Studiare quando ce la schizofrenia
sono affetto da schizofrenia e prendo farmaci Olanzapina 5 mg al giorno, il medico mi dice che il dosaggio che prendo è un dosaggio molto basso.
mi piacerebbe studiare ed iscrivermi all'università ma a volte mi vengono dei pensieri negativi, mi dico sempre che con la mia malattia combinerò poco all'università, che la mia malattia non mi permetterà di studiare, mi viene sempre in mente che al momento che dovrò studiare in camera mia la mia malattia mi bloccherà impedendomi di studiare, in breve vedo la mia malattia una cosa debilitante e non vedo credibile che uno schizofrenico riesca a fare l'università e a laurearsi, questo mi limita nelle mie azioni.
chiedo un consulto.
il secondo problema che ho è che non vedo lo studio come un piacere ma lo vedo come un dovere, è credo che quelli che riescono all'università devono il loro successo al fatto che a loro lo studio proprio piace il che li motiva e il fatto che provano piacere nello studio questo gli spinge a continuare mentre quello che lo vede come un dovere sia destinato a fallire.
poi non penso che lo studio sia una cosa concessa a tutti e che solo una minoranza dotata intellettivamente sia capace di tale responsabilità ?
cosa dice uno specialista a riguardo ?
mi piacerebbe studiare ed iscrivermi all'università ma a volte mi vengono dei pensieri negativi, mi dico sempre che con la mia malattia combinerò poco all'università, che la mia malattia non mi permetterà di studiare, mi viene sempre in mente che al momento che dovrò studiare in camera mia la mia malattia mi bloccherà impedendomi di studiare, in breve vedo la mia malattia una cosa debilitante e non vedo credibile che uno schizofrenico riesca a fare l'università e a laurearsi, questo mi limita nelle mie azioni.
chiedo un consulto.
il secondo problema che ho è che non vedo lo studio come un piacere ma lo vedo come un dovere, è credo che quelli che riescono all'università devono il loro successo al fatto che a loro lo studio proprio piace il che li motiva e il fatto che provano piacere nello studio questo gli spinge a continuare mentre quello che lo vede come un dovere sia destinato a fallire.
poi non penso che lo studio sia una cosa concessa a tutti e che solo una minoranza dotata intellettivamente sia capace di tale responsabilità ?
cosa dice uno specialista a riguardo ?
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Gentile Utente,
Ci sono pazienti schizofrenici intelligenti e laureati, la malattia, per quanto ingombrante non inficia- non sempre- le funzioni cognitive
Per quanto riguarda la sua seconda domanda, le avevamo già risposto in questo consulto
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/432840-la-passione.html
Fare diventare lo studio, quindi il dovere, una vera passione, dipende da come si affronta , da quale significato si attribuisce e così via ...
Lo stesso dicasi per il lavoro futuro, può essere un semplice lavoro o una vera passione
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
www.valeriarandone.it
Ci sono pazienti schizofrenici intelligenti e laureati, la malattia, per quanto ingombrante non inficia- non sempre- le funzioni cognitive
Per quanto riguarda la sua seconda domanda, le avevamo già risposto in questo consulto
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/432840-la-passione.html
Fare diventare lo studio, quindi il dovere, una vera passione, dipende da come si affronta , da quale significato si attribuisce e così via ...
Lo stesso dicasi per il lavoro futuro, può essere un semplice lavoro o una vera passione
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.3k visite dal 13/09/2014.
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