Senso di colpa alimentare

Gentili medici, sono una ragazza di 20 che da sempre ha sofferto di un cattivo rapporto con il cibo. C'è che quando ero piccola, dai 9 anni fino alla pubertà, ho pesato un po' più delle mie amichette di scuola e c'è che i bulletti del caso non sono mai mancati e per il mio carattere forte solo in certi momenti e soprattutto non all'epoca quasi ogni giorno finivo con il piangere da sola. Ma non mangiavo tanto, mia madre ha sempre stabilito delle regole rigide sull'alimentazione per cui difficilmente consumavo cibi grassi o comunque poco salutari. E' assurdo, mia madre non l'ha mai fatto con quell'intenzione, ma per me era una sorta di critica: se mangi questo, ingrassi! Eppure l'amore non mi è mai MAI mancato.
Il mio punto debole era il pane, da quando nemmeno parlavo ho sempre amato questo cibo e spesso finivo con l'esagerare. Poi ho acquisito un po' di consapevolezza alimentare e durante gli anni delle scuola medie ne ho ridotto le dosi. Questo, insieme alla maturazione fisica, ha fatto sì che in pochi mesi riuscissi a perdere 8/9 kg. Ma la mia autostima è sempre stata molto bassa. Ad una certa età penso sia normale desiderare l'attenzione del ragazzo carino del momento ma non sono mai stata una ragazza aperta, anzi, ancora oggi mi imbarazzo quando devo relazionarmi con un coetaneo del sesso opposto. Negli ultimi anni poi ho perso altro peso a causa di problemi ancora irrisolti a livello gastroenterico. Il gastroenterologo di fiducia sospetta celiachia ma i livelli nel sangue e la biopsia del duodeno danno esito dubbio per cui devo aspettare altri 6 mesi e ripetere l'iter medico. In ogni caso ho sofferto tanto per mal di stomaco/pancia, mal di testa, stanchezza etc che mangiavo molto poco. L'unica cosa che mi consolava era sapere che questo mi impediva di mangiare di più e quindi di ingrassare. Oggi ho una corporatura normale, qualcuno dice minuta, sono alta 1.63 e peso 52 kg. Non sono anoressica, non lo sono mai stata. Ma per me mangiare è diventato uno stress continuo. Mi impongo un limite da non superare. Oggi mangerò tot di carne e verdure. Niente pane. Questa frutta non posso mangiarla. Se sgarro è finita. La mia mente ritorna sempre lì, a quanto sono stata stupida e debole perché dovevo attenermi a quanto avevo deciso. Il pane è quasi sempre out tranne quando a cena mi dicono di mangiare di più. La pasta anche. Mangio quasi esclusivamente frutta e verdura. Ma ora anche una mela in più è diventata un tarlo mentale. Ho provato a fare attività ma poi il mio senso di colpa si è riversato anche su questo. Se un giorno saltavo la corsa, a cena quasi non mangiavo. Per proteggermi ho smesso di correre. Più di una volta ho provato a cacciare tutto ciò che avevo mangiato, ma avevo troppa paura e in fondo so che è sbagliato quindi non sono mai andata fino in fondo. Se mi dicono che sono bella, cambio discorso e abbasso gli occhi, non mi sento così. Posso alleviare il senso di colpa in qualche modo?