Riconoscere precocemente ocd su bimbo con sindrome di tourette
Gentilissimi Dottori,
Sono il papà di un bimbo di 5 anni a cui l'anno scorso è stata diagnosticata la Sindrome di Tourette.
Durante l'esordio presentava molti tic e un tipico comportamento oppositivo provocatorio anche se ancora immaturo (crisi di rabbia ingestibili all'interno del gruppo famigliare, ricerca dell'isolamento, sensazione del "tutti ce l'hanno con me"). Inoltre era sempre molto spaventato riguardo le malattie e la morte (per se e per gli altri).
Durante le fasi diagnostiche (test psicologici, visite neuropsichiatriche), non è emerso nulla che riguardasse le ossessioni.
Noi genitori ci siamo prodigati in quest'anno modificando modello educativo e stile di vita, ottenendo notevoli risultati. Dopo un anno di tic, stiamo vivendo 2 mesi di assenza quasi totale di questo sintomo.
Abbiamo però notato il maturare della preoccupazione che il cibo potesse incastrarsi in gola e soffocarlo. Per circa due mesi, verso la fine dell'anno scolastico, ha avuto difficoltà a mangiare. Piano piano, e con grande pazienza da parte nostra e sua, la situazione è tornata alla normalità.
Almeno fino ad oggi... con il ricominciare della scuola materna, infatti, ha subito manifestato ansia (riferendo il classico mal di pancia da "Non voglio andare all'asilo") che per sua stessa ammissione, è dovuta al non voler mangiare in mensa. A casa, ora, mangia regolarmente QUASI SEMPRE; capita a volte, però, che si rifiuti di mangiare ciò che è già in tavola preferendo cibi come yogurt o formaggio molle (cibo che gli davamo nelle fasi di forti problemi di alimentazione). Abbiamo anche notato che da qualche settimana tende a non voler più uscire di casa: fatica a fare le attività all'aperto ed è restio a recarsi altrove, come dai nonni o al supermercato.
Sperando di essere stato sufficentemente chiaro, mi chiedevo se questo comportamento può essere l'esordio di un OCD (nonostante gli psicologi non abbiano manifestato preoccupazioni in tal senso), e se si, come e se si può intervenire precocemente per evitare il consolidamento di tale problematica attraverso i classici rituali compulsivi.
Mi chiedevo inoltre quale sarebbe il miglior approccio educativo per aiutarlo a gestire il problema senza che questo prenda il sopravvento sulla sua vita rendendogli la frequentazione della scuola materna troppo difficile a causa dell'ansia da mensa.
Ringrazio anticipatamente,
Un papà combattivo.
Sono il papà di un bimbo di 5 anni a cui l'anno scorso è stata diagnosticata la Sindrome di Tourette.
Durante l'esordio presentava molti tic e un tipico comportamento oppositivo provocatorio anche se ancora immaturo (crisi di rabbia ingestibili all'interno del gruppo famigliare, ricerca dell'isolamento, sensazione del "tutti ce l'hanno con me"). Inoltre era sempre molto spaventato riguardo le malattie e la morte (per se e per gli altri).
Durante le fasi diagnostiche (test psicologici, visite neuropsichiatriche), non è emerso nulla che riguardasse le ossessioni.
Noi genitori ci siamo prodigati in quest'anno modificando modello educativo e stile di vita, ottenendo notevoli risultati. Dopo un anno di tic, stiamo vivendo 2 mesi di assenza quasi totale di questo sintomo.
Abbiamo però notato il maturare della preoccupazione che il cibo potesse incastrarsi in gola e soffocarlo. Per circa due mesi, verso la fine dell'anno scolastico, ha avuto difficoltà a mangiare. Piano piano, e con grande pazienza da parte nostra e sua, la situazione è tornata alla normalità.
Almeno fino ad oggi... con il ricominciare della scuola materna, infatti, ha subito manifestato ansia (riferendo il classico mal di pancia da "Non voglio andare all'asilo") che per sua stessa ammissione, è dovuta al non voler mangiare in mensa. A casa, ora, mangia regolarmente QUASI SEMPRE; capita a volte, però, che si rifiuti di mangiare ciò che è già in tavola preferendo cibi come yogurt o formaggio molle (cibo che gli davamo nelle fasi di forti problemi di alimentazione). Abbiamo anche notato che da qualche settimana tende a non voler più uscire di casa: fatica a fare le attività all'aperto ed è restio a recarsi altrove, come dai nonni o al supermercato.
Sperando di essere stato sufficentemente chiaro, mi chiedevo se questo comportamento può essere l'esordio di un OCD (nonostante gli psicologi non abbiano manifestato preoccupazioni in tal senso), e se si, come e se si può intervenire precocemente per evitare il consolidamento di tale problematica attraverso i classici rituali compulsivi.
