Come comportarsi con un partner confuso a causa di grossi problemi lavorativi
Gentili esperti, vi disturbo per avere un parere e vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione. Ho 30 anni e sto da 5 anni con un ragazzo di 34 anni. Siamo sempre stati innamorati, con reciproche promesse di sposarci e costruire una famiglia. Lui ha un'attività in proprio e purtroppo, a causa della crisi, diverse iniziative da lui avviate sono andate male, danneggiando la sua situazione finanziaria e mettendolo in serissime difficoltà. Io sapevo che era preoccupato anche se lui era spesso restio a raccontarmi le sue ansie. Con me è sempre stato dolce, presente e affettuoso. Un giorno vedendolo più pensieroso gli chiedo cos'ha e lui "esplode", piange (cosa mai successa in 5 anni) dice che non ne può più di questa situazione lavorativa, che non dorme la notte, che ormai durante le sue giornate è sempre triste o arrabbiato, che è un fallito, che vede tutto nero, che la sua famiglia ha problemi economici e lui non può aiutarla anzi l'ha danneggiata, non sa più come uscire dalla situazione e non vuole trascinare anche me in tutto questo. Inoltre prima lavorava da solo, ma ora avendo sotto due persone (tra le quali un suo familiare) sentiva ancora di più la pressione e la responsabilità del buon andamento dell'attività. I progetti che avevamo non si possono realizzare perché ormai, economicamente parlando, viveva alla giornata ed era convinto che sarebbe andata sempre peggio. Dopo questo sfogo ci vediamo il weekend successivo e lui si comporta in maniera dolce e affettuosa, decidiamo quindi di tentare una pausa. Dopo 3 settimane senza sentirci e vederci (durante le quali lui continuava a chiedere più tempo perché non riusciva a scindere il malessere del lavoro dalla nostra storia) io gli chiedo un incontro. Lui sostiene ancora il fatto che io rappresento una responsabilità, piange, dice che sta vivendo un incubo, che sono stata la cosa più bella che gli sia mai capitata, che mi ama ancora anche se non con la stessa intensità che provava fino ad un mese fa (prima che questa situazione esplodesse), ma in questo momento, dato quello che sta passando, non ha il cuore e la testa a cento per continuare. Continua dicendo che durante il periodo di pausa gli mancavo (quando non pensava al lavoro). Decide quindi di chiudere, perché un'altra pausa gli farebbe comodo ma non sarebbe giusta nei miei confronti. Dice che per lui non è una decisione facile ma sta vivendo un incubo ed è confuso; sostiene che questa situazione lo ha cambiato non è più la persona positiva che avevo conosciuto. Io durante l'incontro gli chiedo perché non ha mai voluto parlare con me delle sue ansie, ribadisco che voglio stargli accanto e sostenerlo ma non sente ragioni. Può un sentimento essere compromesso da una simile situazione ? Perché ha preso una decisione così importante senza nemmeno essere sicuro della sua scelta? Io sono distrutta e molto preoccupata per lui, non so come comportarmi (sparire oppure provare ad aiutarlo). Ringrazio anticipatamente chiunque voglia darmi un parere.
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<Può un sentimento essere compromesso da una simile situazione ? >
Gentile Utente,
potrebbe, ad esempio pensando alle forti difficoltà che sta vivendo il suo partner dato lo stato emotivo che ci riferisce.
La situazione che ci racconta potrebbe essere bastante per gettare una persona nel più cupo sconforto e riverberarsi sull'umore in modo negativo.
Forti responsabilità e preoccupazioni, fallimenti lavorativi possono incidere negativamente sull'affettività di una persona, sulla sua relativa disponiblità.
Non so se il suo lui non l'abbia mai messa al corrente del proprio stato per proteggerla o/e per difficoltà di comunicazione tra voi.
Non insisterei oltre dato che gli ha dichiarato la sua disponibilità a stargli accanto, magari con tatto colga un'occasione per suggerirgli l'opportunità di chiedere un aiuto specialistico, sembrerebbe necessario dato quanto ci riferisce.
Cosa sa della sua famiglia? Come si stanno comportando per supportarlo in questi frangenti? Lei che rapporti ha con loro?
Gentile Utente,
potrebbe, ad esempio pensando alle forti difficoltà che sta vivendo il suo partner dato lo stato emotivo che ci riferisce.
La situazione che ci racconta potrebbe essere bastante per gettare una persona nel più cupo sconforto e riverberarsi sull'umore in modo negativo.
Forti responsabilità e preoccupazioni, fallimenti lavorativi possono incidere negativamente sull'affettività di una persona, sulla sua relativa disponiblità.
Non so se il suo lui non l'abbia mai messa al corrente del proprio stato per proteggerla o/e per difficoltà di comunicazione tra voi.
Non insisterei oltre dato che gli ha dichiarato la sua disponibilità a stargli accanto, magari con tatto colga un'occasione per suggerirgli l'opportunità di chiedere un aiuto specialistico, sembrerebbe necessario dato quanto ci riferisce.
