Gesto sostitutivo ciuccio nell'infanzia protrattosi in età adulta
Fin dalla prima infanzia, che io possa ricordare attorno ai 3 anni, mia madre sostiene invece prima, ogni qualvolta ne ho la possibilità, sento l'irrefrenabile bisogno di tamburellare con le dita su una superficie leggermente rigida ma che si sposti al mio tocco, meglio se ruvido o con qualche protuberanza (ad esempio l'angolo della federa del cuscino, angoli di tovaglie o tovaglioli quando c'è un orlo spesso, nodi al fondo del cordino delle felpe e, quando proprio non posso farne a meno, mi 'creo' con lo scotch una superficie su cui farlo, ripiegando il nastro su se stesso finché non raggiunge lo spessore adatto per poi chiuderlo con una pieghetta più sottile che mi permetta di tenerlo e gli permetta di oscillare al mio tocco). Mia madre sostiene che sia dovuto al fatto che mi ha tolto il ciuccio troppo presto ed effettivamente, osservando i bimbi con cui ho a che fare e si ciucciano il dito, i quali con la mano che non è un bocca 'giocherellano' con le dita, grattandosi la faccia, il lobo dell'orecchio o le unghie, ho trovato somiglianze con il mio movimento. A mia madre avevano detto che avrei smesso una volta cresciuta, ma ho 23 anni e continuo a farlo e se mi trovo a dormire con qualcuno, per cui non posso fare rumore o non ho una federa adatta, ho difficoltà ad addormentarmi. Ci sono stati periodi in cui lo facevo solo prima di dormire e riuscivo a resistere tutta la giornata senza farlo, ma ultimamente non riesco a farne a meno e lo faccio a intermittenza tutto il giorno (magari dopo qualche minuto smetto, ma dopo poco tempo sento il bisogno di ricominciare).
I miei genitori per tutta la mia infanzia e adolescenza hanno cercato di farmi smettere sgridandomi e arrabbiandosi, talvolta prendendomi anche in giro, ogni volta che mi vedevano, coinvolgendo anche i miei fratelli maggiori i quali, anch'essi bambini e di poco più grandi di me, mi deridevano. L'unico effetto che ha sortito questo metodo è stato il fatto che mi sono specializzata nel farlo di nascosto, nascondendo le mani, smettendo appena qualcuno mi guarda per poi ricominciare appena si gira.
In passato pensavo che prima o poi avrei smesso, ma ora mi vedo solo peggiorare e ciò mi crea non pochi disagi, materiali, come il rovinare le federe dei cuscini, il che mi suscita non pochi sensi di colpa, e sociali (le mie compagne di stanza e coinquiline sono ovviamente disturbate dal rumore tamburellante continuo, sia quando cercano di dormire che mentre studiamo insieme, i miei amici sentono il rumore e chiedono spiegazioni ma mi imbarazza dire cosa faccio e situazioni simili).
Come potrei risolvere questo problema? La forza di volontà non è sufficiente perché, come ho già detto, è un istinto pressoché irrefrenabile.
[#1]
Gentile ragazza,
potrebbe trattarsi di un problema di ansia, e quel gesto che lei sente la necessità di compiere, un metodo per ridurla e per consolarsi.
Lei lo descrive come un istinto irrefrenabile: l'unico modo per trattarlo adeguatamente è di rivolgersi ad un nostro collega di persona il quale potrà aiutarla a capire qual è la causa dell'ansia sottostante al gesto, ed a trattare questo fenomeno, eliminandolo e trasformandolo in qualcosa che non le provochi disagio e sofferenza.
Un caro saluto,
potrebbe trattarsi di un problema di ansia, e quel gesto che lei sente la necessità di compiere, un metodo per ridurla e per consolarsi.
Lei lo descrive come un istinto irrefrenabile: l'unico modo per trattarlo adeguatamente è di rivolgersi ad un nostro collega di persona il quale potrà aiutarla a capire qual è la causa dell'ansia sottostante al gesto, ed a trattare questo fenomeno, eliminandolo e trasformandolo in qualcosa che non le provochi disagio e sofferenza.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
[#2]
Concordo con la Collega, penso anch'io che potrebbe trattarsi di ansia che lei cerca di placare con un gesto antico, si rivolga ad un collega da cui si sentirà accolta e compresa, quello che non è molto avvenuto a questo proposito nella sua vita, e intanto cerchi di organizzarsi, per quanto si può, una vita piacevole, con interessi suoi, non troppi doveri, ma progetti e sogni, in modo da non dover sempre vivere in situazione di allarme..
Cosa ne pensa, restiamo in ascolto con molti auguri di serenità..
Cosa ne pensa, restiamo in ascolto con molti auguri di serenità..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Utente
Gentili dottoresse,
Vi ringrazio per le vostre informazioni.
Trovo plausibile l'ipotesi dell'ansia, visto che ne soffro fin dal liceo con vari alti e bassi e al momento ha raggiunto un picco abbastanza alto (con varie crisi e attacchi di panico), anche se nel periodo delle scuole elementari non mi pare di essere stata molto ansiosa eppure non ho smesso mai di ripetere questo "gesto" (mi verrebbe da chiamarlo 'tic' ma non sarebbe propriamente corretto).
Non sono mai rivolta a uno specialista, probabilmente per auto-convincermi che non fosse non reale problema, e che, anche se lo fosse stato, ignorandolo sarebbe sparito da solo.
Cercherò di seguire al meglio le vostre indicazioni.
Cordiali saluti
Vi ringrazio per le vostre informazioni.
Trovo plausibile l'ipotesi dell'ansia, visto che ne soffro fin dal liceo con vari alti e bassi e al momento ha raggiunto un picco abbastanza alto (con varie crisi e attacchi di panico), anche se nel periodo delle scuole elementari non mi pare di essere stata molto ansiosa eppure non ho smesso mai di ripetere questo "gesto" (mi verrebbe da chiamarlo 'tic' ma non sarebbe propriamente corretto).
Non sono mai rivolta a uno specialista, probabilmente per auto-convincermi che non fosse non reale problema, e che, anche se lo fosse stato, ignorandolo sarebbe sparito da solo.
Cercherò di seguire al meglio le vostre indicazioni.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.3k visite dal 10/09/2014.
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