Mi chiedevo inoltre quale sarebbe il miglior approccio educativo per aiutarlo a gestire il problema senza che questo prenda il sopravvento sulla sua vita rendendogli la frequentazione della scuola materna troppo difficile a causa dell'ansia da mensa.
Ringrazio anticipatamente,
Un papà combattivo.
[#1]
Gentile Utente,
I disturbi ossessivi possono fare parte della sindrome, così come i disturbi del comportamento, i tic e talvolta il turpiloquio.
Sarebbe utile che unitamente al neurologo ed al neuropsichiatra infantile il bambino fosse seguito da un nostro collega, anche durante i mesi caratterizzata da assenza di sintomatologia
I disturbi ossessivi possono fare parte della sindrome, così come i disturbi del comportamento, i tic e talvolta il turpiloquio.
Sarebbe utile che unitamente al neurologo ed al neuropsichiatra infantile il bambino fosse seguito da un nostro collega, anche durante i mesi caratterizzata da assenza di sintomatologia
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
immagino che il bimbo sia seguito, anche dopo la diagnosi, e che anche voi genitori siate state aiutati nella modificazione di alcuni comportamenti con il bambino.
Quella mi pare pertanto la sede più opportuna per tutte le delucidazioni su come fare.
Sinceramente e con tutti i limiti del consulto on line, non penserei ad un DOC.
Penserei piuttosto all'ansia che ogni bimbo può provare, alle paure che noi adulti possiamo fare fatica a comprendere e sciogliere se riguardano i bimbi, alle difficoltà legate alla sindrome di Tourette.
Quelli che Lei chiama rituali compulsivi possono essere la modalità del bimbo di gestire le proprie difficoltà e l'ansia.
Che cosa fare? Il bimbo è grandicello per tutta una serie di giochi che voi genitori potete fare con lui sulle emozioni, ad esempio quando chiede di stare a casa o di mangiare solo alcuni cibi. E' importante capire che cosa sta esprimendo il bimbo, ma in generale è bene non tenerlo a casa per evitare di rafforzare i Suoi problemi.
Voi genitori siete supportati da uno psicologo psicoterapeuta che riesca ad aiutarvi nella gestione della situazione?
Può approfondire qui: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/535-ansie-e-paure-dei-bambini-parte-i.html
Cordiali saluti,
immagino che il bimbo sia seguito, anche dopo la diagnosi, e che anche voi genitori siate state aiutati nella modificazione di alcuni comportamenti con il bambino.
Quella mi pare pertanto la sede più opportuna per tutte le delucidazioni su come fare.
Sinceramente e con tutti i limiti del consulto on line, non penserei ad un DOC.
Penserei piuttosto all'ansia che ogni bimbo può provare, alle paure che noi adulti possiamo fare fatica a comprendere e sciogliere se riguardano i bimbi, alle difficoltà legate alla sindrome di Tourette.
Quelli che Lei chiama rituali compulsivi possono essere la modalità del bimbo di gestire le proprie difficoltà e l'ansia.
Che cosa fare? Il bimbo è grandicello per tutta una serie di giochi che voi genitori potete fare con lui sulle emozioni, ad esempio quando chiede di stare a casa o di mangiare solo alcuni cibi. E' importante capire che cosa sta esprimendo il bimbo, ma in generale è bene non tenerlo a casa per evitare di rafforzare i Suoi problemi.
Voi genitori siete supportati da uno psicologo psicoterapeuta che riesca ad aiutarvi nella gestione della situazione?
Può approfondire qui: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/535-ansie-e-paure-dei-bambini-parte-i.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Gentilissimi dottori,
grazie per i vostri consigli.
Per rispondere alla Dott.ssa Pileci, siamo seguiti da una struttura di ottimo livello con la quale abbiamo fatto un iter valutativo psicologico buono e ampio, ma forse poco supportati da un neuropsichiatra. Abbiamo anche una psicoterapeuta di grandissima esperienza che ci segue gratuitamente poichè in pensione, ma che ci è sembrata, fino ad ora, assolutamente la più competente in tutto e per tutto. Specifico però che ad oggi l'unica terapia messa in atto è stata la psicomotricità ed un mini parental training per noi per imparare al meglio la gestione e l'educazione del piccolo.
Nonostante ciò, è mia convinzione che le ossessioni nei bambini così piccoli siano difficilmente diagnosticabili primo perché più rare che in individui più grandi, secondo per la reticenza (ovviamente in buona fede) dei medici a diagnosticarla, in quanto, proprio come a delineato lei Dott.ssa Pileci, molti comportamenti naturali della crescita sono impossibili da codificare come patologici.
Ho trovato in questi giorni un articolo molto interessante di una Dottoressa che scrive/scriveva in questo bellissimo sito, la Dott.ssa Chiara Aiello, che descriveva molto bene i sintomi precoci di un probabile DOC nei bambini più piccoli (ovvero più giovani dei 7 anni). Ho riletto mio figlio, come ovviamente accade sempre in questi casi rovistando nella rete. Per tanto, opinioni diverse mi fanno sempre molto piacere e per tanto ringrazio nuovamente.