Cosa sa della sua famiglia? Come si stanno comportando per supportarlo in questi frangenti? Lei che rapporti ha con loro?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
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Utente
Gentile Dr.ssa Rinella, la ringrazio innanzitutto per il celere riscontro e mi scuso per il ritardo nella risposta. Lui sostiene di non avermi coinvolta per non farmi preoccupare, che la situazione si era generata per delle sue scelte sbagliate e ora doveva pagarne le conseguenze da solo. Ogni volta che lo vedevo un po' teso dovevo sempre insistere per farmi raccontare le sue ansie. La famiglia di lui non è al corrente della situazione perché quando ho toccato l'argomento: "parlane con i tuoi", si è agitato e ha detto che ora non voleva farlo. La sua famiglia non sta attraversando una fase economicamente facile. Lui ha raggiunto il limite dopo che, l'ultima scelta economica che aveva avviato per risollevare la situazione, ha iniziato ad andare male. In seguito al suo sfogo io sono diventata la persona più informata dei fatti ma allo stesso tempo mi ha allontanata. Lui sta tentando di salvare il salvabile della sua attività e non vede soluzioni alternative (trovare un altro lavoro) in un misto di (a mio modesto parere) disperazione e frustrazione (questa attività era il suo sogno, per intraprenderla ha rinunciato ad un posto sicuro e, da prima che lo conoscessi, stava già dedicandoci anima e corpo) Mi trovo quindi in una brutta posizione, da una parte soffro per la fine della storia (dato che sono innamorata e faccio fatica ad accettare che una lui decida della nostra storia durante un mese nel quale non sa nemmeno dov'è girato) dall'altro sono preoccupata per lui (e vorrei dargli il mio supporto). Cercherò di seguire il suo consiglio e cogliere un'occasione per suggerirgli un aiuto (o almeno tenterò di convincerlo a parlarne con i suoi). La ringrazio tantissimo per il suo consulto, se avesse altri suggerimenti sono molto ben accetti.
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Sembra che per questo ragazzo sia difficile aprirsi e condividere i propri problemi e pare non lo faccia solo con lei. In questo modo si tiene tutto dentro e non ha né possibilità di confronto, né quelle di sentirsi anche solo un po' momentaneamente alleggerito o ricevere magari un aiuto pratico.
Evidentemente la situazione a livello contingente è particolarmente complessa, il carico pesante (e se lo porta da solo aggiungendo le responsabilità che sente verso i familiari) con le conseguenti ricadute sullo stato emotivo.
Magari anche i genitori potrebbero aiutarlo a comprendere che un aiuto specialistico sarebbe opportuno o alleggerirlo un po' dalle responsabilità...sempre che le dinamiche familiari lo possano permettere
Evidentemente la situazione a livello contingente è particolarmente complessa, il carico pesante (e se lo porta da solo aggiungendo le responsabilità che sente verso i familiari) con le conseguenti ricadute sullo stato emotivo.
Magari anche i genitori potrebbero aiutarlo a comprendere che un aiuto specialistico sarebbe opportuno o alleggerirlo un po' dalle responsabilità...sempre che le dinamiche familiari lo possano permettere
[#8]
Utente
Gentile Dott.ressa, c’è stata qualche novità, per due settimane sono sparita, non mi sono fatta né vedere né sentire. Poi preoccupata per lui, un lunedì mattina, ho deciso di chiedergli un incontro per il sabato a venire. Preso alla sprovvista ha chiesto due giorni per pensare e ha domandato se potevamo incontrarci il sabato successivo. Quando ci siamo visti ho cercato di essere decisa e concreta nel cercare di aiutarlo. Ho provato a convincerlo a parlare con i suoi ma non ha voluto. Quindi gli ho proposto alcune soluzioni concrete per uscire dalle difficoltà economiche e se lo avesse desiderato avere un futuro insieme. Lui mi ha interrotta dicendo di non pensare che per lui sia facile, che dopo avermi lasciata è stato malissimo e che il fatto che fossi sparita lo aveva fatto soffrire. Ha continuato dicendo che ogni giorno ha pensato a delle soluzioni per noi. Io gli ho chiesto se mi vedeva come sua sorella perché a quel punto era inutile parlare di un futuro insieme se i suoi sentimenti erano cambiati, lui si è avvicinato e abbracciandomi ha detto che non era così. Lui ha quindi sostenuto che mi aveva allontanata perché non mi meritavo una vita di instabilità, che non era giusto coinvolgermi in un disastro che aveva creato lui. Quindi ho ribadito le mie idee, che io ero di fronte a lui con delle soluzioni concrete per uscire dalla situazione e che gli sarei stata sempre accanto per affrontare insieme le difficoltà, ma che ora doveva capire lui quali fossero le sue priorità. Lui si avvicina di nuovo abbracciandomi e giurandomi di pensare seriamente a tutte le soluzioni proposte. Quando me ne vado si ripete la stessa scena (abbraccio e promesse). Gli chiedo: quindi come rimaniamo ? E lui insiste affinché ci sentissimo, io gli ho risposto che quello che avevo da dire lo avevo detto, ora però toccava a lui capire cosa desiderava veramente. Lui di nuovo è tornato a insistere affinché ci sentissimo, e in particolare che fossi io a scrivergli/cercarlo. Lei come mi consiglia di procedere (io al momento sono nuovamente sparita). La ringrazio nuovamente per la sua disponibilità.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 20.1k visite dal 12/09/2014.
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