il suo partner, ma anche l'altro, costruendo "castelli in aria" che assomigliano a delle compensazioni per un sentimento di frustrazione nel quotidiano.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
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Utente
Gentile dott. Del Signore,
Mi sembra di cogliere un po'di prevenzione nelle sue parole riguardo alla mia situazione economica, e me ne dispiace. Specifico che quasi un anno fa andai in palestra unicamente per seguire un corso di difesa personale chiedendo il supporto economico ai miei genitori, neanche benestanti, in seguito a un episodio di aggressione che subii e che mi mise molta paura, ma appena mi accorsi, dopo circa un mese, che le attenzioni di quel ragazzo potevano danneggiare la mia relazione, decisi immediatamente di smettere di andare in palestra. Proprio in quel periodo(novembre 2013) finì il mio contratto di lavoro.
Se sono andata da tre dottoresse, certamente l'ho fatto perchè sentivoe sento tuttora la forte esigenza di essere aiutata:purtroppo non sono stata fortunata, tutto qui.
Mi sento insoddisfatta e mi sembra di percepire la mia storia come già finita - nonostante il mio fidanzato si dimostri molto paziente e tranquillo - forse perchè tutti questi dubbi mi impediscono di vederci un futuro insieme e mi sembra che non abbia senso continuare. Può l'amore finire senza motivo? Oppure è possibile ingannarsi per dodici anni credendo di amare quando invece non lo si è fatto mai? Io mi sentivo realmente innamorata però, fino a qualche mese fa! Allora perchè mi sembra di essere diventata così arida e apatica?
Mi sembra di cogliere un po'di prevenzione nelle sue parole riguardo alla mia situazione economica, e me ne dispiace. Specifico che quasi un anno fa andai in palestra unicamente per seguire un corso di difesa personale chiedendo il supporto economico ai miei genitori, neanche benestanti, in seguito a un episodio di aggressione che subii e che mi mise molta paura, ma appena mi accorsi, dopo circa un mese, che le attenzioni di quel ragazzo potevano danneggiare la mia relazione, decisi immediatamente di smettere di andare in palestra. Proprio in quel periodo(novembre 2013) finì il mio contratto di lavoro.
Se sono andata da tre dottoresse, certamente l'ho fatto perchè sentivoe sento tuttora la forte esigenza di essere aiutata:purtroppo non sono stata fortunata, tutto qui.
Mi sento insoddisfatta e mi sembra di percepire la mia storia come già finita - nonostante il mio fidanzato si dimostri molto paziente e tranquillo - forse perchè tutti questi dubbi mi impediscono di vederci un futuro insieme e mi sembra che non abbia senso continuare. Può l'amore finire senza motivo? Oppure è possibile ingannarsi per dodici anni credendo di amare quando invece non lo si è fatto mai? Io mi sentivo realmente innamorata però, fino a qualche mese fa! Allora perchè mi sembra di essere diventata così arida e apatica?
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>>Può l'amore finire senza motivo? Oppure è possibile ingannarsi per dodici anni credendo di amare quando invece non lo si è fatto mai?<<
Sono plausibili entrambe le ipotesi che vanno vagliate in adeguata sede.
Lei vuole uscire subito da questa dissonanza, invece non dovrebbe sfuggire la situazione attuale, ma abitarla, interrogarla. Le crisi servono per scardinare un equilibrio precedente e crearne uno nuovo. S metta l'animo in pace e si renda conto che si trova dentro una tempesta che, stia tranquilla, passerà. Non è dato sapere ora le conseguenze.
Lei vuole risposte subito, dalle terapeute, da noi: non è possibile. Si deve mettere l'animo in pace che potrebbe venire a conoscenza di cose che la riguardano e che non le piacciono: ad esempio, che è finito l'amore, oppure che non ha mai amato come pensava. Oppure altro ancora.
Un caro saluto, e se desidera ci faccia sapere come va
Sono plausibili entrambe le ipotesi che vanno vagliate in adeguata sede.
Lei vuole uscire subito da questa dissonanza, invece non dovrebbe sfuggire la situazione attuale, ma abitarla, interrogarla. Le crisi servono per scardinare un equilibrio precedente e crearne uno nuovo. S metta l'animo in pace e si renda conto che si trova dentro una tempesta che, stia tranquilla, passerà. Non è dato sapere ora le conseguenze.
Lei vuole risposte subito, dalle terapeute, da noi: non è possibile. Si deve mettere l'animo in pace che potrebbe venire a conoscenza di cose che la riguardano e che non le piacciono: ad esempio, che è finito l'amore, oppure che non ha mai amato come pensava. Oppure altro ancora.
Un caro saluto, e se desidera ci faccia sapere come va
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Utente
È vero, ne voglio uscire subito, perchè sto talmente male da concepire pensieri suicidi, e da pregare che dio mi uccida all'istante. Ho perso interesse verso tutto, non riesco a vedere più il bello in niente, quando parlo con qualcuno il mio tono di voce cambia, diventa monocorde. Insomma sento che sto andando in depressione, e questo mi fa molta paura perchè mi sembra di non avere vie d'uscita, e sono assolutamente contraria a prendere farmaci. Tuti mi dicono: riempi le tue giornate, fai qualcosa! Ma io ho perso tutta la forza che prima mi caratterizzava, ho perso l'entusiasmo nella vita.
