Apatia, ansia, irritabilità

Buongiorno, ho bisogno di aiuto.
E' da un sacco di tempo che la mattina mi sveglio nervosa, (la notte non dormo bene spesso), mi sforzo ad alzarmi.
Ogni mattina mi vengono pensieri che mi fanno adirare, magari per cose futili, ma per me non lo sono e sono intrattabile, è proprio la mattina il momento della giornata in cui non mi si può rivolgere parola perché spingo sempre verso una lite.
Mi rendo conto che c'è qualcosa che non va ma non riesco ad essere rilassata. I miei rapporti con gli amici/conoscenti si sono chiusi ormai da tempo, ho solo un'amica con cui esco ogni tanto, ma molto spesso tendo a trovare scuse per non uscire perché mi scoccia o perché non mi diverto.
Il mio rapporto con lo studio ultimamente è crollato nel senso che mi distraggo facilmente, non riesco a memorizzare e mi sento impotente. Poi però succede che magari un giorno mi sento bene, carica e allora magari riesco a studiare 3 capitoli tutti in una volta in modo efficiente. Questo è a periodi.
Studio in una facoltà medica ed il mio sogno è quello di lavorare in ospedale per curare i pazienti affetti da malattie sistemiche per quanto concerne la mia specialità. E' un qualcosa di grandioso per me, dei periodi penso di potercela fare alla grande, e poi altri in cui mi sento solamente una illusa a credere in ciò...
L'altra mattina ho avuto una crisi di pianto, senza motivo apparente, quello che posso dire con certezza è che non mi vedevo bella ed in forma per affrontare la giornata, non sapevo come vestirmi, dovevo chiamare un ragazzo che mi piace per uscire con lui e non l'ho fatto.
Credo che nel corso della vita gli eventi che sono stata costretta a subire, nell'infanzia, adolescenza mi abbiano distrutta. Divorzio dei miei, mia madre che si risposa con un uomo orco che comandava anche come e cosa dovessi mangiare, mio padre con il quale ho rapporti solo telefonici, lui ed io siamo come due estranei.
Ho sofferto anche per la donna di mio padre. L'allontanamento da lui è stato brusco, dopo una lite scaturita dal fatto che in una vacanza con mio padre io volessi rimanere più giorni insieme a lui e lei non voleva, da li una cosa assurda lei voleva anche picchiarmi. Adesso mia madre sta con un uomo splendido, a cui voglio molto bene, farei di tutto per lui, per fortuna, una stabilità familiare c'è. Ed a me mancava tanto.
Per quanto invece riguarda me, ho avuto sofferenze con i ragazzi, due storie importanti finite male, l'abbandono del primo per un'altra, invece per il secondo l'ho lasciato io dopo 3 anni perché non voleva un futuro con me. Lo sapevo da prima poiché me l'ha detto, tranne il primo periodo in cui invece mi ha illusa,... poi invece mi sono voluto illudere io credendo che alla fine ci saremmo sposati e avremmo vissuto felici. Ho trovato la forza di lasciarlo amandolo ancora per l'ennesimo litigio, non ne potevo più anche dei sospetti e gelosie morbose ed ingiustificate. Detto ciò, vorrei capire cosa fare. Grazie
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

dal suo racconto emerge un'insoddisfazione pervasiva, un bisogno si ascolto e attenzione sulla sua storia di vita e in diversi aspetti della sua personalità. In questo senso un intervento specialistico che le possa permettere di costruire relazioni affettive soddisfacenti evitando, appunto illusioni e dipendenza dall'altro.

Valutare l'incidenza di aspetti ansiosi e depressivi, comprendere da dove originano e dare quindi un senso compiuto a ciò che sente, altrimenti l'emotività può prendere forme diverse (crisi di pianto, sonno disturbato ecc.).





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
la stabilità che ora finalmente vive in famiglia è certamente un fatto positivo ma non sufficiente per fare pace con un malessere interiore che pare trascinarsi da tempo.

Le difficoltà familiari patite, il brusco allontanamento da suo padre e il rapporto inesistente con lui, hanno probabilmente un ruolo nel concorrere ai suoi disagi, nel suo chiudersi ai rapporti amicali, nelle sue difficoltà nell'esperire rapporti affettivi/sentimentali soddisfacenti, ..vuoti affettivi da colmare e bisogni inappagati, insoddisfazione, dolore, rabbia...

Lo studio poi necessita di una mente serena, sgombra possibilmente da pensieri negativi e rimuginazioni, difficile concentrarsi e mantenere l'attenzione altrimenti. Le difficoltà che sta incontrando in questo campo probabilmente incrementano un malessere pregresso e un'immagine di sé forse svalutata...

La sua vita dunque sembra stia attraversando difficoltà in più ambiti, relazionale, affettivo /emotivo, studio, non disgiunte le une dalle altre...

Dato il quadro della situazione che ci ha fornito, l'impatto dei disagi riferiti sulla sua qualità di vita, le suggerisco di rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta per una valutazione diretta della sua condizione e riflettere sulla possibilità di un percorso che la possa accompagnare verso un migliore benessere e una vita più piena, appagante e serena.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Grazie mille ad entrambi per aver risposto subito.
Si, trascino da molto tempo questo malessere, sento che mi serve un aiuto.
"Illusioni e dipendenza dall'altro" mi ha colpito, in effetti penso proprio di aver bisogno di non dipendere da nessuno, ma di stare bene insieme a qualcuno senza dipenderne. Non è facile per me.
Poi rimuginare su queste cose mi fa male, ma vengono fuori da sole... ed ho sempre pensato che col tempo sarebbero svanite da sole o almeno che non ci stessi più male. Mi rendo conto che non è così.
Seguirò il vostro consiglio e mi rivolgerò ad uno psicologo psicoterapeuta.

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