Al prossimo incontro affronterò il problema con la psicologa, soprattutto per quanto riguarda le strategie di intervento. La nostra più grande paura, infatti, è che spingerlo in maniera errata ad affrontare le sue ansie, possa giovare da una parte nel contesto di un DOC, ma dall'altra peggiorare i sintomi ticcosi.
Ringrazio ancora per il riscontro
grazie per i vostri consigli.
Per rispondere alla Dott.ssa Pileci, siamo seguiti da una struttura di ottimo livello con la quale abbiamo fatto un iter valutativo psicologico buono e ampio, ma forse poco supportati da un neuropsichiatra. Abbiamo anche una psicoterapeuta di grandissima esperienza che ci segue gratuitamente poichè in pensione, ma che ci è sembrata, fino ad ora, assolutamente la più competente in tutto e per tutto. Specifico però che ad oggi l'unica terapia messa in atto è stata la psicomotricità ed un mini parental training per noi per imparare al meglio la gestione e l'educazione del piccolo.
Nonostante ciò, è mia convinzione che le ossessioni nei bambini così piccoli siano difficilmente diagnosticabili primo perché più rare che in individui più grandi, secondo per la reticenza (ovviamente in buona fede) dei medici a diagnosticarla, in quanto, proprio come a delineato lei Dott.ssa Pileci, molti comportamenti naturali della crescita sono impossibili da codificare come patologici.
Ho trovato in questi giorni un articolo molto interessante di una Dottoressa che scrive/scriveva in questo bellissimo sito, la Dott.ssa Chiara Aiello, che descriveva molto bene i sintomi precoci di un probabile DOC nei bambini più piccoli (ovvero più giovani dei 7 anni). Ho riletto mio figlio, come ovviamente accade sempre in questi casi rovistando nella rete. Per tanto, opinioni diverse mi fanno sempre molto piacere e per tanto ringrazio nuovamente.
Al prossimo incontro affronterò il problema con la psicologa, soprattutto per quanto riguarda le strategie di intervento. La nostra più grande paura, infatti, è che spingerlo in maniera errata ad affrontare le sue ansie, possa giovare da una parte nel contesto di un DOC, ma dall'altra peggiorare i sintomi ticcosi.
Ringrazio ancora per il riscontro
[#4]
Il bambino è ancora piccolo e le ansie- immagino-infinite, di voi genitori.
Solitamente, quando la sindrome non è associata ad altri quadri clinici, presenta un' evoluzione benevola.
Ogni paziente ha una storia a sè ed immagino che del vostro piccolo potranno fare una prognosi i medici che si occupano di lui.
I pazienti mostrano solitamente un notevole miglioramento alla fine dei primi dieci anni di vita o all’inizio dei venti anni, nel lasso di tempo che va praticamente dai 10 ai 20.
I tic, il possibile disturbo da deficit di attenzione ed il disturbo ossessivo-compulsivo possono presentare però delle fluttuazioni nel corso delle fasi della vita del bambino/ adulto, in funzione dello stress, capacità di gestione dello stess e della variabile psicologica.
Cari auguri per tutto.
Solitamente, quando la sindrome non è associata ad altri quadri clinici, presenta un' evoluzione benevola.
Ogni paziente ha una storia a sè ed immagino che del vostro piccolo potranno fare una prognosi i medici che si occupano di lui.
I pazienti mostrano solitamente un notevole miglioramento alla fine dei primi dieci anni di vita o all’inizio dei venti anni, nel lasso di tempo che va praticamente dai 10 ai 20.
I tic, il possibile disturbo da deficit di attenzione ed il disturbo ossessivo-compulsivo possono presentare però delle fluttuazioni nel corso delle fasi della vita del bambino/ adulto, in funzione dello stress, capacità di gestione dello stess e della variabile psicologica.
Cari auguri per tutto.
[#5]
La psicomotricità va benissimo, così come il parent training.
E' molto importante che siate voi genitori a gestire bene le vostre ansie senza trasmetterle al bimbo, quindi mi pare che siate seguiti molto bene.
Mi pare, da quanto scrive, che siate stati anche molto bravi a modificare alcuni atteggiamenti per migliorare la vostra vita a casa.
Se vuole, ci aggiorni pure in futuro sull'evoluzione della situazione.
Cordiali saluti,
E' molto importante che siate voi genitori a gestire bene le vostre ansie senza trasmetterle al bimbo, quindi mi pare che siate seguiti molto bene.
Mi pare, da quanto scrive, che siate stati anche molto bravi a modificare alcuni atteggiamenti per migliorare la vostra vita a casa.
Se vuole, ci aggiorni pure in futuro sull'evoluzione della situazione.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.5k visite dal 18/09/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.