È terribile, sto davvero male! Spesso mi domado: se lo lascio cambierà qualcosa nella mia testa? Il più delle volte sento di no, che anzi mi farebbe malissimo non averlo più accanto, e che forse ci vuole una convivenza (se me la immagino sento di stare meglio, perchè mi sforzerebbe a cambiare un po' vita), ma poi subito una voce mi spiazza dicendomi: e se durante la convivenza ti accorgi di nuovo di provare poco? Che fai? Lo lasci solo, quando lui ogni momento ti dice che ti ama?
E poi, com'è possibile jngannarsi per 12 anni? È davvero una cosa che può accadere? O nella mia testa si è rotto quache meccanismo che ha intaccato anche i miei sentimenti?
È terribile, sto davvero male! Spesso mi domado: se lo lascio cambierà qualcosa nella mia testa? Il più delle volte sento di no, che anzi mi farebbe malissimo non averlo più accanto, e che forse ci vuole una convivenza (se me la immagino sento di stare meglio, perchè mi sforzerebbe a cambiare un po' vita), ma poi subito una voce mi spiazza dicendomi: e se durante la convivenza ti accorgi di nuovo di provare poco? Che fai? Lo lasci solo, quando lui ogni momento ti dice che ti ama?
E poi, com'è possibile jngannarsi per 12 anni? È davvero una cosa che può accadere? O nella mia testa si è rotto quache meccanismo che ha intaccato anche i miei sentimenti?
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>>E poi, com'è possibile ingannarsi per 12 anni? È davvero una cosa che può accadere? O nella mia testa si è rotto qualche meccanismo che ha intaccato anche i miei sentimenti?<<
i sentimenti non sono un "tutto o nulla" e tendono a modificarsi nel tempo. La sua relazione inizia nell'adolescenza e ora lei è sicuramente una donna con una visione del mondo diversa (esigenze, bisogni ecc.).
Quindi non è una questione d'inganno, perché lei tende a pensare alla sua relazione come "sdoppiata": Razionalmente non vede le cose che non fanno, mentre da un punto di vista affettivo sente che c'è qualcosa che non va (fantasticare altre relazioni, umore depresso ecc.).
Dovrebbe a mio avviso considerare quanto il suo bisogno di questa relazione possa essere legato ad una dipendenza dall'altro che le infonde delle sicurezze, ma le sue emozioni negative e positive suggeriscono qualcosa di diverso.
Come descriverebbe la sua relazione da un punto di vista sessuale?
Come vede la sua vita senza il suo partner?
Ha parlato dei suoi dubbi con il partner?
Perché pensa che una convivenza possa migliorare la sua condizione di coppia?
i sentimenti non sono un "tutto o nulla" e tendono a modificarsi nel tempo. La sua relazione inizia nell'adolescenza e ora lei è sicuramente una donna con una visione del mondo diversa (esigenze, bisogni ecc.).
Quindi non è una questione d'inganno, perché lei tende a pensare alla sua relazione come "sdoppiata": Razionalmente non vede le cose che non fanno, mentre da un punto di vista affettivo sente che c'è qualcosa che non va (fantasticare altre relazioni, umore depresso ecc.).
Dovrebbe a mio avviso considerare quanto il suo bisogno di questa relazione possa essere legato ad una dipendenza dall'altro che le infonde delle sicurezze, ma le sue emozioni negative e positive suggeriscono qualcosa di diverso.
Come descriverebbe la sua relazione da un punto di vista sessuale?
Come vede la sua vita senza il suo partner?
Ha parlato dei suoi dubbi con il partner?
Perché pensa che una convivenza possa migliorare la sua condizione di coppia?
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Utente
Dottore, la ringrazio molto della sua attenzione.
Innanzi tutto cerco di rispondere alle sue domande. Dal punto di vista sessuale non ci sono mai stati problemi, c'è sempre stata una grande attrazione fisica e passione da entrambe le parti. Magari negli ultimi anni i rapporti si sono un po' diradati, io lo cercavo sempre un po di più di quanto lui cercasse me, ma la qualità era sempre altissima. Ora, soprattutto quando mi seno depressa e apatica, non sono alle stelle come lo ero prima, ma comunque riesco facilmente ad avere rapporti con lui, e non ho mai provato disgusto o forte fastidio nei momenti di intimità (e anche questo mi butta nel dubbio: se non lo amassi, non dovrei provare fastidio a essere toccata o anche solo avvicinata da lui?).
Con lui il dialogo è sempre stato ottimo: sincerità e tanti tanti confronti che in tutti questi anni ci hanno aiutato a crescere. Lui ovviamente sa tutto, gli ho raccontato tutto. Lo vedo che soffre a vedermi così, a mi sta molto vicino e mi fa sentire tutto il suo grande amore per me.
Il mio futuro con lui? Prima di questa crisi ero felicissima all'idea che sarei invecchiata con lu, non vedevo l'ora di renderlo padre e di essere sua moglie. Ora, soprattutto nei momenti più bui, rifuggo all'idea: nella mia testa è questo i, ragionamento costante: se hai avuto questa grossa crisi, non puoi intraprendere un percorso di vita con lui! Mentre nei momenti di lucidità sento che sarei felice, e che il problema è in me, non in "noi due", non nella coppia.
Tutti mi dicono che è la mia prolungata inattività lavorativa ad avermi gettato nello sconforto, io che fino a un anno fa credevo nei miei obiettivi e lavoravo alacremente per raggiungerli (e li ho raggiunti, almeno nello studio), poi purtroppo le mie aspettative sono state ingiustamente frustrate, mi ritrovo a casa dalla mattina alla sera e così la mia testa (sono iper riflessiva per natura, emotiva e sensibile sopra la media) ha cominciato a trasferire le frustrazioni lavorative sull'unica cosa certa che avevo, cioè la mia storia.Questo è quello che mi dicono, e io credo pure che sia così. Purtroppo però una voce diabolica mi dice sempre: ma perchè mai avresti dovuto spostare le tue mancanze sul rapporto?vuol dire che ci sono davvero delle mancanze! E ripiombo nll'angoscia.
Penso infine che la convivenza mi sbloccherà da questa situazione di stallo, è un atto che cambia la vita, e che mi permetterà di vivere il nostro rapporto di eterni fidanzati in maniera nuova e più matura, dando il giusto peso alle emozioni e agli impegni della giornata, che sicuramente cambieranno.
Lei cosa ne pensa?
Innanzi tutto cerco di rispondere alle sue domande. Dal punto di vista sessuale non ci sono mai stati problemi, c'è sempre stata una grande attrazione fisica e passione da entrambe le parti. Magari negli ultimi anni i rapporti si sono un po' diradati, io lo cercavo sempre un po di più di quanto lui cercasse me, ma la qualità era sempre altissima. Ora, soprattutto quando mi seno depressa e apatica, non sono alle stelle come lo ero prima, ma comunque riesco facilmente ad avere rapporti con lui, e non ho mai provato disgusto o forte fastidio nei momenti di intimità (e anche questo mi butta nel dubbio: se non lo amassi, non dovrei provare fastidio a essere toccata o anche solo avvicinata da lui?).
Con lui il dialogo è sempre stato ottimo: sincerità e tanti tanti confronti che in tutti questi anni ci hanno aiutato a crescere. Lui ovviamente sa tutto, gli ho raccontato tutto. Lo vedo che soffre a vedermi così, a mi sta molto vicino e mi fa sentire tutto il suo grande amore per me.
Il mio futuro con lui? Prima di questa crisi ero felicissima all'idea che sarei invecchiata con lu, non vedevo l'ora di renderlo padre e di essere sua moglie. Ora, soprattutto nei momenti più bui, rifuggo all'idea: nella mia testa è questo i, ragionamento costante: se hai avuto questa grossa crisi, non puoi intraprendere un percorso di vita con lui! Mentre nei momenti di lucidità sento che sarei felice, e che il problema è in me, non in "noi due", non nella coppia.
Tutti mi dicono che è la mia prolungata inattività lavorativa ad avermi gettato nello sconforto, io che fino a un anno fa credevo nei miei obiettivi e lavoravo alacremente per raggiungerli (e li ho raggiunti, almeno nello studio), poi purtroppo le mie aspettative sono state ingiustamente frustrate, mi ritrovo a casa dalla mattina alla sera e così la mia testa (sono iper riflessiva per natura, emotiva e sensibile sopra la media) ha cominciato a trasferire le frustrazioni lavorative sull'unica cosa certa che avevo, cioè la mia storia.Questo è quello che mi dicono, e io credo pure che sia così. Purtroppo però una voce diabolica mi dice sempre: ma perchè mai avresti dovuto spostare le tue mancanze sul rapporto?vuol dire che ci sono davvero delle mancanze! E ripiombo nll'angoscia.
Penso infine che la convivenza mi sbloccherà da questa situazione di stallo, è un atto che cambia la vita, e che mi permetterà di vivere il nostro rapporto di eterni fidanzati in maniera nuova e più matura, dando il giusto peso alle emozioni e agli impegni della giornata, che sicuramente cambieranno.
Lei cosa ne pensa?
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Penso che andrebbe indagata bene l'ipotesi delle ossessioni (disturbo d'ansia), forse i suoi dubbi derivano da una difficoltà nella gestione dell'ansia, quindi risulta difficile da questa postazione comprendere se sono la causa o la conseguenza del suo stato di malessere.
Il suggerimento è semplicemente quello di attendere la valutazione psicologica e, qualora la diagnosi fosse confermata, iniziare un trattamento di psicoterapia.
Il suggerimento è semplicemente quello di attendere la valutazione psicologica e, qualora la diagnosi fosse confermata, iniziare un trattamento di psicoterapia.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 5k visite dal 18/09/2014.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.